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La caccia all’uovo finisce male per il PD e tutto il complesso mediatico.


Maia
 Maia
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Il papà di Daisy minaccia: "Noi via dall'Italia" Ma ora spuntano due arresti e una condanna
Sentenza in primo grado di 5 anni e 4 mesi per appartenenza a un clan nigeriano

Laura Tecce

«Daisy è nata in Italia, come i suoi fratelli di 14 e 8 anni. Da adesso in poi farò attenzione che non tornino a casa dopo le 20.

Siamo arrivati dalla Nigeria 24 anni fa, è capitato di essere vittime di episodi razzisti verbali, ma non ci faccio caso. Le persone parlano, non bisogna darci troppo peso». Così Iredia Osakue, il papà di Daisy, la giovane atleta della Nazionale italiana di atletica leggera colpita dal lancio di uova a Moncalieri. Addirittura ha dichiarato che vorrebbe «andarsene dall'Italia», nonostante le indagini che hanno portato all'identificazione degli aggressori, come è stato più volte sottolineato dagli inquirenti, hanno del tutto escluso l'aggravante razzista invocata dalla stessa ragazza e dal padre nelle interviste a stampa e tv in quanto dello stesso tipo di violenza sono state vittime anche tre signore non di colore all'uscita del ristorante e un pensionato che ha visto imbrattato il muro esterno della propria abitazione.

Ciò che invece emerge da una sentenza di primo grado del 9 ottobre 2007, emessa dal gup Cristina Palmesino al termine di un processo con il rito abbreviato, è che Iredia Osakue è stato condannato a 5 anni e 4 mesi per associazione a delinquere di stampo mafioso, tentata rapina e spaccio di droga. L'uomo sarebbe stato a capo di un'organizzazione, chiamata «Eiye», che ha base in Nigeria ma molte ramificazioni in Europa. Al centro del processo la lotta con l'organizzazione rivale «Black Axe» con cui si contendeva il controllo del Torinese. Al gruppo venivano attribuiti diversi reati: truffa, intimidazioni, tentati omicidi, lesioni, estorsioni ed esercitava la violenza fisica «con armi bianche e da sparo», con «frustate attraverso lo strumento africano detto kobu-kobu al fine di costringere connazionali ad affiliarsi o di punire chi sgarrava».

In un articolo di Repubblica datato 2002 si parla di una retata dei carabinieri di Moncalieri in cui furono arrestati per «sfruttamento della prostituzione Odion Obadeyi, 28, Lovely Albert, 30 anni, il convivente di quest'ultima, Iredia Osakue, 29 anni, tutti e tre clandestini, e Silvano Gallo, 50 anni, di Nichelino, che aveva formato una gang specializzata nello sfruttamento di decine di prostitute di colore il cui ingresso clandestino in Italia era favorito da un phone center di San Salvario». I carabinieri di Moncalieri confermano che l'uomo arrestato per sfruttamento della prostituzione nel 2002 è lo stesso Iredia Osakue, padre della discobola azzurra Daisy, e Lovely Albert, altro non sarebbe che la madre della giovane, che oggi avrebbe cambiato nome in Magdeline. Oggi l'uomo è il titolare di un centro pratiche per immigrati, la Daad Agency di Moncalieri, che gestisce dai permessi di soggiorno ai ricongiungimenti familiari, nonché mediatore culturale in una cooperativa che gestisce l'accoglienza, la cooperativa sociale Sanitalia service che gestisce 15 strutture in Piemonte.

E i vigili urbani di Torino avrebbero riarrestato, nel 2006, un Iredia Osakue per una vicenda legata alla tratta delle ragazze nigeriane.

FONTE http://www.ilgiornale.it/news/politica/pap-daisy-minaccia-noi-dallitalia-ora-spuntano-due-arresti-e-1561287.html


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Tizio8020
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Ma questi 5 anni e 4 mesi, il tipo li ha scontati o no?
E sopratutto, se i reati riguardavano lo sfruttamento di clandestine... come è possibile che lavori proprio con gli immigrati?


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esca
 esca
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E' controproducente farla controvento.


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[Utente Cancellato]
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Tizio8020;239043 wrote: Ma questi 5 anni e 4 mesi, il tipo li ha scontati o no?
E sopratutto, se i reati riguardavano lo sfruttamento di clandestine... come è possibile che lavori proprio con gli immigrati?

Bisognerebbe chiederlo ai saviano, ai martina e ai bergoglio.
Ma in un paese di merda in mano a mafie di tutti i tipi e nazionalità, di cosa vogliamo meravigliarci?


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Tizio8020
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Io se fossi un Africano residente in Italia mi vergognerei di certa gente.
Come io Italiano mi vergogno dei vari Martina, Cirinnà e compagnia cantante...


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