Vogliono costruire un centro commerciale davanti al Castello del Catajo
A Due Carrare l'ipermercato più grande della provincia
Un'area di 32 mila metri quadrati: presentato in Comune il nuovo progetto
Questo va ad aggiungersi agli innumerevoli sfregi al patrimonio artistico e paesaggistico italiano.
E persare che tutti i politicanti, locali e nazionali, non fanno altro che ammorbarci riempindosi la bocca di chiacchere sull'industria del turismo.
Anche qui in Sardegna hanno idee simili, nel senso che si sono attivati per realizzare un centro commerciale in zona aeroporto di Elmas: siccome gli avevano bocciato la realizzazione dello stadio (che doveva sostituire il Sant'Elia ) ecco che ,disponendo dei terreni e forse dei quattrini, si millantano posti di lavoro . Ovviamente la balla, secondo me, è che si parla sempre di uffici, di poliambulatori, di strutture che già esistono altrove. Cagliari è piena di supermercati, ci sono due Auchan, due Conad , un Carrefur , un Lidl, non so quanti Md ed Ld, più gruppi locali quali Isa e Superpan e Gieffe. Di certo ho dimenticato qualcuno. Invece di far rinascere i negozi tradizionali, dove se non era presente ci dovrebbe essere il rapporto umano oltre che quello tra qualità e prezzo e servizio, si concedono concessioni edilizie e si cementifica ancora. E' un po' lo stesso discorso che si dovrebbe fare per le abitazioni: a parole tutti i sindaci si danno da fare per evitare che le persone cambino città e si trasferiscano altrove ,ed è in quel caso che nascono ,sempre a parole, le idee per ripopolare la città , far rivivere il centro storico, riqualificare le aree: in pratica poi tutto si ferma e non decolla. Secondo me hanno in mente solo autovelox e denaro che proviene dall'urbanizzazione , tasse sui rifiuti e similari. Se diamo un'occhiata ai monumenti storici, guardiamo anche intorno ad essi , magari le finestre con pellicole oscuranti e rifrangenti.
costoro NON costruiscono affatto centri commerciali ma banalmente estraggono valore dal territorio e lo fanno davvero bene
- si ottiene una variante al piano regolatore con cambio di destinazione
- si ottiene una concessione a costruire
- si ottiene un credito dalla banca di territorio
- si costruisce il centro commerciale a credito
- si pagano solo le prime forniture per convincere i fornitori che sei affidabile
- si bloccano i pagamenti ai fornitori (che lavorano a credito per non fallire)
- si pagano regolarmente solo i fornitori della mafia (altrimenti ti ammazzano)
- si inaugura il centro commerciale con la banda ed il labaro
- si richiede il concordato preventivo coi creditori
- si richiede il fallimento al tribunale
- il credito erogato dalla banca va nel NPL (crediti in sofferenza)
- i creditori che hanno richiesto il fallimento falliscono a loro volta
- il centro commerciale va all'asta giudiziaria per poche migliaia di euro
- un imprenditore agricolo compra il lotto e lo converte a produzione di biogas
Qualcuno ci ha guadagnato (in nero), molti ci hanno perduto, sono girate mazzette ed assunzioni di parenti ed amici (tanto la società sarebbe fallita) , forse un paio sono stati indagati ma nessuno è finito in galera. Una cosa è certa: nessuno sarà mai andato a fare acquisti in un centro commerciale dove i negozi non mai mai aperto le porte.