Vi segnalo che l'enciclopedia "Libera" Wikipedia ha deliberatamente OSCURATO la parte dell'articolo relativo a Mario Monti nella quale si diceva della sua parentela con Raffaele Mattioli, mega-banchiere degli anni Cinquanta e Sessanta. La parentela tra i due è documentata (si trova in vari articoli anche del Corriere e di LaStampa, per dire), e la stessa Wikipedia ha riportato tale circostanza per oltre un anno e mezzo. Ma da pochi giorni, magicamente, la notizia è SPARITA, e qualsiasi tentativo di re-introdurla (con le relative fonti a corredo) viene seguito da una cancellazione.
Leggete voi stessi.
Ulteriore precisazione: alle ore 23:04 la pagina risulta "Protetta", ossia completamente IMMODIFICABILE.
gia,di chi e'la rete?della gente?pure io avevo riportato quei dati nel mio dossier amatoriale su mario monti
http://www.georgejefferson.altervista.org/mario_monti_e_i_poteri_deboli-1.html
Ma non l'avete capito che internet al massimo è un trastullo?
gia,di chi e'la rete?della gente?pure io avevo riportato quei dati nel mio dossier amatoriale su mario monti
http://www.georgejefferson.altervista.org/mario_monti_e_i_poteri_deboli-1.html
ottimo dossier george, completo e utile.
eresiarca è vero che è trastullo, ma per ora è l'unico posto dove qualcosa ancora sfugge il loro controllo...approfittiamone...
Ulteriore precisazione: alle ore 23:04 la pagina risulta "Protetta", ossia completamente IMMODIFICABILE.
alle ore 00:55 la pagina risulta "Semi protetta, modificabile solo dagli utenti registrati"...cambia qualcosa?
Grazie dana,diffondilo se ti va,anche senza citarmi nella stesura dei copia incolla,e' stato strutturato con attenzione con le fonti mainstram per dare credibiliata' ai contenuti verso chi si informa solo dai media ufficiali,fuori da considerazioni metafisiche
lo diffondo volentieri e perché mai non dovrei citarti? Mi sembra il minimo eh eh 😉
Vi segnalo che l'enciclopedia "Libera" Wikipedia ha deliberatamente OSCURATO la parte dell'articolo relativo a Mario Monti nella quale si diceva della sua parentela con Raffaele Mattioli, mega-banchiere degli anni Cinquanta e Sessanta. La parentela tra i due è documentata (si trova in vari articoli anche del Corriere e di LaStampa, per dire), e la stessa Wikipedia ha riportato tale circostanza per oltre un anno e mezzo. Ma da pochi giorni, magicamente, la notizia è SPARITA, e qualsiasi tentativo di re-introdurla (con le relative fonti a corredo) viene seguito da una cancellazione.
Leggete voi stessi.
Biografia
ciao a tutti,
Segnaliamo un'inesattezza contenuta nel capitolo della biografia, precisamente nel paragrafo "Attività accademica" è contenuta la seguente imprecisione:
"nipote del banchiere pubblico Raffaele Mattioli"
È possibile rimuovere il passo? Abbiamo già provveduto a segnalare la cosa alla fonte originaria (articolo di Giorgio Dell'Arti)
grazie per la collaborazione!
Ufficio Stampa e del Portavoce - Presidenza del Consiglio dei Ministri
Fonte:
https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Discussione:Mario_Monti&curid=3747046&diff=47440403&oldid=47367020&rcid=48611116
questa è la pagina a Raffaele Mattioli, la copio incollo per "fotografarla" prima di eventuali modifiche
http://it.wikipedia.org/wiki/Raffaele_Mattioli
Raffaele Mattioli
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Raffaele Mattioli
Raffaele Mattioli (Vasto, 20 marzo 1895 – Roma, 27 luglio 1973) è stato un dirigente d'azienda ed economista italiano.
Biografia [modifica]
Dopo la laurea in economia a Genova, con una tesi sull'equilibrio monetario, nel 1921 diviene segretario generale della Camera di Commercio di Milano e tiene corsi all'Università Bocconi di Milano (anche grazie all'aiuto del Rettore Angelo Sraffa).
Nel 1925 entra alla Banca Commerciale Italiana e nel 1931 rimpiazza l'amico Giuseppe Toeplitz nella carica di Direttore Generale, poi, nel 1933, in quella di Amministratore Delegato. Convinto antifascista, ha comunque rapporti, legati alla sua carica, con Benito Mussolini, ma incontra in segreto anche Palmiro Togliatti.
Il rapporto col Partito Comunista Italiano e con Togliatti avviene attraverso l'amicizia con Piero Sraffa, al quale fa pervenire cospicui contributi alle spese di ricovero di Antonio Gramsci; dopo la morte dell'intellettuale sardo nel 1937, Mattioli si adopererà per salvare i suoi Quaderni del carcere, facendoli consegnare, sempre tramite Sraffa, a Togliatti. In quegli anni l'ufficio studi della Comit diventa una sorta di università "segreta" della classe dirigente laica e antifascista, dove saranno accolti, tra gli altri, Ugo La Malfa, Giovanni Malagodi, Guido Carli ed Enrico Cuccia, con cui costruì il progetto dell'IRI e di Mediobanca.
Discepolo e amico di Benedetto Croce, nel 1942 partecipa alla stesura del manifesto del Partito d'Azione, ma, allo stesso tempo, lavora al salvataggio di casa Savoia. Nel dopoguerra svolse attraverso la Comit un'intensa azione di mecenatismo culturale, finanziando riviste ("La Fiera Letteraria", "La Cultura"), istituzioni (fu Presidente e finanziatore dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici), case editrici (fu consigliere culturale della Ricciardi promuovendone la storica collezione letteraria di Studi e testi).
Nell'azione di mecenatismo compiuta da Mattioli un posto a sé merita il sostegno fornito a Carlo Emilio Gadda, ospitato dopo che lo scrittore era sfollato da Firenze, bombardata nella primavera del ’44. Gadda fu soccorso con committenze e generosi prestiti e col finanziamento di un premio al suo Quer pasticciaccio brutto de via Merulana. Lo scrittore ringrazierà il banchiere dedicandogli le Novelle dal Ducato in fiamme (1953): «A Raffaele Mattioli | despota dei numeri veri | editore dei numeri | e dei pensieri splendidi | in segno di ammirata gratitudine»; Verso la Certosa (1961) «A Raffaele Mattioli | dedicando queste pagine» (con una lunga prefazione-dedica di quattro pagine); infine semplicemente «a Raffaele Mattioli» il racconto San Giorgio in casa Brocchi, nella raccolta degli Accoppiamenti giudiziosi (1963).
Fu il primo banchiere italiano a sostenere Enrico Mattei, finanziando contro ogni logica imprenditoriale la sopravvivenza dell'AGIP nei primi periodi di amministrazione Mattei.
Nel 1972 rifiutò la carica di Presidente onorario della Comit, passata, secondo le logiche della lottizzazione politica, al democristiano Gaetano Stammati, membro della loggia massonica P2 di Licio Gelli.
Scelse di essere sepolto nel cimitero dei monaci dell'Abbazia di Chiaravalle (Milano), chiesa al cui restauro aveva contribuito in modo munifico, si ritiene in ricordo di Guglielma la Boema, oggetto nel Medio Evo di un culto disapprovato dalla Chiesa cattolica.
La casa natia di Mattioli è stata donata dai figli alla cittadinanza di Vasto con destinazione culturale, insieme a un fondo librario di oltre 3800 volumi, tra cui alcuni autografi.[1] I libri di maggior valore sono invece stati conferiti alla Fondazione Raffaele Mattioli per la storia del pensiero economico, la cui biblioteca aveva sede a Milano nei locali della Banca Commerciale Italiana e comprende anche l'archivio Verri.[2] La fondazione, gestita dagli eredi di Mattioli e presieduta (al 2011) da Enrico Decleva, ha arricchito la raccolta libraria vendendo alcuni libri di filosofia e acquisendone altri di storia del pensiero economico; la raccolta risultante, di circa 4000 volumi fra cui alcuni appartenuti ad Adam Smith, è stata donata nel 2011 all'Università degli Studi di Milano, nei cui locali era precedentemente ospitata, andando a costituire la Biblioteca Raffaele Mattioli per la storia del pensiero economico. Tra la sua discendenza può essere annoverato, in qualità di nipote, l'attuale Presidente del Consiglio Mario Monti.