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i farisei del venerdi santo


helios
Illustrious Member
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Oggi, Venerdì Santo, il predicatore pontificio, padre Raniero Cantalamessa, ha tenuto in San Pietro un’omelia di fuoco contro il denaro, tuonando contro i manager italiani che non rinunciano ai propri stipendi d’oro. Anche le sue parole erano d’oro, e dovrebbero farne tesoro tutti coloro che credono sinceramente al fatto che, come il predicatore ha predicato, “il denaro, e non Satana, è il vero nemico di Dio”.

Ma queste sono anche parole da perfetti Farisei, come ben si addice alla scenografia della Settimana Santa. Soprattutto se pronunciate, come lo sono state quelle di Cantalamessa, di fronte a papa Francesco. Un uomo che ha scelto di chiamarsi come Francesco d’Assisi, il quale aveva rinunciato alle ricchezze della propria famiglia, per vivere una vita in povertà.

Ora, Bergoglio e Cantalamessa sanno entrambi, come dovrebbero sapere anche i media, che da più di un anno cantano anche loro la messa “laica” in onore del nuovo corso di “povertà” inaugurato da papa Francesco, che quest’ultimo è l’uomo più ricco del mondo, per molti ordini di grandezza. Di fronte ai suoi averi, scompaiono i capitali dei poveri miliardari alla Bill Gates o alla Warren Buffett.

Costituzionalmente, infatti, il Vaticano è l’ultimo esempio rimasto al mondo di una “monarchia assoluta di tipo patrimoniale”. Il che, tradotto in italiano, significa che non vi è alcuna distinzione tra i beni dello stato e quelli del monarca. In altre parole, papa Francesco possiede personalmente tutti i beni del Vaticano. Beni dei quali è difficile conoscere l’entità esatta, ma che assommano comunque a svariate centinaia di miliardi di euro, mentre i poveri Gates e Buffett messi insieme ne posseggono meno di un centinaio.

Forse Cantalamessa, se voleva effettivamente prendersela con i ricchi, avrebbe fatto meglio a preoccuparsi non di manager che guadagnano (indecentemente, ma questa è un’altra faccenda) qualche centinaio di migliaia di euro, ma del suo principale, supermiliardario in euro. E a suggerirgli molto semplicemente che per un ricco di tal fatta, stendersi per terra (su un tappeto e con un cuscino imbottito) in segno di penitenza, e lavare i piedi a una dozzina di veri poveri (preventivamente ripuliti) in segno di umiltà, possono anche essere gesti efficaci dal punto di vista mediatico, ma rimangono vuota e falsa propaganda.

Bergoglio ha detto più volte, e gli scodinzolanti media di tutto il mondo l’hanno amplificato a grancassa, che “vorrebbe che la Chiesa fosse povera”. Beh, se crede veramente a ciò che dice, la faccia diventare povera! E’ un monarca assoluto, possiede personalmente i beni del Vaticano, può farne ciò che vuole senza dover chiedere a nessuno. Li venda, distribuisca il ricavato ai poveri, e chiuda la bocca a noi atei mostrandoci che per davvero è nato un nuovo Francesco.

Ma fino a quel momento, Cantalamessa e i cantori di messe tacciano per pudore e decenza, e rileggano la parabola del Vangelo che ammonisce coloro che si accorgono della pagliuzza nei portafogli dei manager, ma non della trave nei forzieri del Papa.

Buona Pasqua a tutti, Farisei compresi!

http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/

magari il papa avrebbe potuto tirar fuori dai suoi forzieri qualche milione per la canonizzazione dei suoi due papi e non far pagare il tutto ai contribuenti italiani che non sono tutti cattolici. Se satana è nel denaro perchè il papa gli è così affezionato? e lo Ior perchè non è stato riformato? 8)


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