Notifiche
Cancella tutti

Il Comitato di Liberazione Monetaria e i suoi scopi


marcodb
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 44
Topic starter  

”Il Comitato di Liberazione Monetaria è una libera organizzazione autonoma, non politica, non partitica, ma laica, a diffusione nazionale ed internazionale, nata per approfondire tematiche relative alla tutela dei diritti delle persone e delle libertà fondamentali dei cittadini, con particolare riferimento alla promozione tra gli associati della conoscenza e dell´insegnamento dei diritti civili, politici ed amministrativi, dei quali devono godere Tutte le persone.” (www.colimo.org)
Volevamo segnalare tra i vari movimenti emergenti in questo particolare momento storico della vita del Paese, l’esistenza di questo comitato con particolare riguardo agli scopi che si prefigge, in primis, la nazionalizzazione della Banca d’Italia.
Per chi non ne fosse a conoscenza, la Banca d’Italia è un istituzione privata con partecipazione minima da parte dello Stato (4% INPS), il che pone tutta una serie di problematiche giuridiche e economiche che evitiamo di trattare in questa sede, ma che vengono spiegate in maniera chiara ed esaustiva nei due libri di Marco Della Luna, “Le chiavi del potere” e “Euroschiavi”, che consigliamo vivamente al cittadino come ottima introduzione all’argomento e utile strumento per la comprensione degli obiettivi del COLIMO, tra i quali sottolineiamo l’aumento delle pensioni, un assegno vitalizio a tutte le casalinghe e la riduzione delle imposte (compresa IVA, tassa sulla benzina ecc.).
Sul come il COLIMO si propone tecnicamente di realizzare questi obiettivi, è altresì fuori della portata di questo scritto e si rimanda all’ottimo libro Creating New Money di Joseph Huber e James Robertson, purtroppo non disponibile nella versione italiana.
Il COLIMO è quindi un’associazione che differentemente da molte altre, si permette di formare e informare i propri aderenti sui loro diritti civili e politici, quindi una campagna non solo di adesione ma di informazione che oggi invero troviamo molto necessaria.
Se si pensa che la gran parte degli aderenti ai vari movimenti politici conoscono a mala pena il programma del proprio partito seguendo ciecamente le loro guide, e pensando che gli studenti dei vari licei o degli istituti tecnici ben poco sanno di come sia organizzato il parlamento, la camera, il senato, l’iter che deve fare una legge dall’approvazione al decreto, per non parlare degli istituti dell’Unione europea, il solo fatto di informare in materia della propria associazione e di diffondere adeguate conoscenze al cittadino, indistintamente dalla classe sociale cui appartiene, darà al COLIMO, a nostro parere, quel consenso di fiducia che le è necessario per portare avanti i suoi fini e realizzarli con successo.
Sottolineiamo infine che il COLIMO è suddiviso in comitati regionali, ognuno dei quali ha la propria autonomia e risponde di questa autonomia al solo Presidente dell’associazione.
Facciamo notare che una tale autonomia di organizzazione (Comitati – Presidente), riversata nel Governo (Ministeri – Presidente del Consiglio), darebbe quell’ampio respiro oggi necessario alla vita politica italiana troppo spesso assuefatta da compromessi di partito, interessi di parte, prese di posizione ideologiche che altro non fanno che confondere l’opinione pubblica, specialmente quella più giovane, indirizzandola al disinteresse totale verso le attività di Governo.
Quello che voglio dire è che il Presidente del Consiglio, dopo aver consultato la propria maggioranza, deve poter eleggere direttamente i Ministri che vanno poi a ricoprire gli incarichi dei relativi Ministeri e questi Ministri dovrebbero poter esercitare autonomamente il proprio lavoro e rispondere solo al Presidente del Consiglio e non alle varie esigenze dei partiti della maggioranza, spesso minoritarie ma con un peso politico in alcuni casi spropositato se si ragiona che sono espressione di una parte minoritaria degli elettori.
In questo il COLIMO sembra possedere quei criteri di lungimiranza e di garanzia, che gli procureranno quel consenso ampio e numeroso, con cui realizzerà i propri obiettivi.
Concludiamo che se il Sistema fosse compreso da un numero sufficiente di persone, il cambiamento sarebbe possibile e velocemente, idee adeguate percorrerebbe il paese da nord a sud e una nuova fiducia fremerebbe negli italiani similmente alla scarica che li percorse quando nel paese si ebbe la notizia che la guerra era finita, in altri tempi, quando un nuovo ciclo ricominciava, il passato alle spalle, lo sguardo al futuro… quindi che il cittadino si informi, non lasci che gli eventi accadano senza portarli a coscienza, che il suo compito non è di criticare la politica ma di comprendere il sistema al meglio delle sue possibilità, uscendo dalla logica destra sinistra, guardando il problema scevro da pregiudizi, tentando di risolverlo non partendo dalle sue ideologie ma dalle esigenze reali delle fasce della popolazione coinvolte, senza distinzioni o preferenze, riconoscendo il “giusto diritto di tutti“, con “senso pratico”, come accade in un incidente, dove le varie aspirazioni, preoccupazioni o considerazioni delle persone che vi assistono non valgono quando l’intervento di un medico, dei pompieri, dei carabinieri, dell’assicuratore o della protezione civile.


Citazione
Condividi: