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Lavoratori ACI occupano sede PD


radisol
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L’occupazione dei lavoratori di Aci Informatica alla sede del Pd

di Alberto Sofia - 19/12/2013 -

Nuove proteste dopo le tensioni dello scorso 3 dicembre, quando fecero irruzione decine di disoccupati napoletani.

Dopo le tensioni dello scorso 3 dicembre, con l’irruzione dei disoccupati napoletani, altre decine di lavoratori hanno occupato l’ingresso della sede nazionale del Partito democratico a largo del Nazareno. Questa volta sono i dipendenti di Aci Informatica a protestare: sorvegliati da una decina di agenti di polizia e dal personale di sicurezza del partito, hanno continuato l’occupazione del locale che si trova di fronte agli studi della redazione di Youdem.

LA NUOVA PROTESTA ALLA SEDE NAZIONALE DEL PD – I lavoratori hanno cercato di impedire l’accesso alla sede srotolando uno striscione rosso con su scritto ”Lavoratori Aci Informatica”, poi rimosso su richiesta delle forze dell’ordine.

I lavoratori di Aci Informatica davanti alla sede del Partito democratico sono stati identificati dagli agenti di polizia, dopo l’occupazione dell’atrio della sede di largo del Nazareno. All’esterno altre decine di lavoratori hanno presidiato l’ingresso, con bandiere rosse con la scritta “Lavoratrici e lavoratori autorganizzati Aci Informatica”. Distribuiti volantini con la scritta: ”Aci Informatica in lotta contro Licenziamenti e tagli”: gli scatti sono stati diffusi su Twitter attraverso l’account No Spending Review.

LA SEDE NAZIONALE DEL PD DI NUOVO OCCUPATA - Una ventina i poliziotti in assetto antisommossa che hanno presidiato la sede del partito. I lavoratori dell’Aci informatica hanno fatto irruzione chiedendo di poter parlare con il neosegretario Matteo Renzi, che aveva riunito la segreteria alle 7.30. Non ci sono stati disordini, ma soltanto qualche diverbio verbale con polizia e personale addetto al servizio d’ordine. I manifestanti intendevano chiedere spiegazioni su un emendamento presentato dall’onorevole Ettore Rosato (Pd) alla legge di stabilità, nel quale si prevede la fusione dei registri dell’Aci e del Pra. Se questo avvenisse, hanno denunciato i lavoratori dell’Aci, rischierebbero di saltare diversi posti di lavoro. I manifestanti sono poi riusciti a parlare con Marianna Madia, nuova responsabile del Lavoro in segreteria. La deputata ha assicurato che il Pd si impegnerà nella correzione della legge di stabilità, attraverso una modifica al maxi-emendamento sul quale l’esecutivo Letta si appresta a chiedere la fiducia. L’obiettivo sarà proprio quello di tutelare i posti di lavoro messi a rischio dall’accorpamento degli archivi del Pra e della motorizzazione civile, motivazione principale della protesta dei lavoratori di Aci Informatica. Nella vertenza risultano coinvolti circa 5mila dipendenti.

L’OCCUPAZIONE DEL 3 DICEMBRE – Non è la prima volta che la sede nazionale del Partito democratico diventa il bersaglio delle proteste. Quella dei lavoratori di Aci Informatica segue infatti l’occupazione di una cinquantina di disoccupati napoletani in trasferta a Roma, lo scorso 3 dicembre. Non mancarono in quell’occasione disordini e tafferugli, con gli occupanti che fecero irruzione spintonando gli uscieri del Pd che impedivano l’accesso agli ascensori, andando poi verso gli uffici della redazione di Youdem. La Digos denunciò 46 attivisti dei movimenti dei disoccupati, la maggior parte dei quali per resistenza a pubblico ufficiale e invasione di edificio, oltre che per manifestazione non preavvisata. Al contrario, i manifestanti denunciarono il ferimento di cinque donne, compresa un’anziana, durante l’irruzione. La sede centrale del Pd in via Sant’Andrea delle Fratte era stata poi assaltata anche alcune settimane prima, durante un corteo No Tav. Anche in quel caso si registrarono scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.

http://www.giornalettismo.com/archives/1272077/la-protesta-dei-lavoratori-di-aci-informatica-alla-sede-del-pd/

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"E gli occhi dei poveri riflettono, con la tristezza della sconfitta, un
crescente furore.
Nei cuori degli umili maturano i frutti del furore e
s'avvicina l'epoca della vendemmia"

John Steinbeck, “Furore” 👿


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yago
 yago
Honorable Member
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Condivido con mia moglie un'auto e quindi se esce mia moglie io resto a casa. Le mie condizioni economiche mi permetterebbero di acquistarne un'altra , ma quando penso alle spese dei passaggi di proprietà, bollo , assicurazione, ipt , gomme invernali ed estive, revisioni, multe e chi ne ha piu ne metta, la voglia mi passa. Se lo stato pretendesse di meno sarei anche disposto a darglieli , ma autotassarsi in questo modo per un auto mi sembra da cogli..ne e quindi resisto. Siamo l'unico paese al mondo al mondo ad avere un doppio registro automobilistico.(motorizzazione e pra)


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