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In arrivo novità dal grande spione banco-fiscale


marcodb
Eminent Member
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Continua la marcia inarrestabile del grande spione fiscale, il quale, in barba al codice della privacy, sta preparando, in collaborazione con il mondo bancario, un’altra “ciliegina” da scaraventare sui cittadini sempre più denudati della loro dignità. Infatti, nell’ambito del decreto antiriciclaggio, il viceministro Vincenzo Visco sta stringendo un ulteriore patto di ferro tra la concessionaria Sogei e gli istituti di credito, allo scopo di realizzare controlli capillari sui movimenti e i pagamenti in contanti oltre a quelli, già in itinere, che avvengono sui noti conti correnti. In pratica, tutte le transazioni che si faranno fuori conto, saranno segnalate dalle banche all’anagrafe tributaria.
Le presunte ragioni di questo nuovo sistema, che si sta definendo in queste ultime ore, è quello di allegerire i fantomatici costi interni delle banche e nello stesso tempo consentire una tracciabilità del cd denaro sporco, determinando un software che concretizzi queste nuove tipologie di controllo totale degli utenti. Insomma, elaboreranno un enorme database attraverso il quale avranno la possibilità di combinare, ovvero “giocare” sui dati degli utenti a 360 gradi. Una completa mappatura a cui più nessuno potrà sottrarsi.
Alla luce di questa imminente “innovazione”, di cui almeno per gli auritiani, non c’è alcun motivo di sorprendersi, la curiosità riguarda, invece, quella che sarà la reazione da parte del garante della privacy Francesco Pizzetti il quale pare abbia in passato detto di no a questa procedura.
C’è da dire, tuttavia, che le nuove disposizioni sono di carattere europeo, poiché Bruxelles ha diramato una direttiva concernente la lotta al denaro sporco. Questa iniziativa sostanzialmente trova le sue motivazioni nel fatto che i proventi generalmente acquisiti dalle organizzazioni mafiose dal traffico di droga, non sono più depositati presso le banche e dunque il modo per intercettarli è quello di approntare metodi come quello summenzionato. Il problema a questo punto è che tutti indistintamente possono esser considerati potenziali delinquenti e in ragione di questo ragionamento, val la pena, secondo lorsignori, di sacrificare quella riservatezza che rimane solo a parole.
In realtà questo ulteriore passo escogitato dalle banche a braccetto con l’erario, va a chiudere verosimilmente un percorso che ingabbierà definitivamente il cittadino pestato, sistematicamente, in tutti i suoi diritti essenziali. Tutto questo si discuterà a Roma il prossimo 31 ottobre intorno ad un tavolo fra esperti di antiriciclaggio ed abili informatici, ovviamente con l’immancabile regia dell’establishment bancario.

Gianluigi Mucciaccio


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