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Fatta la Salva-Pdl


Mari
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Fatta la Salva-Pdl

Dopo una giornata di tensioni e trattative, il governo vara "in notturna" la leggina che riammette il Pdl nel Lazio e Formigoni in Lombardia. Durissimi radicali e Italia dei Valori, ma anche per il Pd è un trucco. In Rete si protesta e si preparano manifestazioni di piazza

E alla fine il decreto è arrivato. Dopo un consiglio dei ministri "in notturna" e brevissimo - è iniziato dopo le 9, alle 9,45 tutto era già stato approvato - in una Roma fredda e piovosa. «Speriamo di poter ritornare a dare diritto di voto ai nostri elettori del Lazio e della Lombardia», aveva detto il premier Berlusconi prima di entrare. Detto fatto, il "decreto interpretativo" è arrivato.

A quanto è stato reso noto, prevede (articolo 1) che «il diritto all'elettorato attivo e passivo sia preminente rispetto alle formalità», per poi stabilire (articolo 2) che ci sono 24 ore di tempo, a partire dall'accettazione delle liste, per sanare le eventuali questioni di irregolarità formale. Una norma transitoria stabilirebbe che - solo ed unicamente per quanto riguarda le elezioni regionali che si terranno in Lazio e Lombardia - lo start delle 24 ore sia da intendersi non dal momento di accettazione delle liste, ma da quello di attuazione del decreto. Infine, nell'articolo 3 si stabilisce che con ogni mezzo di prova si potrà dimostrare di essere stati presenti nell'ufficio competente al momento della chiusura della presentazione delle liste.

In giornata Berlusconi aveva intessuto una lunga mediazione con il Quirinale, fino a trovare la formula del "decreto interpretativo", che ora comunque il Quirinale dovrà valutare. Le difficoltà non sono mancate, tanto che il consiglio dei ministri fissato per le 19,30 è poi iniziato con un'ora e mezza di ritardo.

Durissimi i commenti di radicali e Italia dei Valori. Per Emma Bonino, candidata del centrosinistra nel Lazio, la decisione del governo «è inaccettabile». Ha aggiunto Bonino: «Questo non è più un Paese dove le regole sono uguali per tutti: lo sapevamo già, ma ora c'è la conferma». Per Antonio di Pietro «questo è un vero e proprio golpe contro il quale occorre opporsi con una chiamata alle armi democratiche. Scenderemo in piazza con una grande mobilitazione di tutte le forze sociali e politiche. Truccano le carte mentre si è in corsa con un decreto che definiscono 'interpretativo', ma in realtà è una vera e propria truffa. Hanno fatto una legge per rendere lecito tutto ciò che fino ad ora era illecito». E ancora, «Solo in un Paese a regime fascista si può pensare che vengano cambiate le regole mentre si gioca la partita elettorale». Per Vincenzo Maruccio, capolista dell'Italia dei Valori nel Lazio, «l'Italia dei Valori valuterà l'ipotesi di ritirare la sua lista da una competizione elettorale che ne uscirebbe irrimediabilmente falsata».

Meno accesa nei toni ma severa nella sostanza anche la reazione del Pd. «Usano il decreto interpretativo per arrivare comunque al risultato che gli serve per aggiustare il loro pasticcio, ma il trucco c'è e si vede, in alcuni casi fino al ridicolo», ha detto Bersani. «Se decidono così potranno aspettarsi solo una nostra ferma opposizione». Ma Massimo D'Alema, già "grande elettore" di Bersani alle primarie, ha smorzato i toni difendendo la trattativa condotta da Napolitano: «Il presidente della Repubblica non ha il compito di giudicare l'opportunità politica dei provvedimenti, e non lo fa, ma semplicemente la correttezza costituzionale», ha spiegato l'ex ministro degli esteri.

Meno arzigogolata la reazione di Giuseppe Civati, secondo il quale «la norma ad paninum è comunque anticostituzionale» e quindi potrà essere impugnata: ma intanto vale per il periodo elettorale. Quanto al riconoscimento di chi è «nell'edificio» come prova valida per la presentazione delle liste, secondo Civati è una frase pensata su misura per Polverini. «C'è un modo, in ogni caso, per non vedere più simili schifezze. Non votarli», conclude Civati nel suo blog.

E a proposito di Internet, molto decise anche le reazioni dei cittadini e degli elettori di centrosinistra, che hanno caricato in rete i loro commenti. «Altro che decreto interpretativo, l'unica interpretazione è: abbiamo ragione noi perchè siamo più grossi», scrive su Facebook Giovanna Salis. «il decreto salva-Pdl tardava ad arrivare perchè non si trovava lo scontrino del panino di Milioni da allegare » ironizza Gianfranco Mascia, uno dei leader del Popolo Viola. «Decreto legge interpretativo? Ricorda la formula dell'Italia non belligerante. Come facciamo ad accettare anche questa legge ad partitum?» chiede Rosella Vivio. e il paragone con gli anni più difficile dell'Italia si ritrovano anche in altri interventi: «Adesso dobbiamo vedere se al Quirinale c'è Napolitano o Vittorio Emanuele III», si chiede Giovanni De Mizio. «Per Berlusconi le leggi non si applicano, ma si interpretano», aggiunge Vincenzo Sepe. Qualcun altro la butta sul canoro («ma che golpe abbiamo noi?») e qualcuno sull'ironico («ma perchè invece di pigliarci per il culo non fa direttamente un decreto in cui dice ho ragione solo io, sempre io, come dico io, mi autoeleggo pontefice massimo, premier, ct della nazionale e patron di miss Italia?», scrive Cristina Cucciniello), ma complessivamente l'umore non è certo alto. E in Rete sono già iniziati gli scambi di messaggi e tweet per decidere come e quando scendere in piazza.

(05 marzo 2010)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/fatta-la-salva-pdl/2122349&ref=hpsp


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dana74
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ed il SIg.r Garante della Costituzione HA FIRMATO.

Complimenti.E si dice preoccupato per le elezioni in Olanda.

Mi fermo qui perche a quell'uomo gliene direi


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Eurasia
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Consoliamoci con la custode del Pantheon... fantozziana... interrompe il concerto perché si stava protraendo oltre all'orario di chiusura. Quando si dice che le regole della casa vanno rispettate. Che capra di donna! Non c'è da meravigliarsi... sono il risultato della sottocultura in cui siamo piombati ... melma schietta. Ci sarebbe da chiedere all'nteressata se avrebbe fatto altrettanto se tra gli spettatori ci fosse stato il "guru di plastica" Berlusconi?

http://www.youtube.com/watch?v=zUXd7U-A9FA&feature=related


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Mari
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Ezio Mauro: ''Un abuso di potere''

http://tv.repubblica.it/copertina/ezio-mauro-un-abuso-di-potere/43511?video

6 marzo 2010
Il decreto del governo che riammette le liste del Pdl escluse: il commento del direttore di Repubblica
al microfono di Valentina Vecellio

LA DIRETTA DI REPUBBLICA.IT


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Mari
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il pd: sabato 13 grande manifestazione con tutto il centrosinistra
Decreto «salvaliste», Di Pietro contro il Colle : «Estremi per l'impeachment»

«Arbitro avrebbe collaborato per cambiare le regole del gioco mentre la partita era aperta»

MILANO -Dopo il varo del decreto salvaliste, si scatena l'ira dell'opposizione. E il leader dell'Idv Antonio Di Pietro concentra la sua rabbia contro il capo dello Stato. «Venerdì appena ho saputo che Napolitano aveva firmato la legge salva Pdl, che permette a chi ha violato la legge di essere riammesso alla competizione elettorale, ho pensato tra me e me, come già è avvenuto per le altre leggi ad personam, che il Presidente della Repubblica si era comportato da Ponzio Pilato, lavandosene le mani. Poi, stamattina, dalla lettura dei giornali ho appreso che il Colle avrebbe partecipato attivamente alla stesura del testo. Se così fosse sarebbe correo visto che, invece di fare l'arbitro, avrebbe collaborato per cambiare le regole del gioco mentre la partita era aperta» afferma in una nota il presidente dell'Italia dei Valori, che aggiunge: «Allora, c'è la necessità di capire bene il ruolo di Napolitano in questa sporca faccenda onde valutare se non ci siano gli estremi per promuovere l'impeachment nei suoi confronti per aver violato il suo ruolo e le sue funzioni». «Lo dico - prosegue - con tutto il rispetto per la sua funzione ma anche con il dovere che spetta ad una forza politica presente in Parlamento che deve salvaguardare la democrazia. Da subito - avverte - ci attiveremo per mobilitare i cittadini onesti con una grande manifestazione a difesa della Costituzione contro quest'ennesima legge ad personam».

MANIFESTAZIONE IL 13 MARZO -Anche il Pd e il centrosinistra hanno deciso di scendere in piazza per protestare contro il decreto «interpretativo» con cui il governo è intervenuto sul caso delle liste non ammesse alle Regionali. La manifestazione nazionale si terrà a Roma il prossimo 13 febbraio. Manifestazioni locali si terranno a Roma e a Milano questo pomeriggio. E a proposito così scrive il presidente dei deputati Pd Dario Franceschini, in un commento pubblicato su twitter: «E' un decreto che calpesta le regole senza vergogna. Subito in piazza e in parlamento contro il governo e per difendere la democrazia violentata».

MA IL PD SI SMARCA DALL'ATTACCO AL CAPO DELLO STATO - Tuttavia anche se sostiene una manifestazione comune con tutto il centrosinistra, Il Pd respinge l'attacco a Napolitano fatto da Di Pietro. «Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non poteva esimersi dal firmare il decreto del Governo per le elezioni regionali» ha spiegato Massimo D'Alema, presidente del Copasir ed esponente di spicco del Partito democratico. «Il Presidente poteva opporre un problema di costituzionalità per una norma sostanziale», ha detto D'Alema, mentre questo non poteva avvenire per «una forma interpretativa». «La responsabilità politica è del governo» ha attaccato. «C'è una casta pasticciona che si autoassolve, siamo di fronte a un atto d'arroganza».

LA DIFESA DEL PDL -Gli attacchi di Di Pietro al capo dello Stato scatenano la reazione del centrodestra, questa volta a difesa di Napolitano. «Nessuna campagna elettorale può legittimare un attacco al capo dello Stato, la cui autorevolezza, il cui prestigio sono noti a tutti i cittadini italiani, come garante della Costituzione e del senso alto delle istituzioni» ha dichiarato il presidente del Senato Renato Schifani.
«Il decreto approvato venerdì, e controfirmato dal Presidente della Repubblica, ha il piccolo obiettivo di consentire a tutte le forze politiche significative, nel Lazio e in Lombardia, di potersi presentare alla competizione elettorale. Di conseguenza, coloro che alzano la voce, parlano di colpo di mano, addirittura di Pinochet e di golpe o parlano a vanvera, da quei piccoli demagoghi che sono, o non sanno di cosa parlano» gli fa eco in una nota il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto.

FINI -«La via del decreto mi sembra il male minore, e tutto quello che è stato detto e che si sarebbe verificato in mancanza di una interpretazione autentica della legge»: sottolinea invece il presidente della Camera, Gianfranco Fini che poi difende il capo dello Stato dalle accuse di Di Pietro. «La prima cosa che non bisogna fare è tirare in ballo, in nessun modo, il Capo dello Stato. Non da quella parte dell'opposizione che lo accusa di essere di parte o come Ponzio Pilato - ha detto ancora Fini - nè da quella parte di maggioranza che, dietro la firma, si nasconde per dire che è la prova della bontà del decreto». «Invocare addirittura l'impeachment - ha concluso Fini - significa perdere una buona occasione per tacere o per poter studiare in modo un po più approfondito la Costituzione. La posizione di Di Pietro è francamente incomprensibile e comunque inaccettabile».

CASINI- Critico invece verso il decreto è il leader dell'Udc Pierferdinando Casini: «Alla fine posso essere anche contento che abbiano riammesso le liste, ma il messaggio che passa al paese è devastante. Il messaggio è che le regole valgono solo per i deboli, mai per i forti». «Ora ci devono spiegare - ha concluso Casini - perchè noi dobbiamo essere i fessi che rispettano le regole e, se non le rispettiamo, perchè manca ad esempio un timbro, siamo esclusi dalle elezioni di Trento e invece chi fa il forte va sempre avanti. Per loro c'è sempre il nemico. Ma qui dove è il nemico? Dove sono i giudici comunisti? Il complotto contro Berlusconi? Non c'è stato nessun complotto. È solo che hanno litigato sino all'ultimo per cambiare i posti nelle liste e sono arrivate fuori tempo».

Redazione online
06 marzo 2010
http://www.corriere.it/politica/speciali/2010/elezioni/notizie/di-pietro-attacco-napolitano_cc42ff3e-290d-11df-a5a9-00144f02aabe.shtml


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Mari
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Colpo di Stato

GOVERNO VARA DECRETO SALVALISTE- IL QUIRINALE FIRMA
http://www.youtube.com/watch#!v=rRatkCgkAgY

DECRETO SALVALISTE IN DETTAGLIO
http://www.youtube.com/watch#!v=tI8LG_PRvnQ

l'articolo completo:
http://www.beppegrillo.it/2010/03/colpo_di_stato/index.html


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