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Immigrazione, accordo con i rivoltosi di Bengasi


Anonymous
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IMMIGRAZIONE, ACCORDO CON I RIVOLTOSI DI BENGASI

di Michele Mendolicchio
rinascita.eu

Il ministro Maroni canta vittoria per l’accordo, in merito alle partenze di migranti dalle proprie coste, con i rivoltosi di Bengasi.

Si tenta in questo modo di bloccare il via vai di barconi carichi di profughi e di clandestini che per ritorsione di Gheddafi siamo costretti a subire. Però la contraddizione è forte. Si bombarda Tripoli con cui c’è un accordo relativo alla questione immigrati e si stringono patti con Bengasi.

“Può essere un accordo utile. Poi bisogna vedere come e se funziona”, ha precisato il numero 2 della Lega “c’è un incontro con la firma di questo impegno da parte loro per occuparsi dei clandestini o dei profughi che partono, sapendo come funzionano questi meccanismi”. Anche il ministro degli esteri Frattini ha fatto cenno all’accordo sottoscritto con il ministro del Cnt Jibril, sostenendo che i punti salienti sono la lotta all’immigrazione clandestina, al terrorismo, alla criminalità e al traffico di stupefacenti.
E così si tengono i piedi in due staffe. Certo se Gheddafi dovesse farcela per il governo Berlusconi sarebbe buio pesto. Il ministro ha spiegato che l’intesa serve a prevenire e contrastare il flusso di immigrati irregolari e a rimandare indietro coloro che arrivano clandestinamente.

“Il fatto che la Libia mandi dei barconi carichi di immigrati verso l’Italia come rappresaglia è tema da Corte penale internazionale”, questa la posizione espressa dal ministro senza dignità. A suo tempo Frattini disse che Gheddafi era un modello per il mondo arabo, poi il nemico da cacciare a suon di missili.
Ma come si fa ad accettare una cosa del genere. Si accusa Gheddafi dei peggiori crimini: tortura di bambini, massacri di donne e vecchi, fosse comuni e, chicca finale, gli stupri pianificati. Finora però si è trattato solo di propaganda dall’una e dall’altra parte. C’è da considerare, semmai, il ruolo di questa coalizione che sotto la bandiera della Nato si sta macchiando di crimini visto che le bombe intelligenti colpiscono non solo obiettivi militari ma anche i civili. Oltretutto si tratta di una questione interna alla Libia e questo schierarsi della comunità internazionale non è detto che sia politicamente corretto e democratico. Giudicare gli altri solo perché si fa parte della squadra vincente non dà licenza di uccidere. “Stiamo analizzando se è possibile configurare l’accusa di crimini contro l’umanità -ha aggiunto il ministro- perché riteniamo che la Corte penale dovrà valutare attentamente se il fatto di organizzare e spedire questi barconi configuri il reato di crimine contro l’umanità”.
E come si fa a non credere a Frattini? Forse lo stesso ministro farebbe bene a presentarsi dinanzi a un tribunale internazionale per confessare tutta la sua stupidità.

D’Alema fa l’indignados a tempo.
Toh, D’Alema s’indigna per le decisioni prese dal governo in merito al prolungamento dei clandestini nei Cie. “Esprimo la mia indignazione. Come è pensabile tenere per 18 mesi senza processo una persona la cui unica colpa è essere venuto qui a cercare fortuna per sé e per i propri figli?”, questo l’interrogativo di Baffino. Prendendo parte all’assemblea nazionale del Pd, il lìder Massimo fa l’indignados per il trattamento riservato ai clandestini. Noi lo denunciamo da tempo mentre il deus ex machina dell’ex Pci se ne accorge solo quando c’è Berlusconi. Ma perché non se n’è accorto quando, nel ’98, il ministro dell’Interno, Napolitano decise l’introduzione dei Cie per contrastare la clandestinità? E’ vergognoso questo comportamento del democratico D’Alema. I Cie diventano una realtà solo quando c’è da dare addosso a Berlusconi. Si tratta di carceri a cielo aperto voluti proprio da Napolitano, nel corso del primo governo Prodi. “Quattro milioni di lavoratori che producono più del 10% della ricchezza nazionale non hanno diritto di voto e sostengono il nostro welfare. Sono gli immigrati. Vorrei che questo tema avesse più forza e centralità”. Anche noi vogliamo dignità e qualità della vita degli immigrati e non sfruttamento per l’arricchimento della cricca internazionale che ha imposto il mercato unico delle braccia e delle menti.

Fonte: http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=8941


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