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I vaccinati continuano ad espiare le loro colpe

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Detrollatore II
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https://www.liberoquotidiano.it/news/spettacoli/27005671/eleonora-giorgi-come-non-mi-succedeva-tempo-racconto-notte-successiva-vaccino-astrazeneca.html
Dunque, su AstraZeneca, ha spiegato di non aver avuto alcun tipo di reazione o effetto collaterale: "Sono stata benissimo, 
quella notte ho dormito come non dormivo da tempo.

https://www.agi.it/cultura/news/2023-11-24/tv-eleonora-giorgi-tumore-pancreas-24135926/


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sarah
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Colpa, ingenuità, credulità, supponenza... Penso un insieme di tutte queste cose. Non mi piace pensare che sia questo il redde rationem, ossia che questa colpa grave sia espiata soltanto con la morte di alcuni, molti, troppi ingannati. La resa dei conti dovrebbe essere in primis per coloro che hanno ideato, sostenuto e finanziato il piano. Comunque è vero, la responsabilità ricade, in misure diverse, su un gran numero di persone specie per non essersi resi conto dell'eccezionale gravità dei fatti. Ricordo un'altra attrice che asseriva " gli insegnanti non waxinati dovrebbero cambiare mestiere", senza sapere nulla di medicina né di scuola ma dopo che erano già stati resi noti casi di morte tra i miei colleghi. Eppure la visibilità mediatica dava loro forza e qui sì c'è la colpa: essi, armati della propria ignoranza, hanno contribuito a dividere e a seminare odio. Ora preferiscono credere che i danni siano pure invenzioni "alla fascista" per non dover turbare i loro sonni tranquilli. Vorrei svegliarmi e rendermi conto di avere avuto un incubo. Pagherei per questo. Invece è realtà. E tutto questo dolore che pure colpisce gli ingenui e i creduloni non fa che oscurare sempre più le tinte di questa fase orribile della nostra storia. La ferita è più che mai aperta.


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Detrollatore II
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Attenzione Sarah, qui non si tratta solo di ingenuità. I vip (ma anche le persone comuni) che hanno spinto gli altri a vaccinarsi con le loro sortite promozionali, spesso mancanti di rispetto, perfide, sarcastiche e rassicuranti come questa di Eleonora Giorgi, hanno colpe gravi.


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ducadiGrumello
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ogni volta che leggo notizie come questa, devo reprimere - sempre più a fatica - un moto di soddisfazione e di rivalsa. Non è qui che volevo trovarmi, come essere umano; ma è proprio qui che volevano portarmi, insieme ad altri obiettivi ovviamente, coloro che hanno ordito il piano. Insomma stanno ancora vincendo, nel mio caso


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Detrollatore II
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DucadiGrumello, consiglio a te e a tutti coloro che hanno ancora una certa animosità per i fatti del 2021, di elaborare la cosa, di stare leggeri e di godersi un epilogo felicissimo per chi come noi non è caduto nella trappola.
Ricordo che dovevamo finire nei campi FEMA...
Altre cose molto più gratificanti di questa pare che stiano per succedere. Non è mica finita ancora.

Ieri è morto H.K. e oggi questo:
https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/AFhEowpB
Ci aggiorniamo domani...


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Luca VFR
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Come sempre i potetntati la pagheranno leggera. Chi invece la pagherà pesantissima sono i plurivaccinati i quali, secondo Michael Yaedon, non possono aspettarsi più di 5-7 anni di vita dopo l'inoculazione.


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sarah
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@ Detrollatore II. Altroché, certo. Certo che si tratta di colpe gravi. Riflettevo solo sul fatto che la morte di una persona che ha "solo" peccato di ingenuità e credulità o che peggio ha subito un esecrabile ricatto è un evento doloroso in sé. Ci sono dei minorenni che hanno pagato personalmente in termini di sofferenze fisiche per la stoltezza dei propri genitori. Loro non hanno potuto decidere, né avevano il dovere di sapere o di informarsi. Questo addolora. Non è certo il caso di questa discussione o di questo sito in generale ma si leggono spesso sul web forme di esultanza alla notizia di morti improvvise e io temo che, ahimé, anche questo risvolto barbaro sia un effetto collaterale del clima disumano e distorto che è stato creato, per quanto purtroppo inevitabile e prevedibile. E qui viene il punto. E' vero che molti personaggi pubblici hanno contribuito alla creazione di questo clima e la loro responsabilità è diretta e ingiustificabile. C'è una lunga lista di "vip" che si sono espressi beffardamente, con scherno e addirittura con parole d'odio contro i nemici di turno. Ieri ricordavo la nota attrice siciliana, oggi mi viene in mente il fenomeno di fiorello che dal palco si è preso gioco di un ragazzo semi paralizzato: questo luminare della fuffa sosteneva in sostanza che si trattava solo di sf..a e non del sacro waccino. Facendo ridere il suo pubblico grottesco in cui per troppo tempo si è rispecchiato l'italiano medio. Questa non è certo solo ingenuità ma il risultato che si ottiene corrompendo personaggi mediocri. In assenza di argomenti sono solo noiosi e irrilevanti ma all'occorrenza hanno saputo dimostrare tutto il loro potenziale distruttivo. Che vadano al diavolo...


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BrunoWald
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@sarah. I vip hanno effettivamente colpe gravissime, sono una specie di commissari politici del regime, che a differenza di quelli sovietici non hanno poteri esecutivi ma godono di incredibili privilegi, in armonia con la natura edonista-nichilista del sistema. Quasi tutti sono pienamente consapevoli di questo ruolo di fattiva complicità, che probabilmente razionalizzano con un "così va il mondo", o semplicemente se ne fregano e passano all'incasso. Nei loro confronti provo gli stessi sentimenti di @ducadiGrumello, e al pari di lui non ne sono orgoglioso - anche perché sono consapevole anch'io che si tratta di uno dei risultati perseguiti dal nemico, spaccare la società e provocare un odio insanabile, e in questo hanno avuto un successo straordinario - ma non mi sento neanche in colpa, e soprattutto non mi ispirano nessuna compassione. È gente che svolge un ruolo nefasto, anche al di là della vicenda covidiana; gente che spaccia ipocrisia e superficialità a piene mani, promuovendo l'istupidimento di massa: il caso di Fiorello, che citi, è uno dei più disgustosi. Non è che siano peggiori dell'aguzzino della porta accanto, di tutti quelli che hanno collaborato e infierito, protetti dall'anonimato delle persone comuni: fanno solo più danni.

Oltre all'opportunismo, come sappiamo, hanno avuto un ruolo di primo piano la stoltezza, come hai detto, e soprattutto la vigliaccheria, il timore per la propria pellaccia che giustificava i più ignobili abusi: e questo pare essere stato il caso della Giorgi, e di tutti i presunti vip che si sono fatti inoculare davvero, a differenza di quelli più scaltri, o meglio ammanigliati, che hanno solo fatto finta. Ha ragione chi propone per costoro il Premio Darwin.


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ducadiGrumello
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il fatto è che la manipolazione della psiche collettiva, questa specie di insinuamento serpentesco nelle nostre menti, era per loro altrettanto importante dell'attacco ai corpi; e in me le due cose hanno suscitato pari sdegno. Mentre però sono riuscito, con le difficoltà note a tutti, a difendere la barriera fisica mia e dei miei cari, faccio molta più fatica a resistere sull'altro fronte. Collera, risentimento, smarrimento: la bestia si nutre di vibrazioni basse ed è insaziabile


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sarah
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Avete ragione, i vostri pensieri sono anche i miei. Collera, risentimento e smarrimento sono stati il tributo più pesante che, ad oggi, credo di aver pagato a questa sporca causa. In altre parole, la vulnerabilità di fronte all'intenzione manifesta di corrompere quante più persone possibili anche attraverso le "vibrazioni basse" di cui parla @ducadiGrumello. Si potrebbe anche riflettere su quale sia oggi il prezzo da pagare per appartenere "appieno" al contesto sociale in cui siamo immersi. E, oso aggiungere, se questo stesso contesto sia ancora meritevole di tanta dedizione. Come gli "intellettuali" e i vip ( appena un gradino più in basso nella scala evolutiva al contrario ) hanno deciso senza troppa difficoltà di assecondare la mano del padrone proferendo offese e idiozie a dismisura e con raro sprezzo del ridicolo onde conservare la propria forma di privilegio, anche a tutti gli altri è stato chiesto un prezzo per confermare il proprio ruolo nella società. Isolarsi non era possibile: lo stipendio serve per vivere, la solitudine fa paura. Ma il confronto con certe bassezze umane è forse stato anche peggio. Dunque è vero, nemmeno io oggi riesco a vergognarmi per l'indifferenza che provo per i tanti ciarlatani che stavano così a proprio agio nella sofferenza altrui. Ora, in un silenzio ipocrita, mi chiedo solo se valga ancora la pena riconoscersi in queste istituzioni, queste categorie, questi ruoli... Fingere che non sia successo è impossibile e nulla appare più come prima.


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ducadiGrumello
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proprio vero, cara Sarah. L'altro giorno, assaggiando la nuova annata con amici, ci si chiedeva a cosa serva, oggi, la cittadinanza. Di qualunque stato, probabilmente, ma in particolare di quello italiano. Cosa è oggi lo stato? Un dispensatore di multe, sanzioni e balzelli vari, a fronte dell'erogazione di servizi di livello sempre più basso e in molti casi francamente imbarazzante. Non ultimo, non più di un paio di anni fa, un osceno leviatano che ha tentato di obbligare tutti i propri cittadini a un trattamento sanitario sperimentale. Una mostruosità giuridica e antiliberale che fa impallidire qualunque regime dispotico precedente, in quei casi perlomeno l'uso della violenza e della repressione era esplicito e anzi rivendicato.


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BrunoWald
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@sarah

Hai toccato la questione centrale, a mio parere, che è emersa da questa vicenda: è davvero possibile appartenere ancora a un simile contesto sociale, o qualcosa si è spezzato per sempre?

Se vieni allevato nella credenza di "vivere in democrazia", come titolare di "diritti inviolabili", per quanto tu possa renderti conto che è una finzione, qualcosa ti rimane dentro comunque: un pochino cominci a crederlo pure tu, di essere un cittadino con diritti... Poi un giorno qualsiasi ti impediscono di lavorare e di salire sull'autobus, ti guardano come se fossi un lebbroso. Si rompono amicizie, si rovinano famiglie... E a livello di discorso pubblico, gli stessi che per decenni han rotto gli zebedei col mantra del fascismo cattivo che conculcava la libertà, che discriminava, che ti obbligava a farti una tessera, ti dimostrano senza alcun pudore che fiumi di retorica e solenni "dettati costituzionali" non erano altro che vuote chiacchiere: "Abbiamo scherzato, ragazzi, ci avrete mica creduto? Zitti e buoni, che la ricreazione è finita e adesso si fa sul serio!"

Non vivo più in Italia, ma in un paese sudamericano che si proclama anch'esso uno "stato di diritto", per poi sparare con armi da guerra su dimostranti disarmati uccidendone una cinquantina, e non c'è mica problema... Eppure anche qui sono convinti di vivere in democrazia. E a suo tempo, quando il presidente ora deposto dai golpisti firmò i decreti che condannavano me ed altri alla "muerte civil", impedendoci di entrare persino in banca e nei supermercati, quasi nessuno ci trovò nulla da ridire. Un medico si lamentava di avere sei colleghi intubati, tutti e sei bi-dosati, eppure il dubbio circa il magico siero non lo sfiorava... Uno di questi luminari mi ha dato del "cospiranoico", venendo simpaticamente mandato affanc*lo 😉, ma l'illegalità, inutilità e disumanità dei noti provvedimenti era tema che non veniva sollevato da nessuno.

In conclusione: no, cara Sarah, ritengo che non valga più la pena di riconoscersi in simili istituzioni, e non sono più disposto a pagare nessun prezzo per appartenere a tale contesto sociale. È anche una questione di legittima difesa: potrebbero rifarlo in qualunque momento, anzi, ormai è chiaro che potrebbero fare letteralmente qualsiasi cosa, e nessuno o quasi muoverebbe un dito. Per cui ritengo saggio trarne le dovute conseguenze e organizzarsi per prevenirli, da soli o in piccoli gruppi, rendendosi il più possibile indipendenti dal sistema. Non è facile, per alcuni ancor meno che per altri, e non esistono ricette valide per tutti, ma è necessario rendersi conto che non possiamo più continuare a pensare ed agire come una volta, come se niente fosse. Siamo probabilmente all'inizio di una trasformazione epocale, e il fatto di rendercene conto in anticipo rappresenta un discreto vantaggio.

Questo post è stato modificato 10 mesi fa da BrunoWald

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BrunoWald
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Aggiungo un aspetto importante, che mi accorgo di avere omesso: quanto sopra equivale, letteralmente, alla rottura del famigerato contratto sociale, che peraltro non avevo mai sottoscritto personalmente.

Va da sé che tale "contratto" è un'invenzione della filosofia razionalistica sei-settecentesca, ma finché il rapporto tra individuo e società si basava su un compromesso ragionevole, si poteva anche far finta di crederci in vista di un bene superiore, quali sono senza alcun dubbio la pace e la tranquillità, personale e collettiva. Dopotutto, perché essere in guerra con il mondo se questo è grande e, come diceva quel tale, possiamo viverci entrambi senza urtarci? 

Ma nel momento in cui si cominciano ad imporre sperimentazioni genetiche, città di 15 minuti, identità digitale, tracciabilità h24, valuta virtuale che devi chiedere il permesso di usare i tuoi soldi, sanzioni ai più flatulenti in nome dell'agenda green, e così via, mentre contestualmente le nostre città vengono invase dalla violenza e il degrado d'importazione, chiaramente si va un pò oltre il limite che alcuni di noi sarebbero disposti a tollerare. Se le istituzioni che dovrebbero rappresentarci si rivelano nostre nemiche, e ci dichiarano guerra, va preso atto che siamo in guerra. Chiaramente, il buon senso e i rapporti di forza suggeriscono che la condotta più adeguata nelle attuali circostanze sia quella suggerita da Jünger, di cui avevo parlato a suo tempo: darsi alla macchia, sia in senso metaforico che, all'occorrenza, letterale. Ossia, non attaccare, ma difendere la propria libertà a qualsiasi costo. Si tratta di "passare la nottata", se vogliamo. 

Ma per quanto basso sia il profilo da adottare, per quanto elusive ed evasive siano le tecniche da impiegare nelle nostre scelte di vita così come nell'esistenza quotidiana, dev'essere chiaro a noi tutti che il tempo dei compromessi, delle finzioni per amor di quieto vivere, è ormai trascorso: siamo in guerra, contro un nemico folle e spietato. Più che mai, in tali condizioni, la nostra fedeltà deve andare all'unico depositario della sovranità, ossia noi stessi, i nostri cari, la nostra cerchia di affini. La rottura del contratto significa non riconoscere più alcuna legittimità all'oppressore; significa che ognuno di noi diventa uno Stato sovrano, con il proprio ministero dell'istruzione, degli esteri, delle finanze, della sanità e della difesa. E la gestione di ciascuno di tali dicasteri richiederà una riflessione a parte, a criterio dei diretti interessati.


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Detrollatore II
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E menomale che vi avevo esortato a elaborare la cosa e stare più leggeri, anche perché l'operazione covid mi pare un pò ambigua e non necessariamente porta alle vostre pessimistiche conclusioni.
Chissà, forse ha avuto una sua utilità anche questa (speciazione, maggiore consapevolezza, costrizione a parlare della "regìa" dei potentati e della loro natura, ecc).


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ducadiGrumello
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respingo le accuse di cupezza, caro Detrollatore. Anzi di persona sono assai socievole e generalmente caciarone, anche se le malelingue sostengono che la cosa sia dovuta alle mie difficoltà nel frenare il gomito nel suo moto verso l'alto. Resta che, se c'è stata speciazione (tutta da verificare a mio parere), il processo è stato, ancora una volta, guidato da "loro"...


BrunoWald hanno apprezzato
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