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Ilva, arriva lo stop alla produzione


marcopa
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Ilva, arriva lo stop alla produzione
Ferrante impugna l'ordinanza

Ieri sera il giudice Todisco ha fatto notificare al siderurgico un'ordinanza aggiuntiva interpretativa del provvedimento che esclude il presidente del gruppo dalla gestione delle aree a caldo sotto sequestro. Immediata la reazione dell'azienda

L'Ilva dovrà risanare gli impianti dell'area a caldo sequestrati per disastro ambientale ma "senza prevedere alcuna facoltà d'uso" degli stessi "a fini produttivi". Lo ha disposto il gip di Taranto Patrizia Todisco in un provvedimento notificato ieri all'Ilva nel quale si specifica anche il ruolo dei custodi giudiziari.

La nuova ordinanza di sequestro che assegna le funzioni ai quattro commissari giudiziali e in particolare esclude Bruno Ferrante, presidente dell'Ilva, dalla gestione delle attività delle aree a caldo, poste ai sigilli, limitandolo invece alle sole aree non sequestrate. Immediata la replica dell'azienda che ha impugnato il provvedimento e convocato il consiglio di amministrazione.

Il presidente di Ilva, Bruno Ferrante, ha dato mandato ai propri legali di impugnare immediatamente il provvedimento del giudice delle indagini preliminari. L'ordinanza interpretativa impone, secondo l'azienda, lo stop alla produzione per consentire la messa in sicurezza degli impianti. "Una scelta insostenibile" seconda l'Ilva che impugnato seduta stante il nuovo provvedimento.

(11 agosto 2012)
www.repubblica.it


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marcopa
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Comunicato di Peacelink e Fondo Antidiossina Onlus di Taranto diramato la sera stessa della sentenza

COMUNICATO STAMPA
di Peacelink e del Fondo Antidiossina ONLUS Taranto

L'ordinanza del Tribunale del Riesame non autorizza l'Ilva a continuare a produrre. Pertanto nei prossimi giorni l'azienda dovrà cessare la produzione, mantenere gli impianti in stand-by e avviare i lavori tecnici "per eliminare le situazioni di pericolo".

Una interpretazione letterale non consente equivoci in quanto non si parla mai di facoltà d'uso per produrre ma per realizzare misure tecniche che eliminino situazioni di pericolo. Se si continua a produrre le situazioni di pericolo si perpetuano.
Il Tribunale, in riferimento agli impianti, prevede unicamente che si "utilizzino in funzione della realizzazione di tutte le misure tecniche necessarie per eliminare le situazioni di pericolo".

Se l'Ilva continuasse a produrre in violazione di quanto stabilito dal Tribunale del Riesame, raccoglieremo le firme dei cittadini per un esposto alla Procura della Repubblica e faremo rispettare il volere dei magistrati.

Porteremo inoltre all'attenzione della Magistratura un dossier tecnico per dimostrare come l'attuale cokeria è troppo pericolosa e non può diventare compatibile con il quiartiere Tamburi neanche con eventuali operazioni di aggiornamento tecnico. E' strutturalmente inadeguata e non può continuare a produrre neanche con gli interventi annunciati dall'assessore regionale all'ambiente che sono deludenti e inefficaci. Questa cokeria è vecchia, è troppo vicina alle abitazioni della città e va spenta.

Abbiamo intenzione di avviare altre azioni di tipo legale per difendere la salute dei cittadini di Taranto.

Un nuovo inganno non passerà e vigileremo per il massimio rispetto della legalità.

Fabio Matacchiera - Fondo Antidiossina Onlus Taranto
Alessandro Marescotti - Associazione PeaceLink

COSA STABILISCE IL TRIBUNALE DEL RIESAME

In parziale modifica del decreto di sequestro preventivo impugnato, ferma restando la nomina degli ingegneri Barbara Valenzano, Emanuela Laterza e Claudio Lofrumento, nomina custode e amministratore delle aree e degli impianti di sequestro altresì il dott. Bruno Ferrante nella sua qualità di presidente del C.d.A. e di legale rapp.te di Ilva s.p.a., revocando la nomina del dott. Marco Tagarelli. Dispone che i custodi garantiscano la sicurezza degli impianti e li utilizzino in funzione della realizzazione di tutte le misure tecniche necessarie per eliminare le situazioni di pericolo e della attuazione di un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni inquinanti.


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