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Le larghe fraintese


Rosanna
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“Le larghe fraintese”, di Marco Travaglio

Una sola cosa, nel caos generale, è certa: presto avremo i dettagli del governo targato 5Stelle-Lega, oppure di quello “neutro” e “di servizio” targato Mattarella. E dunque sapremo se le elezioni sono vicine o lontane. Intanto già sappiamo che, comunque vada, sarà un pastrocchio. Perché da che mondo e mondo, persino nel Paese più bizantino dell’Occidente, i governi devono avere una maggioranza (o una minoranza, se destinati alla sfiducia o alla non sfiducia) chiara. E tutto si può dire sia del governo Di Maio-Salvini, sia del governo Mattarella, fuorché nascano all’insegna chiarezza.

Il governo “neutro” altro non è che un ministero tecnico alla Monti, benedetto dal Quirinale e chiamato a scelte squisitamente politiche (Iva, svuotacarceri, intercettazioni, nomine Rai e Cdp…). Con la differenza, rispetto a Monti, che questo partirebbe già morto perché l’unico partito disposto a votarlo è il Pd, quello che giurava opposizione a tutto e tutti.

Il governo 5Stelle-Lega, salvo chiarimenti dell’ultima ora, rischia di essere ancor più oscuro, perché poggia le fondamenta su un equivoco grosso come una casa: il ruolo di Berlusconi, delinquente naturale, pregiudicato ineleggibile e interdetto. Finora Di Maio aveva condizionato l’accordo con la Lega alla rottura del centrodestra, “coalizione finta”, cioè al divorzio tra Salvini e l’imbarazzante alleato. “Salvini scelga fra restaurazione e rivoluzione”, aveva detto, spiegando che “con Berlusconi non si potrà mai cambiare nulla”. Perfetto. Senonché ieri il Caimano, sfoggiando il suo ultimo travestimento, ha fatto sapere che Salvini può fare il governo con i 5Stelle – che lui considera peggio di Hitler e manderebbe tutti a lavare i cessi di Mediaset –senza rompere la coalizione di centrodestra. Deciderà poi lui, dopo aver visto il premier e i ministri, cosa farà FI: se darà l’appoggio esterno astenendosi (“astensione critica”, anzi “benevola”: ahahahah) o non partecipando al voto, o addirittura voterà contro il governo dell’alleato e passerà all’opposizione (finta, visto che la coalizione resterebbe intatta con Salvini leader). Una pagliacciata mai vista neppure in Italia. Tipo quei bei matrimoni dove il marito autorizza la moglie a mettergli le corna, e magari si diverte pure a guardare da dietro la porta. E questa sarebbe solo la parte visibile dell’accordo. Poi, come sempre quando c’è di mezzo B., c’è quella invisibile. Che è ancora peggio: oscena, nel vero senso della parola (fuori scena). Per scoprirla basta porsi una domanda: perché oggi B. autorizza Salvini a fare ciò che per oltre due mesi gli ha furiosamente proibito?

Delle due l’una. O solo perché ha paura del voto. O anche perché ha ottenuto quelle “garanzie” che ha sempre preteso dai governi non suoi per non scatenare la guerra termonucleare: favori a Mediaset e nessuna norma contro le quattro ragioni sociali della sua banda (corruzione, evasione fiscale, mafia e conflitto d’interessi). E chi può avergliele date? Ovviamente Salvini che, con Di Maio, tratta per conto di tutto il centrodestra. E qui casca l’asino con tutta la foglia di fico: trattare con Salvini-e-basta è un conto, trattare con Salvini che tratta anche per conto di B. è tutt’altro.

Un governo M5S-Lega-e-basta, oltre alle tante controindicazioni (dalla xenofobia di Salvini&C. al passato ignobile di un partito appiattito da 18 anni sugli affari di B. alle proposte demenziali tipo flat tax), almeno un vantaggio ce l’avrebbe: l’estraneità del Carroccio salviniano (l’inciucione Giorgetti è già tutt’altra cosa) a molte delle mille lobby che bloccano l’Italia e che han sempre trovato protezione all’ombra di Pd&FI. Ma proprio qui sta il punto: Salvini ha le mani libere o no? L’ultima giravolta di B. fa sospettare di no. E un governo che nasce sul non detto è destinato a non fare. In ogni caso, se nascerà, lo capiremo subito. Dal nome del premier, e soprattutto da quelli dei ministri della Giustizia e delle Telecomunicazioni. E dal testo del “contratto” fra i due alleati: se recepirà le storiche battaglie del M5S contro i conflitti d’interessi, le concentrazioni televisive e pubblicitarie, la corruzione, la prescrizione e le mafie, e anche l’ottimo proposito annunciato da Salvini in campagna elettorale di “mandare in galera gli evasori”, sapremo che B. è davvero fuori gioco e ha subìto il governo M5S-Lega per il terrore del voto, senza contropartite.

Se invece avrà ministri forzisti travestiti da leghisti o da tecnici “di area”, più posti in prima fila nel nuovo Cda Rai e nel nuovo Csm, oltre alle commissioni di garanzia che gli spetterebbero come (finto) oppositore (Vigilanza Rai? Antimafia?), e se le leggi contro ogni malaffare che attendiamo invano da 25 anni sparissero dai radar, vorrà dire che B. non è affatto “esterno”: è più che mai interno, tipo cetriolo.

Ma c’è anche una terza ipotesi: che Salvini e B. siano d’accordo a menare il can per l’aia, facendo partire il governo e poi rinviando alle calende greche le scelte scomode (per B.), contando sull’istinto di sopravvivenza dei parlamentari e rendendo vieppiù impopolare una rottura. La cui colpa ricadrebbe sul M5S gabbato. Per la gioia del Pd renziano, che infatti ieri sprizzava gaudio da tutti i pori per un governo che lo lascerebbe solo all’opposizione a lucrare sugli auspicati litigi e pasticci di un governo tanto eterogeneo. Al momento, con tutte queste ambiguità, il governo M5S-Lega conviene a Lega, B. e Pd, ma non al M5S e – quel che più conta – neppure agli italiani. Starà all’abilità di Di Maio rinunciare a ruoli ministeriali e guidare il gruppo parlamentare per stanare Salvini, incalzare il governo sul contratto e staccargli la spina al primo cenno di tradimento o di logoramento. Peggio delle larghe intese ci sono soltanto le larghe fraintese.

https://infosannio.wordpress.com/2018/05/10/le-larghe-fraintese-di-marco-travaglio/


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Che il governo Lega-5Stelle fosse una logica conclusione dell'esito del voto era piuttosto ovvio .

Le motivazioni politiche di questo esito sono scontate dal giorno dopo le elezioni con la rapidissima elezione ( concordata da Salvini senza nemmeno avvertire Berlusconi ) dei presidenti delle camere .

Se ci sono dubbi sull'influenza di FI e del suo presidente sul futuro governo credo si possano togliere immediatamente messo in chiaro il programma , se la soluzione seria del conflitto di interessi c'è l'influenza potrebbe essere minima ( e quando dico seria intendo non le patacche più o meno rifillate sotto questo nome da FI e quelle nemmeno tentate nei decenni dal PD ) .

E quando dico seria si riferisce al fatto che venga applicato come principio ( per me ovvio ) di civiltà democratica e quindi non al solo Berlusconi ma anche a chi ha delle ugualmente e decisamente condizionanti realtà in rete tipo i 5Stelle . o altri gruppi editoriali che scritti o televisivi o wifi che hanno prodotto ameni deputati o senatori .

Quello che si sta preparando è senza dubbio un governo che è esito delle elezioni del 4 marzo e sarà un governo di destra chiaro e lampante ( si deve solo aspettare la Meloni per la certificazione ufficiale ) e comunque con una maggioranza che non dovrebbe condizionarne le scelte .

Che poi faccia bene o faccia male si vedrà ( ognuno ha , per adesso , le sue opinioni e sarà comunque in grado di valutare da quello che vede nei fatti ) , ormai la parte legata all'ideologia ( qualunque essa sia e qualunque risultato abbia dato nella storia ) non mi pare sia più condizionante in nessun modo .

Questo però non impedisce di chiamare le cose col nome che hanno e coi riferimenti delle azioni e su chi queste azioni saranno compiute a favore o a danno di chi .

Qundi non credo sia errato chiamarlo di destra ( che tra l'altro non è termine di per se negativo ma di posizionamento rispetto agli obbiettivi ) .

Intanto qualche esito positivo ce lo ha avuto .

Del PD e di Renzi se ne sentirà parlare come musica di sottofondo e cortesia per un bel po' di tempo ( spero tanto ) essendo del tutto ininfluente , se ne staranno sulla sponda del fiume ad aspettare Godot e visto che non arriva mai spero si dedichino alla pesca , meglio che job act e art 18 e altre tragiche amenità prodotte .
Il 5Stelle la smetterà di dire una cosa come " non siamo nè di destra nè di sinistra " che a me pare una grandissima ( nei fatti ) frottola sin dai primi vagiti del cosiddetto movimento . E' sempre stato destra e non c'è niente di male a dichiararlo visto che nei comportamenti e nei fatti lo è in maniera evidente ( se vuoi posso fare una previsione sul voto al quale sottoporranno il programma di governo alla cosidetta base tramite il cosiddetto metodo di "democrazia diretta" è una previsione al buio ed è indipendente da quello che ci sarà scritto . Il programma sarà approvato . E questa non è una gran bella cosa nel metodo non nel programma ( che non conosco ) ma nel metodo . Perchè oltre ad essere una farsa concettuale e una tragedia etica è pure una cosa un tantino deresponsabilizzante per i postumi ai posteri ( "si è vero lo abbiamo inciuciato noi , ma lo avete approvato VOI ...ma che colpa abbiamo NOI ) .

Beh due cose non sono poche in due mesi .

Sul resto ( e quindi su quello che farà questo governo ) ....mistero ... ma nemmeno tanto .


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