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Crescita, studio bce....


Scifraroc
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Crescita, studio Bce: “Corruzione e scarso rispetto delle leggi fanno ristagnare il pil. Nonostante le riforme”

La bassa "qualità istituzionale", spiega l'Eurotower nel suo bollettino economico, ha un effetto diretto - negativo - sull'economia. E l'Italia è penultima nella classifica che la misura, subito prima della Grecia e lontana non solo dai Paesi più virtuosi ma anche dalla media dell'Eurozona. In un contesto del genere diventa inutile metter mano ai contratti di lavoro, cercare di aumentare la concorrenza e cambiare la Costituzione

di F. Q. | 3 agosto 2016

La qualità delle istituzioni conta più delle tanto invocate riforme. Parola degli analisti della Banca centrale europea. Che in uno studio pubblicato nel Bollettino economico che sarà diffuso giovedì mettono in fila i dati disponibili e arrivano a una conclusione chiara: le economie dei Paesi in cui sono più scarsi l’efficacia dell’azione di governo, la capacità di varare e mettere in pratica leggi per promuovere lo sviluppo economico, il rispetto del principio di legalità e il controllo sulla corruzione – tutti indicatori del livello di qualità istituzionale, in base alla metodologia messa a punto dalla Banca mondiale - tendono a ristagnare. E metter mano alle riforme non basta per rilanciare lacrescita. Un’ulteriore prova, dunque, di quello che molte ricerche hanno già messo in evidenza: la corruzione è tra le cause della bassa crescita. Ma l’Eurotower aggiunge un tassello in più, chiarendo che in un contesto del genere Jobs Act, riforma costituzionale e interventi di liberalizzazione sono poco più che pannicelli caldi. E l’Italia si trova proprio in questa situazione: nella classifica che tiene conto di tutte le quattro dimensioni è penultima nell’Eurozona, subito prima della Grecia. Un risultato che, stando alle conclusioni del bollettino Bce, spiega perché nella Penisola la produttività del lavoro resti bassissima e il pil continui a progredire a ritmi da “zero virgola“.

Cinghie di trasmissione bloccate - Lo studio esordisce sottolineando che “istituzioni e strutture economiche solide sono essenziali per la resilienza (la capacità di affrontare e superare le crisi, ndr) e la prosperità di lungo termine dell’area euro”. Appunto. Peccato che la qualità istituzionale italiana, come emerge dal grafico riportato nel bollettino, sia lontana anni luce non solo da quella dei virtuosi Paesi del Nord Europa e dai “migliori della classe” tra i 35 membri dell‘Ocse, ma anche dalla media dell’area euro. Un gap che, come è facile capire, blocca le cinghie di trasmissione che collegano le regole su mercato del lavoro e dei prodotti all’effettivo funzionamento dell’economia reale.
Senza istituzioni forti vincono le lobby – Dove la qualità delle istituzioni è bassa, infatti, le riforme normalmente prescritte daCommissione Ue e Fmi – da quelle che incrementano l’efficienza del mercato del lavoro a quelle mirate ad aumentare laconcorrenza – sono poco più che pannicelli caldi. “I Paesi con qualità istituzionale sotto la media tendono anche ad avere mercati del lavoro e dei prodotti meno efficienti della media”, si legge in uno dei paragrafi dello studio. “Questa elevata correlazione può riflettere il fatto che in presenza di istituzioni solide le società e i regolatori hanno maggiori probabilità di imporsi sugli interessi particolari e di portare avanti riforme che portano benefici alla maggior parte dei cittadini“.

Il cuore dello studio è un grafico che mostra la correlazione tra qualità delle istituzioni e crescita del pil pro capite tra 1999 e 2014. L’Italia e la Grecia registrano le performance peggiori su entrambi i fronti, in un periodo ben più ampio rispetto a quello segnato dalla crisi finanziaria, il che rafforza la validità della conclusione. “Per i Paesi dell’Eurozona emerge una chiara relazione positiva”, commentano gli analisti, spiegando che “i risultati sembrano particolarmente rilevanti per i Paesi dove il debito pubblico iniziale è sopra una certa soglia”. Vedi, ancora una volta, l’Italia. Inoltre, i risultati “sono coerenti con la visione che la qualità delle istituzioni può essere più importante per la crescita di lungo termine nei Paesi in cui lo strumento del tasso di cambio non è più disponibile”. In tutta l’area euro, insomma: tutti ricordano gli anni delle svalutazioni competitive della lira per spingere l’export italiano. Un’arma su cui i governi non possono più contare dopo l’avvento dell’euro.
Perché la riforma costituzionale non basta per trainare la crescita - La lezione che emerge dal paper è chiara: prima di metter mano alle regole sui contratti di lavoro, pensare di liberalizzare i mercati e le professioni o modificare la Costituzione occorre rafforzare l’ossatura del sistema. Partendo dalla base: rispetto delle leggi e repressione dei reati, a partire dalla corruzione. In caso contrario è del tutto velleitario sostenere, come ha fatto la ministra Maria Elena Boschi, che la riforma costituzionale farà “aumentare il pil dello 0,6% nei prossimi dieci anni”.
Certo, punire i colletti bianchi, i politici e gli imprenditori che danno e prendono mazzette è complicato e richiede ben più di un decreto o un ddl. Non a caso in passato c’è stato chi ha preferito contestare la validità degli indicatori, sostenendo che il problema non è la corruzione italiana ma gli strumenti che la misurano. Che non “valorizzano” i progressi della Penisola.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08/03/crescita-studio-bce-corruzione-e-scarso-rispetto-delle-leggi-fanno-ristagnare-il-pil-nonostante-le-riforme/2952825/


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spadaccinonero
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cito

Crescita, studio Bce: “Corruzione e scarso rispetto delle leggi fanno ristagnare il pil. Nonostante le riforme”


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Stodler
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E la Finlandia allora? E' in crisi nera anche se sono superonesti.

E la Cina che è cresciuta per più di 30 anni al 10% all'anno? Tutti onesti?


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Stodler
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Cosa dovremmo poi dire del Lussemburgo con un reddito procapite di, se non sbaglio 100.000 $.

Il paradiso dell'onestà?

O il paradiso dei diversamente onesti?


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Scifraroc
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che il problema sia l'euro e l'unione europea non ci piove , infatti non è che si segnala un post significa che si è d'accordo con quel post , si segnala come a distanza ormai di anni quando è evidente quale sia il problema della mancata crescita dell' euro zona ancora si insiste col propagandare le indicazioni della Bce e dell'unione europea in barba alla realtà dei fatti, nient'altro che questo. Significa che nonostante i fatti e la realtà il progetto stati uniti d'europa è ancora vivo e combatterlo è più che mai attualmente necessario.Quello che può tornare utile ai fini della lotta contro l'euro e l'unione europea in questo post è il fatto che dica che le riforme , quella costituzionale in primis, non serve alla crescita come propagandato dal governo e perciò può essere utile all'affermazione dei no al referendum che sarebbe un ulteriore spallata al progetto eurista , se qualcuno riesce a capirlo senza fermarsi ai titoli ma ragionando sui significati e sugli eventuali risvolti politici.


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spadaccinonero
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cito

"che il problema sia l'euro e l'unione europea non ci piove"

bisognerebbe spiegarlo agli ipotetici oppositori che chiedono un timido nonché inutile referendum consultivo che potrebbe persino rivelarsi controproducente...


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Scifraroc
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io oltre che agli oppositori che propongono il referendum consultivo tenderei a spiegarlo anche a tutti quelli che negli ultimi trent'anni hanno avallato politicamente, firmato trattati, sostenuto governi che hanno accettato le regole europee , e propagandato l'euro sempre e comunque apertamente o facendo finta di criticarlo mentre poi sostenevano governi che non hanno mai messo in discussione fattivamente il progetto eurista.E sto parlando indifferentemente di sinistra centro destra tutti insieme appassionatamente, ma io non devo fare nessuna propaganda tesa solo a denigrare qualcuno in particolare e posso criticare tutti senza problemi , te non so...


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spadaccinonero
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io oltre che agli oppositori che propongono il referendum consultivo tenderei a spiegarlo anche a tutti quelli che negli ultimi trent'anni hanno avallato politicamente, firmato trattati, sostenuto governi che hanno accettato le regole europee , e propagandato l'euro sempre e comunque apertamente o facendo finta di criticarlo mentre poi sostenevano governi che non hanno mai messo in discussione fattivamente il progetto eurista.E sto parlando indifferentemente di sinistra centro destra tutti insieme appassionatamente, ma io non devo fare nessuna propaganda tesa solo a denigrare qualcuno in particolare e posso criticare tutti senza problemi , te non so...

sono d'accordo su tutto tranne sulle tue accuse finali

io non faccio nessuna propaganda, a me i 5s stanno sulle scatole perché sono lupi vestiti da agnello, quindi, sono peggiori dei lupi stessi, quelli almeno puoi riconoscerli subito


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Scifraroc
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😀


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Scifraroc
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😀 😀 😀


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