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L´allarme dei concessionari auto chiuderemo in 1.200


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Scatta ovunque l´allarme dei concessionari chiuderemo in 1.200, a rischio 15mila posti


I rivenditori parlano di saloni deserti o quasi: ecco cosa succederà se le previsioni sul calo di vendite saranno confermate
Siamo passati dai 2,5 milioni di vetture del 2007 ai previsti 1,7 milioni di quest´anno" Dal governo vorremmo un supporto almeno per le auto a bassa emissione"

«In Italia ci sono più o meno 3.800 concessionarie. Se le previsioni sulle vendite saranno confermate, nei prossimi mesi ne chiuderanno almeno 1.200. E in tutto andranno persi circa 15mila posti di lavoro». A Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l´associazione delle imprese che vendono vetture, bastano pochi dati per far capire quanto sia grave la situazione del settore. Spiega che «è una crisi strutturale», e lo fa attraverso altri numeri: «Siamo passati dai 2,5 milioni di auto vendute nel 2007, ai 1,9 milioni dell´anno passato. Le previsioni di associazioni e analisti dicono che alla fine del 2010 arriveremo a 1,7 milioni e il numero rimarrà stabile fino al 2014».

In poche parole: non si vende. I rivenditori parlano di saloni che a giugno e luglio sono rimasti deserti o quasi: «Normalmente si tratta di due mesi in cui le nostre concessionarie sono tutt´altro che affollate. Però, devo dire che sta andando ancora peggio del previsto», racconta Lorenzo Loccisano, amministratore di Progetto, gruppo attivo in Piemonte e Valle d´Aosta.
Secondo le statistiche, tra gennaio e marzo il mercato ha tenuto, ma, spiega Filippo Pavan Bernacchi, «i numeri sono "sporcati" dagli incentivi, perché l´auto poteva essere venduta a dicembre ma immatricolata a marzo». Invece, prosegue il presidente di Federauto, «il calo vero, depurato dai "chilometri zero" parla di un mercato in flessione del 30 per cento, con Fiat e Ford che stanno soffrendo più degli altri perché sono i due marchi che più hanno beneficiato degli aiuti sulla rottamazione».

E se oggi i venditori d´auto sono così malmessi, la colpa è anche degli incentivi: «Quelli del 2009 sono stati dannosi per l´intero sistema, perché abbiamo lavorato per un anno al 150 per cento e ora siamo scesi di colpo al 70», spiega il numero uno dei concessionari italiani. E aggiunge: «Abbiamo chiesto al governo una exit strategy, un cuscinetto. Ce l´hanno promesso, ma non è arrivato. E adesso vorremmo almeno un supporto per le vetture a basso impatto ambientale, o comunque a bassa emissione di CO2».

L´obiettivo dei concessionari è di alzare l´asticella delle auto vendute a due milioni di esemplari, che è considerato il livello minimo di sopravvivenza. Altrimenti saranno costretti a usare le forbici sui propri organici: «Se questa situazione persiste - dice Alberto Di Tanno, presidente del gruppo Intergea, 40 mila vetture vendute ogni anno tra Piemonte, Liguria e Lombardia - non ci sarà solo una crisi dell´indotto che sta "a monte" delle case automobilistiche, ma anche di quello che sta "a valle", ossia della rete distributiva. È un comparto che impiega migliaia di persone e che ha tantissimi costi fissi, difficili da comprimere». In gioco ci sono non solo i posti di lavoro, ma anche l´equilibrio dei bilanci pubblici: «Se il sistema non regge - evidenzia Pavan Bernacchi - non saremo gli unici a risentirne. Perché il calo di vendite porterà una diminuzione di tutta la parte fiscale che ruota attorno all´auto. E sarà un ammanco che avrà un impatto micidiale sui conti dello Stato».

Stefano Parola
Fonte: www.repubblica.it
25.07.2010


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dana74
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mi dispiace, chiederò a mio padre se mi garantisce un mutuo con la banca così che comprerò 6 auto all'anno, va bene?

ma i concessionari si rendon conto del mondo fuori come cambia o pensano che il loro "orticello" sia immune indenne ed abbia il diritto di vivere in eterno rispetto agli altri?


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Anonymous
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Post: 30947
 

bastardi
basta che abbassano il prezzo!!
Se gli stipendi calano perchè loro vogliono vendere sempre allo stesso prezzo?
Non gli è bastata la truffa dell'euro?
macchine che veniva vendutea 15milioni nel 98-2000 già nel 2001-2002
costavano 10mila euro oggi 13-15mila
la scusa è che le macchine di oggi sono più sicure...ma questo con l'avanzamento della tecnologia si ottiene da solo aparità di costo..invece loro ce ladanno con aumenti di costo esorbitanti..

è come se ci dicessero che i computer devono avumentare il costo perchè sempre p potenti ..invece i costi diminuiscono esonosempre più potenti..
in realtà quelladelle auto è una lobbie potentissima in regime di NON concorrenza ma di stretto monopolio quindi alzano i prezzi tutti insieme..
nessuna nota stonata

magari fallissero tutti..me ne fotto dei posti di lavoro ..
non possono campare sulle nostre spalle..
devono rientrare nei prezzi di mercato ossia una panda non può costare 10mila euro ossia 20milioni..una volta con 20milioni prendevi un macchinone.. oggi ci prendi una macchinetta..
nondovrebbe costare più di 5000euro
il problema è che bisogna pagare gli stipendi a i dirigenti falliti e ridicoli come marchionne

ciao


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Tonguessy
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Post: 2779
 

Questo è l'ennesimo caso di orrenda programmazione industriale. Visto che:

1-non è possibile guidare più di una macchina contemporaneamente
2-occorre la patente per guidarla
3-il rapporto abitanti-auto è uno dei più alti nel mondo
4-la truffa degli Euro-n prima o dopo come tutte le bolle doveva sgonfiarsi
5-la crisi esiste nonostante le parole rassicuranti del Premier e scagnozzi

esistono alcune possibilità per continuare a DROGARE il mercato dell'auto:

A-abbassare l'età minima richiesta per la patente, in subordine rendere gli esami della patente più facili, meglio ancora toglierli, basta pagare 2000€ e automaticamente, indipendentemente dall'età, ci viene garantito il diritto di guida (un po' lo stesso che sta succedendo in ambiente universitario, con le lauree a pagamento tipo CEPU, E-Campus etc...)
B-rendere OBBLIGATORIA la rottamazione di auto inferiori ad Euro5
C-continuare a regalare i nostri soldi a Marpionne, e rinnvare gli incentivi al 50% (metà la paga il privato e metà la paga lo Stato)
D-raddoppiare gli stipendi dei lavoratori (metodo fordista) ma obbligarli ad acquistare auto nuove. Eliminare quindi i servizi di trasporto pubblico + punto B. Ma poi perchè raddoppiare gli stipendi? Se volgiono andare a lavorare che si facciano un altro mutuo!

In alternativa: obbligare le corporation automobilistiche a pagare i dipendenti anche dopo il dichiarato fallimento della filiale. In caso di impossibilità di pagamento confisca dei beni societari e personali di menager e amministratori. Vietato l'intervento dell'INPS: quei soldi sono VERSAMENTI DEI LAVORATORI e non servono a sanare gli errori di programmazione industriale. Non si dice sempre che l'imprenditore rischia in proprio? Bene, adesso è arrivato il momento di verificare questa cosa. Si rischia se si è convinti, sennò si va a fare il taglialegna (che peraltro rischia e parecchio, ma non sulla pelle di altri). Facile rischiare quando al momento del bisogno entra il paparino (lo stato!) a sistemare i casini!


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marcopa
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L' industria dell' auto e' in crisi perche' il modello dei trasporti basato sulle quattro ruote e' insostenibile non solo dal punto ambientale ma anche dal punto di vista economico ed energetico. Il sistema dei trasporti sara' rivoluzionato nei prossimi 20 anni, in direzioni oggi impossibili da prevedere. Quello che mi sento di affermare con forza e' che sprecare risorse e spremere lavoratori per un sistema che non funziona e non ha futuro e' sbagliato.E il traporto pubblico che potrebbe essere e per qualcuno lo e' gia' un' alternativa al sistema unico delle quattro ruote vedra' prossimamente in Italia' tagliati i finanziamenti. Si investono invece enormi risorse finanziarie per le linee ad alta velocita' che fanno risparmiare...qualche decina di minuti, forse.


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kitiaram
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Post: 128
 

Non è possibile che un'auto costi quanto un appartamento! Non è possibile che non vogliano proprio fare auto elettriche funzionali! Non è possibile che debbano sempre approfittare dei più poveri, la gente non se la può + permettere la macchina nuova!
Detto ciò non comprerei mai più una fiat nemmeno costasse 1000€ iva compresa da nuova! Andassero a quel paese!


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Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

ripeto anche in periodo di vacche magre questi imprenditore da strapazzo con lezze al culo voglio fare gli stessi profitti..
abbassassero il prezzo a 5000euro e se ne parla per una panda..
la vadano a costruire dove vogliono anche pagando i serbi 600 euro noi non la compriamo ad i prezzi di oggi l'auto..
il mercato lo facciamo noi non loro..
prima ci hanno intortati con l'auto come status symbol (e l'auto nuova a tutti i costi come capacità economica da dimostrare al vicino!)e poi la vendono a 4 volte il suo valore..
(ad esempio una panda venduta a circa 20milioni ossia 10000euro quando ne vale 5milioni al massimo)
lo stesso potrebbe dirsi delle auto di lusso..

quindi loro facciano quel che vogliono ma siamo noi a non doverle comprare a quei prezzi ,cosi' facendo i prezzi scenderanno..

ma fin quando un 70% di popolazione è una massa informe di pecorume vario
è ovvio che non prevarremo mai..se mentre boicottiamo le auto il crumiro egoista se la compra,sia se ricco(in quel caso c'è poco da fare ma non è lui che fa massa critica,i ricchi sono pochi!) sia se deve fare debiti e mutui per comprarla
ecco che non c'è speranza..
prima bisognerà deprogrammare le menti malate della popolazione succube
e convincerli che la macchina la si può tenere anche vecchia che non è importante comprare l'ultimo modello per mostrare agli altri ed a se stesso di non essere un insignificante pecora appecoronata...

ma la vedo molto dura..

sono questi atteggiamenti che fanno forte marchionne la fiat e i produttori di auto in genere..

se ci liberassimo di queste sovrastrutture le macchine costerebbero meno della metà del prezzo di oggi!
ciao


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Tonguessy
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Post: 2779
 

abbassassero il prezzo a 5000euro e se ne parla per una panda..
se ci liberassimo di queste sovrastrutture le macchine costerebbero meno della metà del prezzo di oggi!
ciao

Ci sono già le auto a 4000€
http://automobili.blogspot.com/2005/05/auto-cinese-4000-euro.html

C'è anche la Dacia a 5000€

E allora? Le vedi circolare, visto che costano così poco e noi ne abbiamo un così disperato bisogno?
Stai focalizzando un aspetto molto marginale, questo dicono i fatti.


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marcopa
Illustrious Member
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Post: 8303
 

Auto: crollo immatricolazioni a luglio (-26%)
Federauto: non si può continuare all'infinito ad autoimmatricolarsi vetture per dimostrare dati di quota non veritieri

ROMA - Ancora un flop del mercato dell'auto che a luglio "consuntiverà un altro -26%". Lo anticipa Federauto, l'associazione dei concessionari d'auto, alla vigilia dei dati ufficiali che saranno resi noti domani. Per il presidente Filippo Pavan Bernacchi, che chiede un intervento del governo, si tratta di "un vero disastro per tutti. Questo dato si avvicina molto alla realtà perché - dice - sembra che i principali costruttori abbiamo finalmente tolto il piede dalle kilometri zero. Questo perché non si può continuare all'infinito ad autoimmatricolarsi vetture per dimostrare dati di quota non veritieri. E infatti il mercato a privati, quello non inquinabile da autoimmatricolazioni, vede una flessione attorno al -30%. E si continua così oramai da qualche mese nell'indifferenza del Governo".

"Negli Usa - commenta ancora Federauto - Obama visita lo stabilimento Chrysler ed elogia Sergio Marchionne che riceve, nel contempo, consensi dagli operai. Obama si spinge a rivendicare di aver varato la legge sulla rottamazione "che ha salvato almeno 100 mila posti di lavoro, permettendo nel contempo di realizzare auto e camion che consumando meno ci porteranno verso un futuro di indipendenza energetica. In Italia è il contrario". Per Pavan Bernacchi "servirebbe che il presidente del Consiglio prendesse in mano la situazione". Come? "Da un lato rinnovando dei bonus pluriennali per svecchiare il parco auto e incentivare le vetture a basso impatto ambientale; in primis quelle alimentate a Gpl e a Metano. Dall'altro, varando una politica seria per riallineare la tassazione delle vetture aziendali agli altri paesi europei. C'è una differenza enorme a nostro sfavore e le poche aziende che potrebbero acquistare auto, veicoli commerciali e industriali, sono costrette a mantenere i propri parchi, anche obsoleti, non sicuri e inquinanti". Federauto chiede allo Stato "di prendere subito in considerazione misure a supporto del mercato auto. Sarebbero a costo zero, perché si pagherebbero, sia con le imposte sulle auto aggiuntive, sia con riduzione delle spese mediche legate alla cattiva qualità dell'aria e la diminuzioni di morti e feriti per gli incidenti stradali. Inoltre ci sarebbe un minor ricorso agli ammortizzatori sociali che stanno drenando molte risorse statali. Questo si otterrebbe incentivando l'acquisto di auto che consumano e inquinano meno, e sono molto più sicure con dotazioni moderne come le scocche a deformazione progressiva, l'ABS, l'ESP e gli Airbag".

Quanto alla questione della produzione delle auto in Italia, per Federauto "è importante che Fiat resti a produrre nella penisola. Per questo serve un atteggiamento totalmente diverso di certi sindacati. In questo momento produrre in Europa non conviene più e tutti stanno smobilitando gli stabilimenti italiani per delocalizzare. Prendiamo esempio dai lavoratori targati Usa".

Fonte www.ansa.it


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