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Genova cannibali del territorio all'assalto


dana74
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ED UN PEZZETTINO PER TUTTI, TUTTI VOTANO A FAVORE.

Napolitano sarebbe felice di questa "unità di intenti e collaborazione e bla bla bla"

Genova, i cannibali del territorio all'assalto definitivo
luned� 19 aprile 2010

Continuano a divorare il territorio, il Comune di Genova dopo l'approvazione della variante per il Lido (e non solo) si appresta domani a mettere l'ultimo capio al collo della città per garantire la speculazione nell'area dell'ex Mercato Generale di Corso Sardegna. Ecco dunque qualche novità sul capitolo "Lido" e la ricostruzione dettagliata e sintetica della questione Corso Sardegna, con in coda il carteggio tra Casa della Legalità e Comune di Genova... perché non intendiamo cedere...
Il Comune di Genova continua con la sua stagione di "ambientalismo color cemento". La settimana scorsa, in Consiglio Comunale, hanno approvato la Variante al PUC promossa dalla Giunta Vincenzi, che da il via libera al progetto del "Nuovo Lido" (e non solo).
A nulla sono valsi gli allarmi lanciati non solo dalla Casa della Legalità ma anche dalla stampa locale e nazionale per evidenziare il concreto rischio che dietro alla speculazione sul litorale di Albaro vi sia un'ennesima operazione di riciclaggio di soggetti legati alla 'ndrangheta, evidenziando che esiste un'attenzione investigativa proprio in merito a questa operazione. Martedì scorso, a Palazzo Tursi, il Consiglio Comunale di Genova ha votato a favore della variante.
La tanto battagliera Marilyn Fusco dell'Italia dei Valori che disse che sul Lido non si passava, dopo aver conquistato quasi certamente la vicepresidenza della nuova Giunta regionale di Burlando (pare con l'assessorato all'urbanistica), ha cambiato idea e, con tutto il gruppo di Di Pietro, ha votato sì! E con l'Idv ed il Pd hanno votato a favore anche i consiglieri cosiddetti "ambientalisti" (Antonio Bruno, Manuela Cappello, Arcadio Nacini, Luca Dall'Orto) e sinistre varie (con una dichiarazione fuori sede del consigliere Del Pino che ha dello straordinario: se c'è un problema con certi soggetti come Comune non ci possiamo fare niente, è competenza della la Magistratura. Per la serie: continuano a non capire o, in alternativa, fan finta di non capire che il Comune può assumere posizioni per prevenire anziché aspettare che, nel caso, la Magistratura intervenga a posteriori!).
Il Pdl, che prometteva guerra, si è astenuto, la Lega Nord ha votato a favore con entusiasmo...
Gli unici contrari, alla fine, sono stati quelli dell'Udc, non perché contrari al merito (sia mai) ma perché volevano qualche assessorato in Comune e non gli è ancora stato dato (la nomina del cugino di Cuffaro nel Cda del Ospdale Gaslini, non gli basta proprio, a quanto pare).
L'unica "novità" sul fronte di questa "partita" è venuta da Corica, il promotore della società del progetto del "Nuovo Lido". Ci ha avvicinato per dirci che lui non ce l'ha con noi e che lui non vuole i Fogliani. Si tratta degli unici Fogliani originari di Taurinova, presenti e attivi con società a Genova, ovvero quella famiglia su cui la DIA e la Procura Nazionale Antimafia scrivono da anni: "La famiglia FOGLIANI, anch'essa insediata a Genova proveniente da Taurianova (Rc), è considerata un terminale locale per operazioni di reinvestimento di denaro di illecita provenienza". Corica ci ha comunicato che le concessioni ai Fogliani scadono e non saranno rinnovate ed ha aggiunto che lui gestisce l'opera con i finanziamenti delle banche. Da parte nostra gli abbiamo detto: bene, allora dichiari pubblicamente che i Fogliani non avranno più in concessione alcuno spazio ed attività all'interno del nuovo Lido ed indichi nel dettaglio i nomi delle banche - ed i rispettivi finanziamenti concessi - per l'opera.
Qualcuno ha avuto anche il coraggio di applaudire alla Variante, come Legambiente e qualche consigliere "indipendente", perché per il "Nuovo Lido" è previsto l'uso di materiali e impianti per il risparmio energetico... come se questa fosse la questione cardine di quel progetto. Gli stessi hanno sostenuto che hanno evitato nel progetto la previsione di abitazioni o di un albergo, ma solo una foresteria... Come se non fossimo abituati - nella pratica delle "varianti" - ad un bel cambio di destinazione d'uso in corso d'opera. Ma i signori "ambientalisti" si sono dimenticati anche che quella stessa Variante è stata ampliata a tutto il litorale dalla Giunta Vincenzi, e sta aprendo la strada - come evidenziatosi in questi giorni - ad altri personaggi pronti ad altre speculazioni pure, come l'idea di un Residence di lusso al posto del "Makò" di Tonino Rocca - molto amico della Fusco e di Paladini - ed un bel ampliamento per il ristorante, del medesimo, "Giacomo", a Punta Vagno.

Domani vi è un nuovo round, quello relativo all'area ex Mercato generale di Corso Sardegna, la più grande zona di trasformazione del centro di Genova.
Qui il grande inganno prosegue, anche con mozioni della schiera "ambientalista color cemento", che puntano a salvare la faccia davanti ad una speculazione devastante e pericolosa. Nel dettaglio di quest'operazione abbiamo già parlato ampiamente, pubblicando i documenti ufficiali della "porcata" ed a questo quindi rimandiamo integralmente per non ripeterci. Qui schematizziamo solo la questione e smascheriamo l'operazione che il partito trasversale del cemento ha programmato di mettere in scena domani, alle 14 in Consiglio Comunale, per far passare la porcata (attivando la Conferenza di Servizi che segna la linea di non ritorno) ma al contempo vestirsi del manto ambientalista che si oppone al cemento (e che in realtà avvalla ed approva).
Con la Giunta Sansa si definì - consultando attraverso un questionario abitanti, associazioni e commercianti - nell'allora Piano Regolatore (poi divenuto PUC) dei vincoli ben precisi per impedire ogni sorta di speculazione. Venne ad esempio definito con chiarezza che almeno il 75% dell'area doveva essere destinata a verde pubblico e solo una piccolissima porzione doveva essere usata per volumi, oltre al recupero - in conservazione - della parte storica (e protetta, quindi non demolibile). La "funzione" caratterizzante prevista era a servizio pubblico e si prevedevano anche 300 parcheggi pubblici.
Con la Giunta Pericu si cambia tutto e l'area pubblica viene piegata all'interesse privato, in una plateale commistione di interessi tra pubblico e privato, ed in totale violazione dei vincoli urbanistici e della corretta, trasparente azione amministrativa.
Il tutto avviene con un falso percorso partecipativo e con un misterioso gioco delle tre carte. Il progetto che vince il concorso di idee - rispettando i vincoli urbanistici - entra in Giunta ma quando esce è un progetto stravolto che viola palesemente i vincoli, tanto da arrivare, per rendere l'idea, a soli 2.000 metri quadri di verde (fatto di aiuolette sparse sui vari piani dei palazzi - lo chiamano "verde in struttura") anziché i previsti dal PUC - con vincolo - 17.000 metri quadri!
La consulente del Comune - che doveva quindi tutelare l'interesse pubblico - che segue il progetto è l'Arch. Egizia Gasparini. La consulente della ditta che conquista il Project Financing (con un bando costruito su misura, come poi vedremo), e con il compito di tutelare l'interesse privato, diventa l'Arch. Egizia Gasparini. Non è un omonimia, è la stessa persona!
Inoltre il progetto della Rizzani De Eccher non è, come afferma l'assessore Margini, il progetto vincitore del concorso di idee, tanto che mentre il progetto vincitore del concorso di idee era basato sulla traduzione progettuale di quanto previsto dal PUC, quello della Rizzani De Eccher con il Piano Urbanistico Operativo in approvazione del Consiglio Comunale, invece no... ed infatti necessità di passaggio in Conferenza di Servizi. (Certamente l'arch
itetto che elaborò il progetto iniziale, sempre di area Pd, certamente non solleva il caso).
Inoltre lo stesso bando di gara realizzato dal Comune di Genova su iniziativa di Carlo Isola, della segreteria generale, conteneva non solo errori macroscopici (veniva ad esempio indicata come delibera di riferimento non quella adottata dal Consiglio Comunale sull'area di Corso Sardegna, bensì quella di Scalinata Borghese in Piazza Tommaseo), ma aveva alla base della gara un progetto - il cui piano di fattibilità economica non è mai stato reso pubblico! - su cui nessuna ditta avrebbe potuto avanzare proposte, se non la stessa Rizzani De Eccher. Il perché è semplice:
- il progetto alla base della gara era incompatibile con il PUC e solo quindi chi aveva garanzie, di soluzioni postume, da parte della Pubblica Amministrazione poteva sapere che il progetto e la gestione del cantiere e delle strutture (per 90 anni + 3 di lavori) erano di fatto comunque già sicuri certi;
- il progetto alla base della gara inoltre per quanto concerne l'assetto idrogeologico ed i rischi evidenziati dal Piano di Bacino per l'area in questione, non indicava altro che "studi bibliografici", tanto è vero che i carotaggi (che hanno ri-evidenziato la presenza della falda!) sono stati fatti dopo l'esito della gara;
- il progetto alla base della gara aveva omesso il "dettaglio" (assente anche nella cronologia dei lavori) della necessaria bonifica della copertura di amianto dell'area;
- il progetto alla base della gara prevedeva la costruzione e gestione della struttura puntando al massimo consumo energetico al fine di ottenere le tariffe agevolate dell'Enel, ovvero era in palese violazione delle norme di Legge che impongono le nuove costruzioni l'adozione di materiali e impianti centrati sul risparmio energetico e rinnovabili.
Chi quindi, a parte il proponente Rizzani De Eccher, poteva partecipare alla gara assumendosi l'impegno a realizzare tale opera insostenibile? Nessuno, come infatti è stato! Poteva farlo solo chi aveva già concordato eventuali successive correzioni e varianti al Puc ed agli altri vincoli, nonché le limature postume al progetto stesso.
Ma andiamo avanti. Il Comune di Genova, con il Sindaco Vincenzi e l'assessore Margini - ed il supporto dell'altro esponente Pd, presidente del Municipio Bassa Val Bisagno, Mirko Massardo - sostengono che tutto si è svolto nella massima trasparenza e con la massima partecipazione. Anche questo è falso! Infatti la "partecipazione" di cui parlano è solo quella dei pochi che non avrebbero mai sollevato dubbi o contestazioni e mai categoricamente aperto alla comunità tutta (tanto che quando è stata indetta un'assemblea pubblica per presentare il progetto, alla vista di numerosi cittadini che non erano concordi con il progetto della Rizzani De Eccher, l'assessore Margini e la Vincenzi hanno "cancellato" la presentazione del progetto, affermando che non vi era ancora nessun proggetto).
Anche sulla trasparenza il discorso è identico... tanto che gli unici che hanno reso pubblici i documenti relativi al progetto della Rizzani De Eccher e le planimetrie dell'opera prevista, mettendo il tutto disponibile nel web, siamo stati noi ed il Meetup 20 Beppe Grillo di Genova.
Partiamo dalla delibera del Consiglio Comunale che cita sempre Margini, la 54 del 2007... Questa è uno degli atti più vergognosi che possano essere citati visto che con una delibera votata il 3 aprile 2007, a meno di 60 giorni prima del rinnovo della Giunta e del Consiglio Comunale (elezioni del 27 e 28 maggio 2007) stesso si è posta la base di un impegno secolare su area pubblica - e sulle casse pubbliche - per un interesse privato! Inoltre in occasione del bando di gara agostano del 2007, come Casa della Legalità, insieme al Wwf Liguria, Meetup, Circolo Mercato, Rete Liguria Rifiuti Zero ed altri promuovemmo un documento che venne presentato ad una riunione d'urgenza della Conferenza dei Capigruppo del Comune di Genova, appositamente convocata su nostra istanza dal presidente del Consiglio Comunale, avv. Guerello. In quella sede, così come poi in due successivi incontri con l'assessore Margini ed anche in Consiglio Comunale, venne preso impegno di discutere ogni delibera inerente il futuro dell'area di Corso Sardegna in sede di Commissione Urbanistica, con apposite audizioni del Comitato dei cittadini e delle associazioni. Cosa che non è, puntualmente, poi avvenuta, tanto che la discussione e votazione è prevista direttamente in Consiglio Comunale senza la minima partecipazione e trasparenza... e con il rimando - come afferma lo stesso Margini - alla fase di Conferenza di Servizi (che, lo ribadiamo, è il punto di non ritorno!).
Non basta. Se il progetto e documenti "finali" della speculazione non sono stati resi pubblici e quindi sono rimasti nascosti alla comunità, alcuni hanno invece potuto visionarli. Soggetti esterni al Consiglio Comunale che, non a caso, con alcuni dei consiglieri cosiddetti "ambientalisti" hanno redatto una mozione - eccola nella versione di martedì 13 aprile scorso - che sarà presentata domani (magari dopo la pubblicazione con qualche modifica nella forma). Infatti, prima ancora che si discutesse della delibera su Corso Sardegna, nei corridoi di Palazzo Tursi, si decideva di rinviare la discussione, non per procedere come doveroso in Commissione con le audizioni, ma alla successiva seduta del Consiglio Comunale - il 20 aprile -, allestendo così per l'occasione un bel colpo di teatro per salvare la "porcata" ma anche la faccia per potersi dire "ambientalisti".
Tra riunioni di maggioranza e contatti esterni (con alcuni prescelti) si è arrivati anche ad una cosiddetta "quinta bozza" di emendamento della Giunta - curato da Mario Margini - ed alla mozione "ambientalista color cemento". La mozione, leggendola bene, si comprende serva solo a salvare la faccia e non cambi il merito. Nella stessa mozione ci si guarda bene di decidere (il Consiglio Comunale ha il potere di farlo!) di abbattere i volumi del progetto della Rizzani, di ribadire i vincoli del PUC (a partire dal 75% dell'area a verde pubblico su piano strada) e di ridurre, visti i rischi per il Bisagno, oltre che per la presenza della falda, ad un solo piano interrato i tre previsti dal progetto... no si dice: basta che ci fate un giardinetto qui e poi potete mettere tutti i volumi in superficie di là... ed anche i parcheggi interrati vanno bene bastano adottare alcuni accorgimenti tecnici (come quelli in Corte Lambruschini, che allagano sistematicamente i fondi dei palazzi limitrofi?). Nessun passaggio nella mozione, inoltre, sull'omesso passaggio in Commissione con quindi le mancate audizioni in merito alla pratica che sarà votata dal Consiglio Comunale.
Questi sono solo gli aspetti macroscopici della questione, poi ci sono gli altri:
- il Comune con la Rizzani affermano che non ci saranno appartamenti ma miniappartamenti per le residenze universitarie. Però la Regione Liguria e l'Arssu hanno dichiarato pubblicamente più volte che con il piano già finanziato ed i lavori avviati hanno già realizzato e previsto un numero di alloggi universitari a Genova superiori alla necessità, tanto che nelle residenze universitarie in realizzazione per il futuro né Arssu né Regione indicano quelle di Corso Sardegna! Quindi chi racconta bufale?
- il Comune con la Rizzani affermano che realizzeranno nella nuova struttura una bellissima struttura sanitaria per la zona... una vera e propria "Piastra Sanitaria". Ma la Regione Liguria (con il buco di bilancio nella sanità ed il rischio commissariamento) taglia le strutture sanitarie, non le integra. Se andrà bene, quindi, verranno ricollocate nell'area di Corso Sardegna le strutture ambulatoriali già esistenti e presenti in zona (in via Ayroli ed in via Archimede, a meno di 100 metri dall'area in questione). Quindi perché promettere il falso e usare la buona fede dei cittadini?
- il Comune con la Rizzani dicono che realizzer
anno un migliaio di parcheggi, ma dimenticano di dire ai residenti che oggi in corso Sardegna i parcheggi sono gratuiti e domani saranno a pagamento.
- il Comune con la Rizzani dice che le attività commerciali che si insedieranno nella nuova struttura non uccideranno il tessuto commerciale della zona. Peccato che l'esperienza di Fiumara (a cui si rifà la Rizzani nella relazione illustrativa del progetto per Corso Sardegna definendola proprio una "Nuova Fiumara") dimostra che la Coopsette lì ha incassato mentre il tessuto commerciale di Sampierdarena è stato annientato! Infatti il Comune non ha nemmeno il potere di obbligare la ricollocazione nella nuova struttura, delle licenze già presenti in Corso Sardegna e limitrofe... e la Rizzani De Eccher ha già preventivato canoni di affitto (a quanto segnalatoci) estremamente elevanti per essere accessibili alle piccole attività oggi esistenti in zona. Quindi come la mettiamo?
Ecco cosa vi è in gioco... Ecco cosa nascondono e cosa non vogliono che venga messo nero su bianco in un verbale di audizione con la Commissione Consiliare, su cui sarebbero chiamati a rispondere ufficialmente, nero su bianco. Prima voglio - come è successo in molteplici casi (e la vicenda del Parco dell'Acquasola insegna) - approvare i cappi al collo del Comune di Genova per poi dire che non si può più tornare indietro, pena pesantissime penali.
Forse non hanno capito che ci sono tante di quelle irregolarità da bloccare, con il Tar, per un decennio ogni cantiere sull'area e forse non hanno nemmeno capito che anche dal punto di vista economico sull'operazione qualche attenzione potrebbe averlo anche la Corte dei Conti, visto che a fronte di un canone irrisorio al Comune di Genova, la Rizzani De Ecchet avrà un profitto impressionante con lo sfruttamento di un area pubblica (o forse lo sanno e che sia, quindi, forse per questo che ad esempio oltre alla Commissione Urbanistica non vogliono coinvolgere nemmeno quella del Bilancio e tanto meno l'assessore al Bilancio?).
Noi andiamo avanti, con ogni iniziativa necessaria, insieme al Meetup 20, il Wwf Liguria, il Comitato degli abitanti, la Rete Liguria Rifiuti Zero e quanti altri non accettano compromessi a danno della comunità e la svendita ad un privato (per i suoi interessi) di un area pubblica.

Non ci sono mediazioni quando i signori tentano di fare i furbi... La strada è una sola: si procede con i passaggi preliminari pubblici (1° pubblicazione integrale del progetto con piano di fattibilità economica ed anche la convenzione; 2° assemblea pubblica) e quindi si procede alla raccolta delle indicazioni reali della comunità (non di una piccola piccola parte), anche attraverso le audizioni formali in Commissione Urbanistica e Bilancio e poi si procedere, in ultimo, in sede di Consiglio Comunale, assumendosi le responsabilità sia del confronto vero e non pilotato con la cittadinanza, sia di accogliere o respingere le istanze della comunità stessa con il voto nella sede preposta.
Ai giochetti ed ai compromessi per garantire una sorta di legittimità e validità ad un progetto ed ad un percorso che non lo hanno, noi non ci stiamo! Quindi se l'assessore Margini vuole dimostrare la volontà della massima trasparenza, correttezza e partecipazione al progetto, nulla gli vieta di proporre lui stesso domani in Consiglio Comunale un rinvio dell'adozione del PUO per riporarlo in Consiglio Comunale dopo questi semplici passaggi:
- pubblicazione del progetto alla base del PUO sul sito del Comune;
- messa a disposizione di copia integrale anche presso il Municipio Bassa Val Bisagno;
(per almeno 20 giorni)
quindi:
- assemblea pubblica adeguatamente promossa sul progetto;
- convocazione delle Commissioni Urbanistica e Bilancio del Consiglio Comunale con svolgimento delle audizioni dei soggetti interessati ed eventuale acquisizione di osservazioni scritte;
- assemblea pubblica adeguatamente promossa sulle risultanze della discussione in Commissione e delle audizioni;
in ultimo:
- seduta del Consiglio Comunale con votazione sul provvedimento.
Un percorso lineare e chiaro... se non si ha nulla da far passare di corsa che problema c'è a metterlo in atto? Con un percorso di questo tipo si possono sanare - prima dell'adozione del PUO e della Conferenza di Servizi - con le opportune modifiche di merito (e metodo) le pesanti criticità dell'iter e del progetto stesso che abbiamo evidenziato e che devono passare, senza alcun cedimento al privato, dal rispetto rigoroso dei vincoli previsti nel PUC così come inseriti a seguito della consultazione dei cittadini con la Giunta Sansa.
La vera partecipazione infatti è quella che può incidere e cambiare i progetti, anche di grande portata... ed è ben diversa da passaggi di "avvallo" (tra pochi) su quanto già deciso altrove!
Domani vedremo quale è la strada che il Comune di Genova vuole imboccare... ha ancora quindi una possibilità di cambiare linea e speriamo, nell'interesse della comunità e della città che la cambi radicalmente, il perché ed il come lo abbiamo spiegato!

NOTA:
in coda la nostra istanza trasmessa al Presidente del Consiglio Comunale e, tramite questi, ai Capigruppo, alla Segreteria Generale ed al Presidente della Commissione Urbanistica, e la risposta dell'assessore Mario Margini, alla quale abbiamo già di fatto risposto con quanto sopra.

http://www.casadellalegalita.org/index.php?option=com_content&task=view&id=8624&Itemid=1


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Maria Stella
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1429
 

a me sembra che i genovesi siano tanto felici di esser governati da certi affaristi. Sono passata da l' e son scappata, è ridotta male, peggio di altre città. ma i genovesi non mi sembra che manco chiedano cambiamenti, si bevono ogni scempiaggine, felici e contenti non so di che, gli stanno ammazzando una città arricchendosi, mentre vedo sacche di povertà assurde, ma finchè a loro sta bene..


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