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Coalizione araba,alla guida i Sauditi,devasta Yemen e yemeniti. No alla vendita di armi italiane


marcopa
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domenica 24 giugno 2018

Bloccare subito la vendita di armi italiane all’ Arabia Saudita, agli Emirati Arabi e a tutti gli alleati della Coalizione Araba impegnata nella guerra in Yemen.

So che ci sono molte petizioni in circolazione e che anche quelle con migliaia di firme hanno un' utilità molto piccola. Tuttavia ho inserito questa piccola petizione nella speranza di riuscire a spiegare in maniera chiara almeno a qualcuno la mia tesi:

" In Italia molte persone sono contrarie alla vendita di armi italiane all' Arabia saudita, armi che in Yemen uccidono civili e bambini.

Questa opposizione diffusa non si esprime però in maniera decisa, convinta ed efficace.

Per esempio una rete che rappresenta centinaia di migliaia di iscritti non può limitarsi a comunicati stampa. Se davvero vuole impedire la vendita di armi italiane deve organizzare anche iniziative diverse, di mobilitazione e di informazione."
Di seguito la petizione che vi invito a firmare ma soprattutto a leggere con attenzione.

Marco

https://www.petizioni24.com/bloccare_subito_la_vendita_di_armi_italiane_all_arabia_saudita_agli_emirati_arabi_e_a_tutti_gli_alleati_della_coalizione_araba_impegnata_nella_guerra_in_yemen

Bloccare subito la vendita di armi italiane all’ Arabia Saudita, agli Emirati Arabi e a tutti gli alleati della Coalizione Araba impegnata nella guerra in Yemen.

Da molti mesi è noto che ordigni prodotti a Domusnovas in Sardegna dalla Rwm Italia SpA sono utilizzati dall’ Arabia saudita per bombardamenti in Yemen che spesso uccidono civili e bambini.

Hanno espresso ripetutamente le loro critiche a questo commercio: Avvenire, quotidiano dei vescovi italiani, il Movimento dei Focolarini, il gruppo parlamentare del M5S, che ha presentato anche un esposto alla Procura di Roma. La popolare trasmissione Le Iene ha trasmesso alcuni servizi sull’ utilizzo in Yemen delle bombe di Domusnovas e la rete Disarmo, che rappresenta associazioni della sinistra italiana come l’ Arci la Fiom con centinaia di migliaia di iscritti, è intervenuta più volte sul tema.

I governi PD, Renzi e Gentiloni, hanno sempre risposto che la vendita di armi all’ Arabia saudita rispetta le leggi vigenti, anche se molti esperti pacifisti ritengono che la legge 185/90 non permetterebbe la vendita a un paese impegnato in questa guerra.

Probabilmente un eventuale sondaggio segnalerebbe che una grande maggioranza di italiani è contraria alle forniture all’ Arabia Saudita. Ma l’ opposizione alla vendita di armi non si manifesta con la necessaria decisione.

Il Movimento 5 Stelle è oggi al governo e non dice una parola sulle bombe della Rwm Italia. Nessuno dei suoi elettori invita il M5S alla coerenza con quanto ha sostenuto fino al momento della nascita del governo Conte.

Allora in questo giugno 2018, mentre la coalizione a guida saudita bombarda la città di Hodeida, porto dove transitano l’ 80% degli aiuti umanitari, è necessario rilanciare l’ opposizione a questo sanguinoso commercio .

Invito tutti a sostenere questa petizione e soprattutto a fare quello che può per organizzare una campagna, non di facciata ma decisa, per bloccare la vendita di armi usate all’ Arabia saudita e ai suoi alleati.

Per firmare andare al link

https://www.petizioni24.com/bloccare_subito_la_vendita_di_armi_italiane_all_arabia_saudita_agli_emirati_arabi_e_a_tutti_gli_alleati_della_coalizione_araba_impegnata_nella_guerra_in_yemen


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marcopa
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Fonte Lantidiplomatico

Un nuovo rapporto rivela che i militari degli Emirati Arabi Uniti hanno commesso abusi sessuali di massa nei confronti di prigionieri yemeniti detenuti nelle carceri nel sud dello Yemen.

Come riportato dall'agenzia di stampa statunitense Associated Press (AP), gli ufficiali degli Emirati Arabi Uniti hanno ripetutamente torturato e violentato centinaia di prigionieri yemeniti in 18 prigioni nascoste nella città portuale di Aden. nel sud del paese arabo.

Secondo questo articolo, in una di queste occasioni, avvenuta lo scorso marzo nella prigione di Beir Ahmad, 15 soldati degli Emirati Arabi Uniti hanno chiesto ai detenuti di togliersi i vestiti e giacere a terra con il pretesto di cercare degli smartphone.

L'agenzia sottolinea anche che i prigionieri che hanno resistito o hanno rifiutato di conformarsi agli ordini dell'Esercito degli Emirati e sono stati minacciati di percosse e spaventati con dei cani.

Inoltre, AP ha pubblicato diversi disegni fatti da uno dei detenuti che mostrano le pratiche a cui i soldati degli Emirati Arabi Uniti hanno fatto ricorso per torturare le loro vittime.

Tra i principali centri di tortura e stupro che le truppe degli Emirati Arabi usano ad Aden figurano la base militare di Buriqa, dove sono stati visti anche mercenari americani e colombiani; la casa di Shalal Shaye, capo della sicurezza di Aden; la discoteca Wadah, ora una prigione segreta; e la prigione di Beir Ahmad, dove si è verificata la maggior parte di questi abusi, si aggiunge nell'articolo.

Gli Emirati Arabi Uniti aiutano l'Arabia Saudita nella sua aggressione contro lo Yemen dal 2015, la comunità internazionale, in particolare le Nazioni Unite, ha fatto pressanti appelli al regime saudita e ai suoi alleati per porre fine a questa "stupida guerra", che ha provocato 11.000 morti e circa 23.000 feriti.


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