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Concordia: tutta colpa di Schettino?


dana74
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Naufragio della Concordia: tutte le colpe sono veramente da imputare a Schettino?

By Edoardo Capuano - Posted on 06 febbraio 2012

Francesco SchettinoParto da qui. Da questa notizia che in pochissimi hanno ripreso.

Costa Concordia e lo yacht

Il mistero dello yacht che ha attraccato al Giglio è stato parzialmente svelato. A bordo c’era un ex ammiraglio russo, il cui nome non vuole venga rivelato perché non vuole pubblicità.

L’ammiraglio ha descritto i motivi degli incontri avvenuti oggi all’isola del Giglio, dove ha attraccato per capire da vicino cosa fosse successo. “Un gesto di umana generosità e di cortesia”, così li ha descritti.

Lo yacht, di proprietà di un suo amico, un armatore napoletano, è arrivato questa mattina alle 10. L’ex ammiraglio ripartirà questa sera e, tra gli altri, sembra abbia incontrato anche un rappresentante della Costa Crociere.

Leggi tutto: http://www.cronacalive.it/costa-concordia-e-lo-yacht.html#ixzz1kV93XdbC

Nel video che vi è su youreporter si vede anche il nome dello Yacht “007".

Allora adesso vi racconto alcune cose. Il giorno dopo l’incidente della Costa Concordia, ho ricevuto una telefonata da un caro amico, che diceva “Hai visto che casino hanno fatto? Ora vediamo come ne escono, come mettono a tacere tutto quanto….” E mi ha raccontato di come fosse a conoscenza di dati certi secondo i quali sulla Costa Concordia ci fosse una “riunione” non pubblica, a cui partecipavano esponenti delle mafia russa e anche esponenti “nostrani” di cosche mafiose e affini. Argomento: gestione del traffico dei rifiuti tossici e ad alto rischio.

Lo sappiamo poi tutti che l’Italia è una delle pattumiere d’Europa per questo genere di smaltimento, salvo poi non sapere dove mettere i nostri di rifiuti.

Dunque. Lascio cadere la cosa. “Fulminato” lo definisco e stop.

Dopo un paio di giorni invece iniziano ad arrivare le prime strane “coincidenze”.

Sul ponte di comando c’erano ospiti con il comandante. E fin qui nessuna cosa strana. Una ragazza moldava. All’inizio si parla di una “ballerina”, poi si scopre però essere una interprete e anche in gamba. Moldavia ——>Russia… il mio pensiero scivola vicino a quello che mi aveva detto il mio amico. Se c’erano dei russi di un certo livello e dovevano parlare con gente italiana, bhe un’interprete era il minimo vi pare?

A catena poi le altre coincidenze. Il mio amico chiama e mi dice “La scatola nera, se la trovano, non è leggibile”. E così pare ancora che sia. Scatola nera trovata. Prima notizia “è danneggiata“. Poi “forse ce la facciamo“. Ora “non tutti i dati sono leggibili“. Pensa un po’. Aveva visto anche questa.

Mi richiama e mi dice. “Cerca le foto del ponte di comando… controlla bene tutto quello che puoi vedere… qualcuno non voleva che quella riunione si facesse… qualcuno doveva sparire…”

Sparire… questa parola resta nella mia testa un po’. E vedo i titoli dei giornali. “Cadaveri non identificati” e mi domando “ma come può essere? Ci sarà un elenco di persone imbarcate e a meno che di una famiglia siano morti tutti, ma tutti, qualcuno si accorgerà che manca un amico, un famigliare, un conoscente…” Invece nulla. Restano ad oggi alcuni “cadaveri non identificati, senza identità”. Clandestini. Com’è possibile che ci siano clandestini su una nave che controlla anche quante calze ti porti? I controlli sulle navi da crociera sono tanti e fitti, imbarcarsi senza essere visti diventa impossibile, a meno di arrampicarsi di notte su una parete completamente liscia, come quella della Concordia, eludendo qualunque tipo di controllo. E non ditemi che si sono nascosti nelle casse viveri per favore…

E va bene. Ricapitoliamo.

Interprete russa/moldava.
Clandestini non identificati.

Ancora troppo poco. Allora cerco le foto della nave e trovo questa. Guardate bene il particolare dentro il quadro rosso e ditemi cosa vi sembra di vedere. La foto è di venerdì.

Si vedono dei “puntini bianchi”… se qualcuno ha visto il tipo
di segno che lasciano dei proiettili sul vetro antisfondamento
(come dovrebbe essere quello delle navi da crociera per reggere eventuali mareggiate)
mi potrà confermare quanto somiglino visti da qui quei segni a quelli di proiettili….

OK, sono paranoica. Ci sta. Poi però arriva dallo stesso comandante Schettino la notizia che “aveva un portatile, ma che lo ha dato alla moldava. Portatile sparito.”

Fori proiettili vetri Concordia

Ora. Spiegatemi perché un comandante che ha fatto un casino simile, in un momento simile, quando la sua nave sta affondando e la sua vita è tutta una roulette (russa mi viene da dire.. ma lasciamo perdere per ora) dovrebbe pensare a salvare il portatile? Costava troppo per andare a fondo con la nave? Cosa c’era sul quel hard disk che non poteva essere letto? Forse la lista ufficiosa dei passeggeri e le direttive per gestire gli ospiti stranieri? Notizie che logicamente non potevano essere lasciate senza custodia e chi meglio di una “semplice passeggera registrata e regolare” poteva tenerle? Una naufraga che tra le poche cose che pensa di salvare pensa al suo portatile, non avrebbe dato nell’occhio. E anche questa non era una cosa inventata lì, al momento. Era una semplice disposizione.

Ragioniamo di logica. Un comandante che naviga ormai da anni, che ha fatto altre volte “l’inchino” potrebbe forse sbagliare rotta la prima volta, non dopo anni. E non raccontatemi che era distratto… per quanto fosse “distratto” dalla moldava, sicuramente non lo era a sufficienza da poter permettere di andarsi a schiantare a 16 nodi contro l’isola del Giglio. Quindi ci deve essere dell’altro. Un imprevisto. Qualcosa che non torna e che rovina i piani, non suoi, ma del gruppo di persone che stavano discutendo di “affari”. Gruppo a cui deve dare il tempo di andarsene. E come si va via da una nave che sta affondando? Con un elicottero o con una scialuppa che si aggancia al primo yacht, pronto all’uso. In fondo erano a poca distanza da Civitavecchia. Un buon motoscafo non ci mette moltissimo a raggiungere il Giglio. Diciamo un’ora? E di quanto è stata ritardata la chiamata dei soccorsi?…..

Sono sempre più paranoica e decido di richiamare il mio amico. E gli chiedo “ma scusa se è così come dici e pare che ormai molte cose se vogliamo tornano… perché nessuno dice nulla? Schettino non parla…” E lui “lo vuoi vedere morto…” “Ok allora lo scrivo io…” Era ieri sera.

Mostravo le foto della vetrata del ponte di comando al mio amico e mi dice… “Scrivila sta cosa Sofia… qualcuno deve iniziare a dirlo… prima che succeda altro…”

Ci penso e ci ripenso… mi daranno della pazza, dico tra me e me…

Oggi lavoro tranquilla… torno e trovo la notizia con cui ho aperto il mio articolo. E no, cazzo (scusate ma il francese ci stava). Allora torna. Che cavolo ci fa uno yacht russo, di un ex generale (militare) al Giglio a parlare con i dirigenti della Costa? Che deve controllare? Che non ci sia nessuno che abbia la malsana idea di raccontare qualcosa? Che non ci sia nessuno che dica “Qualcosa non torna…” O che i corpi ritrovati siano quelli che dovevano e quindi nessuno potrà più raccontare nulla?

Bene signori. Ci metto la faccia. Non mi importa. Ma le fonti che ho verificato sono certe e ben informate dei fatti. TUTTI. E non ci sto. I parenti delle vittime devono sapere che non è stato un caso, ne un “banale incidente”. Ho chiamato assassino Schettino. Forse non lo è. Non lui. Ma altre persone si. E siedono al posto di “comando” della società, che sapeva del rischio di quel gruppo su una nave passeggeri (ma ormai sono anni che le “cupole
” si riuniscono a bordo di transatlantici, facili da controllare e che danno pochi rischi).

Forza ora. Qualcuno mi dimostri che “NON E’ COSI’” per favore… oppure via… Schettino dimostri di avere un po’ di coraggio e cominci a raccontare quel che sa… Lo faccia almeno per quella bambina, ancora non ritrovata, che era li per divertirsi e non poteva immaginare quanto gli adulti, per puri interessi economici, possano essere cattivi.

Fonte: sowmyasofiariccaboni.it

Il contenuto di questo articolo rappresenta esclusivamente il pensiero dell'autore, ma non necessariamente il pensiero e/o la linea editoriale di ECplanet, che mantiene la propria autonomia e indipendenza. Gli eventuali commenti devono essere proposti all'indirizzo dell'autore:

http://www.sowmyasofiariccaboni.it/2012/01/25/naufragio-della-concordia-la-mafia-russa-e-il-summit-che-non-si-doveva-fare/#comment-36


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yakoviev
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Mah, non entro nel merito degli altri indizi, ma che alla nazionalità dell' interprete (moldava) si debba collegare per forza la Russia mi sembra una cosa tirata per i capelli. Probabilmente la Cemortan saprà anche il russo perchè lo ha studiato, ma la sua lingua madre è una variante del romeno, una lingua neolatina, mentre il russo è una lingua slava.


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helios
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Mah, non entro nel merito degli altri indizi, ma che alla nazionalità dell' interprete (moldava) si debba collegare per forza la Russia mi sembra una cosa tirata per i capelli. Probabilmente la Cemortan saprà anche il russo perchè lo ha studiato, ma la sua lingua madre è una variante del romeno, una lingua neolatina, mentre il russo è una lingua slava.

la Cemortan era sulla nave per tradurre dal russo:

Chi è Domnica Cermotan? Il suo racconto

Chi è in realtà Domnica Cemortan? Di certo si sa che era a bordo della nave, ha cenato con il comandante e le foto della serata hanno scatenato illazioni su un rapporto con Schettino. “Non sono la sua amante“, spiega lei raggiunta al telefono dai cronisti italiani. In attesa di essere sentita dagli inquirenti, la ragazza racconta la sua verità ai media. Ha studiato danza classica Domnica a Chisinau, ma ha vissuto a lungo a Bucarest. Lei traduceva in russo le disposizioni del comandante, non ha fatto niente di male, racconta. ]Sono stati i russi a dire un sacco di sciocchezze, a parlare di ufficiali ubriachi che si davano alla bella vita con le hostess. “Sulle navi di Costa Crociere ci sono videocamere in ogni angolo. Se beccano qualcuno dell’equipaggio che beve in servizio lo licenziano subito“.

È stata contattata dal quotidiano di Bucarest “Adevarul“, la verità in italiano. Lei raccontava la sua esperienza da naufraga e non capiva le domande sul suo ruolo nell’incidente. Poi da internet le immagini di lei al tavolo degli ufficiali a cena. “Al momento dell’urto contro lo scoglio c’erano alcuni ufficiali al nostro tavolo nel ristorante sul ponte 3“, dice, ma Schettino non era con loro.

Dopo il black out un ufficiale le chiede di seguirlo: lei sa il russo e deve tradurre le istruzioni per i passeggeri. “Ripetevo in russo quel che lui o il suo vice mi dicevano in italiano. Tornate nelle cabine, è solo un guasto all’impianto elettrico. L’ultima frase l’ho ripetuta una decina di volte. Sì, le comunicazioni ai passeggeri erano di questo genere. Mi dispiace, io non potevo sapere quel che stava succedendo“.

Domnica spiega anche perché fosse a bordo. Era in vacanza, dopo sei mesi di international hostess. Il biglietto l’ha comprato in Italia e lei ha ancora in tasca il pass della sua cabina.

http://www.notiziapazza.com/2012/01/costa-concordia-il-mistero-di-domnica.html

i russi sono stati salvati per primi:

1 - POLEMICA SUI NAUFRAGHI "DI PRIMA CLASSE" "SALVATI I RUSSI PRIMA DEI BAMBINI"
Laura Montanari per "la Repubblica"

NAVE
Sono arrivati prima i russi. Dicono così alcuni soccorritori che la notte del naufragio erano sul molo dell´Isola del Giglio. Strana casualità, quasi un giallo: a bordo della nave da crociera, i russi erano poco più di cento.

Contro gli oltre 900 italiani e i quasi mille tra francesi e tedeschi. «Le prime scialuppe erano piene di passeggeri russi alcuni con i bambini, altri senza», conferma Franca Melis, ristoratrice del Giglio che il 13 gennaio era al porto ad aiutare chi scendeva stordito e impaurito dalla Costa Concordia, piegata vicino alla scogliera. Strana precedenza, quasi sospetta la corsia preferenziale concessa a questi vacanzieri.

NAVE CONCORDIA
«Forse per lo shock o perché non si rendevano conto di quel che stava succedendo, alcuni di loro erano preoccupati di scattare foto coi telefonini, volevano salire in tutti i modi sul faro, ma noi dovevamo liberare i piazzali per far approdare le scialuppe. Ne arrivavano a decine. Così - prosegue Franca - due o tre di loro hanno tirato fuori delle banconote, ci volevano pagare per lasciarli fare».

Che abbiano usato lo stesso metodo per conquistarsi una scialuppa non è provato, però a terra di certo il metodo non ha funzionato: «A uno ho detto anche che se non si levava chiamavo i carabinieri». C´è un giovane sull´isola che non vuole dire il suo nome, ma riferisce di aver riconosciuto fra le prime donne a terra Domnica Cemortan, la ragazza moldava, amica del comandante Schettino: «Aveva un vestito elegante ed era molto agitata». In un´intervista a un giornale del suo paese, Domnica conferma che "i russi sono stati messi in salvo prima degli altri".

I SOCCORSI ALLA NAVE CONCORDIA
Nella nave rovesciata sono state rovesciate anche le regole di evacuazione. Quelle che prevedono la precedenza per i portatori di handicap, poi donne e bambini, quindi anziani e uomini. Le stesse regole che stabiliscono che soltanto dopo che tutti i passeggeri hanno abbandonato la nave, tocca all´equipaggio cominciando dai gradi più bassi per finire al comandante. Sulla Concordia è saltata tutta la catena.
(...continua)
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/onta-su-onta-sulla-concordia-violato-il-codice-dei-soccorsi-spingevano-via-bambini-e-34666.htm


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helios
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Sul ponte di comando c’erano ospiti con il comandante. E fin qui nessuna cosa strana. Una ragazza moldava. All’inizio si parla di una “ballerina”, poi si scopre però essere una interprete e anche in gamba. Moldavia ——>Russia… il mio pensiero scivola vicino a quello che mi aveva detto il mio amico. Se c’erano dei russi di un certo livello e dovevano parlare con gente italiana, bhe un’interprete era il minimo vi pare?

BERLINO – Nel dicembre del 2011, durante una crociera nel Mediterraneo, un lettore del quotidiano Bild ha ripreso Domnica Cemortan, la moldava che poche settimane dopo sarebbe rimasta implicata nell’affondamento all’Isola del Giglio.

La ragazza, come si può vedere nel video pubblicato dal giornale tedesco, invece che fare la hostess o la traduttrice, si esibisce davanti al pubblico di croceristi danzando.

Di lei è stato scritto che sulla nave avrebbe fatto la hostess o la traduttrice: ecco invece la Cemortan nella sua esibizione davanti al pubblico di croceristi. Il “mistero” sul ruolo giocato dalla donna in questa tragedia si infittisce.

http://www.blitzquotidiano.it/blitztv/dominica-danza-concordia-video-bild-1112550/


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