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Depenalizzati gli scarichi inquinanti appena 20 giorni fa.


warewar
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Lo denuncia il giornale Terra ( http://www.terranews.it/news/2010/02/il-governo-depenalizza-gli-scarichi-i-verdi-denunciano-lecovergogna ), non lo riporta ovviamente quasi nessuno.

Il governo nel giorno 2 Febbraio (poco più di 20 giorni fa, quindi) ha approvato una norma che prevede appena una multa per chi sversa sostanze inquinanti nei fiumi.

Il 2 febbraio scorso, infatti, è stata licenziata una modifica al codice ambientale (la legge delega voluta dal precedente governo Berlusconi, la 152 del 2006) che indebolisce le sanzioni. (...) La norma prevede infatti che può essere perseguito penalmente solo chi scarica inquinanti ad altissima tossicità, come mercurio, cadmio e gli stessi idrocarburi “oltre i valori limite” consentiti dalla legge. Gli altri – quelli sotto i valori limite dei veleni- se la cavano con una multa che va da 3.000 a 30.000 euro, così come quelli che scaricano sostanze meno tossiche anche se inquinanti.

Mentre tutta la Rete suggerisce metodi di punizione esemplare per i misteriosi inquinatori di Lambro, Po e Adriatico (mezza Italia, in pratica), tipo legargli una pietra alla caviglia e costringerli a ripulire centinaia di chilometri di fiumi, i suddetti criminali dormono invece sonni tranquilli. Non solo probabilmente non verranno beccati mai, ma anche qualora fosse se la caveranno con qualche migliaio di euro di multa. A voler essere un po' maliziosi, c'è da pensare che abbiano approfittato della depenalizzazione; a voler essere di molto maliziosi, che la depenalizzazione sia stata implementata proprio per dare una mano a chi doveva risolvere certi noiosi problemucci.

Intanto la ministra Prestigiacomo smentisce indignata, ma non si vede come si possa smentire l'esistenza di una norma. Semmai si può discuterne le sfumature, ed è quello che fa GreenReport ( http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=3599 ), per gli appassionati di codicilli.

Debora Billi
Articolo: http://petrolio.blogosfere.it/2010/02/lambro-depenalizzati-gli-scarichi-inquinanti-appena-20-giorni-fa.html
Fonte: http://petrolio.blogosfere.it/
26.02.2010


Citazione
esca
 esca
Noble Member
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Post: 1074
 

La difesa del territorio, la tutela della salute, dei beni e dei diritti da una parte, e il mondo politico dall'altra, sono l'unica vera opposizione.

Il gioco procede e, nel frattempo, aumenta la consistenza dei danni incalcolabili.


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dana74
Illustrious Member
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Post: 14469
 

verissimo esca e quei danni sono spesso IRREVERSIBILI

Salvaguardare l'ambiente significa proteggere la vita nostra, degli altri esseri e delle future generazioni.
Per me il reato contro l'ambiente è assolutamente il peggiore dei crimini proprio perché compromette la vita dei futuri inquilini umani e non.

Se si inquina l'acqua e l'aria si condanna a morte molte persone.
Non è un crimine contro l'umanità allora? per non parlare delle altre specie, non credo che la biodiversità sia meno importante che la specie umana.

INTANTO L'ECOMAFIA VA AVANTI

Firenze: in fiamme 800 tonnellate di rifiuti
28 Febbraio 2010 15:34 CRONACHE
FIRENZE - Tutti i rifiuti stoccati nell'impianto di Case Passerini, nel comune di Sesto Fiorentino, sono stati distrutti da un incendio di vaste proporzioni. Ancora sconosciute le cause del rogo, che e' stato domato dai vigili del fuoco. (RCD)
Ambiente: sostanza cancerogena scoperta alle foci del Po
28 Febbraio 2010 22:33 CRONACHE
PORTO TOLLE (Rovigo) - Nelle acque prelevate alle foci del Po sarebbe stata rilevata la presenza di un composto cancerogeno. Il sindaco di Porto Tolle, Silvano Finotti, in serata ha vietato l'utilizzo dell'acqua potabile. Il divieto vale anche per le frazioni di Ariano Polesine e Taglio di Po. (RCD)

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/27/news/lambro_altre_sostanze_nel_fiume_bertolaso_tutto_sotto_controllo-2455100/

Preoccupazione per un nuovo versamento non identificato nel Monzese
Il capo della Protezione civile rassicura: "Entro lunedì 'paziente' guarito"
Lambro, altre sostanze nel fiume
Bertolaso: "Tutto sotto controllo"
Giornata di proteste ambientaliste contro il disastro ecologico

MILANO - Ancora allarme sul fiume Lambro dove da quasi un'ora sono state segnale macchie di liquido non ancora identificato. Sono immediatamente intervenuti i tecnici provinciali e quelli della protezione civile. La nuova ondata di sostanza non identificata è partita da Triuggio, pochi chilometri da Monza. E mentre le chiazze oleose si avvicinano sempre più al delta del Po, il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso rassicura: "Il paziente è ancora in convalescenza, e già da lunedì potrebbe essere dichiarato guarito". Il "paziente" è il grande fiume, su cui da giorni scorrono migliaia di tonnellate di idrocarburi.

LE FOTO DELLA PROTESTA

La maggior parte del carburante riversato nel Lambro martedì scorso dall'azienda Lombarda Petroli si trova ancora confinata alla diga sul Po di Isola Serafini, fra Piacenza e Cremona. Ma parte dell'olio conbustibile (il 10 per cento circa) viaggia verso l'Adriatico. Per difendere il delta sono state posizionate lungo il tratto emiliano e veneto del fiume diverse barriere galleggianti, dopo che quelle allestite nei giorni scorsi sono state in parte spazzate via dalla corrente. Anche sul rischio per la salute nel Ferrarese, dove l'acqua potabile viene prelevata dal Po, Bertolaso è ottimista: "Dai prelievi fatti - dice - sinora risultano concentrazioni di idrocarburi non preoccupanti".

Nonostante le rassicurazioni della protezione civile, la preoccupazione resta alta. La Procura di Rovigo ha aperto un fascicolo per indagare sui possibili danni dell'ondata nera sul territorio. E intanto, in una jungla di accuse reciproche, si cercano i responsabili dei presunti ritardi nei soccorsi che avrebbero consentito alla gigantesca massa oleosa (almeno 2.500 metri cubi) di raggiungere il Po. Il maggiore obiettivo delle accuse è la Lombardia, "che ha fallito, non riuscendo a fermare il carburante sul Lambro", come ha detto l'assessore al Turismo della Regione Veneto, Franco Manzato.

Sul fronte della polemica sulla gestione lombarda dell'emergenza sul Lambro si registra anche l'attacco del candidato presidente della Regione del Pd, Filippo Penati, al governatore Roberto Formigoni: "Il piano di emergenza - dice - è scattato con 48 ore di ritardo". Se il Pirellone si difende sostenendo la tempestività degli interventi, Bertolaso taglia corto: "Se ci sono stati errori nei soccorsi - dice - lo accerterà la magistratura". Intanto, il prefetto di Lodi Peg Strano Materia spiega che "non ci sono stati ritardi, semmai abbiamo evitato interventi inutili".

Lunedì Bertolaso incontrerà i presidenti di Emilia Romagna e Veneto, e l'obiettivo è quello di dichiarare chiusa la fase di emergenza.

La protesta. E oggi è stato anche il giorno della protesta ambientalista sul disastro ecologico del Lambro. In mattinata una catena umana di oltre 300 persone, secondo la cifra fornita da Legambiente, ha abbracciato simbolicamente il fiume. Con cartelli, striscioni, uomini, donne e tanti bambini si sono sistemati lungo la riva e poi sono passati sull'altra riva attraverso uno dei tanti ponticelli. All'iniziativa lanciata da Legambiente e sottoscritta tra gli altri dal regista Ermanno Olmi, hanno aderito numerose associazioni ambientaliste.

Nel pomeriggio un centinaio di militanti delle associazioni ambientaliste di Monza e della Brianza si è radunato oggi pomeriggio davanti alla 'Lombarda Petroli' di Villasanta, la raffineria dalla quale ignoti sabotatori hanno provocato la fuoriuscita del gasolio. Alcuni manifestanti erano travestiti da uccelli anneriti dal petrolio, come le anatre e i cormorani che vivono lungo i due corsi d'acqua. Erano presenti delegazioni di Legambiente, dei Verdi, l'Associazione parchi del Vimercatese, Sinistra ecologia e libertà e il Partito democratico. Hanno portato la loro solidarietà anche associazioni ecologiste del cremonese. Gli ambientalisti hanno protestato anche contro il progetto di costruire ad Arcore, a pochi chilometri da Villasanata e in aree comprese nel Parco Valle Lambro, un complesso residenziale da parte dell'immobiliare della famiglia Berlusconi.

(27 febbraio 2010) Tutti gli articoli di Cronaca


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