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Idv - Il doppio volto


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Lei è Lidia Undiemi, ex militante di Italia dei Valori. E il 2 aprile scorso, grazie alla sua dura presa di posizione, ha permesso agli italiani di conoscere il dark side di un partito tante volte portato a galla e poi puntualmente oscurato. «Raccontate la verità - così comincia l'appello di Lidia - gli italiani hanno il diritto di sapere che Italia dei Valori STA appoggiando, soprattutto con il proprio silenzio, la proposta del governo Monti di trasferire 125 miliardi di euro (minimo) ad una organizzazione finanziaria intergovernativa, l'Esm, ambiguamente definita “fondo salva-stati”, che, fra immunità, esenzioni, condoni ed altri privilegi, si propone di concedere finanziamenti agli Stati in difficoltà in cambio della possibilità di potere imporre “rigorose condizionalità” da far gravare sulle spalle del popolo».

«Sapete benissimo - continua Undiemi rivolta ad Antonio Di Pietro e ai vertici del suo partito - che la ratifica del trattato Esm comporterà l'incremento delle politiche di austerity, ossia l'imposizione di ulteriori interventi “lacrime e sangue” che colpiranno soprattutto le fasce più deboli e che metteranno in crisi anche coloro che ancora oggi riescono ad arrivare a fine mese. Un obiettivo politico che ovviamente travolgerà anche la vita dei vostri elettori, compresi quelli della sua amata Palermo, professor Orlando». Studiosa di diritto all'Università di Palermo, Undiemi con questa lettera aperta ha annunciato le sue dimissioni dal partito.

Solo contraddizioni, all'interno dell'IdV? Oppure un atteggiamento politico “regolarmente” doppio, con un volto mostrato ai cittadini e una faccia ben diversa nel chiuso delle stanze, al momento delle decisioni epocali come quella sull'Esm?

Fatto sta che due settimane più tardi Di Pietro e i suoi fanno dietro front.

«È clamoroso - commenta Lidia - il ripensamento di Italia dei Valori. Nonostante alcuni suoi esponenti abbiano proposto, assieme ad altri parlamentari, il progetto di legge per l'introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione, il partito fa marcia indietro votando contro la modifica. Ciò è avvenuto a seguito delle numerose proteste sollevate da gran parte della società “attiva”, indiscutibile fonte primaria di voto del partito».

«Credo tuttavia - aggiunge la ricercatrice - che il popolo non se ne faccia nulla di questa “sbrigativa” presa di posizione, troppo tardi e soprattutto inutile, considerato che il voto contrario di pochi senatori non conta nulla, mentre avrebbe fatto probabilmente la differenza una grande battaglia sul piano nazionale, piuttosto che una prolungata e strategica complicità».

La domanda è ora «chi pagherà questi errori». E «quanto costeranno al popolo».

Da tempo in prima linea anche sul fronte dell'antimafia, Lidia ha realizzato un progetto scientifico e politico contro la crisi dell'economia reale e dei posti di lavoro causata dalla speculazione finanziaria. «Il mio impegno politico gratuito in difesa dei lavoratori e contro la speculazione - dice - è iniziato nel 2008, parallelamente al corso di dottore di ricerca all'università, e finirà soltanto quando tale piaga sociale sarà eliminata. La ricerca e la conoscenza sono le “armi democratiche” più temute dai tiranni».

Nel suo più recente articolo sul sito di economia Wall Street Italia, Undiemi scrive fra l'altro: «Non c'è da stupirsi che basti il rischio di non entrata in vigore del Fiscal Compact per mettere in crisi i mercati finanziari, visto che l'unica concreta forma di integrazione economica europea è quella del debito pubblico e della finanza, un gioco ad “effetto domino” che fa tremare le tasche degli speculatori».

Perché «non è di eurobonds o di spread che ha bisogno l'Europa, ma occorrono scelte politiche mirate a proteggere l'economia reale e lo Stato sociale dall'aggressione finanziaria».

Fonte: www.lavocedellevoci.it
Link http://www.lavocedellevoci.it/inchieste1.php?id=518
13.05.2012


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