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Luna Rossa


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Piero Fassino è un uomo nervoso, irascibile, caratterialmente inadatto alla politica. Non sopporta le domande fuori copione. Considera un “tribunale del popolo” chi, come noi, esprime un dissenso informato. Sostiene che ci divertiamo a provocarlo surriscaldando il dibattito politico e facendo il gioco di Berlusconi. Lo rincuorano gli anzianotti militanti dall’eterno applauso, che si spellano le mani bevendosi le sue chiacchiere. Basta poco per far scattare la bagarre, basta ricordare i fatti. A rigore di statuto, per esempio, Piero Fassino non potrebbe ricandidarsi: il limite stabilito dai DS era di due mandati, quello stabilito dal PD è di tre. E lui è alla quarta legislatura, anche se ieri, da noi interpellato al riguardo, civettuolamente ne ha dichiarate solo tre. Ovviamente si candiderà lo stesso: “conta anche la competenza, l’esperienza”, così mi ha detto quando l’ho invitato a tornare a vita privata. Si sa: le regole valgono per tutti, ma alcuni sono più uguali degli altri. La campagna elettorale inizia domani, ha detto, e sarà all’insegna di pochi concetti essenziali: il governo Prodi ha lavorato bene, ha solo comunicato male; la crisi è frutto della frammentazione e della legge elettorale; il PD corre da solo (o con chi ci sta) per garantire un governo stabile. Ha assicurato che la vittoria è a portata di mano, perché… non tutto il popolo di destra vuole Berlusconi premier. Argomento irresistibile vero? Non ha specificato che per vincere (cioé per incassare il premio di maggioranza alla Camera) il buon Veltroni dovrebbe prendere da solo più voti del centrodestra. Un dettaglio irrilevante, ora è il tempo di serrare le fila, di entusiasmare i militanti, se no si fa il gioco del nemico. Quando gli abbiamo posto la questione Europa 7, evidenziando le responsabilità dei “democratici” e dichiarandoci elettori unionisti, non s’è trattenuto: “voi non siete nostri elettori! Non abbiamo bisogno del vostro voto, tanto vinciamo lo stesso!”. E ci ha invitati a fare campagna per Berlusconi. Non sto scherzando, ha detto proprio così. Per un politico, che dovrebbe puntare non a scalare banche ma a convincere tutti, compresi i cittadini senza paraocchi, è un’uscita rivelatrice, da cartellino rosso a vita, altro che quinto mandato. Ma se perdiamo, ha aggiunto più tardi, faremo un’opposizione rigorosa e costruttiva, contrastando ogni provvedimento sbagliato. Stile legge Cirielli, con Fassino assente al momento del voto: come gli ha ricordato l’amico Franz. Tanto “noi all’opposizione ci stiamo benissimo, la vita è più comoda” (D’Alema dixit). E fra cinque anni ci riproveranno, in fondo Silvio non è eterno, il sistema è bloccato, e la pazienza dei militanti è proverbiale. Magari domani pubblichiamo un filmatino sulla serata di ieri. Di seguito, la testimonianza di Duccio, diciannove anni, di Lecco, che ieri era con noi.

“Anche ieri sera, a San Giuliano Milanese, presso la balera “Luna Rossa” bagnata dalla pioggia torrenziale, Piero Fassino ha dato spettacolo. Degno o indegno a seconda di chi giudichi.
Daniele ed io (come ristretta rappresentanza di Qui Lecco Libera) con Piero, Elia, Diego, Franz e altri amici di Qui Milano Libera decidiamo di prendere parte alla serata organizzata dal “circolo” locale del Partito Democratico. Fassino è uno dei fondatori del PD, un simbolo. Simbolo di confusione, commistione sospetta, svendita di ideali, comunicazione svuotata di senso.
Intorno alle 20.30 siamo già pronti. Seconda e prima fila sono nostre. Il palco è vicinissimo. Arriva Fassino, più o meno puntuale, e prende posto. Dopo un’eterna introduzione dell’ec dc Giovanni Bianchi, la parola passa al “direttore” de Il Cittadino, che funge da moderatore. Il dovere del giornalista vorrebbe che questi ponga in leggera difficoltà il leader che incontra, lo stuzzichi e ne provochi la reazione su fatti o questioni di rilevanza collettiva. Questo assunto appare evidentemente sconosciuto al simpatico “giornalista”: infatti, tra tutte le frasi articolate, nemmeno una, anzi forse una sì, termina con un punto interrogativo. L’unica “domanda” fastidiosa, molto fastidiosa, è questa : “Piero, secondo Lei come finiranno la Cosa Rossa e la Rosa Bianca?”. Ilarità della platea. Assist a Piero (Fassino) che, insaccando, ringrazia il fidato gregario. Il clima è piuttosto teso tra di noi. Partono diverse lamentele da Piero (Ricca) e da noi altri allibiti per la fumosità del discorso di Fassino. Le questioni che in una serie travagliata di botta e risposta gli poniamo sono semplici e di oggettiva rilevanza:

- nello statuto del PD si indica che dopo tre legislature devi andare a casa. Lui ne ha fatte quattro. Che farà? Se ne andrà a casa? Lui, simbolo di una sinistra perdente e sempre pronta a non-fare leggi democratiche che restituiscano al paese un minimo di senso dello Stato e della legalità?! Risposta di Fassino : “Non mi faccio provocare da Lei Ricca…” e la conseguente ira contro di noi dei militonti presenti. Urla a caso e insulti diffusi. Il solito e triste teatrino da stadio comunale.

- Fedele Confalonieri, Presidente di Mediaset, ha detto di esser stato ricevuto da Fassino, poco dopo le elezioni del 2006, per discutere un po’ sulla nomina del futuro Ministro della a scelta che tediava l’Unione verteva tra Gentiloni o Di Pietro. Chi vinse poi lo sappiamo. Domanda : In nome di che mandato elettorale Lei (Fassino) si vede con Confalonieri e discute di una questione così spinosa con il braccio destro di Berlusconi?! Risposta di Fassino : “Non ho mai parlato di questo con Confalonieri, smentisco”.

- Il Governo Prodi, nel novembre 2006, tramite l’avvocatura generale dello Stato, difese la Legge Gasparri (contro il volere di Gentiloni) in sede di Giustizia Europea. Domanda: come fate a definirla (giustamente) legge vergogna e poi difenderla nel giro di sei mesi?! Risposta : “Non è vero che il Governo ha difeso la Gasparri”. Qui Fassino mente sapendo di mentire. Addirittura Gentiloni, quest’estate, si lamentò della decisione intrapresa dalla presidenza del consiglio. No comment.

- “Non è vero che la responsablità originaria del caso Europa 7 è del governo D’Alema. La colpa è della legge Gasparri. Voi non conoscete i fatti”, così ha detto. Anche qui: difficile credere che sia così smemorato da essere in buona fede.

Sul finale Franz gli ha detto: Ma siamo ancora a parlare di conflitto d’interessi, perché non avete fatto niente? E Fassino: “ho già risposto a tante domande, ora devo andare”. Se vince, il Pd risolverà il problema: i militanti ci credono. Al termine della bagarre ed esaurite le domande innocue della platea, la serata si conclude con le solite minacce velate dei presenti al dibattito. Si cerca di avvicinare Piero (Fassino) con telecamera alla mano.

Dopo aver atteso la fine del dialogo tra Fassino e un ragazzo dell’Udeur, mi avvicino con fare pacifico.

Prima vengo sobriamente sbeffeggiato dopodichè riesco a porgergli una domanda che a me sta dentro da un pezzo: sino al giugno 2006, più o meno, feci parte della Sinistra Giovanile (movimento dei giovani dei DS). Intorno alle elezioni politiche, Fassino venne a Lecco. Come giovane dei DS ero in visibilio. Stravedevo per Piero (Fassino) e lo consideravo un baluardo contro la Banda Berlusconi. Strette di mano, fotografie, filmati, abbracci. Ora, dopo soli due anni, quando conosco elementi che mi dimostrano la sua falsa appartenenza alla ideologia che dice di rappresentare, vengo semplicisticamente definito un “uomo di Berlusconi”?! Ma dove siamo, all’asilo?

Eppure l’aria che si respira è questa. Ormai la politica dei partiti è assenso vuoto alle parole prestampate del leader. Nessuno alza più un dito nei confronti dei politici. Vige una sorta di chiusura a riccio dell’elettorato che rende il dibattito politico una semplice tribuna da stadio, una falsa contrapposizione di rossi contro blu. Nulla ha più
senso.

I presenti, tra democristiani e comunisti, ci hanno intimidito, insultato, minacciato e persino definiti “prezzolati”.

Una persona pone una domanda e questo appare provocatorio.
La verità dei fatti è subordinata al colore della casacca che indossi.
Piero (Fassino) non delude mai. Questo Paese moltissimo”.

Duccio Facchini
Fonte: www.pieroricca.org/
Link: http://www.pieroricca.org/2008/02/05/luna-rossa/
5.02.08

VIDEO:

http://it.youtube.com/watch?v=HglUxGzsUjw&eurl=http://www.pieroricca.org/


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