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La finanziaria del cattolico Prodi


marko
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Passati i tempi dei comunisti che ammazzavano i preti. Ora il "centrosinistra" si premura di non far pagar tasse al Vaticano:

http://www.tgcom.mediaset.it/tgfin/articoli/articolo381766.shtml


Citazione
Affus
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"marko" wrote: Passati i tempi dei comunisti che ammazzavano i preti. Ora il "centrosinistra" si premura di non far pagar tasse al Vaticano:

http://www.tgcom.mediaset.it/tgfin/articoli/articolo381766.shtml

Testimonianze sulle tasse

Benjamin FRANKLIN (1706-1790)
"Due cose sono certe nella vita: la morte e le tasse".

Jean-Baptiste SAY (1767-1832)
"Dio ci guardi dall'attività finanziaria pubblica – sosteneva Say intorno al 1800, quale appartenente alla scuola classica – poiché è spendacciona e consuma tutte le sostanze dei privati. Le consuma improduttivamente e non offre la possibilità a costoro di destinare il reddito alla produzione di ricchezza autentica".

Frédéric BASTIAT (1801-1850)
"Anche lo Stato è soggetto alla Legge di Malthus. Esso tende a espandersi in proporzione ai propri mezzi di sussistenza e a vivere oltre essi, mezzi che in ultima analisi sono solamente le risorse del popolo. Guai al popolo che non è capace di limitare la sfera di azione dello Stato: la libertà, l'impresa privata, la ricchezza, la felicità, l'indipendenza, la dignità personale, tutto sparisce".

Antonio ROSMINI (1797-1855)
"La progressione di questa tassa... è un furto mascherato che fa il potere legislativo in nome della legge. Ella dunque viola l'altro principio di diritto naturale che tutte le proprietà sono inviolabili". "L'assolutismo consiste principalmente nel comandare alla borsa degli altri".

Papa LEONE XIII (1878-1903)
"La privata proprietà non venga stremata da imposte eccessive. Il diritto della proprietà derivando non da legge umana, ma dalla naturale, lo Stato non può annientarlo, ma solamente temperarne l'uso ed armonizzarlo col bene comune, ed è ingiustizia ed inumanità esigere dai privati, sotto nome d'imposte, più del dovere" (enciclica Rerum Novarum, 1891, n. 35).

Papa PIO XI (1922-1939)
"Non è lecito allo Stato di pesare tanto con imposte e tasse esorbitanti sulla proprietà privata fino al punto da condurla quasi allo stremo, poiché, derivando il diritto di proprietà privata non da legge umana ma dalla legge di natura, lo Stato nuon può annientarlo ma solo temperarne l'uso armonizzandolo col bene comune" (enciclica Quadragesimo anno, 1931, n. 49).

Papa PIO XII (1939-1958)
"I bisogni finanziari di ogni nazione, grande o piccola, sono enormemente cresciuti. La colpa non va attribuita solamente alle complicazioni o tensioni internazionali; ma anche, e forse più ancora, all'estensione smisurata dell'attività dello Stato, attività che, dettata troppo spesso da ideologie false o malsane, fa della politica finanziaria, e in modo particolare della politica fiscale, uno strumento al servizio di preoccupazioni di un ordine assolutamente diverso" (Discorso ai partecipanti al Congresso dell'Istituto Internazionale di Finanze Pubbliche, 2.10.1948).

"Astenetevi da queste misure (fiscali) che, a dispetto della loro elaboratezza tecnica, urtano e feriscono nel popolo il senso del giusto e dell'ingiusto, o che rilegano la sua forza vitale, la sua legittima ambizione di raccogliere il frutto del suo lavoro, la sua cura della sicurezza familiare: tutte considerazioni, queste, che meritano di occupare nell'animo del legislatore, il primo posto anziché l'ultimo" (2.10.1948).

"L'imposta non può mai diventare, per opera dei poteri pubblici, un comodo metodo per colmare i deficit provocati da un'amministrazione imprevidente" (2.10.1956).

"Spesso imposte troppo pesanti opprimono l'iniziativa privata, frenano lo sviluppo dell'industria e del commercio, scoraggiano i volenterosi" perciò è necessario "eliminare dalla legislazione certe disposizioni dannose ai veri interessi degli individui e delle famiglie, come pure al progresso normale del commercio e degli affari" (2.10.1956).

"Lo Stato non può esagerare all'eccesso i carichi tributarii che giungano ad esaurire i leciti benefici della proprietà privata" (9.11.1957).

Papa GIOVANNI XXIII (1958-1963)

"Principio fondamentale in un sistema tributario giusto ed equo è che gli oneri siano proporzionali alla capacità contributiva dei cittadini" (enciclica Mater et magistra, 1961, n. 37).

Barry Morris GOLDWATER (1909-1998)
"Siamo stati indotti a trascurare, e spesso a dimenticare del tutto, il rapporto fra le tasse e la libertà individuale. Siamo stati persuasi che il Governo ha un diritto illimitato sulle ricchezze dei cittadini e che l'unica questione sia di vedere quanta parte di questo suo diritto il Governo debba pretendere".

"La proprietà e la libertà sono inseparabili: quando il Governo, sotto forma di imposte, porta via la prima, esso invade anche l'altra".

Ronald REAGAN (1911-2004)
"L'assegno di disoccupazione è una vacanza prepagata per i fannulloni" (1966)

"Non possono esserci giustificazioni morali per l'imposta progressiva sul reddito" (1966)

"Il sistema dell'imposta progressiva sul reddito venne ideato da Karl Marx, che lo definì il primo ed essenziale requisito di uno Stato socialista" (1966).

"Le tasse sono la sola eccezione tollerata alla legge di gravità formulata da Isaac Newton. Vanno cioè sempre verso l'alto, sia nei periodi buoni sia in quelli cattivi, sia nei momenti di prosperità sia nei momenti di recessione" (1975).

"Andrew Mallon, che fu segretario al tesoro con i presidenti Harding, Coolidge e Hoover, ha spiegato perché l'idea della tassazione progressiva del reddito è in realtà un imbroglio perpetrato non ai danni dei ricchi, bensì ai danni dei lavoratori. E' stato calcolato che riducendo a metà gli oneri progressivi, una volta pienamente realizzati gli effetti di questa riduzione, il governo riceverebbe un gettito fiscale maggiore di quanto non ricevesse con le aliquote doppie" (1978).

"Il contribuente è una persona che lavora per lo Stato, ma non ha dovuto vincere un concorso pubblico" (1984).

"Il nostro debito pubblico è abbastanza grande per poter badare a se stesso" (1988).

"Amici miei, la storia è chiara: abbassare le tasse significa una maggiore libertà, e ogni volta che abbassiamo le tasse, la salute della nostra nazione migliora" (1988).

"Starving the beast - Bisogna affamare la bestia!" (bisogna, cioè, ridurre lo strapotere dello Stato, ridimensionare la sua ingerenza per favorire lo sviluppo delle libertà).

George H. W. BUSH (1924-viv.)
"The Congress will push me to raise taxes and I'll say no. And they'll push, and I'll say no, and they'll push again, and I'll say, to them, «Read my lips: no new taxes»" (candidate George H. W. Bush at the Republican National Convention on August 18, 1988).

"Il Congresso mi spingerà ad aumentare le tasse e io dirò no. Ed essi spingeranno, ed io dirò no, ed essi spingeranno ancora, ed io dirò loro: «leggete le mie labbra: no a nuove tasse»" (il candidato George H. W. Bush alla Convention nationale Republicana, 18 agosto 1988).

Papa GIOVANNI PAOLO II (1978-2005)
"...il bene dell'individuo viene del tutto subordinato al funzionamento del meccanismo economico-sociale, mentre ritiene, d'altro canto, che quel medesimo bene possa essere realizzato prescindendo dalla sua autonoma scelta, dalla sua unica ed esclusiva assunzione di responsabilità davanti al bene o al male. L'uomo così è ridotto ad una serie di relazioni sociali, e scompare il concetto di persona come soggetto autonomo di decisione morale, il quale costruisce mediante tale decisione l'ordine sociale. Da questa errata concezione della perso
na discendono la distorsione del diritto che definisce la sfera di esercizio della libertà, nonché l'opposizione alla proprietà privata. L'uomo, infatti, privo di qualcosa che possa «dir suo» e della possibilità di guadagnarsi da vivere con la sua iniziativa, viene a dipendere dalla macchina sociale e da coloro che la controllano: il che gli rende molto più difficile riconoscere la sua dignità di persona ed inceppa il cammino per la costituzione di un'autentica comunità umana" (enciclica Centesimus annus, 1991, n. 13).

Robert NOZICK (1938-2002)
"La tassazione del reddito da lavoro configura una sorta di lavoro forzato".

Milton FRIEDMAN (1912-2006)
"We have a system that increasingly taxes work and subsidizes nonwork" (Noi abbiamo un sistema che sempre più tassa il lavoro e sostiene il non lavoro).
"I am favor of cutting taxes under any circumstances and for any excuse, for any reason, whenever it's possible" (Io sono a favore del taglio delle tasse in ogni circostanza e per ogni giustificazione, per ogni ragione, ogni volta sia possibile).

Silvio BERLUSCONI (1936-viv.)
"La ricetta della sinistra prevede più tasse. Ma più tasse significa meno sviluppo, meno sviluppo significa più disoccupazione, più disoccupazione significa più povertà. La nostra ricetta, al contrario, si fonda su una diversa equazione: meno tasse uguale più investimenti, più investimenti uguale più sviluppo, più sviluppo uguale meno disoccupazione, meno disoccupazione uguale meno povertà".

Giovanna JACOB
"L'uomo illuminista chiede allo Stato di liberarlo dalla fatica di rispondere da se stesso ai suoi bisogni: ecco quindi che il leviatano diventa quel formidabile distruttore di risorse economiche che è lo Stato assistenziale".

Tommaso PADOA-SCHIOPPA
E chi è? È stato il ministro dell’Economia nel tristissimo governo Prodi (governo italiano di sinistra)
“Dovremmo avere il coraggio di dire che le tasse sono una cosa bellissima. È un modo civilissimo di contribuire insieme al pagamento di beni indispensabili come la sicurezza, la tutela dell’ambiente, l’insegnamento, la salute, le stesse pensioni...” (7.10.2007).


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