Shujayea, il quartiere al confine, non esiste più, raso al suolo dai bombardamenti israeliani. Ma l’esercito di Tel Aviv non risparmia più nessuno. Bombardato l’ospedale Shifa. I morti ormai sono più di 500 tra i palestinesi e oltre 3000 i feriti, in gran parte civili. 25 i militari di Netanyahu uccisi. L’Onu chiede il cessate il fuoco, ma la diplomazia balbetta e non trova soluzioni. L’Unione europea sta a guardare, Kerry vola in Egitto. Cruciale il ruolo di al Sisi nella difficile mediazione con gli uomini di Hamas
Magari Gaza fosse sola!
Oltre agli assassini israeliani c'è tutta la diplomazia che si muove per aiutare gli assassini, in modo da mettere in tasca i vantaggi ottenuti con lo sterminio dei palestinesi.
"Quello che sta succedendo e' inaccettabile. Propongo di inasprire le sanzioni." - alla Russia ovviamente...
🙄
In realtà volevo solo segnalare un titolo di giornale che non fosse indecente come quelli che si vedono in questi giorni, tipo questo qui sotto:
"Strage di soldati....eppoi in piccolo si legge che ci sono stati ben 100 morti di cui 87 erano civili palestinesi, donne e bambini, ecc ...mentre 13 erano soldati...(che se la sono cercata!)
come il titolo dell'Unione sarda....praticamente i morti sono colpa di Hamas che usa gli asini assassini
Ma come si fa a superare l'indecenza!!
Su Kerry che va da AL SISI potrebbe essere per questa faccenda:
IL CAIRO - È cominciata nel sud-ovest dell'Egitto un'operazione di sicurezza denominata "Vendetta" e condotta reagendo all'attacco terroristico costato la vita sabato ad almeno 21 guardie di frontiera egiziane.
Lo si è appreso da una fonte militare e vari media egiziani. Al pattugliamento a largo raggio nel governatorato di Wadi al-Jadid partecipano forze d'elite, paracadutisti, una unità anti-terrorismo internazionale, truppe da combattimento e aerei. Il ministro della difesa egiziano, il generale Sedki Sobhi, ha imposto lo "stato d'emergenza" lungo le frontiere occidentali, quelle con la Libia. Le forze egiziane si muovono sino ai confini meridionali, quelli col Sudan. L'attacco era stato presentato in un primo momento dai media come un assalto portato da trafficanti d'armi ma in seguito è stato attribuito ufficialmente a imprecisati "terroristi". L'elevato numero di vittime è dovuto all'uso di un lanciarazzi Rpg contro un deposito di armi dei militari nella postazione situata nei pressi di Farafra, a circa 300 chilometri dalla frontiera con la Libia. Si è trattato dell'attacco più sanguinoso subito negli ultimi anni dalle forze si sicurezza egiziane.