L’Ikea in sciopero

I lavoratori dell’Ikea di Corsico entrano in sciopero perché lamentano, tra le altre cose, il fatto di essere cronometrati quando vanno a fare la pipì. Meglio, per far carriera all’Ikea, non avevere la prostata irritata. Sennò si sforano i tempi. Niente di strano e di nuovo: le aziende sono sempre state dalla parte del catetere per quel che riguarda la fisiologia espulsiva dei loro dipendenti. Ora che il lavoro è sacro per chi non ce l’ha - e sono sempre di più - e un benefit molto volatile per chi invece ce l’ha, sarebbe interessante andare a vedere come sono cambiate le relazioni di potere nei luoghi della produzione. È comunque certo che oggi il quadro di queste relazioni è regolato dalla presunzione di un percorso lavorativo pilotato dalla fede nell’azienda e dalla benevola identificazione con quest’ultima e i suoi meravigliosi obiettivi. Se lavori, in altre parole, è meglio che ti identifichi con l’impresa che ti ospita e insieme inserisce il tuo corpo e la tua mediocre esistenza in un progetto di ampio respiro. Atsalùt.

Fonte: www.unita.it
Link: http://www.unita.it/news/toni_jop/97256/likea_in_sciopero
11.04.2010