COSTANZO PREVE: UN EROE DEL NOSTRO TEMPO di Nello De Bellis
Due anni fa inaspettatamente ci lasciava, dopo breve malattia, il grande Costanzo Preve [nella foto].
Al di là dell'accordo o del dissenso su alcune sue tesi e posizioni, nessuno può disconoscere lo spessore teorico e speculativo della sua riflessione filosofica e politica.
La passione, l'acume e l'intransigenza con cui ha condotto le sue battaglie politiche e ideali lo resero spesso inviso ai benpensanti della Sinistra, ai membri dell'Accademia e al circo mediatico di cui Preve fu critico implacabile.
I fraintendimenti e le financo le accuse di chi lo criticava senza averlo letto e lo biasimava senza averlo capito, ne fanno davvero un autentico "eroe del nostro tempo".
L'elogio della Filosofia [vedi più sotto], pubblicato per la prima volta nel 2003 dalla rivista Koiné alla quale Preve collaborava, mi sembra il modo più consono per ricordarlo ed additare al pubblico la lettura e lo studio dei suoi scritti che rappresentano uno dei tentativi più appassionati, più lucidi e rigorosi di pensare la "totalità contraddittoria" della società capitalistica.
I temi portanti della riflessione previana (il carattere veritativo della conoscenza filosofica, la razionalità dialogica, la fondazione critica del concetto di modernità, la revisione del marxismo, la critica del postmoderno, etc.) vi sono tutti organicamente presenti.
Verranno poi trattati e sviscerati con maggior respiro nel testo "Una nuova storia alternativa della Filosofia", editrice Petite Plaisance, 2013 che può considerarsi, a coronamento di una produzione vastissima, il suo consapevole lascito teorico, morale ed intellettuale.
Gli scritti di filosofia e storia della filosofia di Preve sono di qualità.
Che uno poi sia o più o meno d'accordo è come sempre secondario, se c'è qualità.
Sono anche interessanti alcuni paralleli e confronti tra la filosofia Occidentale e quella Cinese.
Iniziò molto tardi a occuparsene e scrisse solo qualche nota.
Gli mancò proprio il tempo. Peccato.
Uno dei più grandi intellettuali italiani.
Avete fatto benissimo a ricordarlo.
Grazie per il ricordo, e per il gradito omaggio (me lo sto già gustando)
Era un sincero pensatore, perche' a differenza di babuskin aveva capito che il pensiero di marx non era da applicare alla nostra societa'. Alla fine si era allontanato da quella corrente e cercava di trovare una nuova via.