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La dispensa è vuota-scorta per sei mesi.


Eshin
Famed Member
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LA DISPENSA E’ VUOTA - DALL’OLIO AGLI AGRUMI FINO AL VINO, MOLTE PRODUZIONI NAZIONALI SONO CROLLATE DEL 50% NEL 2014 - LE CAUSE PRINCIPALI: MALTEMPO, BATTERI E PARASSITI - ORA ABBIAMO SCORTE SOLO PER SEI MESI

L’olio di oliva extravergine e made in Italy è razionato e con le scorte si arriverà soltanto a metà 2015 - Stessa sorte per il grano duro, quello che serve all’industria per fare la pasta. Sei mesi in tutto anche per il miele. E ci sono problemi per il vino, per gli agrumi e per le castagne…

OLIO OLIVA
In cantina c’erano il vino, l’olio, la conserva di pomodoro, lo strutto. In solaio, grano o farina e poi salami, coppe, pancette… Se le scorte erano buone, nelle case contadine l’inverno sembrava meno freddo e la primavera non troppo lontana. C’erano ovviamente le dispense ricche e quelle povere. Ma nell’anno appena arrivato a essere in crisi è l’intera “Dispensa Italia”, perché i raccolti non sono stati buoni e — 70 anni dopo la guerra — si torna a parlare di “razionamento”. L’allarme è lanciato dalla Coldiretti.

«L’olio di oliva extravergine e made in Italy — dice Lorenzo Bazzana, responsabile economia di questa organizzazione di coltivatori — è razionato e con le scorte si arriverà soltanto a metà 2015.

Stessa sorte per il grano duro, quello che serve all’industria per fare la pasta. Sei mesi in tutto anche per il miele. E ci sono problemi per il vino, per gli agrumi e per le castagne».

BATTAGLIA DELLE ARANCE A IVREA
Ha un nome che spiega tutto, il virus che attacca le arance: «Citrus Tristeza », ovvero la «tristezza degli agrumi». La pianta sembra depressa, poi si secca e muore. Per combattere il virus, bisogna tagliarla e bruciarla.

«Quest’anno la “tristezza degli agrumi” ha provocato un calo di produzione del 25%. Il virus è in espansione ormai da anni e non siamo riusciti a fermarlo». Ma a mancare sulle tavole italiane sarà soprattutto l’olio extravergine. «In Puglia, prima regione d’Italia per la produzione, il calo è stato del 40%.

A provocarlo è stato un batterio, la Xjlella fastidiosa. Nel resto del Paese, a fare danni, è arrivata la mosca olearia. Se la produzione quasi si dimezza i prezzi salgono. Alla borsa di Bari l’olio in questi giorni si vende a 7 euro al chilo, il doppio rispetto all’anno scorso». Navi cisterna e autobotti sono già viaggio verso l’Italia da Turchia, Grecia, Tunisia… «Bisognerà stare attenti alle frodi.

Sui mercati internazionali girano oli che non hanno mai visto un ulivo e che diventano verdi perché vengono colorati con la clorofilla. C’è il rischio che olio straniero sia venduto come made in Italy e che addirittura cerchi di spacciarsi come Dop o Igp». Epicentro della crisi a tavola, il piatto clou della dieta mediterranea: la pasta. Scarso l’olio per condirla, scarsa anche la materia prima, il grano duro.
grano saraceno
GRANO SARACENO

«In Italia — dice Lorenzo Bazzana — il calo è stato del 4% ma noi importiamo il 40% del grano che ci serve. In Canada, che è il nostro fornitore principale, la produzione è diminuita del 27% e non ci sono eccedenze in altri Paesi, perché nel mondo c’è stato un calo complessivo del 15%. Dovremo imparare a produrlo noi, il grano che ci serve».

Sarà difficile trovare miele (che anche in annate normali per il 50% arriva dall’estero). Dopo il Varroa destructor, acaro parassita che si attacca al corpo dell’ape, è arrivato anche il coleottero Aetina tumida, che mangia il miele prima della raccolta. Le larve rovinano i favi. Unico rimedio, il fuoco. «Ma è difficile bloccare famiglie di coleotteri in grado di spostarsi per più di 10 chilometri in un giorno».

In crisi il bicchiere di vino. La vendemmia 2014 è stata la più scarsa dopo quella del 1950 e per gli italiani abituati a bersi 38 litri all’anno (a testa) non sarà semplice trovare un prodotto di qualità a un prezzo giusto. Le castagne sono quasi scomparse, con una produzione di appena 18 milioni di chili, appena un terzo rispetto a 10 anni fa.

VINO
«Se non c’è farina bianca, prepara la polenta», si diceva nelle cucine di campagna. Ma anche il mais ha i suoi problemi. «Quest’anno — racconta Daniele Sfulcini, direttore di Confagricoltura a Mantova — non ci sono state le aflatossine provocate dalla siccità ma abbiamo problemi con le “vomitossine”, o “don” che creano danni alla salute degli animali». La vacca rigetta il mais malato, il maiale viene colpito al fegato e non cresce più bene. «E così, per evitare problemi agli animali, siano costretti a importare sempre più mais dall’estero e a prezzi sempre più alti. Al contrario, per il mais italiano che ha avuto una buona produzione, i prezzi sono crollati».

I bollettini della borsa merci di Mantova confermano. Il mais nazionale che nel primo trimestre 2014 era pagato 182 euro la tonnellata ora costa 149 euro. Rispetto alla media dell’anno scorso è crollato del 40%. Il mais estero, anche quello Ogm, viene pagato invece 158 euro. Buona pure la produzione di soia ma copre appena il 10 — 15% del fabbisogno nazionale. Tutto il resto arriva da lontano.

castagne per gli ospiti
CASTAGNE PER GLI OSPITI
«Dal 2007 fino al terzo trimestre del 2011 — dice il direttore di Confagricoltura — nei bollettini della borsa merci si specificava che la soia importata era Ogm. Adesso si scrive soltanto che si tratta di “soia estera”. Meglio non fare sapere che questa soia, quasi tutta Ogm, viene pagata al quintale 5 euro in più della nostra soia, non Ogm».

Non sarà dunque un anno facile, il 2015, nelle campagne e a tavola. «Con il crollo dei raccolti nazionali — dice Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti — rischiamo di metterci in casa prodotti di bassa qualità spacciati per made in Italy. Meglio leggere bene le etichette, soprattutto per olio, miele, agrumi freschi, dove è in vigore l’obbligo di indicare la provenienza ». Ma navi, Tir e autobotti stanno già arrivando. Tutti alla conquista della “Dispensa Italia”.
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/dispensa-vuota-dall-olio-agrumi-fino-vino-molte-produzioni-91816.htm


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Rasna
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 634
 

Tutto vero ma c'è da fare un appunto:

da tempo l'olio commerciale è prodotto con olive di produzione europea (le marche più famose) o addirittura extra europea.
Le marche più note, spulciando bene l'etichetta, dichiarano che l'olio è fatto in italia con olive straniere ma ne approfittano ugualmente per alzare i prezzi.

Non so se la mosca abbia rovinato i raccolti anche in altre aree, ma comunque è parecchio tempo che l'olio buono, fatto in italia da olive prodotte da noi, è quasi indisponibile presso i supermercati.

Miei conoscenti mi dicono che per avere un guadagno, non arricchirsi ma guadagnare un po, bisognerebbe vendere l'olio buono a non meno di 8 euro al litro, prezzo troppo alto per le finanze della gente, a condizione che la raccolta si faccia senza pagare personale. Da qui ne consegue che chi ha più di tre quattro ettari ha l'unica possibilità di reclutare parenti o amici che raccolgano le olive gratis o almeno accontentandosi di qualche litro come ricompensa... insomma, si produce olio grazie al buon cuore dei parenti e degli amici.
Chi ha 10 e più ettari rinuncia alla raccolta o vende in blocco la produzione sull'albero, rischiando che gli incaricati della raccolta rovinino le piante con macchinari troppo pesanti... e spesso quei 10 ettari sono la pensione che li fa campare durante l'anno (anzi, che li faceva...).

Discorso analogo per il vino: da me nell'etruria meridionale (in zona di produzione di vino e olio) le persone stanno dismettendo le vigne a causa del troppo impegno e rischio in relazione a quanto le cantine pagano l'uva. Negli ultimi anni stiamo tra i 15 e i 23 euro al quintale, a fronte di 5 trattamenti di acqua ramata l'anno se piove normalmente... ma se piove troppo da un lato il vino non sarà buono (e quindi il prezzo scende) dall'altro i trattamenti aumentano per contrastare muffe resistenti all'acqua ramata. Quest'anno il mio vicino ha combattuto con l'oidio per tutta l'estate, nonostante i trattamenti.

Insomma, l'agricoltura secondo me è l'unico vero lavoro ma è anche uno dei più bistrattati e meno redditizi. Ultimamente poi la concorrenza dei grandi produttori ha messo in ginocchio i piccoli non solo con le loro produzioni ma anche con i loro metodi: più si usano metodi industriali più si stimolano le malattie fungine e parassitarie che loro debellano con bombe chimiche e che alimentano il circolo vizioso che ben conosciamo.

Per tornare più in topic: hai ragione in tutto ciò che dici. Non possiamo che cercare di far capire alla gente le di tutto questo... perché mica possiamo pensare che è solo colpa del clima che cambia!


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Maria Stella
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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dalle mie parti se un coltivatore sul campo si fa aiutare da parenti ed amici.. vede accorrere la Finanza e si becca un multone da paura, si presume un caso di "lavoro nero"..anche se sii tratta di noti amici dell'agricoltore..hanno dato una di queste multe stronca /ditta a uno che stava permettendo ad alcuni immigrati di raccogliere foglie di vite (poche, avevano appena cominciato), per fare involtini di riso da conserva casalinga... Anche così si vessa un paese e si impedisce di sopravvivere.. tranquilli, tutto va bene, c'e chi pensa a noi....tutto sta a vedere che gli gira per la capa...speriamo sia un caso l'ìinsieme di malanni "agrari" che ci darà il colpo di grazia..tanto anche se così non è..non ce lo diranno..Che destino buggerone..non credete? Quando si dice, "il caso cinico e BARO"


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brumbrum
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1643
 

dalle mie parti se un coltivatore sul campo si fa aiutare da parenti ed amici.. vede accorrere la Finanza e si becca un multone da paura, si presume un caso di "lavoro nero"..a nche se sii tratta di noti amici dell'agricoltore..hanno dato una di queste multe stronca /ditta a uno che stava permettendo ad alcuni immigrati di raccogliere foglie di vite (poche, avevano appena cominciato), per fare involtini di riso da conserva casalinga... Anche così si vessa un opaese e si imopedisce di sopravvivere.. tranquilli e speriamo sia un caso l'ìinsieme di malanni "agrari" che ci darà nil colpo di grazia..tanrto anche se così non è..non ce lo diranno..però eh? Che destino buggerone..no0n credete? Quando si dice, "il caso cinico e BARO"

siamo alla follia totale
chi lavora viene trattato come un delinquente


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Rasna
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 634
 

Quanto è successo è assurdo: dalle parti mie è normale chiedere aiuto per la raccolta ai parenti che poi avranno qualche litro d'olio in cambio.
Non si tratta di persone che lavorano nell'uliveto costantemente ma solo di qualche giorno esclusivamente per la raccolta.
Siamo al punto che una tradizione che non ruba nulla a nessuno diventa illegale... e ciò che è peggio è come la finanza o comunque le forze di polizia abbiano applicato la legge, quanta stupidità e mancanza di comprensione.


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brumbrum
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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Quanto è successo è assurdo: dalle parti mie è normale chiedere aiuto per la raccolta ai parenti che poi avranno qualche litro d'olio in cambio.
Non si tratta di persone che lavorano nell'uliveto costantemente ma solo di qualche giorno esclusivamente per la raccolta.
Siamo al punto che una tradizione che non ruba nulla a nessuno diventa illegale... e ciò che è peggio è come la finanza o comunque le forze di polizia abbiano applicato la legge, quanta stupidità e mancanza di comprensione.

è una guerra alla sussistenza


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