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Ciancimino Jr:'Parte soldi di mio padre in Milano2'


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Ciancimino Jr:'Parte soldi di mio padre in Milano2'

Deposizione al processo Mori: 'a mio padre fu annullato il carcere, grazie a rapporti in Cassazione'
01 febbraio, 18:33

PALERMO - 'Mio padre mi disse che Provenzano godeva di immunita' territoriale e, da latitante, poteva muoversi liberamente', ha detto Ciancimino jr. Il figlio dell'ex sindaco di Palermo ha deposto al processo al generale dei carabinieri Mario Mori per favoreggiamento.'Questa immunita' - ha aggiunto - era garantita da una sorta di accordo, che risale al '92, a cui aveva partecipato mio padre. Nel 1990 mio padre si fece annullare la carcerazione grazie ai rapporti che aveva in Cassazione', ha detto.

PARTE DEI SOLDI MIO PADRE INVESTITI IN MILANO2- "Parte del denaro di mio padre, negli anni 70, fu investito in una grossa operazione edilizia realizzata nella periferia di Milano chiamata 'Milano2'". Lo ha detto Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo, Vito, deponendo al processo al generale dei carabinieri Mario Mori, accusato di favoreggiamento mafioso. Secondo il testimone l'ex sindaco, convinto a fare l'investimento dagli imprenditori Nino Buscemi e Franco Bonura, inizialmente non era entusiasta del nuovo business, ma poi avrebbe finito per accettare

Ciancimino ha fatto esplicito riferimento, come autorita' giudiziaria che annullo' la misura, alla prima sezione della Cassazione all'epoca presieduta dal giudice Corrado Carnevale. E ancora: 'Mio padre aveva inventato una specie di sistema di spartizione degli appalti: potremmo chiamarlo il sistema Ciancimino - ha detto - d'accordo con Bernardo Provenzano, gli appalti venivano spartiti equamente tra tutti i partiti, in consiglio comunale, a seconda della loro rappresentativita'. Sui rapporti con i capimafia, ha ricordato: 'Mio padre conosceva Riina da quando erano ragazzi. Tra loro il rapporto e' sempre stato teso. Mio padre non lo stimava e preferiva Provenzano. Lui e mio padre si conoscevano, anche per rapporti di vicinato, da sempre'.

SISTEMA PER SPARTIRE APPALTI -"Mio padre aveva inventato una specie di sistema di spartizione degli appalti: potremmo chiamarlo il sistema Ciancimino.D'accordo con Bernardo Provenzano - ha aggiunto - gli appalti venivano spartiti equamente tra tutti i partiti, in consiglio comunale, a seconda della loro rappresentatività".

UN BIGLIETTO DI CONDOGLIANZE DA PROVENZANO -"Ricevetti, il giorno della sepoltura di mio padre, nel 2002, un biglietto di condoglianze da parte di Bernardo Provenzano. A darmelo, al cimitero, fu un uomo dei servizi segreti, di nome Franco, con cui mio padre aveva rapporti fin dagli anni '70''. Il teste ha riferito dei rapporti tra il padre e i servizi segreti e ha raccontato che ad introdurre il sig. Franco, che però il sindaco Ciancimino chiamava Carlo, al padre fu l'ex ministro dell'Interno Franco Restivo.

DIEDI A MIO PADRE PAPELLO RIINA -Consegnai a mio padre il papello con le richieste della mafia allo Stato. A me l'aveva dato, il 29 giugno del '92, il medico Antonino Cina', che l'aveva ricevuto da Totò Riina". Lo ha detto, deponendo al processo al generale dei carabineri Mario Mori, accusato di favoreggiamento alla mafia, il figlio del'ex sindaco mafioso di Palermo Massimo Ciancimino. Secondo Ciancimino il papello, partorito dalla mente di Riina, ma scritto da altri, sarebbe stato la risposta del boss alla proposta fattagli dal Ros dei carabinieri, per il tramite dell'ex sindaco. I militari chiedevano alla mafia la resa incondizionata dei latitanti e Riina - a dire di Ciancimino - replicava con il papello in cui si chiedevano, tra l'altro, benefici per i capimafia detenuti. Secondo l'ex sindaco il papello avrebbe contenuto proposte irricevibili tanto che Ciancimino senior esclamò: "la solita testa di minchia di Riina". "Anche spinto da Bernardo Provenzano mio padre, dopo avere letto il papello di Riina, che giudicava irricevibile dallo Stato, scrisse una serie di controproposte da esibire ai carabinieri con cui aveva intrapreso un dialogo". Il manoscritto che testimoniava la volontà dell'ex sindaco di proseguire la trattativa con le istituzioni, che il farneticante papello di Riina avrebbe invece necessariamente interrotto, sarebbe stato visionato da Provenzano e consegnato al colonnello Mori.

GHEDINI, MILANO 2? CIANCIMINO DIFFAMA, AZIONI LEGALI -"Le dichiarazioni di Ciancimino su Milano Due sono del tutto prive di ogni fondamento fattuale e di ogni logica, e sono smentibili documentalmente in ogni momento": è quanto afferma Niccolò Ghedini, avvocato del premier e parlamentare Pdl in una nota. "Tutti i flussi finanziari di Milano Due, operazione immobiliare che ancor oggi è da considerarsi una delle migliori realizzazioni nel nostro paese - aggiunge Ghedini - sono più che trasparenti e sono stati più volte oggetto di accurati controlli e verifiche. Tutte le risultanze hanno dimostrato la provenienza assolutamente lecita di tutto il denaro impiegato. Argomentare gli asseriti finanziamenti mafiosi è evidentemente diffamatorio, il che - conclude - sarà facilmente comprovabile nelle appropriate sedi giudiziarie".

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/02/01/visualizza_new.html_1679487147.html

Ciancimino: "Provenzano garantito da accordo"
"Mio padre investì soldi con i boss in Milano 2"

Torna il misterioso "signor Franco" che faceva da tramite: "Non era siciliano"
La replica di Ghedini: "Falso e diffamatorio: fu un'operazione immobiliare trasparente"
di SALVO PALAZZOLO

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/01/news/ciancimino_depone-2151180/

Nuove rivelazioni di Ciancimino jr:
«Soldi dei boss per fare Milano 2»

http://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_01/ciancimino-immunita-provenzano_7b366da8-0f1b-11df-a497-00144f02aabe.shtml


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"Mio padre cercò garanzie da Violante"

Palermo, 02-02-2010

"Dovete agganciare Luciano Violante". Questa secondo Massimo Ciancimino sarebbe stata la condizione posta da suo padre, l'ex sindaco mafioso di Palermo, Vito, ai carabinieri con i quali trattava negli anni delle stragi. Massimo Ciancimino, che prosegue oggi nell'aula bunker dell'Ucciardone di Palermo la deposizione iniziata ieri al processo Mori, ha sostenuto che dopo l'attentato di via D'Amelio contro il giudice Borsellino, e dunque nella così detta 'seconda fase' della trattativa, il padre si convinse della necessita' di coinvolgere l'esponente dell'allora Pds.

"I carabinieri sapevano che mio padre si rivolgeva a Provenzano e l'avevano scelto per questo" come contatto, ha sostenuto Massimo Ciancimino, secondo cui i militari dell'Arma puntavano alla cattura di Toto' Riina. Vito Ciancimino, ha riferito il figlio, disse a Provenzano che non poteva defilarsi perché "aveva creato Riina e doveva assumersi la responsabilita'". Ma l'ex sindaco "chiese espressamente la garanzia di Violante per avere benefici nei processi in corso e nelle misure di prevenzione". Il capitano De Donno, che secondo la Procura trattava con Ciancimino assieme all'allora capo del Ros, Mario Mori, "disse che si sarebbe attivato e mi preannunciò -ha affermato Massimo Ciancimino- l'uscita di un pezzo su 'Panorama'" relativo a una perizia del professore Pietro Di Miceli sulle condizioni di salute di suo padre. L'ex sindaco, intanto, ha detto il figlio, aveva tentato di avvicinare i magistrati della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo.

Ciancimino ha riferito che il padre discusse dell'arresto di Riina questo in diversi incontri, avvenuti tra l'agosto e il novembre del 1992, sia con Provenzano, sia con i carabinieri e con l'agente dei servizi segreti, finora mai identificato e dal teste indicato come Franco. "Portai io stesso le indicazioni per alcuni di questi incontri in luglio, dopo la strage div ia D'Amelio, tra il 21 e il 25", ha affermato Massimo Ciancimino.

http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=137493


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Ciancimino jr.: "Mio padre investì in Milano 2"

Nuove rivelazioni di Massimo Ciancimino al processo a carico dell'ex generale dei carabinieri Mario Mori. Il figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo dice che suo padre investì nella costruzione di Milano 2, il complesso residenziale realizzato negli anni '70 da Berlusconi. "Affermazioni false" risponde il legale del premier, Niccolo' Ghedini, che annuncia querela (Romolo Sticchi)

02 february 2010 08:48

http://www.rainews24.it/it/video.php?id=18235


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