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Fotovoltaico,23 Gw molto prima del 2016 e va detto subito


marcopa
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Fotovoltaico, 23 Gw arriveranno molto prima del 2016 e questo deve essere detto subito.

Alla Fiera di Roma nell' ambito del "7th Mediterranean Event Dedicated to Renewable Energies" si e' svolta una conferenza nella quale esponenti delle associazioni delle imprese delle rinnovabili hanno discusso del passato, presente e futuro del fotovoltaico italiano con l' Ing. Silvestrini del Kyoto Club e il Prof. Beccarello del Sole24ore.
Nel titolo era compresa la frase "Dal boom 2010 all'impasse 2011" ma anche il Prof. Chiesa del Politecnico di Milano, che coordinava il dibattito, ha giudicato queste parole non completamente esatte visti i 4.000 MW installati,per ora, nel 2011.

Gianni Silvestrini, secondo me la persona che conosce meglio la rivoluzione energetica in corso in Italia, ha spiegato come lo sviluppo del FV italiano abbia sempre un ritmo molto alto e come sia necessario governare questo sviluppo perche', senza affrontare in modo adeguato i passaggi critici di questo percorso, possono nascere problemi tecnici, economici o normativi.
Il maggior problema tecnico da affrontare e' l' adeguamento della rete elettrica. L'energia elettrica intermittente prodotta dagli impianti fotovoltaici ,quando sara' di dimensioni piu' rilevanti, potra' essere immessa senza problemi solo in una rete "intelligente", in grado di gestire l'energia elettrica proveniente dalle diverse tecnologie.
Inoltre l'aumento impetuoso della quantita' di impianti installati e delle diverse componenti prodotte rende difficile la gestione delle imprese che nel giro di pochi mesi si trovano ad operare in scenari molto diversi per prezzi, concorrenza, normative ,volumi e non tutte riescono a sopravvivere.

I rappresentanti dell' Assosolare e del Gi-Fi,entrambe Associazioni di imprese fotovoltaiche, hanno sostenuto che gli alti numeri attuali delle installazioni sono il risultato della normativa passata mentre nel prossimo futuro ci sara' una contrazione a causa della nuova.
Io penso che dobbiamo aspettare e vedere cosa sucedera' nei prossimi mesi ed anni ,ma che, al ritmo degli ultimi 12 mesi, sarebbe stata installata in 3-4 anni una potenza capace di produrre, forse, il 20% dell' energia prodotta attualmente da tutte le fonti, 300 TW(h)-350 TW(h), e di conseguenza un rallentamento delle installazioni Fv e' inevitabile.

Anche il 3°conto energia,se non fosse stato annullato, avrebbe portato a fine 2013 ad una quantita' di impianti installati neanche immaginabile; cosi' come nessuno, neanche l'Assosolare o il Gi-fi, aveva previsto 7.000 Mw installati a fine 2010 e 10.700 Mw installati al 14 settembre 2011.
Per evitare problemi e confusioni e' necessario seguire il cammino del fotovoltaico del nostro paese passo dopo passo, senza minimizzare la velocita' impetuosa del suo sviluppo, magari per strappare condizioni piu' vantaggiose per le proprie imprese.

Dal 2013 al 31/12/2016 il 4° conto energia prevede una quantita' annua di incentivi limitata, ma, una volta attribuiti gli incentivi previsti per l'anno in corso, altri impianti installati potranno ottenere ugualmente l'incentivo che sara' poi sottratto dalla quota assegnata nell'anno successivo.
E' prevedibile quindi che, come affermato da Silvestrini, l' obiettivo di 23.000 MW sara' raggiunto molto prima del 31 dicembre 2016 :questo non deve essere nascosto e reso noto all' opinione pubblica solo una volta avvenuto.

Per chiudere tre domande a tutti i soggetti che si interessano a questo settore:

Quanto e' la potenza totale dei grandi impianti che sono entrati in esercizio con il 4°c.e. entro il 31 agosto 2011 ?
Quanto e' la potenza totale dei grandi impianti che si sono iscritti al registro per chiedere gli incentivi 2011 ?
Quanti di questi dovranno richiedere gli incentivi nel 2012,quando sono previsti altri incentivi per 1.490 MW, perche' non sono rientrati tra gli aventi diritto a quelli 2011 ?

Quando saranno noti questi tre dati sara' piu' chiaro, credo, quanto ho scritto in questo pezzo.

Marco
Associazione Internazionale Italia Africa

NB: questo scritto e' pubblicato anche nel blog dell' Associazione Italia Africa all' indirizzo www.aiiaonlus.blogspot.com


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paolodegregorio
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e la microgenerazione diffusa sul territorio che fine ha fatto? quali sono i dati? siamo alle solite si incentivano i grossi impianti e si ostacola burocraticamente i piccoli.

La risposta alla crisi anche in termini di occupazione la vedo così:
-investimenti in ricerca per ottenere in Italia tecnologia rinnovabile efficiente ed a costi ridotti da destinare al mercato interno e con installazione da parte di imprese italiane (non vogliamo essere territorio di conquista di gruppi internazionali)
-incentivi destinati alle imprese per renderle autosufficienti energeticamente (con le rinnovabili)
-incentivi destinati anche alla microgenerazione, con fotovoltaico e minieolico, diffusa su tutto il territorio riducendo i costi degli impianti

Il tutto ovviamente affiancato all'adeguamento della rete elettrica che è il primo passo.

Infine assoluto divieto di cedere la rete (Terna) a multinazionali straniere.


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Tonguessy
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siamo alle solite si incentivano i grossi impianti e si ostacola burocraticamente i piccoli.

Infine assoluto divieto di cedere la rete (Terna) a multinazionali straniere.

Stai mettendoti contro l'idea stessa di Globalizzazione. Mettere delle normative protezionistiche salva le imprese (e l'economia) locali e condanna i capitali esteri. Prova a dirglielo a Tvemonti o Marpionne e vedi quale "pletova di vagionamenti" ti snocciolano.


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marcopa
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A questo link e' possibile leggere un resoconto dell' incontro di ieri alla Fiera di Roma pubblicato su Qualenergia.it

http://qualenergia.it/printpdf/articoli/fotovoltaico-italiano-2011-conto-energia-installazioni-zeroemission

Interverro' piu' tardi sui commenti di Paolo De Gregorio e Tonguessy che trovo comunque ad una prima lettura condivisibili.

NB. Per i romani informo che domani alla citta' dell' Altra Economia c'e' un seminario "Dalle fonti fossili al solare" organizzato dal Rigas, rete per la giustizia ambientale e sociale, tenuto tra gli altri da Mario Agostinelli.
Il programma a questo link

http://www.reteambientalesociale.org/agenda/italia/349-dai-fossili-al-sole-giornata-di-formazione-sullenergia.html


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paolodegregorio
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caro Tongueaay,

in effetti uscire dagli obblighi della WTO (e del FMI) sarebbe la salvezza., ma almeno per poter difendere autonomia energetica ed alimentare. Non parlo di altri settori, ma almeno questo ci consentirebbe la sopravvivenza.
Hai letto che in Grecia si parla di non riuscire a pagare salari e pensioni, proprio perchè si è visto il FMI.

Fuggiamo dagli obblighi di queste organizzazioni, diventiamo protezionisti nei settori vitali. Cosa ci possono fare?? che già non ci hanno fatto.

A proposito di protezionismo,, nel 2008 Tremonti (e la Lega) chiedevano di intervenire con dazi sulle merci cinesi. Quindi deve esserci questa possibilità.

saluti a tutti
paolo


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marcopa
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A fine 2011 fotovoltaico in Italia sfondera' abbondantemente 12 GW di potenza

Oggi, 15 novembre 2011, il contatore del Gse segna un totale di 11.807 MW di potenza installata finanziata da tutti e quattro i conti energia,dal 2005 ad oggi.
Essendoci tempo fino al 15 gennaio 2012 per chiedere gli incentivi del IV conto energia per le installazioni del 2011 e' prevedibile che a quella data la cifra di 12 GW di potenza sara' superata di molto, anche se previsioni precise e' impossibile farle essendo la situazione completamenta inedita.

Entro fine novembre sara' possibile chiedere l' iscrizione al registro dei grandi impianti per chiedere gli incentivi del primo semestre 2012. In questi primi sei mesi saranno incentivati solo 720 MW di potenza complessiva di grandi impianti. Nel secondo semestre probabilmente non sara' incentivato alcun grande impianto in quanto dalla cifra prevista 770 MW sara' sottratta la potenza incentivata (sempre grandi impianti) del 2011, eccedente la previsione di 1.200 Mw. Infatti oltre ai 1.200 MW del registro grandi impianti hannno preso gli incentivi tutti i G.Impianti entrati in esercizio entro il 31 agosto 2011, questa potenza installata non e' stata comunicata ufficialmente ma da altri dati si presume superiore ai 770 Mw.

Insomma, a parte la difficile spiegazione di questo meccanismo in un veloce messaggio e-mail, e' evidente che l' installazioni del fotovoltaico italiano stanno , come previsto, superando abbondantemente quanto affermato anche solo qualche mese fa. Non stanno superando quanto previsto perche' era evidente a tutti che sarebbe stato cosi', ma si e' detto altre cose.

marco
Associazione Internazionale Italia Africa
www.aiiaonlus.blogspot.com


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paolodegregorio
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caro marcopa,

ma a che punto siamo con la microgenerazione?
Considerato anche la discesa dei prezzi degli impianti (a oggi 3 kw costano il 30% meno dello scorso anno), obiettivo da perseguire con urgenza soprattutto in questa fase di cambiamento di stile politico-almeno apparente-, è quello di eliminare gli ostacoli burocratici che ostacolano la diffusione della microgenerazione.

Nemmeno"qualenergia" mi sembra che spinga a sufficienza verso tale direzione.

ciao
paolo


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marcopa
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Caro Paolo,
non parlo della microgenerazione perche' non ne so quasi niente, cerchero' di informarmi e conosco qualcuno che ci lavora. Il fotovoltaico non e' l' unica risposta possibile alla necessita' di una rivoluzione energetica immediata, probabilmente l' uso intelligente del solare termico nell' immediato porterebbe a risparmi di fonti fossili maggiori con investimenti minori.

Cosi' come la fonte piu' conveniente e' il risparmio energetico, probabilmente ci sara' nei prossimi anni una vera e propria rivoluzione nell' efficienza energetica, come succese negli anni '70 con la prima crisi del petrolio.

Credo che la produzione di energia elettrica da solare sia il futuro necessario e che il suo uso e il suo sviluppo gia' ora siano indispensabili anche per abbattere i costi e migliorare la tecnologia, in modo eccezionale, nel futuro ,anche molto prossimo se si va a fondo in questo impegno.

Ricordo che c'e' una parte enorme del mondo ancora da elettrificare e che in molte zone del pianeta l' energia elettrica arriva ma non in modo continuo e questo penalizza tutte le economie dei paesi non avanzati.

Molta parte della crisi economica e ambientale attuale deriva dal ritardo della transizione energetica, ed anche molte guerre degli ultimi venti anni sono nate e nasceranno da questo.

Ma al ministero dell' ambiente c'e' un nuovo ministro che riparla del nucleare e che e' contro le misure di Kyoto...e la sinistra da credito a questo governo.....

partiamo subito con l' opposizione sui temi dove la posizione del governo e' gia' esplicita, chiara ed inaccettabile, con questo ministro dell' Ambiente l' opposizione deve partire immediatamente anche sull' energia.

Non perdiamo tempo.


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paolodegregorio
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in realtà la microgenerazione elettrica diffusa sul territorio, che è alla base dell'idea che ha originato il "Conto energia", è stata sabotata con le difficoltà burocratiche introdotte da enti locali e da chi dovrebbe dare autorizzazioni.

Sono tanti gli interessi di chi la contrasta: grossi gruppi, mafie, a cui vanno a finire buona parte degli incentivi del conto energia, che dovevano essere destinati ai piccoli e medi impianti generando occupazione e autosufficienza energetica.

Immaginate la diffusione su tutto il territorio del fotovoltaico e del minielico con una rete elettrica adeguata, e con investimenti nella ricerca per ridurre i costi dell'impiantistica.
Immaginate pure gli interessi della Francia che ci vende energia rinnovabile (?), gli interessi dei grossi gruppi produttori di energia rinnovabile, delle mafie che si sono subito inserite nel settore e nei certificati verdi.
Immaginate gli interessi dei gruppi alimentati dal Cip6 (elettricità prodotta da scarti di petrolio e rifiuti). Immaginate quanta corruzione può essere dietro le concessioni a strutture grandi e al sottobosco.

Ne deriva un quadro che ci fa capire come una splendida idea sia stata deformata, con i vantaggi destinati ai soliti noti.

In questo quadro considerate l'azione dell'ultimo ministero dell'ambiente e le prospettive che sembrano arrivare con il l'attuale ministero.


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paolodegregorio
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In Sardegna si è verificata un'altra degenerazione dell'idea di autosufficienza elettrica con la microgenerazione diffusa sul territorio, che era alla base dell'idea originale da cui è scaturito il conto energia.

Le centrali eoliche, ovviamente di grosse società, producono elettricità (oltre ai certificati verdi acquistati dagli inquinatori per pagare o ridurre il proprio conto di emissioni di Co2), che potrebbe già rendere in buona parte autonoma la Sardegna. Invece tale elettricità va in rete e gli investitori godono degli incentivi.
Va notato che in Sardegna l'elettricità è tuttora più cara che nel resto d'Italia con penalizzazione anche del settore industriale-

Questo mentre la Sardegna per il clima e la limitata antropizzazione (un milione e ottocentomila abitanti) potrebbe essere completamente autosufficiente energeticamente (compreso il settore industriale) con fotovoltaico ed eolico, ma la scelta della politica finora ha privilegiato il businnes di speculatori.


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