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Fermo,testimone minacciata:vivo un inferno,ho detto verita


helios
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Fermo, la testimone minacciata: "Vivo un inferno, ma ho detto la verità"

Pisana Bachetti, una dei testimoni che hanno assistito alla morte del nigeriano a Fermo, è stata minacciata dopo la sua deposizione
Claudio Cartaldo - Sab, 09/07/2016 - 11:23
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Lei, Pisana Bachetti, uno dei testimoni presenti alla lite che a Fermo ha portato alla morte di Emmanuel Chidi Nnamdi.

Aveva raccontato alla polizia e alla stampa la sua versione dei fatti, dopo l'insulto ("scimmia africana") rivolto da Amedeo Mancini a Chinyery, la moglie del nigeriano. Aveva detto di aver visto la coppia nigeriana "assalire letteralmente" l'ultrà fermano: "Lo hanno picchiato per quattro o cinque minuti - aveva raccontato - e lo hanno colpito anche con il palo di un segnale stradale".
Le minacce di morte alla testimone dell'omicidio del nigeriano

Ora, però, a causa della testimonianza, dice di essere finita vittima di alcune minacce. In una conversazione con il Resto del Carlino, afferma: "La mia vita è diventata un inferno. E questo solo per aver fatto quello che ogni cittadino nella mia situazione avrebbe dovuto fare: chiamare la polizia perché c’era un rissa in corso". Poi ha aggiunto: "Ricevo chiamate da tutta Italia. Appena dieci minuti fa mi è stato inviato l’ultimo messaggio in cui mi davano della nazista. Ed è solo uno dei tanti che mi giungono. Ora mi dovete lasciare in pace. Tutti. Non voglio più essere disturbata, basta, lasciatemi in pace, non voglio dire più niente né parlare con nessuno. Sono stata sbattuta in prima pagina prima del nome del presunto assassino solo per aver detto la verità". Chi la cerca la accusa di essere razzista e xenofoba. "Sto vivendo un incubo - aggiunge - Sono solo una cittadina fermana, mai stata razzista, che ha avuto la sfortuna di trovarsi in quel luogo e di assistere alla rissa che ha portato alla morte di quel povero ragazzo. Ho fatto solo il mio dovere da cittadina e ora mi trovo all’inferno. Non mi resta altro da fare che aspettare la fine di questo incubo. Mi hanno cancellato il profilo Facebook, non c’è più niente, hanno cancellato i miei amici, tutte le mie foto, tutti i miei ricordi. Basta ora, lasciatemi in pace".

Come aveva fatto in precedenza, poi, Pisana Bachetti ha confermato quanto raccontato alla Procura. "Ho visto che il giovane fermano, prima di sferrare un pugno, è stato letteralmente assalito dalla vittima e da sua moglie. Lo hanno picchiato per quattro o cinque minuti e lo hanno colpito anche con un segnale stradale trovato nei pressi. Quando ho assistito a quella scena, ho chiamato la polizia perché temevo per l’incolumità del 39enne fermano, che ha reagito con un colpo, purtroppo per la vittima, ben assestato. Qualcuno ha cercato di intervenire, ma è stato preso a scarpate dalla moglie del giovane di colore".

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/fermo-testimone-minacciata-morte-sono-inferno-1281673.html


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kenobi
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Non scrivo questo commento per gettare benzina sul fuoco... è che proprio non riesco a esimermi. Mi è successo un paio d'anni fa, sulle autolinee urbane della mia città, in Toscana, entrano una coppia di africani, lei una "mammona" con la fascia e la bimba dietro, vestita tipica africana, bimba simpaticissima, un altro africano maschio si mette in piedi vicino a me, io sono a sedere negli ultimi posti. Tiro fuori la macchina fotografica, cercando di essere più discreto possibile, e scatto una foto veloce............. l'avessi mai fatto!!!! Il negro s'incazza di brutto, è come se non avesse visto l'ora di potersi finalmente incazzare con l'italiano, comincia a picchiarmi nel bus sulla testa, tenta di rubarmi la macchina e non ci riesce perché uso sempre il laccetto, "IO TI AMMAZZO!!! IO TI DISTRUGGO!!!! LA MACCHINA E' MIA!!!!" visto che non riesce a togliermi la macchina dalle mani mi costringe a distruggere la foto -"altrimenti ti ammazzo!"- poi non è contento continua a dire parole inenarrabili e a colpirmi alla testa tutto il tempo, io sono terrorizzato, non ho detto una parola tutto il tempo se non "ok, scusa ho capito", impaurite anche sono le persone che assistono impotenti. L'autista ferma il bus e guarda me incazzato (!?!?) "che devo chiamare i carabinieri!?" al che gli dico "è tutto a posto ho fatto una cazzata", il fetente vigliacco riparte. Il negro esce dal bus e mi fa un bel sorriso soddisfatto: "Io sto in Italia da 8 anni. La prossima volta che vuoi scattare una foto, mi devi chiedere il permesso".


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lanzo
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Se ti fosse capitata una cosa del genere a Miami lo avresti potuto "fumare" senza tanti problemi. Ma noi dobbiamo essere vittime dei bulli dalla nascita fino alla morte.


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lanzo
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Detto questo, fatti i cazzi tuoi e le foto - prima di farle - chiedi il permesso.
Anche Paparazzo fu aggredito da Vip alla Walter Chiari ed altri, ma almeno lui ci viveva e prendeva i soldi dalle riviste, tu invece ti prendi solo le botte.


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alecale
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Non scrivo questo commento per gettare benzina sul fuoco... è che proprio non riesco a esimermi. Mi è successo un paio d'anni fa, sulle autolinee urbane della mia città, in Toscana, entrano una coppia di africani, lei una "mammona" con la fascia e la bimba dietro, vestita tipica africana, bimba simpaticissima, un altro africano maschio si mette in piedi vicino a me, io sono a sedere negli ultimi posti. Tiro fuori la macchina fotografica, cercando di essere più discreto possibile, e scatto una foto veloce............. l'avessi mai fatto!!!! Il negro s'incazza di brutto, è come se non avesse visto l'ora di potersi finalmente incazzare con l'italiano, comincia a picchiarmi nel bus sulla testa, tenta di rubarmi la macchina e non ci riesce perché uso sempre il laccetto, "IO TI AMMAZZO!!! IO TI DISTRUGGO!!!! LA MACCHINA E' MIA!!!!" visto che non riesce a togliermi la macchina dalle mani mi costringe a distruggere la foto -"altrimenti ti ammazzo!"- poi non è contento continua a dire parole inenarrabili e a colpirmi alla testa tutto il tempo, io sono terrorizzato, non ho detto una parola tutto il tempo se non "ok, scusa ho capito", impaurite anche sono le persone che assistono impotenti. L'autista ferma il bus e guarda me incazzato (!?!?) "che devo chiamare i carabinieri!?" al che gli dico "è tutto a posto ho fatto una cazzata", il fetente vigliacco riparte. Il negro esce dal bus e mi fa un bel sorriso soddisfatto: "Io sto in Italia da 8 anni. La prossima volta che vuoi scattare una foto, mi devi chiedere il permesso".

kenobi ma com'è che tu dal 2008 hai postato solo 8 messaggi ? 1 all anno . poi a proposito di ciò che ti e successo , tu hai rubato e ti hanno punito .


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massi
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@kenobi
mi dispiace per quello che ti è successo, hai beccato uno evidentemente con un caratteraccio o forse già incazzato per altri motivi.
Sono certo che l'hai fatto in buona fede ma hai fatto comunque una cazzata, magari prima avresti dovuto chiedere il permesso.
Sono culture diverse dalla nostra, dobbiamo capirlo, non si tratta di sottomettersi come piace scrivere a tanti qui, ma di semplice rispetto.
Fotografare bambini oggi come oggi è rischioso perchè una foto messa in rete può finire ovunque, anche in mani sbagliate.
Avresti potuto irritare anche un papà italiano particolarmente geloso del suo frugoletto.
Sicuramente la reazione è stata esagerata, non intendo difenderlo.


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helios
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Vorrei far presente che il topic parla di una testimone di Fermo che è stata minacciata e che è stata tolta da FB dopo aver testimoniato.

Un testimone che viene trattato in questa maniera in questo paese si può dire che esiste ancora un paese di diritto?

Sono solo una cittadina fermana, mai stata razzista, che ha avuto la sfortuna di trovarsi in quel luogo e di assistere alla rissa che ha portato alla morte di quel povero ragazzo. Ho fatto solo il mio dovere da cittadina e ora mi trovo all’inferno. Non mi resta altro da fare che aspettare la fine di questo incubo. Mi hanno cancellato il profilo Facebook, non c’è più niente, hanno cancellato i miei amici, tutte le mie foto, tutti i miei ricordi.

sulla base di che cosa hanno fatto questo? chi ha fatto in modo che la testimonianza della donna non sia veritiera?

Come aveva fatto in precedenza, poi, Pisana Bachetti ha confermato quanto raccontato alla Procura. "Ho visto che il giovane fermano, prima di sferrare un pugno, è stato letteralmente assalito dalla vittima e da sua moglie. Lo hanno picchiato per quattro o cinque minuti e lo hanno colpito anche con un segnale stradale trovato nei pressi. Quando ho assistito a quella scena, ho chiamato la polizia perché temevo per l’incolumità del 39enne fermano, che ha reagito con un colpo, purtroppo per la vittima, ben assestato. Qualcuno ha cercato di intervenire, ma è stato preso a scarpate dalla moglie del giovane di colore".

Ha da sempre raccontato che l'italiano è stato picchiato per quattro, cinque minuti e che la donna ha partecipato al pestaggio.

Per inciso la donna di colore, clandestina senza documenti, non sa l'italiano per cui bisogna anche capire se, oltre a non saperlo, se lo capisce o meno.
Bisogna ancora capire che lingua parla(e capisce).


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spadaccinonero
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praticamente la sua testimonianza demolisce la versione dei media...

adesso anche la verità è sinonimo di nazismo, razzismo ecc

Orwell in confronto a ciò che stiamo vivendo era meglio


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helios
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praticamente la sua testimonianza demolisce la versione dei media...

è stata la prima testimonianza e di fatto ha sempre detto che il pestaggio è stato fatto da entrambi i clandestino e ha aggiunto che la donna aveva chiamato altri 15 nigeriani in aiuto.

Ovviamente nessuno del mainstream deve ammettere come funzionano i pestaggi dei clandestini in Italia.


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MarioG
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[quote="helios"]Fermo, la testimone minacciata: "Vivo un inferno, ma ho detto la verità"

Pisana Bachetti, una dei testimoni che hanno assistito alla morte del nigeriano a Fermo, è stata minacciata dopo la sua deposizione


MARCOPA INDICA UNA MANIFESTAZIONEEEE!


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spadaccinonero
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è inquietante che i media abbiano dato una versione falsa o comunque non fondata e che nello stesso momento persino le istituzioni si siano schierate affidandosi alla frettolosa (facciamo finta che sia colpa della fretta, vabbè) versione iniziale


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kenobi
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La foto in pubblico è possibile ma non è questo il punto tant'è come ho raccontato, quando è intervenuto l'autista mi sono addossato la responsabilità dell'accaduto.

Ho raccontato la mia esperienza perché che in linea di massima mi sembra coincidere con l'episodio dell'articolo: che se a certi africani dai la possibilità di dar loro ragione allora loro, semplicemente, ti ammazzano.

Tutto qui.


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kenobi
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Non scrivo questo commento per gettare benzina sul fuoco... è che proprio non riesco a esimermi. Mi è successo un paio d'anni fa, sulle autolinee urbane della mia città, in Toscana, entrano una coppia di africani, lei una "mammona" con la fascia e la bimba dietro, vestita tipica africana, bimba simpaticissima, un altro africano maschio si mette in piedi vicino a me, io sono a sedere negli ultimi posti. Tiro fuori la macchina fotografica, cercando di essere più discreto possibile, e scatto una foto veloce............. l'avessi mai fatto!!!! Il negro s'incazza di brutto, è come se non avesse visto l'ora di potersi finalmente incazzare con l'italiano, comincia a picchiarmi nel bus sulla testa, tenta di rubarmi la macchina e non ci riesce perché uso sempre il laccetto, "IO TI AMMAZZO!!! IO TI DISTRUGGO!!!! LA MACCHINA E' MIA!!!!" visto che non riesce a togliermi la macchina dalle mani mi costringe a distruggere la foto -"altrimenti ti ammazzo!"- poi non è contento continua a dire parole inenarrabili e a colpirmi alla testa tutto il tempo, io sono terrorizzato, non ho detto una parola tutto il tempo se non "ok, scusa ho capito", impaurite anche sono le persone che assistono impotenti. L'autista ferma il bus e guarda me incazzato (!?!?) "che devo chiamare i carabinieri!?" al che gli dico "è tutto a posto ho fatto una cazzata", il fetente vigliacco riparte. Il negro esce dal bus e mi fa un bel sorriso soddisfatto: "Io sto in Italia da 8 anni. La prossima volta che vuoi scattare una foto, mi devi chiedere il permesso".

kenobi ma com'è che tu dal 2008 hai postato solo 8 messaggi ? 1 all anno . poi a proposito di ciò che ti e successo , tu hai rubato e ti hanno punito .

Secondo quale legge italiana io avrei "rubato" cosa? Una foto scattata in pubblico finché resta nel mio computer non lede la privacy di nessuno. Mi ero informato già, a meno che la legge italiana non sia cambiata recentemente, in pubblico puoi fotografare, senza chiedere preventivamente il permesso di nessuno a meno che non esista divieto esplicito, che nel caso suddetto non c'era.

La "pubblicazione" invece è una cosa completamente diversa.

L'episodio che ho raccontato non è il punto... è comprensibile che qualcuno possa chiedermi spiegazioni, possa chiedermi di non pubblicare la foto che ho scattato e/o magari anche di cancellarla. Una cosa è chiedere, un'altra è cominciare a picchiare qualcuno su un mezzo pubblico davanti a tutti e gridare "ti ammazzo! ti distruggo! ora la macchina è mia!!"


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