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Comunicato lavoratori-Chi sceglie di chiudere Liberazione ?


marcopa
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
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COMUNICATO CONGIUNTO DELL'ASSEMBLEA PERMANENTE DI LIBERAZIONE, DEL COMITATO DI REDAZIONE E DELLA RAPPRESANTANZA SINDACALE UNITARIA

CHI SCEGLIE DI CHIUDERE LIBERAZIONE?

Stop alle pubblicazioni del quotidiano e cassa integrazione a zero ore per tutti i lavoratori, il tutto a partire dal 1 gennaio.

E’ questa la decisione irrevocabile che la Mrc, editore del quotidiano Liberazione, una Spa il cui socio unico proprietario è Rifondazione Comunista, ha comunicato questa mattina alla rappresentanza sindacale dei lavoratori e delle lavoratrici di Liberazone, Cdr e Rsu, in occasione del secondo incontro del tavolo fissato presso la Fieg, la Federazione degli editori. Nessun progetto per il futuro, solo l’ipotesi di continuità del sito internet con due giornalisti, direttore e un poligrafico.

E la generica promessa di un incontro a fine gennaio per “vedere cosa fare dopo” e per esplicitare “un progetto”, fatta ai poligrafici ma non ai giornalisti.

Da notare che le rappresentanze sindacali si sono presentate al tavolo con una proposta articolata di riduzione dei costi, compresi ulteriori interventi sul costo del lavoro, già fortemente ridotto negli ultimi anni, e di possibile aumento dei ricavi, per garantire la continuità del giornale cartaceo per affrontare questo breve periodo di incertezza. Questo senza abbandonare l’ipotesi di sviluppo del giornale online attesa per altro, in base agli accordi sindacali firmati, dall’editore entro settembre e invece mai presentata.

Le ipotesi avanzate dai lavoratori non sono nemmeno state prese in considerazione. L’azienda ha solo reiterato la propria decisione “irrevocabile” di sospendere le pubblicazioni dal 1 gennaio. Decisione sostanziata, prima dell’inizio di qualsiasi confronto sindacale, dall’annullamento dei contratti di stampa e distribuzione. Il tutto mentre si chiedeva a un’altra testata di ospitare una pagina di Liberazione: dandola così già per chiusa a trattativa sindacale invece appena iniziata.

I problemi economici ci sono, nessuno lo mette in dubbio, ma addossare tutta la responsabilità dell’uccisione della testata al governo Monti, specie in presenza di proposte concrete e praticabili da parte dei lavoratori, è un’interpretazione dei fatti che l’assemblea unitaria permanente di Liberazione non si sente più di avallare.

Qualcuno ha deciso a priori di chiudere Liberazione (e/o di ridurla a un sito ai minimi termini, tale da perdere la fisionomia di prodotto giornalistico degno di questo nome).
Qualcuno ha convocato un tavolo sindacale che non è mai stato tale, in cui il confronto non è mai nemmeno cominciato e che non aveva altra funzione che quella di strappare la firma delle organizzazioni sindacali a un provvedimento unilaterale di cassa integrazione a zero ore per tutti in assenza di prodotto. Un suicidio preventivo inspiegabile, a cui giornalisti e poligrafici non hanno nessuna intenzione di allinearsi.

L’iniziativa pubblica di denuncia e di lotta è appena cominciata, non ci arrendiamo. Abbiamo inaugurato oggi un fondo di solidarietà tra i lavoratori.

Resisteremo un minuto di più di coloro che vogliono dilapidare un patrimonio collettivo che non è loro proprietà privata: lettori e professionalità non si buttano dalla finestra.

Nessuno, neanche Rifondazione Comunista, può permetterselo.

Assemblea permanente di Liberazione
Cdr e Rsu

Roma, 27 dicembre 2011
Fonte www.liberazione.it


Citazione
dana74
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 14446
 

benvenuti nel mondo reale, di quello dei lavori che "gli italiani non vogliono più fare".
Cosa faranno?
Camerireri? Sono abituati come giornalisti.

Ma rifunda negli anni di quattrini ne ha accumulati, esponenti che ricoprono cariche comunali, provinciali, regionali ce ne sono.
Non sarà un problema per loro scucire i soldi per mantenere il quotidiano.


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