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Contestazioni per Renzi aL'Aquila:città nel caos


helios
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Contestazioni per Renzi a L'Aquila: città nel caos
Salta, a causa delle contestazioni, l'appuntamento di palazzo Fibbioni. Renzi direttamente la Villa. Giovane travolto dalla folla. Lanciato sasso contro Lolli, che schiva.

IlCapoluogo.it
martedì 25 agosto 2015 19:40
ilcapoluogo.globalist.it

di Marcello Spimpolo, Francesca Marchi e Claudia Giannone

L'Aquila nel caos nella giornata della visita del premier Matteo Renzi, con contestazioni, anche dure, nel cuore del capoluogo.

Il premier è arrivato in città nel pomeriggio: il suo elicottero è atterrato nella scuola della Guardia di Finanza, alle porte del capoluogo abruzzese, che per l'occasione è blindatissimo.

A L'Aquila gli animi sono molto caldi, con contestazioni a suon di urla e fumogeni. Proprio tali contestazioni, secondo quando si è appreso, avrebbero fatto saltare la visita del premier a palazzo Fibbioni, nel cuore del centro storico. Renzi, dunque, è arrivato direttamente nella sede del Gran Sasso Science Institute (Gssi), nei pressi della Villa comunale, dove è stato spostato anche l'appuntamento inizialmente in programma nella sede comunale del centro storico.

Un primo gruppo di contestatori è stato bloccato a San Bernardino, con l'aiuto di transenne, da polizia, carabinieri e protezione civile. Altri manifestanti sono comunque già presenti alla villa comunale, dove si notano anche fumogeni. Qui un ragazzo è caduto a terra a causa della folla di contestatori che avanzava bloccata dalla polizia.

Un gruppo di contestatori ha anche lanciato un sampietrino al vice presidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli, che, fortunatamente, non è stato colpito.

L'INCONTRO CON IL PREMIER - Il premier è entrato nella struttura del Gssi da un ingresso secondario. All'interno dell'edificio sono presenti circa 130 persone, mentre la stampa è confinata in un'aula per seguire la diretta streaming o all'esterno dell'edificio.

Nella riunione, blindatissima, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente ha parlato delle contestazioni della giornata, sottolineando di essere dispiaciuto per la presenza di manifestanti che hanno messo l'accento su altre problematiche, «quando invece oggi si deve parlare di ricostruzione».

«Il centro storico è indietro per una serie di problemi - ha spiegato il sindaco - Con tutti i Governi abbiamo avuto un rapporto fatto di momenti di scontro è riconoscenza. In questo momento ringrazio perché questo Governo ci ha dato una copertura di 5 miliardi di euro». «I soldi - ha ironizzato il sindaco - li abbiano fatti arrivare con un Canadair».

«Grazie al lavoro di coordinamento svolto da Legnini, De Micheli e Pezzopane - ha aggiunto - siamo a buon punto. Purtroppo ci sono stati problemi, ma L'Aquila potrà essere l'esempio di una ricostruzione modello. Ora ci sono norme e soldi. Una Ferrari con la benzina».

Il primo cittadino ha poi accennato agli orfani del terremoto. «Ci sono bambini rimasti soli che non hanno un trattamento pensionistico», ha sottolineato. In ultimo, il tema delle tasse.

«Nel 2017 avremo completato l'asse centrale. Si tratta della prima opera pubblica italiana costata meno del previsto», ha concluso il sindaco.

«Questa deve essere una riunione di lavoro. Io ho preso un impegno. Non son venuto all'Aquila finché non ho avuto chiaro lo scenario. Quello che trovo fondamentale è che continuare a fare visite all'Aquila senza conoscere la situazione sarebbe stato inutile. Ora possiamo mettere le carte in tavola senza mediatizzazione e annunci. Dico Sì a una discussione di merito», ha detto il premier Matteo Renzi.

«Mi piace essere al Gran Sasso Science Istitute - ha aggiunto - E siamo ragionevolmente fiduciosi, perché questo territorio è in grado di ospitare centri di eccellenza. I soldi, come detto da Cialente e D'Alfonso ci sono, prendo l'impegno di battagliare sulla questione tasse con l'Unione Europea». «La mia proposta? - ha sottolineato il premier - continuiamo a seguirvi con determinazione. Bisogna operare due soluzioni. In primo luogo verificare la situazione dei cantieri, appuntamento a meno di un anno. Poi verificare, passo dopo passo, la situazione economica di questa provincia. La ripresa oggettivamente c'è. Vengo da due summit, quello di Rimini e quello di Pesaro. Ci sono progetti interessanti che coinvolgono l'Adriatico. Questi sono i segnali di ripresa che ancora non si traducono in posti di lavoro. I numeri che ho visto sull'Aquila mi preoccupano, soprattutto la cassa integrazione, che è in controtendenza rispetto al resto della Nazione. Il prossimo anno dobbiamo monitorare anche attraverso i parlamentari abruzzesi».

«C'è poi un secondo punto - ha spiegato il premier - Abbiamo condiviso l'idea di fare un grande masterplan, ma bisogna dividere il mezzogiorno in territori. In base alle caratteristiche, sono 15 realtà. Un lavoro, una sinergia, tra Governo e Regioni. Mi auguro che l'Abruzzo sia una delle prime regioni pronte a firmare questo progetto».

Contestazioni anche alla partenza del premier da L'Aquila, con lancio di uova alla Villa Comunale.

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