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Così torturammo i brigatisti


Tao
 Tao
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L'ex commissario e il caso Dozier «Così torturammo i brigatisti»

Il verbale di Salvatore Genova, che liberò il generale

ROMA — Finora si trattava di ricostruzioni giornalistiche, interviste più o meno esplicite, mezze ammissioni anonime. Adesso invece è tutto scritto in un atto giudiziario, un interrogatorio di cui il testimone si assume la piena responsabilità. Sapendo di poter incorrere, qualora affermasse il falso, in una condanna fino a quattro di galera. È il rischio accettato dall'ex commissario di polizia, nonché ex deputato socialdemocratico, Salvatore Genova, uno degli investigatori che trentuno anni fa partecipò alla liberazione del generale statunitense James Lee Dozier, sequestrato dalle Brigate rosse.
Il 30 luglio scorso Genova ha deposto davanti a un avvocato che lo ascoltava nell'ambito di proprie indagini difensive, svelando le torture inflitte ad alcuni sospetti fiancheggiatori delle Br per arrivare alla prigione di Dozier; metodi «duri» avallati dal governo di allora, aggiunge l'ex poliziotto, con una dichiarazione tanto clamorosa quanto foriera di reazioni e (forse) ulteriori accertamenti giudiziari.

«È stato tutto disposto dall'alto — ha detto Genova all'avvocato Francesco Romeo, difensore dell'ex brigatista Enrico Triaca, uno dei presunti torturati —. C'è stata la volontà politica, che poi scompare sempre in Italia, che è stata quella del capo della polizia, d'accordo con l'allora ministro Rognoni... E infatti noi facemmo». L'avvocato lo interrompe: «Mi sta dicendo che l'autorizzazione a fare quel tipo di tortura...». E Genova: «Non poteva non essere, non era cosa personale di Ciocia (il poliziotto chiamato "De Tormentis" che secondo il suo ex collega dirigeva i "trattamenti", ndr)... Fu De Francisci che fece una riunione con noi. Lui era il capo dell'Ucigos e ci disse "facciamo tutto ciò che è possibile"».

L'Ucigos era l'organismo responsabile delle indagini antiterrorismo sull'intero territorio nazionale, e nel ricordo di Genova il prefetto De Francisci che la guidava dette il «via libera» a sistemi d'interrogatorio poco ortodossi: «Anche usando dei metodi duri, disse così, perché ovviamente eravamo veramente allo stremo come Stato...». L'alleato americano premeva per ottenere risultati, «tant'è che durante tutte queste indagini noi fummo sempre seguiti, non ovviamente con interferenza ma con la loro presenza, da agenti della Cia».

Il sistema d'interrogatorio attraverso tortura, al quale il testimone sostiene di aver assistito personalmente, è chiamato waterboarding: il prigioniero viene legato mani e piedi a un tavolo, un imbuto infilato in bocca e giù litri di acqua e sale per dare la sensazione dell'annegamento. «Era una tecnica molto usata dalle squadre mobili», denuncia Genova; ecco perché fu chiamato il «professor De Tormentis», al secolo Nicola Ciocia, poliziotto di dichiarate simpatie mussoliniane che a Napoli e in altre regioni del Sud aveva combattuto la criminalità comune e organizzata. «Di quella tecnica io a quel momento non ne conoscevo l'esistenza», precisa Genova. Davanti ai suoi occhi, al waterboarding fu prima sottosposto un presunto fiancheggiatore delle Br, poi il futuro «pentito» Ruggero Volinia. Lo arrestarono insieme alla fidanzata, «semidenudata e tenuta in piedi con degli oggetti, mi sembra un manganello che le veniva passato, introdotto all'interno delle cosce, delle gambe». Dopo aver ingurgitato acqua e sale, racconta Genova», Volinia «alzò leggermente la testa e la mano, chiese un attimo per poter parlare: "E se vi dicessi dov'è Dozier?"».

Così, nel gennaio 1982, si arrivò alla liberazione del generale. Alla quale seguirono i maltrattamenti sui suoi carcerieri, che vennero alla luce grazie a indagini giudiziarie e disciplinari su alcuni poliziotti. Genova, che poté usufruire dell'immunità parlamentare garantitagli dal seggio socialdemocratico, oggi ha deciso di riparlarne. Prima al quotidiano ligure Il Secolo XIX e ora col difensore di Triaca, l'ex br arrestato nel '78, all'indomani dell'omicidio Moro, che denunciò di essere stato torturato e per questo fu condannato per calunnia. Oggi l'avvocato Romeo ha presentato un'istanza di revisione di quel processo, basata anche sulle rivelazione di Genova. Il quale racconta di aver saputo che ad occuparsi di Triaca fu proprio De Tormentis-Ciocia, l'esperto di waterboarding che si muoveva — a suo dire — con tanto di garanzie ministeriali.

«Non ci fu alcuna copertura — ribatte l'allora ministro dell'Interno Virginio Rognoni —. Anzi, i comportamenti "duri" accertati furono prontamente perseguiti. C'era una certa esasperazione degli investigatori, questo sì; gli Stati Uniti volevano mandare le loro "teste di cuoio" per liberare Dozier, e io mi impuntai per difendere le nostre competenze. Ma non ho mai avallato alcun genere di tortura». E il prefetto in pensione De Francisci replica alla testimonianza di Genova: «Sono tutte bugie. Io non ho torturato nessuno né tollerato niente di ciò che lui dice. È un bugiardo, lo citerò in giudizio». Dopo trent'anni e più, un capitolo rimasto oscuro e ora riaperto della storia dell'antiterrorismo italiano promette nuovi sviluppi.

Giovanni Bianconi
Fonte: www.corriere.it
6.01.2012


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Tonguessy
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Interessante. Alla lettura "c'era la CIA dietro alle BR/ non c'era la CIA dietro le BR" si accosta la lettura "lo stato torturava i brigatisti/lo stato non torturava i brigatisti". Viene da chiedersi come mai una CIA che aveva in mano il progetto BR avesse bisogno di torturarli per estorcere informazioni.
A meno che....


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helios
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....perchè la CIA doveva essere dietro le BR ? non era forse meglio se si metteva dentro le BR?

Finora si trattava di ricostruzioni giornalistiche, interviste più o meno esplicite, mezze ammissioni anonime. Adesso invece è tutto scritto in un atto giudiziario, un interrogatorio di cui il testimone si assume la piena responsabilità. Sapendo di poter incorrere, qualora affermasse il falso, in una condanna fino a quattro di galera.

considerato quante volte i brigatisti hanno dichiarato il falso quanti anni di galera si sarebbero presi? Moretti invece si prende lo stipendio dal ministero dell'interno dopo essersi preso ad intermittenza o su comando qualche responabilità mai verificata.


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Tonguessy
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Post: 2779
 

....perchè la CIA doveva essere dietro le BR ? non era forse meglio se si metteva dentro le BR?

E la differenza sarebbe..? Torturare i propri infiltrati/agenti per conoscere l'ubicazione di Dozier?


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ws
 ws
Honorable Member
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Post: 551
 

Interessante. Alla lettura "c'era la CIA dietro alle BR/ non c'era la CIA dietro le BR" si accosta la lettura "lo stato torturava i brigatisti/lo stato non torturava i brigatisti". Viene da chiedersi come mai una CIA che aveva in mano il progetto BR avesse bisogno di torturarli per estorcere informazioni.
A meno che....

semplicemente " infiltrare" non significa " controllo". Si puo' avere usato l'infiltrazione per orientare un " certo" sequestro, ma non aver avuto il controllo del sequesto Dozier. 🙄

oppure si puo' avere avuto anche un completo controllo delle BR e quindi aver orientato ANCHE il sequestro Dozier per aver l' occasione di annientare una struttura ormai inutile dopo aver incassato i dividendi politici dell' "altro" sequestro ... 8)
Quien sabe ?


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helios
Illustrious Member
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....perchè la CIA doveva essere dietro le BR ? non era forse meglio se si metteva dentro le BR?

E la differenza sarebbe..? Torturare i propri infiltrati/agenti per conoscere l'ubicazione di Dozier?

sicuri che li hanno torturati? 8) Fare finta di farlo potrebbe solo portare tutti a credere che la CIA non era infiltrata nelle BR ma sappiamo bene che non era così altrimenti Hyperion perchè mai lo avrebbero messo in piedi?

Il sequestro Dozier è sempre stato assai strano, compreso il ritrovamento.

oppure si puo' avere avuto anche un completo controllo delle BR e quindi aver orientato ANCHE il sequestro Dozier per aver l' occasione di annientare una struttura ormai inutile dopo aver incassato i dividendi politici dell' "altro" sequestro ...

anche perchè Moretti e soci non erano più in grado di sostenere cose che erano del tutto impossibili da sostenere, compresa la fiction di via Fani.
Non è detto nemmeno che il sequestro Dozier nn sia stato per distogliere l'attenzione da .....altro.


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Luca Martinelli
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La storia è vecchia, ma vale sempre la pena ricordarla. Il boia Salvatore Genova fu candidato dall'allora segretario Psdi Longo ( piduista) al parlamento e fatto eleggere per sfuggire alla galera. Stipendio che conosciamo e pensione d'oro. Il resto è routine. La tortura è di casa nelle nostre forze dell'ordine. Quando va male qualcuno ci lascia la pelle. Per chi fosse interessato, sul sito di Carlo Giuliani si può trovare l'elenco dei cittadini italiani assassinati dalla polizia dagli anni 40 ad oggi. D'altra parte perchè meravigliarsi? In uno stato democratico la polizia è al servizio del cittadino, in una finta democrazia o in un regime è il cane da guardia dei padroni.


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helios
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Post: 16537
 

La tortura è di casa nelle nostre forze dell'ordine. Quando va male qualcuno ci lascia la pelle.

questa è un'altra storia.
Quelli delle BR hanno reso troppi servigi al potere per essere torturati.

In uno stato democratico la polizia è al servizio del cittadino, in una finta democrazia o in un regime è il cane da guardia dei padroni.

.... e a volte i padroni si avvalgono anche di cani da guardia appositamente addestrati sicuri che non parleranno mai dei loro misfatti (perchè mai quindi ricorrere poi alla tortura?)


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Luca Martinelli
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Amico Helios, ho volutamente preferito stare sulle generali. Su questo sito ci siamo scannati per anni sulle Br più o meno eterodirette e/o infiltrate. Non volevo scatenare altre inutili polemiche. Cmq sono d'accordo con te. saluti


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Tonguessy
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Post: 2779
 

a volte i padroni si avvalgono anche di cani da guardia appositamente addestrati sicuri che non parleranno mai dei loro misfatti (perchè mai quindi ricorrere poi alla tortura?)

Questa è la mia domanda.


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helios
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lucamartinelli,
di solito si scannano solo quelli che vogliono che le cose non siano quelle che sono ma quelle che devono apparire a volte a costo di diventare anche irrazionali.
Come diceva Oscar Wilde: prima o poi chi dice la verità viene sempre scoperto.
😀

helios ha scritto:
a volte i padroni si avvalgono anche di cani da guardia appositamente addestrati sicuri che non parleranno mai dei loro misfatti (perchè mai quindi ricorrere poi alla tortura?)

Questa è la mia domanda.

a mio avviso ciclicamente ci riportano le solite cazzate.Forse per vedere se siamo sempre attenti e non si facciamo infinocchiare 😉 ?


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mincuo
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Io credo alla logica, ai documenti e a quelli che parlano ma erano in condizioni di sapere, come Cossiga (di cui ho un'ottima opinione come onestà intellettuale) o Fulvio Martini, o alcuni deegli altri protagonisti.
Più quelli esteri.
Quindi le Brigate Rosse avevano degli infiltrati, ma TUTTI li avevano, dal Vaticano, alla DC, al PCI, all'esercito, alla marina, ai Ministeri, ai Sindacati, alle industrie di armamenti o alla Fiat ecc....durante la guerra fredda.
E i Servizi li conoscevano la maggior parte di questi agenti o infiltrati.
Ma le Brigate Rosse a parte questi infiltrati o gli addestrati, in Cecoslovacchia per lo più, come risulta dai documenti, sono state un movimento in grande sostanza non eterodiretto.
Io credo a Cossiga in questo, e ad altri.
E il loro nemico principale era forse diventato a un certo punto proprio il PCI, che dalla loro ottica, coerentemente anche direi, aveva tradito la lotta di classe.
Io inquadro il caso Moro più in quel senso, ad esempio.

Vanno tenuti poi in conto, come conferma che le cose erano molto meno nette e univoche di quel che sembra, i documenti del NARA desecretati recentemente che confermano che furono con la CIA e anzi caldeggiati dalla CIA i primi incontri e accordi col PCI, sia qui che in USA.

La CIA (gli USA) vedevano di buon occhio quell'evoluzione, perchè era stabilizzatrice, e anche su questo ci sono le relazioni al Dipartimento di Stato.
Sono abbastanza depistanti perciò altre ricostruzioni. Ma sono sempre i soliti "si dice" o insinuazioni, opinioni, magari di gente di terza fila, mezze frasi fuori contesto e poi film, sceneggiati, telefilm....
Niente documenti o dichiarazioni confermate e incrociate di buon livello.

La solita "memoria" insomma che fabbricano i media, a seconda degli interessi.

Oppure disinformazione fatta tramite un casino organizzato, per confondere le cose, con 100 ipotesi tutte diverse.
Più quelli che ci fanno l'ennesimo istant-book che per forza deve avere sempre "nuove rivelazioni" e "scoperte sensazionali" e vede così di farci un pò di soldi.


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sankara
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Registrato: 3 anni fa
Post: 546
 

Io credo alla logica, ai documenti e a quelli che parlano ma erano in condizioni di sapere, come Cossiga (di cui ho un'ottima opinione come onestà intellettuale) o Fulvio Martini, o alcuni deegli altri protagonisti.
Più quelli esteri.
Quindi le Brigate Rosse avevano degli infiltrati, ma TUTTI li avevano, dal Vaticano, alla DC, al PCI, all'esercito, alla marina, ai Ministeri, ai Sindacati, alle industrie di armamenti o alla Fiat ecc....durante la guerra fredda.
E i Servizi li conoscevano la maggior parte di questi agenti o infiltrati.
Ma le Brigate Rosse a parte questi infiltrati o gli addestrati, in Cecoslovacchia per lo più, come risulta dai documenti, sono state un movimento in grande sostanza non eterodiretto.
Io credo a Cossiga in questo, e ad altri.
E il loro nemico principale era forse diventato a un certo punto proprio il PCI, che dalla loro ottica, coerentemente anche direi, aveva tradito la lotta di classe.
Io inquadro il caso Moro più in quel senso, ad esempio.

Vanno tenuti poi in conto, come conferma che le cose erano molto meno nette e univoche di quel che sembra, i documenti del NARA desecretati recentemente che confermano che furono con la CIA e anzi caldeggiati dalla CIA i primi incontri e accordi col PCI, sia qui che in USA.

La CIA (gli USA) vedevano di buon occhio quell'evoluzione, perchè era stabilizzatrice, e anche su questo ci sono le relazioni al Dipartimento di Stato.

Condivido il tuo pensiero, Mincuo.
Per curiosità: quali sarebbero questi documenti del NARA desecretati recentemente? E a quali altri documenti ti riferisci quando affermi che le Brigate Rosse furono un movimento in gran parte non eterodiretto?


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mincuo
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Beh se hai accesso al NARA dopo trovi. Sono tanti. "Recentemente" è detto nel senso di un 1 anno fa o 3 anni fa ecc.. man mano. Non so on line gratis che c'è.
Comunque in un altro post del forum http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=55376
(ultimo in basso però vedi anche altri post prima miei lì, consigliavo anche di leggere le due audizioni linkate, dove si parla di queste cose anche, e anche il terzo link, non tutto condivisibile ma molto utile per avere una visuale non bambinesca del periodo). Il caso Moro è inquadrato da pag 193. Tralasciando cosa uno pensa o no, ci sono comunque molte cose interessanti, specie di contorno, che riguardano i Servizi ecc..., di cui poco sa la gente, credo.


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helios
Illustrious Member
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Quindi le Brigate Rosse avevano degli infiltrati, ma TUTTI li avevano, dal Vaticano, alla DC, al PCI, all'esercito, alla marina, ai Ministeri, ai Sindacati, alle industrie di armamenti o alla Fiat ecc....durante la guerra fredda.
E i Servizi li conoscevano la maggior parte di questi agenti o infiltrati.
Ma le Brigate Rosse a parte questi infiltrati o gli addestrati, in Cecoslovacchia per lo più, come risulta dai documenti, sono state un movimento in grande sostanza non eterodiretto.

se i servizi conoscevano questi infiltrati perchè mai li hanno lasciati agire se non ne avevano un tornaconto? evidentemente gli infiltrati erano tenuti sotto controllo vale a dire che conoscevano le loro mosse.
Pertanto affermare che i servizi conoscevano gli infiltrati vuole solo dire che tutta la storia di via Fani dovrebbe essere riscritta, come minimo.
Infatti la storia di via Fani e di quell che hanno fatto li le BR non è mai stata credibile almeno per le persone ragionevoli.

Credere ai documenti che di volta in volta qualcuno mette sotto il naso (senza nemmeno che si sappia e si possa appurare la provenienza) non ha senso. Ce l'ha solo per quelli che tirano fuori dal cassetto qualcosa quando qualcun altro sta scoprendo il vero che è semplice e lampante forse talmente troppo che è vergognoso non volerlo vedere.


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