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E' arrivato il simpaticone


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
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credo di essere stato l'unico umano civile ad poter arrivare stamattina, con il proprio mezzo, di fronte all'ingresso dell'ambasciata americana a roma, in via veneto. sono uscito prima per vedere com'era conciata la mia città per la visita di questa specie di cow boy che rompe il cazzo alla massima parte del mondo, tra cui oggi noi. naturalmente in bici, con la mia brava targhetta "no car"(*) attaccata alla borsa. già dallo sventolìo di pale di elicottero sopra casa mia si capiva l'aria. a piazza esedra decine di blindati dei carabinieri con carabinieri annessi a bloccare ogni cosa semovente. molti di questi stavano scaricando le cartucce dei lacrimogeni dai blindati e li stavano distribuendo tra i colleghi.

passo da via xx settembre e entro nella zona intonro a via veneto e via bomcompagni. blocchi ovunque lungo le vie che portano a via veneto. faccio il giro lungo le mura e rientro da porta pinciana, anche questa bloccata ma a differenza di altri punti mi hanno fatto passare.

caramba: "ma dove vai senza freni in discesa? non è che poi ti dobbiamo scrostare dal muro?
rtfx: "a quello ci pensa il 118, mi servo da loro in questi casi"
illustro agli astanti in blu scuro il movimento della ruota fissa. nessuno ha eccepito l'irregolarità del mezzo. la bici può passare.

e passo, scendo verso il ludovisi, poi giro a sinistra, destra, sinistra e: voilà: iù es ei embassy.
centinaia di uomini armati, tutte le divise tranne quelle della marina, c'era pure il corpo forestale. l'intera estensione di via veneto con i blindati parcheggiati lungo i marciapiedi.
mormoro un mantra, "non mi sparate non mi sparate non mi sparate" e scendo lentamente nell'atmosfera surreale e inquietante dovuta alla visita di un ospite straniero.
loro mi guardano passare, tutti. mi ricorda quando da ragazzino andai a fare un giro in moto con mio zio, poco dopo il rapimento di aldo moro, e passammo davanti all'università deserta, tranne che per una lunghissima fila di celerini che spostavano a turno il capo per vederci passare: mio zio, io e i celerini che facevano un'ola ostile col capo, non c'era nessun altro per strada.

anche la terrazza del pincio, dove mi dirigo successivamente nel mio giro di perlustrazione bonaria, è presidiata, e qui il corpo forestale devo dire che ha più senso. uomini ovunque, disseminati a intervalli regolari, sotto lo splendido sole di oggi.

se non fosse stato per gli elicotteri, i blindati, le armi e la puzza di testosterone, sarebbe stata una passeggiata magnifica: il centro di roma oggi è esente da macchine.

ps

l'ospite di oggi è un uomo isolato e malsopportato. l'opposizione alla sua figura ha avuto almeno questo successo.

Rotafixa (**)
Fonte: www.onemoreblog.it
Link: http://www.onemoreblog.it/archives/016593.html
9.06.07


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