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Delle profezie di Craxi.


Primadellesabbie
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Crisi senza fine? La previde vent’anni fa il “profeta” Craxi

Col suo libro esplosivo sulle 36 super-logge segrete del massimo potere mondiale (“Massoni, società a responsabilità illimitata”, edito da Chiarelettere), il massone Gioele Magaldi, fondatore del Grande Oriente Democratico in aperta polemica con la massoneria ufficiale italiana, «ha completamente riscritto la storia degli ultimi non so quanti anni», scrive Vincenzo Bellisario sul sito del “Movimento Roosevelt”, nato su impulso dello stesso Magaldi per squarciare il velo sulla politica italiana dominata dall’élite internazionale e contribuire a democratizzare il sistema, in un percorso di ripristino della perduta sovranità. Ma a fare un’anologa denuncia, ricorda Bellisario, fu il vituperato Bettino Craxi, dal suo esilio di Hammamet, nella seconda metà degli anni ‘90. Memoriale uscito nel 2014, col titolo “Io parlo, e continuerò a parlare” (Mondadori). Altro libro utilissimo, dice Bellisario, «per comprendere in “altri termini” cos’è accaduto e accade in Italia, in Europa e nel mondo», ovvero: nomi e cognomi di chi ci ha inguaiato davvero, precipitandoci in questa crisi infinita.

Rivelazioni che «spiegano con parole mirate e incisive i fatti degli ultimi anni ed odierni, ancora oggi tristemente e quotidianamente sotto gli occhi del tutto ignari della quasi totalità» del pubblico, che magari vota Renzi e ha di Craxi un pessimo ricordo. Un libro, quello dell’ex leader del Psi, definito (oggi) da diversi giornalisti “profetico”, “sorprendente”, “agghiacciante”, “al limite della preveggenza”. Lo Stato è a pezzi, così come l’idea di nazione? «La pace si organizza con la cooperazione, la collaborazione, il negoziato, e non con la spericolata globalizzazione forzata», scrive Craxi. «Ogni nazione ha una sua identità, una sua storia, un ruolo geopolitico cui non può rinunciare. Più nazioni possono associarsi, mediante trattati per perseguire fini comuni, economici, sociali, culturali, politici, ambientali». Al contrario, «cancellare il ruolo delle nazioni significa offendere un diritto dei popoli e creare le basi per lo svuotamento, la disintegrazione, secondo processi imprevedibili, delle più ampie unità che si vogliono costruire». E attenti: «Dietro la longa manus della cosiddetta globalizzazione si avverte il respiro di nuovi imperialismi, sofisticati e violenti, di natura essenzialmente finanziaria e militare».

Da Mani Pulite, Craxi fu liquidato come “capo di una banda di ladri” per via del finanziamento illecito ai partiti, compreso il suo? «I partiti dipinti come congreghe parassitarie divoratrici del danaro pubblico – scrive l’ex leader socialista – sono una caricatura falsa e spregevole di chi ha della democrazia un’idea tutta sua, fatta di sé, del suo clan, dei suoi interessi e della sua ideologia illiberale. Fa meraviglia, invece, come negli anni più recenti ci siano state grandi ruberie sulle quali nessuno ha indagato. Basti pensare che solo in occasione di una svalutazione della lira, dopo una dissennata difesa del livello di cambio compiuta con uno sperpero di risorse enorme ed assurdo dalle autorità competenti, gruppi finanziari collegati alla finanza internazionale, diversi gruppi, speculando sulla lira, evidentemente sulla base di informazioni certe, che un’indagine tempestiva e penetrante avrebbe potuto facilmente individuare, hanno guadagnato in pochi giorni un numero di miliardi pari alle entrate straordinarie della politica di alcuni anni. Per non dire di tante inchieste finite letteralmente nel nulla».
Possibile che sul finanziamento illecito non avesse niente da dichiarare il Pci? «D’Alema ha detto che con la caduta del Muro di Berlino si aprirono le porte ad un nuovo sistema politico», scriveva Craxi. «Noi non abbiamo la memoria corta. Nell’anno della caduta del Muro, nel 1989, venne varata dal Parlamento italiano una amnistia con la quale si cancellavano i reati di finanziamento illegale commessi sino ad allora. La legge venne approvata in tutta fretta e alla chetichella. Non fu neppure richiesta la discussione in aula. Le commissioni, in sede legislativa, evidentemente senza opposizioni o comunque senza opposizioni rumorose, diedero vita, maggioranza e comunisti d’amore e d’accordo, a un vero e proprio colpo di spugna. La caduta del Muro di Berlino aveva posto l’esigenza di un urgente “colpo di spugna”». E’ storia, ormai: «Sul sistema di finanziamento illegale dei partiti e delle attività politiche, in funzione dal dopoguerra e adottato da tutti, anche in violazione della legge sul finanziamento dei partiti entrata in vigore nel 1974, veniva posto un coperchio».

“Serviva”, quel coperchio, per legittimare una “nuova” classe dirigente europeista, usa obbedir tacendo. «Il regime avanza inesorabilmente: lo fa passo dopo passo, facendosi precedere dalle spedizioni militari del braccio armato», scriveva Craxi quasi vent’anni or sono. «La giustizia politica è sopra ogni altra l’arma preferita. Il resto è affidato all’informazione, in gran parte controllata e condizionata, alla tattica ed alla conquista di aree di influenza». Il regime, continua Craxi, «avanza con la conquista sistematica di cariche, sottocariche, minicariche, e con una invasione nel mondo della informazione, dello spettacolo, della cultura e della sottocultura che è ormai straripante». A proposito di “sottocultura”, Bellisario ricorda il recentissimo attacco «violento, squallido e di bassissimo profilo» sferrato da Luciana Littizzetto contro il Movimento 5 Stelle nientemeno che dalla tribuna televisiva di Fabio Fazio, sulla Rai (in compenso, all’epoca, dalla televisione di Stato fu cacciato Beppe Grillo, colpevole di mettere alla berlina di socialisti “ladri”: anche di quello si occupava, Craxi, anziché esternare sui pericoli della globalizzazione privatizzatrice in arrivo).

«Sono oggi evidentissime le influenze determinanti di alcune lobbies economiche e finanziarie e di gruppi di potere oligarchici», scrisse più tardi, da Hammamet, il segretario del Psi. «A ciò si aggiunga la presenza sempre più pressante della finanza internazionale, il pericolo della svendita del patrimonio pubblico, mentre peraltro continua la quotidiana, demagogica esaltazione della privatizzazione», che è sempre «presentata come una sorta di liberazione dal male, come un passaggio da una sfera infernale ad una sfera paradisiaca: una falsità che i fatti si sono già incaricati di illustrare, mettendo in luce il contrasto che talvolta si apre non solo con gli interessi del mondo del lavoro ma anche con i più generali interessi della collettività nazionale». Parole sante, col senno del poi? Non si direbbe: la Grande Privatizzazione continua anche ora e più che mai, con Renzi, che mette all’asta persino un modello di impresa pubblica in super-attivo, Poste Italiane.

Facile dire che vedeva lungo, Craxi: «La “globalizzazione” non viene affrontata dall’Italia con la forza, la consapevolezza, l’autorità di una vera e grande nazione, ma piuttosto viene subìta in forma subalterna in un contesto di cui è sempre più difficile intravedere un avvenire, che non sia quello di un degrado continuo, di un impoverimento della società, di una sostanziale perdita di indipendenza». Chissà cos’avrebbe detto, oggi, di fronte agli ultimi orrori, a comiciare dal Ttip, il Trattato Transatlantico Usa-Ue che rade al suolo ogni residua sovranità economica. Per non parlare del Fiscal Compact e del pareggio di bilancio inserito addirittura in Costituzione, a certificare la morte clinica dello Stato come garante della comunità nazionale. Ai tempi, quando i Prodi e i Ciampi magnificavano il dorato avvenire promesso da Bruxelles, Craxi scriveva: «I parametri di Maastricht non si compongono di regole divine. Non stanno scritti nella Bibbia. Non sono un’appendice ai dieci comandamenti». E l’andam
ento di questi anni «non ha corrisposto alle previsioni dei sottoscrittori: la situazione odierna è diversa da quella sperata».

Ogni trattato, aggiungeva Craxi, può e deve essere rinegoziato, aggiornato, adattato alle condizioni reali e alle nuove esigenze: «Questa è la regola del buon senso, dell’equilibrio politico, della gestione concreta e pratica della realtà», lontano cioè dall’autismo dogmatico dei tecnocrati e dei loro cantori più o meno prezzolati, distribuiti in ogni paese. «Su di un altro piano stanno i declamatori retorici dell’Europa, il delirio europeistico che non tiene contro della realtà, la scelta della crisi, della stagnazione e della conseguente disoccupazione». La “scelta della crisi”, dunque, da cui la “conseguente disoccupazione”. L’euro? No, grazie: «Affidare effetti taumaturgici e miracolose resurrezioni alla moneta unica europea, dopo aver provveduto a isterilire, rinunciare, accrescere i conflitti sociali, è una fantastica illusione che i fatti e le realtà economiche e finanziarie del mondo non tarderanno a mettere in chiaro». Ed era solo la fine degli anni ‘90. L’Italia non era ancora finita nel girone infernale della Bce: recessione e crollo del Pil, super-tassazione, licenziamenti e fallimenti, erosione dei risparmi, disperazione sociale, rassegnazione al declassamento dell’Italia Così parlava il “profeta” Craxi. Rileggerlo oggi? Scomodo, per troppi personaggi in pista già allora. Uomini che però, anziché ad Hammamet, sono fini alla Bce, al Fondo Monetario e all’Ocse, a Bankitalia, alla Goldman Sachs. E naturalmente a Palazzo Chigi, e al Quirinale.

http://www.libreidee.org/2015/11/crisi-senza-fine-la-previde-ventanni-fa-il-profeta-craxi/


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helios
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Col suo libro esplosivo sulle 36 super-logge segrete del massimo potere mondiale (“Massoni, società a responsabilità illimitata”, edito da Chiarelettere), il massone Gioele Magaldi, fondatore del Grande Oriente Democratico in aperta polemica con la massoneria ufficiale italiana, «ha completamente riscritto la storia degli ultimi non so quanti anni», scrive Vincenzo Bellisario sul sito del “Movimento Roosevelt”, nato su impulso dello stesso Magaldi per squarciare il velo sulla politica italiana dominata dall’élite internazionale e contribuire a democratizzare il sistema, in un percorso di ripristino della perduta sovranità.

Magaldi deve squarciare il velo della politica italiana insieme ai 5S?


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Primadellesabbie
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Chi lo può sapere, cosa potrà fare o non fare il Movimento 5*.

Ritengo l'iniziativa di Magaldi di rivelare dall'interno sviluppi e fatti, che i più attenti e capaci di leggere certi precedenti storici, avevano potuto sospettare, in passato, tra altre possibilità, un'operazione inedita di grande significato.

Tra costoro non si possono annoverare tutti coloro che non sono disposti, o non sono in grado, di guardare attraverso le brecce aperte nei noti schemi sui quali tutti siamo stati indotti a costruire i nostri punti di vista, se non altro per poter comunicare.

Si tratta di un'operazione di grande coraggio, anche interiore, e conseguente determinazione, potenzialmente di grande efficacia, che qualora potesse venire colta ed apprezzata per quel che é, potrebbe fare la differenza.

Vedremo se e come, questa iniziativa, potrà attraversare l'intricato e sterile sottobosco politico che circonda la pubblica opinione, o scavalcarlo.

Sto seguendo come posso, e so che i primi grossi avversari si sono manifestati. Buon segno.


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mincuo
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Magaldi è meglio, secondo me, che faccia alcuni nomi molto prudentemente e molto alla lontana.
Anzi meglio che non li faccia proprio. Altrimenti finisce male.
Va bene Berlusconi, la Chiesa, Totò Riina.....ma per il resto meglio che stia molto sul generico...,gli speculatori, la finanza, il neoliberismo...
E senza documentare fatti specifici, visto che su quelli si è sempre girata dall'altra parte la mitica Magistratura, al completo, partendo dai vertici.


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Stodler
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Mincuo in un momento di riposo


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mincuo
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Mi sono fatto un quadretto (non è uno scherzo, ce l'ho in bagno giusto quando mi siedo) con la relazione della Corte dei Conti sulla grande rapina delle privatizzazioni del '90. Penso che, volendo, ci fosse buona parte del codice penale e di quello civile.
La Corte dei Conti si è espressa tartufescamente così, un capolavoro:
«evidenzia una serie di importanti criticità, che vanno dall'elevato livello dei costi sostenuti e dal loro incerto monitoraggio, alla scarsa trasparenza connaturata ad alcune delle procedure utilizzate in una serie di operazioni,
dalla scarsa chiarezza del quadro della ripartizione delle responsabilità fra amministrazione, contractors ed organismi di consulenza al non sempre immediato impiego dei proventi nella riduzione del debito»

Fantastico.

E indagini, "fascicoli" aperti?


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Primadellesabbie
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Magaldi è meglio che faccia alcuni nomi molto prudentemente e molto alla lontana. Anzi meglio che non li faccia proprio. Altrimenti finisce male.
Va bene Berlusconi, la Chiesa, Totò Riina.....ma per il resto meglio molto in generale...,gli speculatori, la finanza, il neoliberismo...
E senza documentare fatti specifici, visto che su quelli si è sempre girata dall'altra parte la mitica Magistratura, al completo, partendo dai vertici.

É la prima cosa che vien fatto di pensare, ma la descrizione dettagliata di alcuni avvenimenti emblematici implica l'individuazione dei protagonisti, inoltre alcuni nomi di mandanti li ha già messi in chiaro, basta andare a leggerli.

Dichiara di essere in possesso di documenti dettagliati e compromettenti che ha depositato a destra e a manca a sua protezione, di cui spiega la provenienza, che di per se stessa dovrebbe costituire una garanzia (poi, in queste cose...), dichiara di avere in programma di passare, nella prossima fase, alla pubblicazione di nomi e responsabilità.

Capisco benissimo lo scetticismo, soprattutto per quelli abituati a cose compiute e controllabili. Io seguo invece da sempre con un occhio a certi aspetti difficilmente verificabili delle cose, e le tengo presenti senza farci dei castelli sopra, ti assicuro che molte equazioni trovano soluzione nelle rivelazioni del libro.

Consiglio di leggerlo, e non ho percentuali né amo far perdere tempo.


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mincuo
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Lo leggerò magari. Ma uscirà qualche stralcio prima, penso. Così vedo subito... Io c'ero. 🙄


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Stodler
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Magaldi è meglio che faccia alcuni nomi molto prudentemente e molto alla lontana. Anzi meglio che non li faccia proprio. Altrimenti finisce male.
Va bene Berlusconi, la Chiesa, Totò Riina.....ma per il resto meglio molto in generale...,gli speculatori, la finanza, il neoliberismo...
E senza documentare fatti specifici, visto che su quelli si è sempre girata dall'altra parte la mitica Magistratura, al completo, partendo dai vertici.

É la prima cosa che vien fatto di pensare, ma la descrizione dettagliata di alcuni avvenimenti emblematici implica l'individuazione dei protagonisti, inoltre alcuni nomi di mandanti li ha già messi in chiaro, basta andare a leggerli.

Dichiara di essere in possesso di documenti dettagliati e compromettenti che ha depositato a destra e a manca a sua protezione, di cui spiega la provenienza, che di per se stessa dovrebbe costituire una garanzia (poi, in queste cose...), dichiara di avere in programma di passare, nella prossima fase, alla pubblicazione di nomi e responsabilità.

Capisco benissimo lo scetticismo, soprattutto per quelli abituati a cose compiute e controllabili. Io seguo invece da sempre con un occhio a certi aspetti difficilmente verificabili delle cose, e le tengo presenti senza farci dei castelli sopra, ti assicuro che molte equazioni trovano soluzione nelle rivelazioni del libro.

Consiglio di leggerlo, e non ho percentuali né amo far perdere tempo.

Figuriamoci, questa storia assomiglia a quella dell'Abbè Pierre che ha consegnato ad un notaio il memoriale di Aldo Moro.

Anche se ci fosse qualcosa di compromettente la magistratura la userebbe per la solita guerra per bande nel migliore dei casi, nel peggiore... fate vobis.

L'opinione pubblica vale come il due di picche altrimenti perchè Renzi sarebbe lì dove si trova.

Anche se saltasse fuori chissà cosa le alternative sarebbero due o verrebbe depotenziato o riguarderebbe una stretta cerchia di lettori.

La plebaglia (mi piace questa definizione di Attalì) non saprebbe nemmeno cosa significano certe cose, le derubricherebbe come la solita corruzione.


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Primadellesabbie
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@ Stodler

Dimostri di non avere proprio idea e di non riuscire a capire di cosa si parli.


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mediterraneo
Estimable Member
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Riesumo questo post su Craxi aggiungendo un servizio sulla sua persona e in piu' l intervista a Gianfranco Carpeoro sul medesimo

Benedetto Craxi Il testamento inedito

https://www.youtube.com/watch?v=4fRJXM1zh-E

Gianfranco Carpeoro racconta i motivi della fine di Bettino Craxi

https://www.youtube.com/watch?v=NV7mvps67tw&feature=share


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