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Lo Stato infame biscazziere


pietroancona
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a parte più fragile più povera e più debole della società italiana è stretta nella morsa tra società finanziarie e gioco d'azzardo. In ogni quartiere c'è una quantità enorme di sale da gioco, i tabaccai sono diventati biscazzieri con le slot machines e i gratta e vinci. Le finanziarie agiscano sulle buste paga con la cessione del quinto ed altri finanziamenti fatti senza tenere conto se dello stipendio mensili resta al malcapitato qualcosa per vivere. Conosco casi di finanziamenti che arrivano al cento per cento della basa paga. Il telefonino è diventato terminale di gioco. La gente si può rovinare e suicidarsi finanziariamente semplicemente telefonando.
La responsabilità dello Stato è enorme. Siamo nelle mani di uno Stato indegno di essere tale, uno Stato biscazziere.
Il gioco d'azzardo che lo Stato sostiene e diffonde fin da quando D'Alema apri i Bingo nei quartieri popolari ha creato una nuova paurosa categoria di persone dipendenti da esso: Una dipendenza altrettanto devastante di quella della droga e dalla quale è difficile guarire.
Molte vite vengono distrutte, molte famiglie falliscono.


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Matt-e-Tatty
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Una cosa che mi ha colpito ascoltando un amico che si è trasferito in Australia: in quel paese le sigarette, che fanno male e sono un costo sociale, oltre che molto care, vengono vendute su pacchetti tutti uguali, la differenza è solo nella marca riportata sul pacchetto, e applicano un bombardamento pubblicitario notevole sui danni da fumo... chi me lo ha raccontato ha smesso di fumare stando la, e tra le nuove amicizie ben pochi fumano. Una campagna atta a far comprendere ai cittadini che fumare è una cosa schifosa.

In Italia il gioco d'azzardo, che è una piaga sociale,avviene nel bar, spesso in salette nel retro, appartate... per dar la giusta privacy al drogato che si chiava la pensione nelle macchinette, i gratta e perdi sono esposti anche in alcuni uffici postali, allo sportello, dove si ritira la pensione...

In altri luoghi d'Europa ho visto ciò che sarà, che sta già diventando qui.
Herna Bar si chiamano, non sono veri bar, sono sale da gioco con una specie di banchetto bar minimalista... una spina per la birra e qualche panino di plastica imbustato.


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OlausWormius
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La proliferazione di questi piccoli casinò di quartiere è iniziata intorno al 2008/2009, proprio all'inizio della crisi, e da allora non si è fermata perché nel frattempo le schiere di dipendenti dal gioco si sono moltiplicate.
Vicino a questi casinò, più o meno nello stesso periodo, è iniziata anche la proliferazione dei compro oro così che i ludopatici spennati potevano procurarsi altre dosi di gioco d'azzardo vendendosi tutto l'oro che avevano, magari anche le fedi nuziali.
Attualmente alcuni compro oro stanno chiudendo. Credo che il vero motivo per cui il boom dei compro oro è finito è che gli italiani che avevano bisogno di soldi (ludopatici e non) si sono già venduti tutto.
Lo stato non ha nessuna remora a fare cassa sfruttando le debolezze, i vizi e le ambizioni egoistiche delle persone. Quindi non ci sarebbe da meravigliarsi se le prossime frontiere fossero legalizzazione della prostituzione e delle droghe leggere. Se ne sente parlare spesso nei media e larga parte dell'opinione pubblica (per quanto questo termine significhi niente) si dice favorevole.
Naturalmente si farà ricorso all'esaltazione della libertà individuale (allo stato quando si parla di vizi la libertà individuale fa comodo) e ai tanti vantaggi sotto il profilo fiscale, economico e sanitario che si avranno da queste legalizzazioni ma sono solo dei pretesti per dare l'assalto ai beni delle persone. Esattamente com'è successo per la legalizzazione del gioco d'azzardo.


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Matt-e-Tatty
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2484
 

La proliferazione di questi piccoli casinò di quartiere è iniziata intorno al 2008/2009, proprio all'inizio della crisi, e da allora non si è fermata perché nel frattempo le schiere di dipendenti dal gioco si sono moltiplicate.
Vicino a questi casinò, più o meno nello stesso periodo, è iniziata anche la proliferazione dei compro oro così che i ludopatici spennati potevano procurarsi altre dosi di gioco d'azzardo vendendosi tutto l'oro che avevano, magari anche le fedi nuziali.
Attualmente alcuni compro oro stanno chiudendo. Credo che il vero motivo per cui il boom dei compro oro è finito è che gli italiani che avevano bisogno di soldi (ludopatici e non) si sono già venduti tutto. .

Si, prima c'era solo qualche bar che teneva illegalmente qualche poker slot elettronico occultato dietro qualche videogame datato.
Il fenomeno del gioco era abbastanza sotto controllo, qualche lotteria, il totocalcio e poco altro, non era un a piaga sociale.
I compro oro sono quell'altra cosa che mi mette tristezza, non ho ancora notato retrocessioni, sempre numerosi. personalmente li metterei in galera, e non mi interessa dei principii di libertà, giusto processo e gli altri rifugi per balordi, lavori forzati, 20 anni, anche se è legale... un bella leggina retroattiva, e ce li si tiene ai lavori forzati, senza condizionali e buone condotte, e chi non è d'accordo dentro pure lui, fino a che non mi ha dimostrato di aver cambiato idea.

Lo stato non ha nessuna remora a fare cassa sfruttando le debolezze, i vizi e le ambizioni egoistiche delle persone. .

E per questo, dentro pure i politici e tutti coloro che hanno autorizzato. Gli si dà 30 anni però.

Quindi non ci sarebbe da meravigliarsi se le prossime frontiere fossero legalizzazione della prostituzione e delle droghe leggere. Se ne sente parlare spesso nei media e larga parte dell'opinione pubblica (per quanto questo termine significhi niente) si dice favorevole.
Naturalmente si farà ricorso all'esaltazione della libertà individuale (allo stato quando si parla di vizi la libertà individuale fa comodo) e ai tanti vantaggi sotto il profilo fiscale, economico e sanitario che si avranno da queste legalizzazioni ma sono solo dei pretesti per dare l'assalto ai beni delle persone. Esattamente com'è successo per la legalizzazione del gioco d'azzardo.

Non ho mai sentito di qualcuno che non arriva a fine mese per esserli fumati in canne, a puttane qualcuno c'è stato. Forse per le due casistiche esiste apposita patologia o dipendenza?
Ma qui non si tratta tanto di permettere o non permettere, ma di pubblicizzare, commercializzare, diffondere oltre oltre ogni decenza.
Non proibirei il Casinò, solo non ci porterei mio figlio a comprare il gelato.
Non proibirei la prostituzione, solo dovrebbe essere in luoghi appositi, senza pubblicità e vetrine, e senza costrizioni.
E nemmeno considero la mariuana una piaga, conosco persone che fumano o hanno fumato droghe leggere, e non sono certo casi umani o dei rovinati, non metterei pubblicità ne incoraggiamenti, ma legalizzerei. Solo non saprei con che forma, c'è chi dice come monopolio di stato, c'è chi dice legalizzando l'autoproduzione (la piantina sul terrazzo). Mi piace dio più la seconda anche se non da gettito alla collettività, rimane più cosa privata, personale. Aprendo locali incoraggi anche se senza pubblicità o vetrine, in altro modo dovresti conoscere qualcuno, sbatterti per coltivare etc.

Libertà mi piace, il più è capire dove finisce la libertà e dove inizia il commercio e la diffusione forzata 8come nel caso del gioco d'azzardo).

Questo se dovessi decidere io, dovendo mettermi d'accordo, proibirei piuttosto che divulgare.


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OlausWormius
Reputable Member
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Forse per le due casistiche esiste apposita patologia o dipendenza?
Ma qui non si tratta tanto di permettere o non permettere, ma di pubblicizzare, commercializzare, diffondere oltre oltre ogni decenza.

Per quanto riguarda le droghe si chiama tossicodipendenza, per quanto riguarda il sesso si chiama dipendenza sessuale. Le droghe leggere come la cannabis non provocano dipendenza fisica ma provocano una non meno pericolosa dipendenza psicologica, come del resto il gioco e il sesso.

Così com'è avvenuto per il gioco d'azzardo a me sembra ovvio che se dovessero legalizzare anche la prostituzione e le droghe leggere lo stato cercherà di ottenere il massimo del profitto e quando devi ottenere il massimo del profitto cerchi di fare in modo che si crei la dipendenza.
Questo senza contare tutte le altre ricadute sociali che vanno oltre la semplice dipendenza.

La dipendenza sessuale possiamo considerarla come un fenomeno di nicchia ma lo era anche la ludopatia prima che venisse legalizzato il gioco d'azzardo nelle forme che oggi conosciamo.
Se il marketing si trova la strada spianata dalla legge ha una potenza di fuoco tale che può realizzare anche l'impensabile.
Anche solo 10 o 15 anni fa nessuno era in grado di prevedere l'attuale piaga sociale del gioco d'azzardo nemmeno nelle più catastrofiche e pessimistiche previsioni. Il fenomeno era circoscritto ad un numero limitato di persone (spesso facoltose) che giocavano nei pochi casinò legali e ad altre che agivano fuori dalla legalità nelle bische clandestine.


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