RICICLAGGIO
Lo stop ai Pos del Vaticano deciso dalla procura
Ispezione di Bankitalia su richiesta dei pm. Chiuso il conto corrente dello Ior utilizzato per le transazioni elettroniche
ROMA - È stata un'ispezione della Banca d'Italia su richiesta della procura di Roma a determinare il blocco dei pagamenti elettronici in Vaticano. I magistrati hanno sollecitato l'intervento di Palazzo Koch nell'ambito dell'inchiesta aperta nei confronti dello Ior per riciclaggio: il procuratore aggiunto Nello Rossi e il pm Stefano Rocco Fava ipotizzano che la banca della Santa Sede abbia compiuto almeno una decina di operazioni irregolari. Tra queste il trasferimento alla JP Morgan a Francoforte di 23 milioni di euro, sequestrati il 17 settembre 2010 e dissequestrati otto mesi dopo. Un'operazione per la quale sono ancora indagati l'ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi e l'allora direttore generale Paolo Cipriani.
CONTO CHIUSO - Fino a un mese fa lo Ior aveva alla Deutsche Bank Italia un conto corrente utilizzato, tra l'altro, per i pagamenti con i Pos e le carte di credito. Ma quando la procura di Roma ha chiesto a Bankitalia di controllare quel deposito, gli ispettori di via Nazionale hanno riscontrato una serie di irregolarità. Per questo il conto corrente è stato chiuso e il divieto di usarlo ha avuto come conseguenza il blocco delle transazioni elettroniche. Uno stop che riguarda tutti gli acquisti di beni e servizi, comprese le visite alla cappella Sistina.
7 gennaio 2013 | 21:09