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Difesa Spa, il territorio svenduto


Tao
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Illustrious Member
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Una lista presentata a Venezia e subito pubblicata dal Sole 24 Ore. Dentro ci sono i siti che il ministero della Difesa ha individuato “per fare cassa”. Si tratta, in sostanza, dell’elenco di 76 aree militari ( http://tooltips.heyos.com/appoggioKelkoo/Kelkoo.php?q=militari&idutente=12042&tipo=G&ideditore=510&pos=5&action=CLICK&d=http%253A%252F%252Fwww%252Egliitaliani%252Eit%252F2010%252F04%252Fdifesa%252Dspa%252Dil%252Dterritorio%252Dsven ) che il dicastero guidato da Ignazio La Russa ha individuato per trasformarne, 36 di queste, in residenze alberghiere di lusso. È la nuova filosofia della Difesa, quella che affida ad un cda di nomina ministeriale la gestione del patrimonio dell’esercito senza dover renderne conto ad altri ministeri né agli enti locali, costruendoci su, se si vuole, anche una bella discarica. È la già nota struttura Servizi Difesa Spa. In linea con l’articolo 14 bis del decreto legge 112 del 2008, il ministero avrebbe deciso di rimpinguare le proprie casse trasformando in resort 36 strutture militari ( http://tooltips.heyos.com/appoggioKelkoo/Kelkoo.php?q=militari&idutente=12042&tipo=G&ideditore=510&pos=5&action=CLICK&d=http%253A%252F%252Fwww%252Egliitaliani%252Eit%252F2010%252F04%252Fdifesa%252Dspa%252Dil%252Dterritorio%252Dsven ) – tra cui 12 fari – e mettendo in vendita 76 strutture, chiedendo poi alle amministrazioni locali un cambio di destinazione d’uso.

Il problema nasce dal momento che, come sottolinea Legambiente, nelle 36 aree da trasformare in strutture turistiche e gli altri 76 siti destinati alla vendita ci sono beni di pregio, posti in aree parco a protezione integrale dove, peraltro, la legge impedisce qualsiasi cambio di destinazione d’uso. Come ad esempio il Faro dell’Isolotto di Palmaiola, posto davanti all’Elba, sottoposta ai vincoli delle direttive europee ( http://tooltips.heyos.com/appoggioKelkoo/Kelkoo.php?q=europee&idutente=12042&tipo=G&ideditore=510&pos=5&action=CLICK&d=http%253A%252F%252Fwww%252Egliitaliani%252Eit%252F2010%252F04%252Fdifesa%252Dspa%252Dil%252Dterritorio%252Dsvend ) per il suo pregio naturalistico. Ma ci sono tante altre località protette dove è impossibile qualsiasi utilizzo degli immobili per fini turistico-ricettivi. Nelle intenzioni dell’estensore del decreto, ora alla registrazione della Corte dei Conti, è previsto che le amministrazioni locali potranno ottenere fino al 20 per cento delle somme incassate dalla vendita e recuperare spazi nei centri cittadini che finora erano riservati esclusivamente ad attività militari ( http://tooltips.heyos.com/appoggioKelkoo/Kelkoo.php?q=militari&idutente=12042&tipo=G&ideditore=510&pos=5&action=CLICK&d=http%253A%252F%252Fwww%252Egliitaliani%252Eit%252F2010%252F04%252Fdifesa%252Dspa%252Dil%252Dterritorio%252Dsven ). «Non fatevi soffiare beni preziosi ( http://tooltips.heyos.com/appoggioKelkoo/Kelkoo.php?q=preziosi&idutente=12042&tipo=G&ideditore=510&pos=5&action=CLICK&d=http%253A%252F%252Fwww%252Egliitaliani%252Eit%252F2010%252F04%252Fdifesa%252Dspa%252Dil%252Dterritorio%252Dsven ) del vostro territorio per pochi spiccioli », è l’appello di Sebastiano Venneri, vicepresidente nazionale di Legambiente che chiede ai sindaci «di non lasciarsi sottrarre luoghi di straordinario pregio paesaggistico e naturalistico, attratti da una vera e propria mancia, ma di intervenire per mantenere la caratteristica pubblica dei beni in questione ». Non solo. Nella lista stilata dal ministero della Difesa, tra i 36 siti destinati a generare reddito c’è anche il Faro Punta Scorno, all’Asinara. Un’imbarazzante svarione, perché è di proprietà della Regione Sardegna e non della Difesa. In più, il sottosegretario Crosetto, delegato alla valorizzazione dei beni della Difesa, avrebbe ammesso che l’iter non sarebbe così scontato perché «non abbiamo contattato ancora i Comuni interessati e le comunità locali». Come se non bastasse, la decisione della Difesa ha lasciato perplesso più di un funzionario del ministero dell’Ambiente. Infatti, Palmaiola non solo fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ma l’intera isola è compresa dal Piano del Parco recentemente approvato in “Zona A”, cioè a protezione integrale dove la legge impedisce qualsiasi modifica di destinazione d’uso. Questo anche perché Palmaiola fa parte, insieme a Cerboli, Isola dei Topi e Isole Gemini, della Zona di protezione speciale (Zps) della Direttiva Uccelli dell’Ue, è Sito di interesse comunitario (Sic) della Direttiva Habitat dell’Ue e in Sito di importanza regionale (Sir) secondo la legge regionale toscana 56/2000. Scorrendo la scheda della Zps, si scopre che ospita «popolamenti floristici endemici dell’Arcipelago Toscano», siti accertati di nidificazione dei rari marangone dal ciuffo, berta maggiore, e in passato anche di gabbiano corso. Il Parco ha ricevuto i finanziamenti comunitari Life Natura proprio per ristabilire l’equilibrio ambientale modificato dall’introduzione di ratti e specie vegetali invasive. La stessa scheda allegata alla legge regionale 56/2000 include tra le minacce da respingere non solo ogni interferenza antropica di un certo rilievo, ma proprio le «ricorrenti proposte di insediamenti turistici».

Vincenzo Mulè
Fonte: www.gliitaliani.it
Link: http://www.gliitaliani.it/2010/04/difesa-spa-il-territorio-svenduto/
14.04.2010


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