Notifiche
Cancella tutti

Intervista a Mauro Gallegati: i costi di un'uscita dall'euro

Pagina 22 / 29

istwine
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 824
 

Grazie Iacopo, però non so se hai notato, l'articolo di econoMonitor è volto a sfatare la tesi dominante (quella dei De Grauwe, Krugman per intenderci, in Italia poi diffusa da Bagnai ecc).


RispondiCitazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
 

mincuo,

qual è la fonte di quei dati? non che non ci creda, anzi, mi torna di più. però mi ricordo questo testo:

http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/contentData/view/collanaricercheexportitalia_germania.pdf?id=CNT-04-000000005B291&ct=application/pdf

in cui vi è un grafico, a pag. 4 in cui si ricostruisce la dinamica delle quote export e non è molto simile, anzi, era piuttosto ottimistica seppure discendente. Siccome a me non è che tornasse troppo, son curioso dei tuoi dati.

Sono dell'ICE. Ho preso quelli.
Vai su "L’attività economica e i conti con l’estero dell’Italia 2011/2012" l'ultimo. Poi su uno precedente invece hai il grafichetto.
Però mi torna anche coi miei.


RispondiCitazione
Iacopo67
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 685
 

Grazie Iacopo, però non so se hai notato, l'articolo di econoMonitor è volto a sfatare la tesi dominante (quella dei De Grauwe, Krugman per intenderci, in Italia poi diffusa da Bagnai ecc).

Veramente non li ho letti, ho trovato i grafici con Google immagini e ho messo i link. Va bè, tanto che esiste anche la propaganda lo sappiamo.


RispondiCitazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
 

Il fatto è che se prendi 3 o 4 Regioni: Lombardia, Veneto, Emilia e Piemonte ad esempio avresti retto benissimo l'EUR (se poi le si considera uno staterello che riteneva il suo gettito fiscale avrebbero tasse basse, infrastrutture, ecc...e sarebbero una potenza).
Basta guardarsi i dati Istat qui (database conti regionali)
http://www.istat.it/it/archivio/75111
E farsi due conti.
Oppure, anche se sempliciotto e un po' discutibile, e anche vecchio, ma immediato, qui c'è un quadro in poche tabelle. Questa è la storia che non si racconta mai.
http://www.rischiocalcolato.it/2012/04/dati-regionalizzati-inediti-ed-incredibili-conti-pubblici-spesa-pubblica-import-export-pil-industriale.html

Se uno ci aggiunge l'evasione regionalizzata poi....


RispondiCitazione
pippo74
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 403
 

Ho seguito un po' il dibattito e mi sento di fare un paio di considerazioni.

La prima riguarda la polemica Bagnai-Mincuo, o meglio la polemica di Bagnai, perchè Mincuo ha semplicemente risposto con dei dati (che poi si sono dimostrati molto più corretti di quelli utilizzati dal prof.) all'utente Iacopo che, giustamente e senza alcuna polemica, aveva sollevato un dubbio sull'evoluzione della composizione delle riserve valutarie pre e post introduzine dell'euro così come riportate sul libro di Bagnai "Il tramonto dell'euro". Mi dispiace molto che Bagnai si sia lasciato andare in quel modo dando del cretino a Mincuo senza che ve ne fosse alcuna ragione. Il fatto è che secondo la mia modesta opinione Bagnai ha moltissimi pregi, ma come tutti anche tanti difetti, uno dei quali è il suo sfrenato egocentrismo che spesso e volentieri sfocia in puro narcisismo. Io sono stato tra i primi a farlo conoscere in giro per il web, anche su CDC, e non me ne pento, anzi, continuo a proporlo a tutti coloro che vogliono capire cosa sta succedendo a livello macro e credo che a livello divulgativo il suo blog sia il migliore che si trovi in rete; tuttavia credo, anche per il suo bene, che non sarebbe male che qualcuno gli dicese di stare un pochino più tranquillo. Sono anche d'accordo con Istwine quando parla di persone vicino a Bagnai che altro non sono che leccaculo e adoratori ignoranti alla ricerca dell'ennesimo guro. E' anche da sottolineare che l'enorme pressione a cui la repentina notorietà massmediatica ti sottopone non è affatto semplice da gestire, ciò non toglie che se vuoi stare a quei livelli devi darti una regolata; bene, spero che se la dia, altrimenti il buon Bagnai non potrà considerarsi diverso da tanti soloni che lui giustamente attacca.

L'altra considerazione riguarda il disinformatore tipo che spesso si insinua in discussioni come questa. Non voglio far polemica, chi vuole capire ha già capito di chi sto parlando. Il fatto è che continuare a rispondere a gente come questa è l'errore più grande che si possa commettere; al contrario bisognerebbe completamente ignorarle; è la cosa che le manda fuori giri, all'inizio cominciano a sbraitare ma dopo un po' se ne vanno....perchè percepiscono che non c'è terreno fertile per la loro disinformazione programmata.
Saluti


RispondiCitazione
Gitro
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 26
 

Ma a quelle regioni di cui parli, mincuo, non potrebbe essere imputato in ambito nazionale quello che viene imputato alla Germania in ambito europeo?

E' simile la dinamica - con i dovuti rapporti e differenze - o sbaglio?


RispondiCitazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
 

Ma a quelle regioni di cui parli, mincuo, non potrebbe essere imputato in ambito nazionale quello che viene imputato alla Germania in ambito europeo?

E' simile la dinamica - con i dovuti rapporti e differenze - o sbaglio?

Direi proprio di no.
L'Europa mica fa trasferimenti fiscali all'Italia.
Il Nord ha fatto boh 2500 3000 miliardi di EUR di trasferimenti al SUD, a valore corrente, dico così a naso sai, dal dopoguerra.


RispondiCitazione
Gitro
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 26
 

No, certo, ci mancherebbe, noi abbiamo i trasferimenti fiscali.

Mi chiedevo più che altro se nel primo periodo post unione italiana, il nord potesse aver avuto dei vantaggi a scapito del sud come la Germania col nostro ingresso nell'euro.

Se non ricordo male avevo letto da qualche parte qua sul forum che prima dell'unione, i regni del sud se la cavavano piuttosto bene (sto cercando dove, ma comunque non mi sembra si citassero dati).


RispondiCitazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
 

No, certo, ci mancherebbe, noi abbiamo i trasferimenti fiscali.

Mi chiedevo più che altro se nel primo periodo post unione italiana, il nord potesse aver avuto dei vantaggi a scapito del sud come la Germania col nostro ingresso nell'euro.

Se non ricordo male avevo letto da qualche parte qua sul forum che prima dell'unione, i regni del sud se la cavavano piuttosto bene (sto cercando dove, ma comunque non mi sembra si citassero dati).

Ah quello è sicuro. Finanziariamente il Regno di Napoli e delle due Sicilie era solidissimo. Ed era la terza economia Europea e quella con la più bassa imposizione fiscale. Il Piemonte invece era in bancarotta, e infatti quello è stato il motivo, no la libertà e bla bla bla, insieme all'interesse Inglese di ammazzare la flotta commerciale Borbonica (la seconda in Europa) in vista dell'apertura di Suez.
Il Sud l'hanno depredato. Rapinato. E hanno soffocato ogni rivolta.
Però loro si sono venduti. Non è che con mille camicette rosse vai tanto lontano se no. (Per la verità erano 2000. Garibaldi aveva fatto scalo a Talamona, e dopo aver saccheggiato e stuprato in lungo e in largo, aveva imbarcato altri 1000 delinquenti fatti uscire appositamente dalle carceri).
Non con le camicie rosse, ma con le piastre oro Turche.....(gli Inglesi usarono quelle per corrompere. Nel caso non fosse andata si poteva sempre dare la colpa ai Turchi).

Però io sono Veneto ad esempio, che c'entro? M'hanno pure imposto il plebiscito con i fucili spianati. E un Emiliano? Stava benone con Maria Teresa.

N.B. Secondo me tanto tempo che uno spende e tante balle di storia che gli raccontano le eviterebbe se si consultasse qualche dato.
Infatti quelli non ci sono mai, così non c'è mai contesto e si possono raccontare tutte le favole che si vogliono.
Consiglio, anche a Istwine, ad esempio questo:
International Historical Statistics: Europe, 1750-2005. Sono soldi ben spesi. Dopo uno fa presto a vedere che non quadrano anche tante rivoluzioni, tante condizioni "inique" (quelle sono state dopo semmai) e tante "lotte" per la libertà ecc...
http://us.macmillan.com/internationalhistoricalstatisticseurope17502005/BrianMitchell
Se hai i numeri allora non è che ti possono raccontare troppe storie.
Ad esempio qual'era la tassazione sotto Luigi XVI? E quale quella dopo?
E quale'era il reddito di un artigiano, di un contadino, di un muratore sotto Luigi XVI? E quale fu dopo?
E perchè non ti parlano degli assignat ("assegnato", li trovi perfino su Wikipedia Italia, ho controllato, ma sui testi scolastici di storia no) e dell'iperinflazione della Rivoluzione Francese, con la gente ridotta in completa miseria (tale e quale poi fu quella Sovietica del 1917, altra iperinflazione e altra miseria. Anche quella non esiste sui libri di storia. Ti raccontano solo quella di Weimar quelli...)
Come mai?

Da mamma Mincuo: consigli per gli acquisti.


RispondiCitazione
Iacopo67
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 685
 

Ma a quelle regioni di cui parli, mincuo, non potrebbe essere imputato in ambito nazionale quello che viene imputato alla Germania in ambito europeo?

E' simile la dinamica - con i dovuti rapporti e differenze - o sbaglio?

Gitro, non so se intendo bene, comunque Bagnai faceva proprio un paragone tra queste due aree che hai indicato te, nel senso che nessuna delle due è un'OCA, (Optimal Currency Area), ci sono disomogeneità all'interno di queste aree, inflazioni differenziate tra nord e sud (più alta nel sud in entrambe i casi), con conseguente bilancia commerciale più sfavorevole nel sud, problema affrontato in Italia con i trasferimenti fiscali, problema irrisolto in europa con i tedeschi che di redistribuire non ne vogliono sapere. Sotto questo aspetto si tratta dello stesso tipo di problema nelle due aree ( secondo Bagnai).


RispondiCitazione
gianni72
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 917
 

No, certo, ci mancherebbe, noi abbiamo i trasferimenti fiscali.

Mi chiedevo più che altro se nel primo periodo post unione italiana, il nord potesse aver avuto dei vantaggi a scapito del sud come la Germania col nostro ingresso nell'euro.

Se non ricordo male avevo letto da qualche parte qua sul forum che prima dell'unione, i regni del sud se la cavavano piuttosto bene (sto cercando dove, ma comunque non mi sembra si citassero dati).

Ah quello è sicuro. Finanziariamente il Regno di Napoli e delle due Sicilie era solidissimo. Ed era la terza economia Europea e quella con la più bassa imposizione fiscale. Il Piemonte invece era in bancarotta, e infatti quello è stato il motivo, no la libertà e bla bla bla, insieme all'interesse Inglese di ammazzare la flotta commerciale Borbonica (la seconda in Europa) in vista dell'apertura di Suez.
Il Sud l'hanno depredato. Rapinato. E hanno soffocato ogni rivolta.
Però loro si sono venduti. Non è che con mille camicette rosse vai tanto lontano se no. (Per la verità erano 2000. Garibaldi aveva fatto scalo a Talamona, e dopo aver saccheggiato e stuprato in lungo e in largo, aveva imbarcato altri 1000 delinquenti fatti uscire appositamente dalle carceri).
Non con le camicie rosse, ma con le piastre oro Turche.....(gli Inglesi usarono quelle per corrompere. Nel caso non fosse andata si poteva sempre dare la colpa ai Turchi).

Però io sono Veneto ad esempio, che c'entro? M'hanno pure imposto il plebiscito con i fucili spianati. E un Emiliano? Stava benone con Maria Teresa.

N.B. Secondo me tanto tempo che uno spende e tante balle di storia che gli raccontano le eviterebbe se si consultasse qualche dato.
Infatti quelli non ci sono mai, così non c'è mai contesto e si possono raccontare tutte le favole che si vogliono.
Consiglio, anche a Istwine, ad esempio questo:
International Historical Statistics: Europe, 1750-2005. Sono soldi ben spesi. Dopo uno fa presto a vedere che non quadrano anche tante rivoluzioni, tante condizioni "inique" (quelle sono state dopo semmai) e tante "lotte" per la libertà ecc...
http://us.macmillan.com/internationalhistoricalstatisticseurope17502005/BrianMitchell
Se hai i numeri allora non è che ti possono raccontare troppe storie.
Ad esempio qual'era la tassazione sotto Luigi XVI? E quale quella dopo?
E quale'era il reddito di un artigiano, di un contadino, di un muratore sotto Luigi XVI? E quale fu dopo?
E perchè non ti parlano degli assignat ("assegnato", li trovi perfino su Wikipedia Italia, ho controllato, ma sui testi scolastici di storia no) e dell'iperinflazione della Rivoluzione Francese, con la gente ridotta in completa miseria (tale e quale poi fu quella Sovietica del 1917, altra iperinflazione e altra miseria. Anche quella non esiste sui libri di storia. Ti raccontano solo quella di Weimar quelli...)
Come mai?

Da mamma Mincuo: consigli per gli acquisti.

Sottoscrivo tutto, parola per parola. Stessa identica cosa in Sicilia quando sbarcarono gli americani. E l'AM-lira dell'AMGOT? ma questo è un altro discorso...


RispondiCitazione
gianni72
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 917
 

Ho seguito un po' il dibattito e mi sento di fare un paio di considerazioni.

....

L'altra considerazione riguarda il disinformatore tipo che spesso si insinua in discussioni come questa. Non voglio far polemica, chi vuole capire ha già capito di chi sto parlando. Il fatto è che continuare a rispondere a gente come questa è l'errore più grande che si possa commettere; al contrario bisognerebbe completamente ignorarle; è la cosa che le manda fuori giri, all'inizio cominciano a sbraitare ma dopo un po' se ne vanno....perchè percepiscono che non c'è terreno fertile per la loro disinformazione programmata.
Saluti

Quindi tu hai seguito 7 pagine di discorsi, non sei mai intervenuto, non hai mai fatto una domanda che sia una e poi vieni a "consigliare" ad altri che bisogna ignorare le domande e accettare acriticamente quello che viene postato??? Se ci sono 7 pagine di discussioni in questo post e se tanti prenderanno spunto da quello che è stato scritto per poi riportarlo da qualche altra parte, giusto o sbagliato che sia, è perchè io ho fatto domande e gentilmente qualcuno mi ha risposto. Impara.


RispondiCitazione
Georgejefferson
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4401
 

Mincuo.Per moneta sonante si intendeva la moneta metallica a valore intrinseco?


RispondiCitazione
gianni72
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 917
 

@ mincuo:
ti ringrazio per la risposta sull'export.
Da profondo conoscitore dei testi macroeconomici di nonna papera 😆 mi pongo però delle domande stupide da semplice frequentatrice dei mercatini rionali:
Uscita dell'Italia dallo SME: "l'italia ha avuto benefici perchè uscendo ha potuto svalutare la sua moneta, l'export ne ha beneficiato permettendo all'industria italiana di aumentare la sua produttività. Dall'introduzione dell'euro l'export italia sul mondo ha perso circa il 50% di quote".
A vantaggio di chi? "Intra-ue a vantaggio di germania, francia e olanda". Cosa fa pensare che con la dissoluzione dell'euro (quindi non usciamo solo noi, escono tutti) chi voglia acquistare (sia europei che extra europei) si rivolgerà di nuovo a noi e non agli stati sopra menzionati? Dal 1999 ad oggi abbiamo perso il 50% di quote, il che vuol dire che tante fabbriche, tante imprese, hanno chiuso, cosa ci fa credere che di punto in bianco ritornerà la domanda in italia invece che rivolgersi a germania, francia e olanda (o cina, india, brasile, russia), che sono quelle che ci hanno preso le fette maggiori di domanda aggregata e che nel frattempo hanno sviluppato e accresciuto la loro economia e le loro industrie? Nel 92 siamo usciti solo noi, i grafici parlano chiaro sull'export dopo la nostra SOLA uscita (e anche UK), stavolta uscendo tutti chi garantisce che quei grafici si ripeteranno? Il 2012 aveva visto un +5%, non potrebbe essere un cambiamento del trend?
Altro: se noi decidiamo di svalutare la nostra moneta (richiamando domanda) cosa ci fa pensare (o qual'è il dato) che gli altri non faranno o (non possono fare) altrettanto? se ne staranno con le mani in mano rassegnati?


RispondiCitazione
Iacopo67
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 685
 

Ciao George.
Le monete d'oro e d'argento, risuonano per davvero, se non sono troppo piccole, quando sono percosse e sono tenute sospese per il centro, e hanno un suono particolare, un trillo, che dura alcuni secondi, e ho letto che questo era un sistema rudimentale per riconoscere se le monete d'argento fossero autentiche oppure no, perchè altri metalli avrebbero prodotto un suono differente, più sordo e meno squillante dell'argento.
Forse deriva da lì il detto "moneta sonante".

Però pagare in moneta sonante vuol dire pagare in contanti.

Sicchè poi dipende dal contesto credo.


RispondiCitazione
Pagina 22 / 29
Condividi: