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Crisi: una famiglia su 5 non arriva a fine mese e fallimenti


dana74
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crisi? Che crisi? è colpa nostra se non lavoriamo, siamo choosy e non vogliamo lavorare per un euro l'ora

Crisi: una famiglia su 5 non arriva a fine mese

Crisi senza fine, aumentano i nuclei familiari in difficoltà ad arrivare a fine mese.

16 OTTOBRE, 2013 by GIUSEPPE GENOVA
Nuova osservazione effettuata dall’Osservatorio Censis-Confcommercio, ma scenario che non cambia per le famiglie italiane.

Anzi, rispetto alla fine del 2012 le condizioni sembrano essere ancora peggiori: sono, infatti, sempre di più le famiglie in difficoltà nel pagare le spese unicamente con il proprio reddito, salite, a ottobre, al 19%, contro l’11,3% del Marzo 2012.
Una famiglia su quattro si trova in difficoltà per i pagamenti delle tasse, mentre sale addirittura al 72% la percentuale dei nuclei impossibilitati ad affrontare spese impreviste. La previsione? Sempre quella: un taglio dei consumi per affrontare la crisi che sembra non passare mai. Così, almeno, sarà per il 50% delle famiglie.
http://www.befan.it/crisi-una-famiglia-su-5-non-arriva-a-fine-mese/

Crisi, fallimenti triplicati in cinque anni a Pescara
Il giudice Zaccagnini: edilizia martoriata e guerra tra poveri ma gli strumenti ci sono per affrontare l’emergenza
di Paola Aurisicchio

PESCARA. «Di questa crisi, che parla attraverso l’edilizia martoriata e la disperazione, mi colpisce come le tensioni sociali ed economiche finiscano per confluire nel settore giudiziario che non può risolverle. E’ come se la gente mi chiedesse: fallo tu giudice, pensaci tu mentre il mio compito è quello di intervenire sulla legittimità e non quello di risolvere problemi sociali».
Non aveva mai visto una crisi del genere, Angelo Zaccagnini, magistrato dal 1980, arrivato a Pescara nove anni dopo e memoria storica della sezione fallimentare del tribunale di Pescara: una crisi economica che spinge perfino alla confusione dei ruoli, «a chiedere al giudice risposte che spettano alla politica», dice Zaccagnini che dedica anche due giornate – il primo e il terzo mercoledì del mese – all’ascolto, «al ricevimento di professionisti e avvocati per parlare di questioni giudiziarie».
Il giudice: mai visto nulla di simile. E’ almeno dal 2011 che nella stanza di Zaccagnini al secondo piano del settore civile scorrono le vite professionali di grandi e piccoli imprenditori piegati dalla crisi. «E’ una guerra tra poveri», la chiama il giudice, quella spirale in cui «il piccolo creditore non riesce a realizzare il credito perché il debitore non riesce a pagare». Ci sono l’esasperazione che porta «a recuperare anche cifre irrisorie», i fallimenti triplicati nel giro di cinque anni e «diventati vuoti perché riguardano persone che non hanno più nulla» e i concordati preventivi schizzati in alto, passando dai tre prima del 2012 ai 58 previsti entro l’anno. Perché? «I concordati sono aumentati in seguito alla riforma del 2012 che ha regolamentato questo strumento a cui accedono le aziende che vivono uno stato di crisi ma che hanno la possibilità di trovare un accordo con i creditori. Il concordato», illustra, «è stato incentivato perché vengono preclusi i pignoramenti, non ci sono sequestri e ipoteche. Solitamente», spiega il giudice, «vi accede un imprenditore che ha alle spalle un patrimonio ma che si trova in difficoltà perché ha costruito case che non riesce a vendere. Inizialmente il concordato era stato visto in maniera leggera, sembrava che bastasse presentare un piano mentre non è così semplice: occorrono una proposta seria, la capacità di poterla rispettare, un’analitica indicazione dei costi e dei ricavi e aggiungere come si riuscirà a sostenere il piano di ristrutturazione del debito».
Edilizia martoriata, salva la tecnologia. Se il concordato preventivo è appannaggio soprattutto degli imprenditori, in particolare dei costruttori che hanno un patrimonio, il fallimento si è esteso a quasi tutti i settori, da quello dei servizi a quello commerciale, con la cifra record di 122 fallimenti iscritti previsti entro l’anno rispetto ai 42 del 2007. «La gravità dei fallimenti risiede nelle cifre», racconta Zaccagnini, «mentre si mantiene costante la motivazione: ieri come oggi si arriva al fallimento perché si è perso tutto».
Se il settore dei servizi, per il giudice, «è praticamente azzerato», dal suo osservatorio Zaccagnini nota che il settore che sta resistendo ai tempi neri «è quello dell’alta tecnologia perché si colloca ancora in un mercato con poca concorrenza». E il giudice cita, poi, un esempio recente di implosione, quello del boom dei negozi di sigarette elettroniche «che sono arrivate nel mercato come un elemento di novità ma che sono proliferate in così breve tempo che adesso hanno perso il carico di rinnovamento e rientrano nei settori in crisi».
Zaccagnini: sono fiducioso, ecco perché. La scrivania del giudice è circondata da faldoni di concordati preventivi, da istanze di fallimento, da esecuzioni mobiliari e immobiliari e da un mole di lavoro a cui il tribunale, come aggiunge, riesce a fare fronte grazie «all’organizzazione del tribunale e dei suoi settori e agli strumenti informatici voluti dal tribunale di Pescara».
Una mole di lavoro specchio della crisi a cui il magistrato guarda con fiducia anche quando la disperazione, com’è accaduto anche in Abruzzo, porta al gesto estremo, al suicidio. «Ci sono gli strumenti per trovare una soluzione», commenta Zaccagnini, «solo che, rispetto al passato, non si può più affrontare la crisi in maniera superficiale o da sprovveduti. Il giudice, ripeto, non ha il compito di consigliare che invece spetta agli avvocati e a tanti bravi professionisti che abbiamo e che possono indicare una via: un gesto disperato non è necessariamente legato alla crisi economica perché credo che, nonostante il momento gravissimo, un imprenditore può uscirne attraverso il supporto di bravi professionisti, può trovare gli strumenti per affrontare il grave momento di difficoltà. Confido, poi, nell’Abruzzo, nelle sue risorse e in una regione che ha ospitato e ospita imprenditori seri».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
15 ottobre 2013
http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2013/10/15/news/crisi-fallimenti-triplicati-in-cinque-anni-a-pescara-1.7929076


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dana74
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la terra è di chi la occupa. Ma non vale per gli italiani a quanto pare. Ecco un esempio inoltre di tutela della maternità. Se sono poveri, l'Italia dei diritti civili garantisce la magnifica opzione dell'aborto. Ah vuole tenere il bambino? SI arrangi, si garantisce la morte mica la vita.

16/10/2013 -
Sgombero ad una coppia a Giustenice, il vicesindaco Morro: “Ripristino dell’immobile chiesto al Comune di Pietra già nel 2004?
Giustenice, casa non abitabile: ordine di sgombero ad una coppia, lei incinta

Giustenice. Sul caso della coppia che deve lasciare l’immobile di Giustenice (ma di proprietà del Comune di Pietra) per inagibilità, interviene il vicesindaco Giuseppe Morro: “I due signori si sono presentati all’Ufficio Anagrafe del Comune per chiedere la residenza. Con la nostra funzionaria li abbiamo informati, ed ero presente in quel momento, che non era possibile concedere la residenza, data la non agibilità dell’abitazione, e che ci saremmo, nel frattempo, informati presso il Comune di Pietra Ligure ed i servizi sociali da loro menzionati per sapere da chi avevano ricevuto il benestare per entrare in quella casa”.
Massimo G. e Sandra O. hanno occupato l’immobile al civico 5 di via Lodi, che è di proprietà dell’ente comunale pietrese. Dopo aver peregrinato e dormito in spiaggia, si sono sistemati in quel locale a Giustenice in località Scarincio che risulta inagibile. Lei è incinta, di due mesi, e con problemi di salute, lui disoccupato con precedenti burrascosi.
Il Comune di Giustenice ha intimato ai due lo sgombero e al Comune di Pietra la messa in sicurezza dell’immobile, che versa in condizioni precarie, anche dal punto di vista igienico-sanitario. “Non è possibile garantire la vivibilità in un locale del genere. Io stesso avevo firmato un’ordinanza di sgombero molto tempo prima, il 16 gennaio 2004 – spiega il vicesindaco Morro – Quel provvedimento prevedeva anche il ripristino urgente, da parte del Comune di Pietra Ligure, delle condizioni di abitabilità dei locali. Lavori mai eseguiti”.
Ma intanto la coppia, per evitare di passare altri notti al freddo, ha nuovamente preso possesso dell’abitazione: “Non possiamo fare altro…Anzi, molte persone hanno dimostrato solidarietà e sono venuti a darci una mano, anche per gli arredamenti o altro di cui abbiamo bisogno per vivere dignitosamente. Naturalmente restiamo in attesa di una soluzione idonea al nostro caso. Speriamo che qualcosa si muova in fretta…” dice la donna.
Redazione

http://www.ivg.it/2013/10/sgombero-a-coppia-giustenice-il-vicesindaco-morro-ripristino-dellimmobile-chiesto-al-comune-pietra-gia-nel-2004/


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dana74
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Verso la Bancarotta: Finanziaria Ovvero Nuove Tasse (Patrimoniali) e Un Gigantesco Favore alle Banche. Per il Resto Pannicelli Caldi.

16 ottobre 2013

Di FunnyKing
(Mercoledì 02 Ottobre 2013, Nasce il Governo Letta-Monti-Alfano… a futura memoria)

I punti salienti della Finanziaria 2013 proposta dal Governo:

Aumento del 33% della patrimoniale sui conti titoli, sui conti correnti e sui conti deposito. Il Bollo passa da 0,15% a 0,20%. Un salasso da 900 milioni di euro.
Aumento delle tasse patrimoniali sugli immobili, sarà un macello per le seconde case e la reintroduzione dell’IMU sotto altra forma per le prime. Il gettito lo decidono sostanzialmente i comuni.
Riduzione di sgravi fiscali Irpef
Micro-riduzione in tre anni del cuneo fiscale, forse per 20€ al mese in busta.
Blocco della rivalutazione delle pensioni sopra una determinata soglia (6 volte il minimo)
Deducibilità in 5 anni (da 18) delle perdite per sofferenze bancarie. Ovvero meno tasse pagate dalle banche.
Le case sfitte torneranno a costituire base imponibile Irpef

Questo è solo l’inizio, teniamo presente che il testo licenziato ieri è solo una bozza per adempiere agli obblighi del fiscal compact. (la mitica mail da mandare entro mezzanotte di ieri a Bruxelles)

Commento: siamo di fronte all’ennesima mostruosa patrimoniale che avrà gli effetti di mandare in fuga ancora più capitali. Per quello che riguarda il mercato immobiliare aspettatevi prezzi degli immobili e degli affitti in caduta libera. In Italia ci sono centinaia di migliaia di case sfitte che ora tornano a fare base imponibile Irpef. Saranno affittate o vendute, questa per me è l’unica misura interessante (e tedesca) della manovra finanziaria.

Avanti così, senza palle, verso un ignobile Bancarotta.

Il Diario della Bancarotta Italiana

Articolo introduttivo : Monti

Secondo articolo introduttivo: Letta-Berlusconi-Monti

Terzo articolo introduttivo: Letta-Monti-Alfano
http://www.rischiocalcolato.it/2013/10/verso-la-bancarotta-finanziaria-ovvero-nuove-tasse-patrimoniali-e-un-gigantesco-favore-alle-banche-per-il-resto-pannicelli-caldi.html


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