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Le (troppe) case di Dio


Zret
 Zret
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Le (troppe) case di Dio

venerdì 18 maggio 2007, 12:37 by Massimilian X in Religione
Mi ero ripromesso di non guardare più, almeno per qualche settimane, i Ballarò, i Report, i Mi manda Raitre e così via. Tanto so già tutto: niente funziona, tutto va male, poche prospettive positive per il futuro.
Ieri sera però ci sono ricascato con AnnoZero di Santoro. Si parlava del problema casa, una delle tante piaghe di questo Stato che dicono in ripresa e che invece a me pare un malato terminale.
Così dopo una giornata di lavoro apprendo che il 20% degli immobili italiani appartiene al Vaticano. A Roma 1 su 4.
Il Vaticano gestisce i suoi immobili tramite alcuni istituti religiosi oppure, più frequentemente, tramite la sua banca, lo IOR (Istituto Opere Religiose) .
La cosa me le ha fatte girare parecchio così questa mattina mi sono andato a cercare l'abc dello IOR iniziando dal suo Statuto, su cui all'articolo 2 leggo testualmente che la banca vaticana ha lo scopo "di provvedere alla custodia e all´amministrazione dei beni mobili e immobili trasferiti o affidati allo IOR medesimo da persone fisiche o giuridiche e destinati a opere di religione e carità".
Bè, secondo quanto si diceva ieri sera pare che lo IOR li amministri proprio bene i suoi immobili visto che non si fa scrupoli a sfrattare inquilini (anche gravemente malati) per lucrare sull'affitto.
Eppure al Vaticano dovrebbero bastari gli sgrafi fiscali sugli affitti percepiti, oltre a non pagare l'Ici su i suoi immobili, indipendentemente che siano strutture destinate ad opere di carità cristiana oppure monasteri trasformati in alberghi di lusso. Perchè lo IOR è proprietario anche di alberghi di lusso...e tra parentesi, non molto tempo fa controllava anche l'industria farmaceutica svizzera Serono, che produce, pensate un pò, anticoncezionali!
Ma no, penso, "ci deve essere un errore! La Chiesa, la Santa madre Chiesa non può fare questo! Hanno pure fatto il Family Day l'altro sabato, eccheccavoli, loro alla famiglia ci tengono".
Eppure di famiglie sotto i ponti (magari dedicati a qualche Papa) ce ne mandano tante, e non vogliono sentire ragioni: nemmeno quella di una signora con invalidità al 100% che ha offerto per rimanere nella sua casetta 1.200 euro al mese che però ovviamente non possono accontentare l'ingordigia degli uomini di Dio che magari mirano a riaffittare l'immobile al doppio o al triplo a qualche danaroso notaio.
Appena eletto, Benedetto XIV ha detto: "sono un umile lavoratore nella vigna del Signore". Ora io non se il Signore ha una vigna, ma chi dice di "lavorare" per lui di case ne ha a bizzeffe!

Fonte: www.lanotizia.com


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marzian
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Il link é:

http://www.lamianotizia.com/comments.php?y=07&m=05&entry=entry070518-043707&sv=1

Grazie della segnalazione!


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marzian
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Post: 521
 

La Chiesa possiede il 20-22 % del patrimonio immobiliare italiano... leggiamo... leggiamo attentamente!!! Un quarto di roma è intestato a diocesi, enti e società del vaticano.
I primi acquirenti di beni della curia sono il Santander e il Bilbao, via Opus Dei

Parte dell’inchiesta di Sandro Orlando per il settimanale "Il Mondo"

L'ultimo a essere venduto è stato un immenso complesso monastico sulla Camilluccia, alle spalle di Monte Mario. Nella stessa arteria a nord ovest della Capitale, zona Trionfale, un tempo tappezzata di rifugi per pellegrini e lazzareti, l'immobiliarista casertano Giuseppe Statuto si è portato via un ex convento del XVIII secolo di importante valenza storica, con una superficie di quasi 5 mila metri quadri, ed inserito in un'area naturale tre volte più grande.

Ma Statuto, l'enfant prodige dei nuovi palazzinari romani, l'unico a non essere sfiorato dalle disavventure giudiziarie dei «furbetti del quartierino», in arte Stefano Ricucci e Danilo Coppola, deve avere buoni santi in Paradiso.

Davvero: anche perché è uno dei rari operatori del settore ad avere accesso agli affari immobiliari della Chiesa. E così con la sua Michele Amari e le altre controllate attive nella Capitale (Bixio 15, Diemme Immobiliare, Derilca, Egis) in questi anni è andato collezionando immobiili di pregio dismessi da congregazioni religiose, ordini e confraternite.

La svolta è arrivata alla fine del 2002, con la nomina del cardinale Attilio Nicora alla presidenza dell'Amministrazione del patrimonio della sede apostolica (Apsa), uno dei due pilastri economici del Vaticano, insieme all'Istituto per le Opere di religione (Ior), la banca pontificia.

Una holding, l'Apsa, che a Roma risulta proprietaria di beni per pochi milioni, perché iscritti a bilancio al costo storico, e accatastati sempre come popolari o ultrapopolari, pur situandosi in pieno centro.

Attraverso società come la Sirea, che ha intestati due palazzi in piazza Cola di Rienzo, valutati neanche 3 milioni e dati in affitto alla Direzione investigativa antimafia; la Edile Leonina, con locali per altri 3 milioni, occupati dal Viminale; e la Nicoloso da Recco, titolare di quattro appartamenti, dal valore nominale di appena 50 mila euro. Ma che invece ha un potere di indirizzo enorme sull'immenso patrimonio che fa capo alla Chiesa e agli oltre 30 mila enti religiosi che operano sul territorio.

Un patrimonio sfuggito a ogni censimento, nei quasi ottant'anni seguiti al Concordato che dal 1929 regola i rapporti tra Stato e Vaticano. Come aveva sottolineato anche Francesco Rutelli, all'indomani della revisione dei Patti lateranensi.

In un acceso dibattito parlamentare dell'aprile 1985 sulla legge che istituiva il Fondo edifici di culto, l'allora deputato radicale aveva fatto mettere agli atti l'interminabile elenco dei palazzi posseduti dagli enti ecclesiastici nella sola città di Roma per dare la consistenza reale dei beni della Curia.

E rovesciare così quella visione di una confessione «poverella» che aveva spinto la Dc ad accollare allo Stato mille miliardi di lire (dell'epoca) di spese l'anno, per il mantenimento dei luoghi adibiti a culto.

Poi Rutelli è diventato sindaco, e con la pioggia di finanziamenti pubblici arrivata con il Giubileo del 2000, 3.500 miliardi di lire per parcheggi e sottopassi, restauri di cappelle e palazzi, ristrutturazioni edilizie e nuovi alloggi per pellegrini, ha dato il suo contributo all'ulteriore espansione terrena della Chiesa.

[Quattrocento istituti di suore, 300 parrocchie, 250 scuole cattoliche, 200 chiese non parrocchiali, 200 case generalizie, 90 istituti religiosi, 65 case di cura, 50 missioni, 43 collegi, 30 monasteri, 20 case di riposo, altrettanti seminari, 18 ospedali, 16 conventi, 13 oratori, 10 confraternite, sei ospizi. Sono quasi 2 mila gli enti religiosi residenti nella Capitale, e risultano proprietari di circa 20 mila terreni e fabbricati, suddivisi tra città e provincia.]

Un quarto di Roma, a spanne, è della Curia. Partendo dalla fine di via Nomentana, all'altezza dell'Aniene, dove le Orsoline possiedono un palazzo di sei piani da oltre 50 mila metri quadri di superficie, mentre le suore di Maria Ripatrarice si accontentano di un convento di tre piani; e scendendo a sud est per le centralissime via Sistina e via dei Condotti, fino al Pantheon e a piazza Navona, dove edifici barocchi e isolati di proprietà di confraternite e congregazioni si alternano a istituzioni come la Pontificia università della Santa Croce.

E ancora, continuando giù per il lungotevere e l'isola Tiberina, che appartiene interamente all'ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio.E poi su di nuovo per il Gianicolo, costeggiando il Vaticano fino sull'Aurelia Antica dove si innalza l'imponente Villa Aurelia, un residence con 160 posti letto, con tanto di cappella privata e terrazza con vista su San Pietro, che fa capo alla casa generalizia del Sacro Cuore.

È tutto di enti religiosi. Un tesoro immenso che si è accumulato nei decenni grazie a lasciti e donazioni: più di 8 mila l'anno scorso nella sola area di Roma città. Ma non c’è solo la Capitale. La Curia vanta possedimenti cospicui anche nelle roccaforti bianche del Triveneto e della Lombardia: a Verona, Padova,Trento. Oppure a Bergamo e Brescia, dove gli stessi nipoti di Paolo VI, i Montini, di mestiere fanno gli immobiliaristi.

«Il 20-22% del patrimonio immobiliare nazionale è della Chiesa», stima Franco Alemani del gruppo Re, che da sempre assiste suore e frati nel business del mattone.

Senza contare le proprietà all’estero.

«A metà degli anni ‘90 i beni delle missioni si aggiravano intorno ai 800-900 miliardi di vecchie lire, oggi dovrebbero valere dieci volte di più», osserva l’immobiliarista Vittorio Casale, massone conclamato che all’epoca era stato chiamato dal cardinale Jozef Tomko a partecipare ad un progetto di ristrutturazione del patrimonio di Propaganda Fide, il ministero degli Esteri del Vaticano.

Dicevamo del cardinale Nicora. Legatissimo ad Angelo Caloia, il banchiere del Mediocredito centrale che si è fatto interprete del rinnovamento dello Ior dopo il crack dell'Ambrosiano, Nicora è stato per tutti gli anni '90 «assistente spirituale e stimolatore» di un ristretto cenacolo milanese, il gruppo Cultura Etica e Finanza, nato per «porre a confronto il cattolicesimo col travolgente imporsi del primato economico-finanziario», come ha scritto Giancarlo Galli nel suo informatissimo libro sulla Chiesa e il capitalismo (Finanza bianca, 2004).

Arrivato al vertice dell'Apsa, Nicora ha cercato di fare ordine nel portafoglio immobiliare della Santa Sede, con le stesse logiche dei banchieri da lui frequentati.

[……………………..]

Scoperto con il Giubileo, il fenomeno del turismo religioso si è conquistato l’attenzione crescente delle alte sfere della Chiesa.
Intorno a questo nuovo business si è sviluppata l’Opera romana pellegrinaggi di monsignor Liberio Andreatta, cui fa capo l’agenzia viaggi Quo Vadis.

Insieme al gruppo Cit la Santa Sede aveva anche messo a punto un progetto molto ambizioso per creare a Pietrelcina, il luogo natio di Padre Pio, un polo turistico religioso, con 76 milioni di investimenti: poi la crisi dell’operatore viaggi ha fermato tutto.

Ma che il settore sia in crescita lo dicono le cifre: in tutto il paese si contano circa 3.300 case per ferie gestite da enti religiosi, con un giro d'affari annuo stimato in 4,5 miliardi, e 200 mila posti letto.

Di questi 5 mila sono a Roma, città che solo a Pasqua registra più di 600 mila pellegrini.

Oltretutto il calo delle vocazioni ha svuotato abbazie e monasteri, che sono più di 2 mila in tutta Italia, e questo proprio mentre gli ordini venivano chiamati a rispondere ad una nuova razionalit
à economica.

È un boom che ha moltiplicato i cantieri per trasformare antichi conventi e collegi religiosi in case di accoglienza e veri e propri alberghi, soprattutto nella Capitale.

E così un palazzo del Borromini di proprietà delle suore Oblate di Santa Maria dei Sette dolori in Trastevere si avvia a diventare un hotel con 62 camere.

Sempre a Trastevere è già in funzione il San Giuseppe di vicolo Moroni, mentre il Collegio gregoriano di via San Teodoro, che s'affaccia sul Palatino, verrà dato in gestione a terzi dopo la riconversione.

È una febbre edilizia che finora è stata gestita con riservatezza da pochi intermediari di fiducia, primo tra tutti il gruppo Re, Religiosi ed ecclesiastici, di Vincenzo Pugliesi e Franco Alemani.

Una realtà nata più di vent'anni fa, con lo slogan «non dannatevi per vendere un convento», che si è specializzata nella compravendita e ristrutturazione di beni ecclesiastici e oggi ricava dall'attività con ordini e congregazioni una trentina di milioni l'anno (su un fatturato complessivo di 55 milioni).

«La prima richiesta che ci arriva», spiega il vicepresidente Alemani, «è vendere sempre dando la prelazione alla Chiesa».

È per questo che sono bandite le aste mentre a dirigere la controllata cui fa capo il business religioso, la Re spa, è stato chiamato di recente l'erede di una delle famiglie che contano in Spagna, Antonio Fraga Sanchez.

I primi acquirenti di beni della Curia sono proprio loro, il Santander e il Bilbao, da sempre a braccetto con il potentissimo Opus Dei.

BENI IMMOBILI
All'incirca il 20-22% del patrimonio immobiliare italiano fa capo alla Chiesa. Un quarto di Roma è intestato a diocesi, congregazioni religiose, enti e società del Vaticano. Solo le proprietà che fanno capo a Propaganda Fide (il «ministero degli Esteri» del Vaticano che coordina l'attività delle missioni nel mondo) ammontano a 8-9 miliardi.

Negli ultimi due anni il Vaticano ha cominciato a fare trading immobiliare, vendendo beni per quasi 50 milioni. Nel 2006 a Roma si sono registrate più di 8 mila donazioni di beni immobiliari, in provincia sono state 3.200. Il doppio rispetto a una città come Milano. Il più grande intermediario immobiliare che lavora con la Chiesa, il gruppo Re spa, realizza da questa attività circa 30 milioni di fatturato.

PATRIMONI
Il patrimonio gestito dallo Ior, la banca del Vaticano, e l'Apsa, sfiora i 6 miliardi.

TURISMO
In tutta Italia si contano 200 mila posti letto gestiti da religiosi, con 3.300 indirizzi, tra case per ferie, hotel, centri di accoglienza per pellegrini. il giro d'affari è stimato in 4,5 miliardi
.
In tutto il paese si contano più di 2 mila monasteri e abbazie. A Roma sono 5 mila i posti letto ufficialmente disponibili in ex conventi e collegi religiosi. Il giro d'affari del turismo religioso nella Capitale è stimato intorno ai 150 milioni di euro.

Fonti: http://www.adusbef.it/, http://www.dagospia.com/

Fonte: http://inrilievo.blogspot.com/
Link: http://inrilievo.blogspot.com/2007/05/ratzinga-muratore-la-chiesa-possiede-il.html
15.05.2007


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vraie
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
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grazie delle informazioni:condivido tutto! (sul serio)
ora che sappiamo tutto e che ci siamo sfogati possiamo andare a dormire (sul serio!?)


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Sven
 Sven
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 156
 

Sembra che in Italia la causa di ogni male sia la Chiesa...Santoro non si premura certo di andare a vedere chi muove i fili di questo Governo (Bazoli, Montezemolo, Grande Finanza), bensì di continuare anche lui nell'offensiva anti-Vaticano, che fa chic, fa "sinistra", fa "ribelle", dà senso di giustizia a ci ne ha sete.Si parla di patrimoni immobiliari delle Curie e so bene quanto siano esosi nei loro canoni di affitto con i commercianti, l'ho sentito dire spesso anche nella mia città.

Io i problemi li vedo altrove, di sicuro esistono i preti pedofili, ed è vergognoso che ricevano copertura, ma di sicuro esistono anche Italiani senza casa ,e non per colpa della Chiesa, ma forse un po' più per colpa delle banche e dello Stato..Leggere per credere http://www.mutuosociale.org/ ; evidentemente esiterebbero i mezzi e le idee per cambiare corrente sulla questione "casa", ma la sinistra al caviale dei salotti romani, degli industriali speculatori milanesi e delle COOP nababbe non viene certo a proporre il mutuo sociale ai cittadini, in un'epoca di deprimente crollo del potere d'acquisto!!! Il mutuo sociale sarebbe un colpo da urlo per la speculazione bancaria, che sui fondi immobiliari peraltro fonda gran parte dl suo business.E cosa fa il Governo delle "sinistre"?Leggete, favorisce i fondi immobiliari dei grandi gruppi, penalizzando invece chi tratta a livello locale: la Finanziaria, con la creazione Società di investimento immobiliare» (SIIQ), specie di fondi d'investimento che si occuperanno di costruzioni edilizie e di locazioni, permette aggregazioni di risorse e capitali da investire nel mattone.
Sono previste, volumetrie da capogiro, tali da far raddoppiare molti comuni, in particolare della cintura di Milano.
La novità è che queste SIIQ godono, nella Finanziaria, di un regime di tassazione molto agevolato, del 15 %, oltre che della totale esenzione dall'Irap e dalla tassa societaria.
Perché Prodi, Visco e Padoa Schioppa, famigerati tartassatori, siano così generosi con tali fondi, si spiega con i nomi dei fondi stessi: Soros RE, Pirelli RE (dove RE sta per «real estate», patrimoni immobiliari), Beni Stabili…
Insomma i soliti compari del governo della cosiddetta «sinistra Goldman Sachs»: colossi multinazionali e amici ben protetti.(tratto da http://www.effedieffe.com/rx.php?id=1641%20&chiave=immobiliari )
Quindi sentirvi discutere del "potere" (sic) della Chiesa, degli immobili che possiede ecc., mi fa un po' sorridere: volevamo aborto e divorzio, la Chiesa era contro e li abbiamo, non so come si faccia a dire che in Italia governa il Vaticano, ci sono Paesi dove il cattolicesimo ha un peso enorme, anche in Parlamento, come il Portogallo. Volevamo meno preti, beh, stanno scomparendo, non vogliamo la religione e a scuola possiamo non mandarci i nostri figli.Non è un mistero che la Chiesa sia ai minimi storici, avrà anche molti immobili, ma quanto al seguito di fedeli....
Invece a sentir voi la colpa di tutto è della Chiesa, non di chi ci prende in giro, non del debito che aumenta, non della BCE che lo crea col signoraggio e poi dice che il "tesoretto" (ridicola la creazione di questo termine, degna di un Governo di burattini) va destinato al risanamento dei debiti (cioè deve tornare a loro a Francoforte e di lì alle banche private partecipanti della BCE!!!). La colpa non è di pecoraro Scanio che ci dice sulla pagine della Nuova Sardegna che le scie chimice non esistono, che si tratta di semplice vapore acqueo.No la colpa è della Chiesa.Almeno la Chiesa crede sempre in Dio, ance se molti disattendono il messaggio evangelico, ma almeno non cambia dottrina.Non così invece i vari Veltroni o D'Alema, transitati in un trentennio da posizioni veteromarxiste al progressismo liberista, capaci oggi di affiancarsi a guru dell'economia liberista come Padoa-Schioppa al quale da ragazzi avrebbero tirato pietre.Potenza del potere e del denaro.
Allam che pubblica un libro su uno staterello mediorientale iniziando a parlare della "sacralità della vita", ignorando volutamente come questo stesso Stato non più tardi di 10 mesi fa abbia ammazzato donne e bambini senza un motivo evidente, distruggendo un intero Paese...Questi mi sembrano problemi, anche se riconosco che la Chiesa riesce a inserirsi in questa ondata di menzogne e depistaggi (TG1, Repubblica e Corriere della Sera , dall'alto della loro "autorevolezza" stanno iniziando ad ammaestrarci, facendoci credere che la manipolazione del clima la sappiano fare solo "esperti russi"-testuale al TG1- e che le scie nei cieli siano semplicissima condensazione, anche se permangono per 15 minuti!-) se copre i pedofili, ma ricordiamoci che i problemi italiani hanno ben altre cause che quelle ricercabili nel clero e nel Vaticano.[/i]


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padma
New Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2
 

Già ma peccato che ora si stesse parlando proprio dei beni immobiliari della chiesa, non di altro, per cui c'è sempre e comunque spazio su questo sito.
O forse non bisogna parlarne, come dei preti pedofili?


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cocis18
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30
 

vediamo se lo scandalo pedofilia - vaticano - Ratzinger ... verrà a galla o verrà insabbiato... 8) 😈 8)


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