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Italia: preparativi per un governo d'austerity di 'sinistra'


Anonymous
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ITALIA: PREPARATIVI PER UN GOVERNO DI AUSTERITY DI "SINISTRA"

DI MARC WELLS

World Socialist Web Site
Cori in Tempesta

C’è una crescente opposizione popolare in Italia alle politiche di austerità in corso di attuazione da parte del primo ministro Silvio Berlusconi.

La recente manovra da 54 miliardi di euro è parte di un programma pluriennale di tagli alla spesa sociale e aumento di tasse regressive. L’attacco contro la classe lavoratrice è stato implementato sia dall’attuale governo di centrodestra di Berlusconi, così come dal precedente governo di centro sinistra guidato da Romano Prodi.

Nemmeno approvato il provvedimento che l’elite finanziaria ed industriale ha subito iniziato a fare progetti per il prossimo attacco. Il Wall Street Journal ha subito sottolineato che la misura era insufficiente. “Gli economisti temono che la proporzione del debito pubblico resterà elevata”, ha scritto.

Il debito pubblico in Italia ha superato il 120 per cento del PIL, secondo soltanto alla Grecia nell’Eurozona.

Vladimir Pillonca, un economista della Société Générale francese, ha dichiarato: “Ci sono rischi concreti che ulteriori misure saranno necessarie”. Ciò in un contesto di crescita economica stagnante e di una serie di downgrade del credito al governo italiano, nonché di sette grandi banche e persino di Fiat.

Strati della classe dirigente italiana sono sempre più preoccupati che il governo Berlusconi, a causa dei numerosi scandali personali, delle politiche “ad personam” del primo ministro stesso e del tangibile odio popolare nei suoi confronti, si trovi sempre più in difficoltà nell’attuare ciò che è richiesto. Ci sono quindi tentativi di mettere insieme un governo più “di sinistra” per smantellare ciò che resta delle conquiste passate dei lavoratori.

La scorsa settimana Confindustria ha presentato il “Manifesto per salvare l’Italia”. Il documento delinea una strategia in 5 punti:

• Riforma delle pensioni per aumentare l’età pensionabile a 70 anni

• Riduzione dei contributi ai fondi pensionistici e sanitari

• Vendita dei beni pubblici per la riduzione del debito pubblico

• Privatizzazione e liberalizzazione di istruzione e assistenza sanitaria, tra gli altri servizi sociali fondamentali

• Piano di assegnazione dei maggiori contratti di infrastrutture sociali per gli investitori privati

Una variante di questo piano è stata presentata ai primi di agosto con il pieno appoggio della “sinistra” e i sindacati sotto il titolo di “Patto per la crescita.” (vedi: ”Il governo prepara nuovi tagli dopo il panico nei mercati azionari“)

Ancora una volta, la “sinistra” ha colto al volo l’opportunità di dimostrare la sua fedeltà a Confindustria. Il segretario del Partito Democratico Enrico Letta ha dichiarato: “Le imprese hanno preso una strada di grande allarme che noi condividiamo: non si può continuare così. Tra l’altro non era mai accaduto nella storia italiana che Confindustria, il sistema delle imprese, chiedesse un cambio di governo e le dimissioni del governo in carica come sta accadendo oggi”.

Il Partito Democratico è pronto ad agire come agente e per conto di Confindustria nella implementazione di politiche che vanno anche oltre quelle attuate da Berlusconi. Lo scorso agosto, in una intervista a Il Sole 24 Ore, Letta ha dichiarato che il PD vuole perseguire “la flessibilità in uscita [pensionamento] in un range tra i 62 e i 70 anni… Certo poi si potrebbe discutere l’accelerazione del passaggio al contributivo pieno”. Una tale riforma ridurrebbe significativamente le prestazioni pensionistiche per i lavoratori.

Più significativa è la posizione del sindacato ex-stalinista CGIL che ha confermato la sua approvazione prima del patto per la crescita. Il 24 settembre, ha pubblicato un comunicato stampa dal titolo ” Confindustria-CGIL asse contro la crisi per ‘salvare l’Italia’”. Il documento afferma esplicitamente che il fondamento della coalizione è “un fronte comune tra sindacati e Confindustria”.

Il Segretario generale della CGIL Susanna Camusso ha elogiato il manifesto di Confindustria. Ha ripetutamente citato il documento, fornendo supporto completo in ogni suo punto. Tutto questo viene giustificato nella maniera più opportunista: Berlusconi è odiato.

La coalizione tra i sindacati e Confindustria prepara la strada ad enormi concessioni imposte alla classe lavoratrice. Il compito delle organizzazioni sindacali è di subordinare i lavoratori ai dettami di Confindustria e della borghesia.

Così come inquietante è l’emergere sulla scena politica di Alessandro Profumo, un rappresentante dell’oligarchia finanziaria parassitaria direttamente responsabile della crisi economica. Profumo ha annunciato la sua possibile candidatura per un governo di tecnocrati.

Profumo di carriera è radicato nel sistema finanziario. È stato l’amministratore delegato di Credito Italiano e di Unicredit fino al 2010, ed è attualmente il vice presidente della Associazione Bancaria Italiana (ABI). È anche membro del consiglio di sicurezza per Sberbank, la più grande banca in Russia. Il principale azionista di Sberbank, Suleiman Kerimov, controlla anche una quota consistente di Gazprom, compagnia energetica.

Profumo è anche una figura chiave nei settori del petrolio e del gas come membro del consiglio di amministrazione del gigante petrolifero Eni. Eni ha svolto un ruolo cruciale nell’intervento italiano in Libia. Il suo rapporto con il Consiglio Nazionale di Transizione libico (CNT) ha portato al primo accordo di sfruttamento del petrolio, raggiunto il 26 settembre. (Vedi in inglese “Italy moves to secure its share of the booty in Libya“).

Letta si è subito precipitato ad accogliere la candidatura di Profumo: “Lo candiderei subito, è una persona appassionata e competente. Ci sarebbe bisogno di persone come lui”.

Profumo è stato un aperto sostenitore della “sinistra”.

Ha sponsorizzato il sindaco Giuliano Pisapia alle elezioni amministrative del maggio scorso. Pisapia è stato deputato e membro del partito ex-stalinista Rifondazione Comunista. Ha vinto le primarie a Milano del Partito Democratico sulla base dell’alleanza Federazione della Sinistra (un rimpasto di ex-stalinisti compresa Rifondazione) e Sinistra Ecologia e Libertà (SEL).

Tutte le organizzazioni della pseudo-sinistra hanno celebrato come una vittoria l’elezione di un candidato sostenuto da banchieri come Profumo. Oggi Pisapia commenta con entusiasmo la possibile candidatura di Profumo stesso: “Ne penso solo bene. Sarebbe sicuramente un apporto prezioso per una buona politica”.

Profumo ha sintetizzato il suo programma in una recente intervista al Corriere della Sera: “Serve uno sforzo da 400 miliardi.

Lo può fare solo un governo tecnico”. In un recente articolo che ha scritto per Il Sole 24 Ore, Profumo sottolinea l’importanza della “qualità delle regole per la competitività… Capire come devono cambiare le norme sul lavoro, le strutture dei mercati, le infrastrutture per mantenere e favorire la competitività risulterà fondamentale, decisivo.”. Questo è il programma che la “sinistra” sta ora sponsorizzando.

Quattrocento miliardi di
euro sono un quinto del PIL italiano. Tale programma porterebbe a tutti gli effetti alla distruzione del sistema pensionistico, della pubblica istruzione e dell’assistenza sanitaria.

Il supporto per un governo di tecnocrati è un chiaro segnale ai mercati finanziari che la “sinistra” è pronta ad attuare tutte le misure (anche autoritarie) necessarie per la difesa dei rapporti capitalistici e la protezione degli investimenti privati.

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Fonte: Italia: preparativi per un governo di austerity di “sinistra”

09.10.2011


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alinaf
Estimable Member
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Post: 166
 

Il Boston Consulting Group (la società di consulenza strategica numero uno, sopra anche a McKinsey) ha appena messo fuori un report sulla crisi del debito nell'Eurozona terrificante, basato sulle stime appena uscite degli economisti della Bank of International Settlements a Basilea, che è una specie di superbanca centrale di tutte le banche centrali. Hai qui la società di strategia globale più quotata al mondo che elabora gli ultimi dati che vengono direttamente dalle banche centrali stesse.

Leggilo qui tutto, così impari che il DEBITO TOTALE IN EUROPA IN 30 ANNI è ESPLOSO DEL +400% in termini reale, al netto dell'inflazione ed è salito dal 170% del PIL nel 1980 al 310% del PIL oggi. Questo è il debito totale, stato, aziende e famiglie e per riportarlo alla proporzione rispetto al reddito del 1980 va ora ridotto di circa 6.000 miliardi. Il che implica una riduzione di ricchezza finanziaria, tramite le perdite dei creditori, di 6.000 miliardi in Europa nei prossimi anni.

Il che a sua volta ovviamente implica che tutti gli asset, azioni, obbligazioni corporate e titoli di stato, terreni ed immobili, caleranno di valore in europa per gli anni a venire. Da 18mila miliardi la ricchezza finanziaria secondo BCG calerà a 12mila miliardi di euro in Europa

Alla fine il concetto è semplice: se il debito dal 1980 ad oggi è raddoppiato, rispetto al reddito, diventa impossibile ripagarlo. Anche perchè è provato che oltre un certo livello di debito totale l'economia smette di crescere, il che aggrava il problema di servire il debito ripagando interessi ed ammortamento. La soluzione alla fine è pure semplice e cioè secondo il Boston Consulting Group ridurre il debito totale di famiglie, stato ed imprese europee dal 310 al 180% circa del PIL.

Questo si traduce in una riduzione di SEIMILA MILIARDI DI EURO del debito in Europa, solo per l'Italia parliamo di 800 miliardi e rotti di euro di taglio del debito complessivo (concentrato per noi nel debito pubblico, mentre in Spagna o Grecia o Inghilterra è invece prevalentemente delle famiglie). Ma come riduci il debito ? Cancellandolo, dichiarando default, dichiarando una bancarotta parziale, una moratoria, una "ristrutturazione del debito" come la chiamano elegantemente, con un amnestia insomma del debito, NON RIPAGANDOLO AI CREDITORI.

Questo ovviamente da ossigeno a chi è indebitato, sarebbe un ottima cosa per gli stati, le imprese e le famiglie che hanno troppo debito.... e fa perdere una fortuna ai creditori. Nel caso dell'Italia i creditori secondo BCG dovrebbero perdere più di 800 miliardi di euro, in termini di BTP, CCT e BOT in media il "taglio" sarebbe del -45%.

Nell'insieme alla fine la ricchezza finanziaria totale in europa delle famiglie che è ora di 18 mila miliardi escludendo l'Inghilterra, (di cui mi sembra 4.000 in Italia) verrà ridotta di circa 6.000 miliardi di euro, tramite MEGA TASSE PATRIMONIALI E MEGA DEFAULT DEI DEBITI. E' un calcolo incredibile ? No, è molto logico e semplice. Se il debito va ridotto alla fine in totale in Europa di 6.000 miliardi questo implica ovviamente che i creditori e chi ha ricchezza tassabile deve alla fine in qualche modo, diretto ed indiretto, perdere e pagare lui per i buchi di bilancio

Ripeto: in settembre, la società di strategia top al mondo, quella che fa la strategia per le maggiori multinazionali e anche governi, BCG, usando elaborazioni provenienti dalle banche centrali stessi (la BIS) ha calcolato che alla fine, sul debito pubblico italiano chi lo detiene perderà un -45%

Vendi tutti i BTP, CCT e BOT (non domattina di corsa ovviamente, ma entro l'anno devi farlo)

Da un commento di cobraf stesso medesimo.


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dana74
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Registrato: 2 anni fa
Post: 14366
 

suvvia, per rimanere nell'euro e quindi evitare le monete nazionali che ci perteranno sicuramente (Bifo conferma) alle guerre fratricide in Europa non lo vogliamo fare?

Sì, è una tantum che va avanti da venti anni ma dai...è, come dice Napolitano "per i benefici" di tutti


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dana74
Illustrious Member
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Post: 14366
 

Camusso è d'accordo con Draghi
http://tv.repubblica.it/economia-e-finanza/camusso-e-evidente-che-il-nostro-paese-sta-male/76724/75089

dice la Camusso che con questo governo non si possono fare accordi sociali
(CI VUOLE QUELLO AMICO)

e poi...LI FA DIRETTAMENTE CON CONFINDUSTRIA quindi non ne avrebbe nemmen bisogno di governi.

Riporto un articolo illuminante sul futuro che hanno in serbo:

"Prendete l'ultima manovra finanziaria,quella che a detta di tutti è stata una mazzata da lacrime e sangue.Il suo saldo è stato di 59 miliardi.
Bene,per ripagare il nostro debito pubblico dovremmo fare la stessa manovra per la bellezza di 33 anni(sempre che nel frattempo non aumenti).

Potremmo provare anche un altro dato comparativo.Allora immaginate che il debito vale 20 milioni di lavoratori italiani che:dovrebbero lavorare gratis per un anno,10 ore al giorno,a 10 euro all'ora"
http://lemieconsiderazioniinutili.blogspot.com/2011/10/la-follia-del-debito-pubblico.html

La Camusso invece che ridursi a dar ragione a Draghi (mica sottolineando che i banchieri in questo scenario degli italiani che stanno male hanno avuto un ruolo decisivo)


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giovanni
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Registrato: 2 anni fa
Post: 168
 

Ciao Dana74,
ho letto l'articolo che hai segnalato nel tuo commento:
http://lemieconsiderazioniinutili.blogspot.com/2011/10/la-follia-del-debito-pubblico.html

Dato che funziona in un' estrema semplicità, senza scadere in grossolanità come invece spesso accade in tentativi del genere,
credo che meriterebbe l'home page anche su questo sito.
Forse dovresti segnalarlo alla redazione.
Anche l'articolo di Marc Wells tra l'altro meriterebbe più spazio al posto dei vari e inutili poemi su Steve Jobs...
... più articoli sul debito e meno riempitivi di costume!


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dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14366
 

Ciao Dana74,
ho letto l'articolo che hai segnalato nel tuo commento:
http://lemieconsiderazioniinutili.blogspot.com/2011/10/la-follia-del-debito-pubblico.html

Dato che funziona in un' estrema semplicità, senza scadere in grossolanità come invece spesso accade in tentativi del genere,
credo che meriterebbe l'home page anche su questo sito.
Forse dovresti segnalarlo alla redazione.
Anche l'articolo di Marc Wells tra l'altro meriterebbe più spazio al posto dei vari e inutili poemi su Steve Jobs...
... più articoli sul debito e meno riempitivi di costume!

😀

l'art al blog segnalato era già stato messo nel forum, ma l'ho risegnalato visto che si parlava di numeri del debito e che sono assurdi..


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