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il referendum della vergogna


pietroancona
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Il referendum della vergogna

Il referendum operaio sull'accordo-capestro di Pomigliano non è un referendum. Sarebbe tale se i lavoratori che voteranno, rifiutando l'accordo separato, aprissero la strada ad altro e diverso accordo.
Non è così. Se il referendum sarà bocciato la Fiat non farà l'investimento e lascerà la Panda in Polonia. Questo è stato detto e ridetto da Marchionne. Prendere o lasciare! I lavoratori non potranno esprimere un giudizio obiettivo sull'accordo separato. Sanno che se dicono si
la fabbrica continuerà a vivere e se dicono no li aspetta la disoccupazione. Qualcuno in Italia può ragionevolmente sostenere che, in queste condizioni di ricatto, di costrizione, la gente sarà libera e potrà esprimere la sua vera opinione? Se io o voi fossimo tra i votanti come ci regoleremmo?
Contrariamente a come li ha dipinti, forzando le tinte, Veltroni i lavoratori di Pomigliano andranno a votare e si caricheranno della croce delle condizioni umilianti imposte brutalmente da Marchionne.
Penseranno alle loro famiglie ed alla necessità comunque di sopravvivere in una Napoli che venti anni di governo Bassolino lascia in macerie, disperata, piena di debiti. . L'uso clientelare in proporzioni industriali delle risorse, l'indebitamento, la mancanza di progetto e di futuro fanno da contesto al referendum , una operazione che sarebbe democratica se non fosse già stata piegata e strumentalizzata dalla Fiat che ne ha giù predeterminato il risultato.
Perchè la Fiat vuole il referendum? Evidentemente non gli basta l'adesione dei sindacati collaborazionisti. Vuole una sanzione che costituisca una umiliazione per la Fiom per dimostrarle di
non contare niente e chiederle di tornare subito ed a testa bassa all'ovile. Ha già ricevuto due risposte positive: quella di Epifani che attesta il valore del referendum e l'altra del leader della minoranza Fiom Durante il quale afferma che in caso di vittoria dei si la Fiom deve firmare. In sostanza il referendum sarà usato come un plebiscito annessionistico alla volontà del padrone.
Qualcuno in questo Parlamento dovrebbe chiedere che si torni a trattare e che il referendum non abbia luogo dal momento che si tratta di costringere a Canossa tutti i dipendenti della Fiat di Pomigliano. Ma la lobby Fiat è assai forte. Anche Casini si è unita ieri a Fini e Schifani per chiedere la resa della Fiom. Diverse voci della cultura costituzionalista si sono alzate per segnalare le numerose illegalità dell'accordo separato. Anche "liberal "si chiede se la globalizzazione significa che dobbiamo diventare come i cinesi mentre la dichiarazione del Segretario della Cisl che ritiene che si debba riaprire la questione Termini Imerese nel caso di vittoria dei si è la prova di quanto è stato finora giustamente sospettato ma negato e cioè che Pomigliano non è una eccezione ma la nascita di nuovi rapporti di lavoro che stracciano contratto nazionale, Costituzione e leggi.La nascita della Cina italiana.
Anche se dovesse ricevere l'unanimità dei consensi il referendum non avrà alcuna validità nè morale nè giuridica per lo stato di necessità dei lavoratori. Sarà soltanto il documento di una prepotenza subita.
Qualcuno ha paragonato agli effetti della marcia dei quadri dirigenti ed intermedi di Mirafiori. o la situazione che si creerà
dopo il referendum. E' vero che la CGIL tornò al tavolo delle trattative ed accettò accordi che consentirono il licenziamento di trentamila operai. Oggi dovrebbe accettare le condizioni di militarizzazione del rapporto di lavoro che diventa una obbligazione individuale. Se lo facesse ripeterebbe il cedimento, l'errore di allora. La CGIL non avrebbe dovuto piegarsi ad accettare condizioni che hanno cambiato il corso della storia ed aperto la strada alla cancellazione dei diritti conquistati con la stagione dell'autunno caldo.
Ma, infine, questo referendum come si svolgerà? Da chi sarà organizzato e da chi sarà controllato?
L'ultima esperienza recente è stato il referendum sugli accordi fatti con Prodi svoltosi in condizioni di illegalità, senza controlli,senza una vera discussione dal momento che non era previsto che i contrari potessero illustrare le loro ragioni nelle assemblee. Furono dichiarati oltre cinque milioni di votanti e lo ottantuno per cento di si, cifre "bulgare" ed inverosimili che tuttavia per giorni diedero a tanti pennivendoli il punto di appoggio per infierire sulla minoranza che aveva votato no.
Contrariamente a quanto scrive Erri De Luca che sul Manifesto scrive
<<Cedere: questo è l'ordine del giorno. Con il pensiero intatto, almeno quello, che siano passi indietro come quelli di chi prende rincorsa per rivincere.>> il passo indietro che si farebbe a Pomigliano non permetterà un rincorsa in avanti. Sarà un passo indietro che completa la disfatta dei diritti e prelude ad un lungo periodo senza libertà e democrazia per i lavoratori italiani.

Appoggiamo con tuttte la nostre forze quanti Fiom e sindacalismo di base si oppongono alla perdita dei diritti. Resistere nei posti di lavoro é altrettanto importante che resistere alle leggi bavaglio. Perché la libertà é indivisibile.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it

http://www.loccidentale.it/articolo/fiat.+veltroni%3A+%22su+pomigliano+accordo+duro+ma+inevitabile%22.0092224
http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/mf-dow-jones/italia-dettaglio.html?newsId=746580&lang=it

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Citazione
AndFinallyWillBeZeitgeist
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Parrebbe meno grave lo sbandamento strutturale del "manifesto" per la Fiom-CGIL che a volte raggiunge livelli di parossistico umorismo.......Come quando, celebrata su spazi immensi, a scapito dei meglio meritevoli, l’eroica resistenza del sindacato adorato ai ricatti dei briganti di passo all’assalto di Alitalia (pensavano forse che ce ne saremmo scordati?), il giorno dopo, quando chi di dovere doverosamente aveva firmato il regalo alla cordata di avvoltoi, doveva prendere atto di aver pestato una monumentale cacca, da rimanerci fino al collo.............COSA DIRANNO QUANDO DALLA CODA DELL'ACCORDO DI POMIGLIANO USCIRÀ UN CONTRATTO NAZIONALE RIDOTTO ALL'AMMICCARE TRA CONFEDERALI E PADRONI? Quello sbandamento meno grave non è.......AL FATTORE ILLUSIONE PARALIZZANTE SI AGGIUNGE QUELLO DELL’OCCULTAMENTO DELLE FORZE CHE PER DAVVERO SI IMPEGNANO NELLA DIFESA DEI DIRITTI DEI LAVORATORI, NELLA LOTTA DI CLASSE COBAS, CUB, RDB… LOTTA DI CLASSE IN CUI BISOGNA ESSERE CIECHI, OPPORTUNISTI O AMICI DEL GIAGUARO PER NON VEDERE CHE DA UN LATO STANNO CONFINDUSTRIA, CLASSE POLITICA E CONFEDERALI E, DALL’ALTRO, I SINDACATI DI BASE ........................................... Vaneggia, il "manifesto" di grandi manifestazioni e scioperi Fiom-CGIL "in vista" e simultaneamente minimizza o occulta un ipotetico sciopero generale vero dei sindacati di base, unica eventuale risposta di classe, insieme alla manifestazione nazionale contro il governo (che i sinistri organizzati residui vorranno edulcorare), al cannibalismo prezzolato della cricca bipartisan al potere ......................... IL TALENTUOSO GIORNALISTA DEL "MANIFESTO", che a suo tempo rinnegò le origini yankee cambiandosi il nome in Erri, SEMBRA ESPRIMERE A PIENO LE SUE POTENZIALITÀ SOLO QUANDO SI ABBANDONA ALLA SCRITTURA (CONSIGLIO LA LETTURA DE "I TRE CAVALLI"), O, AL PIÙ, QUANDO RACCOGLIE LE STERMINATE PLATEE TEATRALI E LE INCHIODA ALLA POLTRONA A COLPI DI KALACHNIKOV, PALLOTTOLE E POESIA (UNO DEI SUOI SPETTACOLI FU DEDICATO PROPRIO AL PERSONAGGIO DI DON CHISCIOTTE - CHE LUI AMA RICORDARE SOLO CON CHISCIOTTE - ED ALLA SUA AMATA, DULCINEA)....SAGGIO È IL PASSAGGIO DELLO SPETTACOLO IN CUI AFFERMA CHE VINCITORE NON È TANTO CHI VINCE LE GUERRE, QUANTO COLUI CHE, DINANZI AD UNA SCONFITTA, NON SI ARRENDE AFFATTO.............Questo sarebbe necessario per un buon motivo ........................................ Gli economisti, sociologi, politologi, di una cultura ormai sfatta (e ideologica nel senso della mistificazione e della menzogna pura e semplice) ci ammanniscono sermoni su come competere meglio in un mercato, che sia "libero e globale", a base di efficienza produttiva, di miglioramento dei costi e dunque dei prezzi..........L’EFFICIENZA, LA PRODUTTIVITÀ, I COSTI, SONO SOLO UN ASPETTO DEL PROBLEMA; E DI FATTO NEMMENO IL PIÙ IMPORTANTE (IMPORTANTE ANCH’ESSO, SIA CHIARO, MA NON IL PIÙ RILEVANTE)........NON C’È SOLO IL PROBLEMA DELLA LOTTA PER LE QUOTE DI MERCATO.........FONDAMENTALE È LA CAPACITÀ DI PENETRARE LE VARIE AREE MONDIALI CON I PROPRI INVESTIMENTI; E TALI INVESTIMENTI DEBBONO PROCURARE A DATI SISTEMI ECONOMICI UNA POSIZIONE DI FORZA ........................................... Questi investimenti seguono il formarsi di determinate sfere di influenza, per mantenere e accrescere le quali è necessaria una potenza politica e una capacità di egemonia culturale. Gli investimenti, dunque, non debbono essere solo quelli finanziari, non solo quelli in innovazioni tecniche e di prodotto, ecc.; DEBBONO DIRIGERSI ANCHE, E IN MODO DECISIVO, VERSO LE ATTIVITÀ DI POTENZIAMENTO DELLA SFERA DELL’INFLUENZA POLITICA E CULTURALE........E’ DEL TUTTO OVVIO CHE, IN UNA SITUAZIONE DI COSÌ GRAVE ARRETRATEZZA – PRODUTTIVA E CULTURALE – NEOLIBERISMO E NEOKEYNESIMO SONO IDEOLOGIE CHE SI SOSTENGONO INSIEME, NEL LORO APPARENTE ANTAGONISMO POLARE; e vanno combattute entrambe poiché corrodono la capacità competitiva della suddetta società automobilistica e la rendono succube di queste oligarchie parassitarie intenzionate, come già sostenuto nei miei precedenti commenti rilasciati ( http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=search&search_author=AndFinallyWillBeZeitgeist ), a sopravvivere rendendola servitrice dei dominanti globali, con la speranza di poterlo fare "in eterno" nella situazione di "aurea mediocrità"......TUTTAVIA, lo ammetto, SONO DEL TUTTO PESSIMISTA PERCHÉ, IN UNA CONGIUNTURA COME L’ATTUALE, OCCORREREBBE SI FORMASSERO DEI GRUPPI POLITICI MOLTO DECISI, E NON TANTO "DELICATI", CHE DOVREBBERO SAPERSI SCONTRARE CON LE CLASSI PREVALENTI OGGI IN CAMPO ECONOMICO-FINANZIARIO - CON LE LORO RAPPRESENTANZE POLITICHE (e culturali) PREFERITE E DI SEMPLICE SERVIZIO AI LORO PARASSITARI INTERESSI – PONENDOLE IN POSIZIONE SUBORDINATA E PORTANDO IN PRIMO PIANO GRUPPI ECONOMICO-PRODUTTIVI CHE SAPPIANO POTENZIARE, IN ACCORDO CON ALTRI PARTNER INTERNAZIONALI, I SETTORI DI PUNTA.


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Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
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Se il mercato della rappresentanza dei lavoratori assume la forma dell'oligopolio ( con relative oligarchie...) allora non c'è da meravigliarsi ( e direi che è quasi scientifico) se verranno attuati accordi collusivi a scapito dell'utente finale...potrebbe essere il lavoratore in questo caso.


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marcopa
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Registrato: 2 anni fa
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L' atteggiamento della Fiat con la complicita' di governo,giornali, PD, Cgil (esclusa Fiom) (ma le altre categorie accettano quello che dice Epifani ? e i singoli iscritti ?) e' di una violenza spaventosa. E' una umiliazione per chi lavora che a me personalmente fa soffrire.

La Fiat in pratica dice: Rispondimi operaio o impiegato, se dici no perdi il lavoro ! Sei d' accordo a essere licenziato senza tenere di conto delle leggi italiane ?

Se il lavoratore dice no perde il lavoro

L' alternativa e' dire: si sono d' accordo padrone licenziami quando vuoi, le leggi che mi difendono non sono giuste, ci rinuncio.

Questo e' l' aspetto piu' barbaro ma il mondo del lavoro si deve svegliare, nelle piccole realta', in quelle periferiche, ci sono situazioni di sfruttamento incredibili dove non c'e' la firma del sindacato ma il suo disinteresse ad andare a verificare a chiedere a spiegare ai lavoratori soprattutto stranieri quali sono i loro diritti.


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Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
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ma cosa è ormai il sindacato in Italia ??


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