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Ci risponda ministro Profumo!


AlbaKan
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di Tiziano Tussi

23/10/2012

E' nel 1888 che il Brasile, ultimo fra gli stati mondiali, abolì ufficialmente la schiavitù. Ora il nostro governo Monti, con ministri annessi, l'ha reintrodotta in varie forme. L'ultima è un aumento di lavoro senza corresponsione di stipendio per i lavoratori della scuola. Sei ore in più la settimana gratis. Il che si configura come lavoro gratuito, quindi schiavile. Naturalmente tale proposta assurda si configura come un problema da risolvere, nel senso, dobbiamo capire perché il ministro Profumo l'ha messa nell'ultimo decreto di stabilità, altrimenti detto "ulteriori disposizioni di classe per fregare i proletari italiani". Il suo lavoro, prima di questo, era Rettore al Politecnico di Torino.

Chiaro che anche in Italia patria di una categoria di insegnanti quanto più pronta ad accettare di tutto, salvo isole di resistenza questa proposta non poteva essere accettata. Anche i sindacati, corresponsabili, sempre salvo eccezioni, del disastro attuale, i partiti che appoggiano Monti in Parlamento si sono accorti dell'assurdo. Ed eccoli a mediare e a dichiarare a gran voce ecc. ecc.. Le scuole in ordine sparso si stanno mobilitando per stigmatizzare, denunciare ecc. ecc.

Ma il vero problema è: perché è stato proposto tale evidente controsenso? Alcune possibilità d'interpretazione:
a) non si sono accorti che hanno esagerato. Hanno superato ogni foga distruttiva di diversi diritti e valori: va bene la sconfitta di classe dei proletari, va bene la pochezza in cui viene tenuta la cultura, quella popolare intendo, va bene che gli insegnanti della scuola non universitaria sono stati da decenni oggetto di scherno da parte della pubblica opinione, ma le catene dello schiavo sono un po' troppo. Ci troviamo gli insegnanti stretti tra strutture familistiche, la scuola su misura per ogni allievo, e disinteresse politico, caduto il regno delle Democrazia Cristiana che scambiava poco lavoro con poco stipendio e poco impegno per tutti, bastava il voto. Risultato una scuola sempre più cadente con il settore privato sempre più sponsorizzato, anche ora, con centinaia di milioni di euro l'anno, anche ora.
b) Hanno giocato comunque al rialzo. Chiedo sei per aver due o tre. Può darsi. Tale modo di fare rientra nel caso precedente ed in più affonda sul pedale del risparmio. Quindi non nuovi investimenti per liberare il lavoro dell'insegnante nella scuola e renderlo sempre più proficuo per gli studenti, ma un imbrigliamento ancora maggiore che gioca sul babysitteraggio dei pargoli. L'importante è che stiano a scuola, con cani da guardia che li controllano e che non vadano in giro a protestare e/o fare danno. Quindi lavorate-restate a scuola sempre di più. Anche se non ad apprendere nulla.

I rampolli della classe dirigente si acculturano in scuole private da foraggiare e dirigeranno la plebaglia che si agita nel bicchiere vuoto e capovolto della scuola pubblica, come la mosca imprigionata sul fondo del bicchiere che non può uscire.

I partiti che supportano il governo, specialmente quel partito che si ritiene di centro sinistra, perciò con conati di politica sociale al suo interno, non dovrebbe, da questo accadimento, semmai ce ne fosse stato proprio bisogno, prendere coscienza dell'indecenza politica di Monti e soci e staccare subito la spina al governo? Ed il Presidente della repubblica non dovrebbe uscire dalla sua bonomia e finalmente accorgersi in un baleno a quale vampiro ha consegnato l'Italia? Nessun segnale viene da questi luoghi. I sindacati, che hanno accettato ogni cosa pur di mantenere la supremazia delle tessere nel comparto scuola, non dovrebbero anche loro passare a ben altre analisi e proposte. Ora siamo all'indizione dello sciopero nazionale…tra un mese.

Insomma tutto già visto e prevedibile: azzardiamo un'ipotesi. Venti ore, o ventuno, la settimana per tutti e mi raccomando inneggiamo alla grande vittoria della contrattazione e della politica sindacale e partitica condotta per difendere la categoria.

Ma neppure un'ora in più dovrebbe essere fatta in classe, anzi ore in meno e tempo per studiare, fare seminari a scuola, acculturarsi per potere poi costruire percorsi di decenza di studio con gli studenti. Lavoro in classe e tempo per progettarlo sempre meglio da impiegare nel proprio tempo a casa, a scuola, sempre. Insegnare significa formare delle curiosità intellettive e delle possibilità reali di praticarle. C'è bisogno di soldi e di migliorare le strutture scolastiche.

Dovremmo ancora una volta dire che in Italia si studia come e più di altri Paesi? Dovremmo ancora una volta dire che a fronte di tale lavoro vi sono stipendi tra i più bassi d'Europa? Basta dare un'occhiata agli indici internazionali. Se non si capisce che la scuola è il perno sociale e culturale attorno al quale gira un Paese non si è capito nulla. Il governo ci sta dando la dimostrazione di questo assunto.

"Insegnare è in buona sostanza questione di stabilire un rapporto tra insegnante e studente. E' una cosa puramente accidentale, imprevedibile e non programmabile " (Richard Rorty, intervista in Micro Mega, n° 5 , 2011, p. 70. L'intervista è del 1995, Rorty è morto nel 2007) Per inciso Rorty è un liberale e non un pericoloso sovversivo rosso. Per avere questo incontro occorre che lo Stato metta le due parti in condizione di produrlo. E come è possibile se il controllo e non la cultura diventa ciò che gli insegnanti debbono svolgere a scuola? Ci risponda ministro Profumo, ci risponda!

Fonte: http://www.resistenze.org/sito/te/pr/sc/prsccl24-011764.htm


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giorgiolx
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boh...SE È VERO quello che ho letto in giro...un professore prende di base 1200 € per 18 ore alla settimana...anche se ne fa 6 in più per gli stessi soldi non è proprio schiavismo...anche perchè gli appiccicano dietro giusto giusto quei 15 giorni di ferie in più 🙄


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AlbaKan
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boh...SE È VERO quello che ho letto in giro...un professore prende di base 1200 € per 18 ore alla settimana...anche se ne fa 6 in più per gli stessi soldi non è proprio schiavismo...anche perchè gli appiccicano dietro giusto giusto quei 15 giorni di ferie in più 🙄

Questa è una lettura molto superficiale del lavoro dell'insegnante.
l'attività dell'insegnante non è solo quella dell'insegnamento a scuola nelle tot ore, ma comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni e l’attuazione delle delibere adottate dai predetti organi...alla fine stiamo parlando di 40 ore e oltre a settimana.
Solo per fare un esempio ci sono insegnanti che hanno anche 5-6 classi cioè circa 150 alunni ( ma anche oltre vista la riforma Gelmini che ha portato classi a 35 alunni...contro la legge 626 che ne prevede 26!) e che nei weekend invece di uscire come fai tu devono correggere anche 500-700 compiti ogni mese.

Tutto questo spiega come mai 30 anni fa se chiedevi a una bambina cosa volesse fare da grande ti rispondeva "la maestra!"...mentre oggi ti risponde:
"la velina!"


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sandman972
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boh...SE È VERO quello che ho letto in giro...un professore prende di base 1200 € per 18 ore alla settimana...anche se ne fa 6 in più per gli stessi soldi non è proprio schiavismo...anche perchè gli appiccicano dietro giusto giusto quei 15 giorni di ferie in più 🙄

Beh, il fatto che gli insegnanti italiani siano già ora tra i meno pagati d'Europa (per un ruolo che in una società civile è tra i più importanti, e questo non è tanto diverso da quello che accade, per dire, agli infermieri) è però incontrovertibile; quindi la parola "schiavismo" non è mica del tutto fuori luogo, anzi.
Ah, beh, è vero...ho scritto "per una società civile", scusate. 😆


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giorgiolx
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boh...SE È VERO quello che ho letto in giro...un professore prende di base 1200 € per 18 ore alla settimana...anche se ne fa 6 in più per gli stessi soldi non è proprio schiavismo...anche perchè gli appiccicano dietro giusto giusto quei 15 giorni di ferie in più 🙄

Beh, il fatto che gli insegnanti italiani siano già ora tra i meno pagati d'Europa (per un ruolo che in una società civile è tra i più importanti, e questo non è tanto diverso da quello che accade, per dire, agli infermieri) è però incontrovertibile; quindi la parola "schiavismo" non è mica del tutto fuori luogo, anzi.
Ah, beh, è vero...ho scritto "per una società civile", scusate. 😆

ok, è vero.sono pagati poco per il loro ruolo...poi è anche vero che a casa correggono i compiti (se vogliono) e preparano le lezioni e spero si aggiornino e tutto ...ma sticazz...le 6 ore in più di lavoro settimanale sono anche compensate con 15 giorni di ferie all'anno in più minghia siamo un po obiettivi...se mi proponessero a me quello scambio farei carte false invece di rompermi le palle 40 ore alla settimana


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AlbaKan
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boh...SE È VERO quello che ho letto in giro...un professore prende di base 1200 € per 18 ore alla settimana...anche se ne fa 6 in più per gli stessi soldi non è proprio schiavismo...anche perchè gli appiccicano dietro giusto giusto quei 15 giorni di ferie in più 🙄

Beh, il fatto che gli insegnanti italiani siano già ora tra i meno pagati d'Europa (per un ruolo che in una società civile è tra i più importanti, e questo non è tanto diverso da quello che accade, per dire, agli infermieri) è però incontrovertibile; quindi la parola "schiavismo" non è mica del tutto fuori luogo, anzi.
Ah, beh, è vero...ho scritto "per una società civile", scusate. 😆

ok, è vero.sono pagati poco per il loro ruolo...poi è anche vero che a casa correggono i compiti (se vogliono) e preparano le lezioni e spero si aggiornino e tutto ...ma sticazz...le 6 ore in più di lavoro settimanale sono anche compensate con 15 giorni di ferie all'anno in più minghia siamo un po obiettivi...se mi proponessero a me quello scambio farei carte false invece di rompermi le palle 40 ore alla settimana

Non sono solo 6 ore in più a settimana, ma molte di più.
Io disapprovo in pieno il tuo modo di denigrare gli insegnanti, perchè esiste un preciso disegno volto a demolire la scuola rendendo la società più ignorante….e quindi più governabile, perchè se vuoi minare una società, devi cominciare dalla scuola e ci stanno riuscendo...anche con l'aiuto di quelli che ragionano così.
Gli aggiornamenti anche se inutili sono obbligatori, le programmazioni anche, la correzione dei compiti è facoltativa? Non credo, ma non si può certo affermare che gli insegnanti non lo fanno o non hanno voglia di farlo, come se fosse la regola generale!
Anche molti insegnanti precari o senza lavoro farebbero carte false per avere il tuo di lavoro...tanto le ore sono le stesse (40) o forse meno (rispetto alle loro) e magari avrebbero pure il tempo di

rompersi le palle

!


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MM
 MM
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Il fatto che esista un preciso disegno, innegabile, per demolire scuola, educazione, cultura, formazione, non giustifica però alcuni o tanti privilegi di cui pochi o tanti insegnanti hanno potuto godere, il primo dei quali potrebbe essere visto nelle tante spinte e raccomandazioni ottenute e ricevute, nel classico modus operandi tipico dell'italiano, sottraendo il posto di lavoro a persone più meritevoli o appropriandosi di un posto per cui non si era realmente competenti.

Chiaro che questo può significare il cercare il pelo nell'uovo ma, pur tuttavia, è un problema esistente.

Per il resto, ad ognuno il suo, purché quanto basta ad una vita dignitosa, come si suol dire ma, se l'Italia è così ridotta, gli insegnanti che hanno insegnato, educato, formato, non possono chiamarsi fuori.


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AlbaKan
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Il fatto che esista un preciso disegno, innegabile, per demolire scuola, educazione, cultura, formazione, non giustifica però alcuni o tanti privilegi di cui pochi o tanti insegnanti hanno potuto godere, il primo dei quali potrebbe essere visto nelle tante spinte e raccomandazioni ottenute e ricevute, nel classico modus operandi tipico dell'italiano, sottraendo il posto di lavoro a persone più meritevoli o appropriandosi di un posto per cui non si era realmente competenti.

E' impossibile non darti ragione su questo, però devi ammettere che questo purtroppo è un fatto di (cattivo) costume itagliano che non riguarda solo la categoria degli insegnanti, ma di tutte e in tutte comunque non si può fare di tutta l'erba un fascio, ci sono i casi di raccomandazioni e anche tanta gente onesta.
Tanto per fare un esempio vorrei ricordare che all'Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia, come direttore generale c'è un "laureato" in ginnastica (forse può insegnare a scappare più velocemente in caso di terremoti?) e anche una pornostar laureata in lettere...
E non credo che questi prendono 1200 euro al mese.

Siamo alla solita guerra tra poveri, e tra categorie sempre più divise in modo che non si vedano milioni di persone in piazza come succede ad Atene o a Madrid!


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MM
 MM
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Sono d'accordo. Ho scritto infatti che significa cercare il pelo nell'uovo. E' un malcostume italiano diffuso e presente ad ogni livello e in ogni categoria, per così dire, ma occorre assolutamente evitare la guerra tra poveri e sarebbe un gran bene trovare quel briciolo di unità che può consentire una qualche forma di resistenza al disastro che si sta verificando.

La vedo dura, anzi nera. Non vedo ancora nulla di quanto servirebbe.


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AlbaKan
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La vedo dura, anzi nera. Non vedo ancora nulla di quanto servirebbe.

...siamo d'accordo anche su questo allora!
👿


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mincuo
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Per me l'insegnante dovrebbe fare 40 ore, dentro la scuola a tempo pieno, essere pagato come un dirigente, e avere qualifiche molto elevate.
Praticamente butteresti via il 90%, il che è impossibile.
Quindi resta il sindacal-insegnante con tutte le menate para-burocratico-schizofreniche a cui è costretto, invece che insegnare, e giustamente l'unica cosa che poi interessa sono stipendio e orari.
L'idea comunque mi sembra quella di "bidellizzarlo" ulteriormente, a sempre meno soldi però.


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MM
 MM
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Diciamo che è una visione corretta e utile, un insegnante davvero qualificato e ben pagato.
Il problema credo risieda anche nel fatto che non si vuole avere un sistema scolastico utile e qualificato e qualificante, meritorio, sano.
Non è solo un problema politico. Questo accade anche nella mente del popolo, della gente comune, per così dire, perché ognuno vorrebbe avere le possibilità di accedere a condizioni lavorative e professionali gratificanti o particolari anche quando non ne ha alcun merito o qualifica o competenza reale, vera, e una selezione oltremodo rigorosa e giusta, definiamola pure in tal senso "spietata", potrebbe venire interpretata e definita dalle stesse "persone comuni" come un sistema non democratico.
A conseguenza di ciò ci troveremmo a far fronte, ad esempio, a scioperi generali indetti dalle categorie sindacali perché la selezione di personale veramente qualificato costituirebbe una violazione dei principi della democrazia, uno stravolgimento del dettato costituzionale, si griderebbe alla dittatura, al fascismo, ecc... .

Tanto per dire, ma può accadere, non sarebbe la prima volta, via.


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