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Il triplo gioco di Perla Genovesi


helios
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http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/berlusconi-sesso-perla-genovesi-cocaina-636788/

Dagospia: il triplo gioco di Perla Genovesi e quei 6 Kg di coca portati a Roma

Una vita divisa in tre: portavoce di un politico di giorno, corriere della droga invischiata con Matteo Messina Denaro e “pentita” infiltrata per la Digos di notte. Questa è Perla Genovesi, ex assistente del senatore di Fi Pianetta coinvolta nell’inchiesta su festini a casa di Berlusconi. Questa almeno l’identikit di Perla che emerge dai verbali degli interrogatori pubblicati dal ‘Fatto Quotidiano’ e riportate dal sito ‘Dagospia’.
Dai verbali si legge che Perla era una confidente della Narcotici e della Digos a cui parlava dei traffici di droga in cui era coinvolta, tipo “Il camper aveva trasportato 12 chili di cocaina e 6 chili e mezzo si sono fermati a Roma”. Inoltre Perla era a conoscenza di ”strani giri di soldi sugli appalti del san Raffaele” sui quali Paolo Berlusconi, fratello di Silvio, avrebbe percepito, secondo la ragazza, una somma definita ”tangente”.
I legali del presidente del Consiglio Piero Longo e Niccolò Ghedini però smentiscono il racconto principalmente per la parte che riguarda il fratello del premier. ”Le dichiarazioni apparse oggi su ‘Il Fatto Quotidiano’ – scrivono in una nota – attribuite a tale ‘Perla Genovesi’ in relazione a Paolo Berlusconi, sono totalmente infondate, assurde e palesemente sconnesse da ogni dato reale. Qualsiasi verifica sul punto – concludono Longo e Ghedini – non potrà che dimostrare la falsità dell’assunto. Paolo Berlusconi agirà, ovviamente, in ogni sede giudiziaria competente”.
Nell’articolo de ”Il Fatto” si sostiene anche che Perla Genovesi sarebbe coinvolta in un traffico di stupefacenti con esponenti della criminalità organizzata come il super boss Matteo Messina Denaro e che avrebbe avuto ben ”48 contatti telefonici” con Villa S.Martino, la residenza di Berlusconi; circa 500 contatti con una sim intestata al ministro della Cultura Sandro Bondi e 127 con un altro ministro: Renato Brunetta.
Ecco i verbali pubblicati dal Fatto Quotidiano e ripresi dal sito ‘Dagospia’:
NOME IN CODICE: CORALLO
Pm: Quindi tra gli 11 e i 7 anni fa grossomodo, lei ha fatto da informatore della …
Genovesi: Per la narcotici sono i Carabinieri che si occupano di indagini antidroga. Il mio nome in codice era “Corallo”. Nello stesso tempo facevo anche da informatrice per la Digos di Parma, facevo riferimento più precisamente al dott. Festa.
Pm: E la Digos che indagini fa in materia di droga, scusi signora? La narcotici lo capisco, ma … la Digos si occupa d’altro come lei sa.
Genovesi: Non lo so, però con me il dott. Festa e la Digos hanno fatto alcuni arresti.
Pm: Sempre di droga, in materia di droga?
Genovesi: Sì.
Pm: Ho capito.
Genovesi: E tutto questo l’ho fatto per una … né per scopo di lucro né perché io ne facessi uso …
Pm: E perché lo faceva?
Genovesi: Perché … questa è la cosa più difficile magari da … perché ritenevo responsabili gli spacciatori della rovina della mia famiglia. Perché mio zio era morto dopo che l’avevano picchiato in carcere perché era stato in carcere per colpa della droga, per colpa del fratello che faceva spaccio …
Pm: Come si chiamava suo zio?
Genovesi: Antonio Montoro e io … ero piccola, so che quel giorno che è morto avevo giurato che da grande avrei arrestato gli spacciatori e poi me ne sono dimenticata ovviamente di questo giuramento, a 21 anni …
L’ASSISTENTE DI FORMIGONI
Genovesi: Io pensavo che se io avessi fatto anche da infiltrata, informatrice, … Berlusconi e questa gente avrebbe saputo queste cose, perché sapevo che avevano i servizi segreti che lavoravano per loro, che tra l’altro mi avevano detto che avevo il telefono sotto controllo, l’Assistente di Formigoni me l’avevo detto, e quindi avevo paura a fare l’informatrice su cose più piccole anche.
Pm: Che le aveva detto l’Assistente di Formigoni?
Genovesi: Che avevo il telefono sotto controllo.
Pm: Ma in che occasione glielo disse? Cioè vi siete incontrati un giorno e le disse “guarda, sai ci hai il telefono sotto controllo” …
Genovesi: Più o meno così mi disse. Sì, mi stava … tutti i giorni ci sentivamo, lui mi veniva dietro, però più o meno sì.
Pm: L’Assistente di Formigoni?
Genovesi: Uno degli Assistenti sì.
Pm: E come si chiama innanzitutto questo?
Genovesi: Alessandro.
Pm: Alessandro come?
Genovesi: Alessandro … adesso il cognome … non me lo ricordo, però ce l’ho scritto, anche il numero telefonico.
Pm: E lei non le disse “ma come lo sai, chi te l’ha detto?”
Genovesi: Sì, ‘uno dei servizi segreti’, mi aveva detto.
Pm: Quindi uno dei servizi gli aveva detto che lei aveva il telefono sotto controllo.
Genovesi: Sì.
Pm: Questo mentre lei lavorava col Senatore?
Genovesi: Sì.
COCA A BARCELLONA
Perla Genovesi sostiene di avere scoperto con chi aveva a che quando Paolo Messina, impiegato del comune di Campobello di Mazara cinquantenne le rivela il senso del loro viaggio in Spagna
Genovesi: Solo quando mi disse che il viaggio che avevamo fatto a Barcellona … il camper aveva trasportato 12 chili di cocaina …
Pm: 12?
Genovesi: E non so se il primo o il secondo viaggio 8 chili o qualcosa del genere.
Pm: Con riferimento a questa droga che lei ha visto nella valigia cosa le disse?
Genovesi: Che era quella che tornava su …
Pm: Cioè?
Genovesi: I 12 chili, erano 6 chili e mezzo …
Pm: E perché tornavano su?
Genovesi: Perché si fermavano a Roma quei 6 chili e mezzo.
11 novembre 2010


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