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INNSE botte agli operai, regali agli speculatori


afragola
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(11 febbraio 2009)

“Il violento intervento di questa mattina contro i lavoratori della INNSE di Via Rubattino, mostra la volontà delle destre, a Milano come a Pomigliano, di affrontare una questione di difesa del lavoro e dell’attività produttiva dell’azienda come un problema di ordine pubblico. Tutto questo per nascondere il sostegno agli enormi interessi speculativi gravanti sull’area, col risultato di arrivare all’ennesima espulsione di attività manifatturiere dalla città di Milano, con grave danno per i lavoratori e per l’economia dell’area metropolitana milanese.

L’assurdità dell’intervento è ancora più evidente in quanto il 28 febbraio cambieranno gli assetti di AEDES, la società titolare dell’area su cui sorge l’INNSE, finora contraria a qualsiasi operazione di rilancio industriale. Così come è nota la disponibilità di un imprenditore di Brescia a rimettere in moto l’attività produttiva, a condizione che la nuova proprietà dell’area lo consenta e che tutti i macchinari rimangano al loro posto.

Perché allora tanta fretta? Non si potevano aspettare ancora 20 giorni?

In realtà su tutta la vicenda dell’INNSE pesa come un macigno il silenzio e la latitanza del Comune di Milano, della Regione Lombardia e del Governo, intenzionati a favorire gli appetiti speculativi dei proprietari delle aree industriali e di falsi imprenditori come Silvano Genta, che ha dimostrato di aver acquisito l’impresa a prezzo stracciato esclusivamente per rivenderne i macchinari.

Per questo l’unica soluzione possibile per l’INNSE è che le istituzioni la smettano di giocare a rimpiattino e convochino immediatamente un tavolo interistituzionale che dica parole chiare sul futuro dell’area e consenta un vero rilancio dall’attività manifatturiera a Milano”.

Milano, 10 febbraio 2009

Antonello Patta, Segretario provinciale PRC Milano

http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o14231

Dopo Pomigliano tocca alla INSSE di Milano ... la P2 colpisce ancora!
(10 febbraio 2009)

Nel giro di meno di una settimana assistiamo al secondo atto di violenza squadrista di stato nei confronti di operai in lotta contro miseria e licenziamenti.

Dopo le cariche di Pomigliano, ora tocca ai lavoratori della Insse Presse di Milano, da mesi protagonisti di una straordinaria lotta a difesa del posto di lavoro.

E' oramai chiaro che non si tratta di incidenti casuali. Il governo delle destre fasciste e razziste stà dimostrando qual'è il modo con cui vuole far fronte alla crisi: soldi e sostegno ai padroni e manganello per gli operai.

L'azione della destra è concentrica: leggi razziali contro gli immigrati, restaurazionismo di stampo medievale sui diritti civili e della persona in combutta col clero più reazionario (come dimostra la vicenda-Englaro), repressione contro chi lotta e si oppone a viso aperto alle loro politiche.

Il tutto sullo sfondo di un attacco alla Costituzione finalizzato a radere al suolo ciò che resta di quelle (pur parziali) conquiste frutto della resistenza e di decenni di dure lotte per la libertà e l'emancipazione di tutti gli oppressi.
In queste settimane la destra piduista, con la sua condotta, ha di fatto dichiarando una guerra a trecentosessanta gradi ai diritti e a ogni residuo di democrazia uscito indenne dai 15 anni di bipolarismo dell'alternanza borghese.

E' ora che le realtà di lotta e la sinistra di classe rispondano a queste aggressioni sistematiche in maniera adeguata.

Mentre la falsa opposizione catto-liberale del PD sopravvive grazie agli inciuci col governo, dandogli legittimità e dunque rafforzandolo, e mentre i residui dell'ex-sinistra radicale balbettano nell'attesa di un improbabile resurrezione alle prossime europee, emerge con sempre maggiore chiarezza la necessità e l'urgenza di dar vita a cartello comune della sinistra di classe e comunista, capace di coordinare nazionalmente l'attività di opposizione sociale, politica e sindacale alla destra neofascista e alle sue appendici di "centrosinistra", divise alle elezioni ma unite nel sostegno a padroni e banchieri.

SOLIDARIETA' AGLI OPERAI INSSE PRESSE
CONTRO LA CRISI DEI PADRONI: LOTTA DI CLASSE

Associazione marxista Unità Comunista
Movimento Campano per la Costituente Comunista

http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o14225


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afragola
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Latina operaia resiste ai licenziamenti
(12 febbraio 2009)

Blocco degli straordinari alla fabbrica metalmeccanica Regina, di borgo san michele a latina. L'azione di lotta degli operai è scaturita per protestare contro i 18 licenziamenti di operai ( 14 operai e 4 impiegati) voluti dalla direzione per " abbattere i costi di produzione e riorganizzare il lavoro in fabbrica " .

Il taglio del personale , sacrificato sull'altare del profitto e della crisi e' del 30 % (18 su 86 operai ) appare sempre più assurdo in un momento in cui il padrone richiede agli operai di fare straordinari per far fronte alle esigenze di smaltire le commesse .

Insomma è sempre la stessa cosa: gli operai devono lavorare di più , ma sempre in meno ! I padroni vogliono fare più profitti con meno operai ! Lo sfruttamento massimo con il massimo del profitto .

Gli operai della fabbrica Regina non ci stanno e continuano a lottare contro i licenziamenti e l'aumento della produzione !

Solidarietà operaia con gli operai della Regina di Latina.

Roma, 11 febbraio 2009

m.p aslo operai contro roma

http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o14240

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dom
 dom
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sarei curiosi di sentire le opinioni di tutti quegli operai che lo hanno votato questo governo...


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afragola
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DOM ....poveri loro non sanno cosa gli capitera tra pochi giorni..allora dovranno infilare la testa nella tazza del cesso....idioti ...abbracciare il laporcellana e proclamare ad alta voce "non so degno di te"

credevono che il magliaro di arcore gli avrebbe aperto le porte del grande frittelo .una sega ..un pompino gratis ....invece gli ha schiuso le porte dell'inferno ......ora li vorrei vedere sti fessi ..come si giustificheranno

il nano e soci in verde-nero , il mortadella e tutta la banda bassotti della ex sinistra sinistrata che non ha fatto il suo dovere, compresi i sindacati di regime in testa cisl e uil ..ugl...et simili ...impalati a piazza san pietro


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