L'equità sociale secondo i Forconi

Dalle loro linee programmatiche

"L’EQUITA’ SOCIALE con abolizione totale dei privilegi (vitalizi, rimborsi, auto blu, benefit di vario tipo) e riduzione sostanziale degli emolumenti dì deputati, consulenti ed amministratori della cosa pubblica di nomina “politica”. Reinvestimento vincolato delle somme così risparmiate a favore dell’ISTRUZIONE , della formazione professionale e dell’inserimento lavorativo delle classi sociali più svantaggiate."

Come si fa a definire equità sociale l'abolizione dei privilegi dei deputati (i senatori no?). Sulle proposte di reinvestimento c'è quasi da ridere, non so se veramente pensano che sia una cifra così imponente.
Ma l'assurdità è che il punto centrale di un movimento di protesta si limita a un attacco alla solita casta senza il minimo accenno alle reali disuguaglianze fra le classi.

Non c'è un accenno ai vincoli di bilancio europei se non l'osservazione:

"Debito pubblico, pareggio di bilancio, fondo “salva stati”, meccanismI di “stabilità, troike finanziarie non hanno per noi alcun senso dal momento che servono solo a garantire la “stabilità”, i bilanci, la salvezza e le ricchezze di quelle elitès e lobbies finanziarie neoliberiste che pur rappresentando meno dell’1% della popolazione vivono lucrando ed impoverendo il restante 99% dell’Umanità"

Per motivi che sarebbe interessante scoprire questo discorso appena abbozzato sulle élites non rientra nella linea programmatica sull'equità sociale.

Non si dice nulla sui vincoli di bilancio europei mentre si pretende l'applicazione integrale dello Statuto Autonomo Siciliano.

Sul ruolo della spesa pubblica ci si limita a:

"b)LA LOTTA CAPILLARE AGLI SPRECHI (iperaquisti di macchinari e materiali che vengono fatti scadereI:

c) REINVESTIMENTO DEI RISPARMI OTTENUTI PER LA RIDUZIONE DI TICKETS E AUMENTO DI SERVIZI."

Non capisco se sono loro che si rifiutano di ascoltare qualcuno più preparato o se semplicemente non se li fila nessuno.