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Firenze - Non bastano due sgomberi ...


radisol
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Giovedì 05 Marzo 2015

Non bastano due sgomberi a fiaccare la nostra ostilità. Saccardi a presto!

Mettere a segno tramite un doppio sgombero un attacco diretto ai processi di organizzazione dal basso per il diritto all'abitare. Questo l'obiettivo politico delle operazioni di ieri condotte della questura di Firenze a danno di due recenti esperienze del Movimento di Lotta per la casa, annunciate come primo atto di un piano sgomberi da parte del Comitato per l'ordine e la sicurezza. Ma è proprio nella città del Premier che il progetto di armonizzazione sui territori della direzione di governo renziana nel suo farsi Partito di Sistema, Partito Stato, può incontrare dei momenti di blocco parziali

La proposta di nuova legge regionale toscana sulla casa di imminente approvazione avanzata dall'assessora Saccardi, ex vicesindaco di Renzi a Firenze, traduce sul piano locale il paradigma del Piano Casa Lupi: attacco alle occupazioni, svendita del patrimonio immobiliare pubblico, aumento dei canoni minimi di locazione per gli abitanti delle case popolari, non conteggio dei punti relativi allo sfratto per morosità incolpevole per chi partecipa ai bandi ERP. Nel frattempo i fondi per la morosità aumentano rimpinguando le risorse di un welfare del privato, bancomat pubblico per la classe proprietaria.

Se a questo si associa la nuova riforma dell'ISEE che moltiplicherà gli indicatori reddituali a parità di redditi reali producendo a monte un esercito di finti di ricchi esclusi dall'accesso ai servizi, si possono facilmente intuire le proporzioni di massa della nuova povertà. La strategia di bypassare le parti sociali di marca renziana paga ai governanti laddove i conflitti si lasciano cancellare ma diventa radicalizzazione delle dimensioni dello scontro quando corpi collettivi iniziano a mettersi di traverso... a uno sgombero, come a un blocco della polizia per difendere una sede del PD, a un picchetto antisfratto o contro un distacco delle utenze.

Rifiutare di assumersi l'emergenza della povertà ma rintracciarne le determinanti politiche rappresenta la prima condizione per la messa in crisi di una linearità dell'azione violenta di governo dei territori. Di questo parla la lunga giornata di resistenza fiorentina di oggi che, nonostante l'opera di destabilizzazione che ha messo per strada manu militari 150 persone, ha visto sotto una pioggia scrosciante un corteo di lotta determinato, capace di continuare a indicare i responsabili degli sgomberi nel Partito Democratico, costretto a blindare dietro scudi e manganelli la propria sede di Novoli. E' una promessa alla Saccardi: non sarà possibile approvare la nuova legge regionale sulla casa se non a prezzo di un'opposizione reale che si tradurrà, come oggi, nell'immediata ingovernabilità della città, congestionata da blocchi e cortei, o nel suo sabotaggio in quei territori dove tanto si è impegnata a costruirsi dei validi nemici.

La sicumera del ragazzotto di Rignano, il suo implacabile decisionismo che a tanti fa lamentare venti di nuovo autoritarismo, sembra in termini più prosaici compiere formalmente processi politici in cui l'antagonismo tra soggetti rappresentati o autorappresentati nell'arena politica e sociale si era dissolto da tempo. Che farsene delle opposizioni o delle parti sociali se al gioco partecipa solo un attore? Ora però il gioco si è fatto più ambizioso e mira a colonizzare nuovi territori sociali. In questi sorgono allora nuovi antagonismi, ma su un terreno reale e materiale. Soggetti non disposti a subire che cercano in nuovi legami di lotta le risorse per resistere e non farsi sottomettere a un regime di povertà, disciplinamento e ricattabilità.

Repubblica.it in questi giorni sta facendo da megafono ai risultati della Commissione d'inchiesta straordinaria del Senato sul "Fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali”. La disperazione sociale di chi pretende risposte aumentando la pressione sulle inadempienze di funzionari pubblici, amministratori, assistenti sociali viene descritta nel rapporto con tinte criminali e associata a fenomeni di stampo mafioso. La riduzione a fatto deviante e criminogeno dei microconflitti, frammentati e spessissimo affrontati individualmente, prodotti sui livelli bassi della realtà sociale, oltre a corrispondere a un'operazione di patologizzazione della povertà, testimonia comunque di una verità lapalissiana dei nostri tempi. Infatti l'esaurimento dei canali di mediazione intraistituzionale riduce l'agire politico legittimo orientato a trasformare la realtà nel verso dell'equità sociale a una “volontà di condizionare l'attività amministrativa”, come viene descritta nel rapporto del Senato, relegandola nelle sfere successive dell'extra istituzionalità e dell'extra legalità interne però a contesti sociali vivi, in movimento e disponibili a organizzarsi. Spetta alle lotte di imporre la legittimità sociale di questo agire politico dentro processi collettivi. Si tratta di indicare politicamente le controparti e di assumersi soggettivamente il terreno di antagonismo descritto dallo scontro in atto. Per questo a Firenze vedremo chi sarà il prossimo a bussare alla porta: gli sbirri alle porte delle occupazioni o l'esercito degli impoveriti alla porta dell'Amministratore in trincea Saccardi..

http://www.infoaut.org/index.php/blog/editoriali/item/14072-non-bastano-due-sgomberi-a-fiaccare-la-nostra-ostilit%C3%A0-saccardi-a-presto


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radisol
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Sabato 07 Marzo 2015

Firenze ancora in piazza contro gli sgomberi

da Movimento di lotta per la casa Firenze

Dopo gli sgomberi di mercoledì, che hanno lasciato senza casa 150 persone tra cui 50 bambini, continua la mobilitazione del Movimento di lotta per la casa.
Nel pomeriggio di ieri le famiglie sgomberate sono scese nuovamente in piazza nel quartiere che due giorni fa ha subito una militarizzazione vergognosa e inedita.

Un corteo ha attraversato Novoli per tornare sotto la sede del Partito Democratico, vero responsabile degli sgomberi e dell’emergenza abitativa in corso.

Al di là del ponte, su via Baracca, la bruttissima scena di decine di poliziotti in assetto anti-sommossa che a due giorni di distanza continuano a presidiare un edificio vuoto e murato. Si tratta dello stabile di via Baracca 18, sgomberato mecoledì scorso, di proprietà di Unipol-Sai. Un edificio costruito e lasciato vuoto per più di dieci anni, fino alla sua occupazione da parte di famiglie sfrattate.

Dopo l’assedio alla sede PD di mercoledì sera, quando centinaia di persone hanno espresso la propria rabbia per la giornata di sgomberi ricevendo cariche da parte della polizia, il sergretario “democratico” aveva definito la sede PD un luogo “aperto all’incontro e al dialogo”.
Ancora una volta, però, sgomberati e occupanti non hanno trovato porte aperte nè persone disposte ad ascoltare le proprie istanze. Anche qui, ad accoglierli solo decine di poliziotti in assetto anti-sommossa.

Mentre Casapound esprime la propria solidarietà al PD :

http://www.infoaut.org/index.php/blog/antifascismoanuove-destre/item/14089-firenze-solidariet%C3%A0-di-casapound-al-pd-contro-la-lotta-per-la-casa

nelle periferie aumenta l’indignazione e la rabbia verso una classe politica asservita ai poteri forti e sempre pronta a mostrare i muscoli con i deboli.

La giornata di oggi segna un altro passaggio verso la manifestazione di martedì 10 marzo contro la Legge Saccardi, che andrà a contestare la riunione del Consiglio Regionale della Toscana. Un appuntamento centrale per le lotte per il diritto alla casa che sta raccogliendo molte adesione tra quel pezzo di città solidale che dentro la guerra ai poveri ha scelta la parte giusta della barricata.

http://www.inventati.org/lottaxlacasa/ancora-in-piazza-contro-gli-sgomberi-martedi-manifestazione-contro-la-legge-saccardi/


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radisol
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Saccardi, Livorno non ti vuole. Ore 16.30 tutti/e ai 4 Mori #NoLeggeSaccardi

Da livornoindipendente.it

Qualche ora fa abbiamo appreso che oggi pomeriggio al LEM al palazzo dei portuali, la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi, sarà presente per intervenire ad una conferenza.

Come Comitato per il Diritto all’Abitare sentiamo l’esigenza di andare a dire la nostra a questa signora, soprattutto dopo gli eventi dei giorni passati.

Martedì 10 eravamo, infatti, a Firenze insieme ai movimenti di lotta per la casa di tutta la Toscana, per contestare la nuova legge regionale sulla casa che pone proprio la firma della Saccardi.

Il corteo si è mosso verso il palazzo della Regione e, dopo ripetuti interventi chiedendo la possibilità di un incontro, si è visto pure subire una carica a freddo – con il risultato di un ferito grave – da parte del dispiegamento esagerato di forze di polizia a guardia dei palazzi della Regione.

Il motivo della manifestazione è che questa nuova legge regionale sulla casa è infatti peggiorativa rispetto alle precedenti, se non addirittura rispetto al Piano Casa del ministro Lupi: tra i punti più salienti, sono previsti infatti, all’interno della legge:

-Aumento dei canoni d’affitto degli alloggi ERP

-Esclusione dai bandi per chi ha occupato

-Annullamento dello sfratto dai criteri di punteggio per ottenere l’alloggio popolare.

In questi mesi ci siamo spesso mobilitati – in tutta la Toscana – per protestare contro le volontà del governo regionale di far passare una manovra come questa, a fronte del fatto che vi sono sempre più sfratti (dovuti alla crisi e alla mancanza di lavoro nelle nostre città e soprattutto a Livorno) e l’emergenza abitativa è sempre più forte.

Se da un lato le amministrazioni locali hanno la loro parte di responsabilità nel non riuscire a tamponare l’emergenza abitativa, con questa legge, si aggrava ancor di più il quadro, con un peggioramento su tutti i fronti.

Nel corso delle mobilitazioni abbiamo più volte chiesto alle istituzioni regionali di poterle incontrare per dire la nostra sui problemi abitativi, ma a quanto pare non siamo stati ascoltati.

Il piano del governo – nazionale e regionale – sembra sempre più quello di voler escludere le fasce sociali più deboli dai processi di accumulo della ricchezza e addirittura dalla possibilità di vivere una esistenza dignitosa, con una casa e un lavoro onesto.

Per dire no a questa situazione insostenibile, per ribadire la nostra contrarietà alla legge Saccardi e ad ogni legge che peggiorerà i problemi abitativi, invitiamo tutti e tutte a trovarsi alle 16,30 ai 4 Mori per “accogliere” la Saccardi a Livorno.

Comitato per il Diritto all’Abitare - Livorno


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