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Luttwak scomunica Berlusconi


psy
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* Italia. 18 ottobre. Luttwak scomunica in diretta Silvio Berlusconi. Parlando a “Ballarò”, Edward Luttwak, consulente esperto di geopolitica, repubblicano, neo-cons un po’ eretico, oltre che grande amico della CIA, ha attaccato Berlusconi, e ha fatto capire che, a Washington, la caduta del Cavaliere non sarebbe vista come un gran male. Luttwak, autore di sedici libri, fra cui uno intitolato “Tecnica del colpo di Stato”, dette il suo contributo al golpe contro Salvador Allende. A Washington non è gradito che Berlusconi si sia schierato con Putin per la Georgia, proponga di allargare l’Unione Europea alla Russia, sostenga il coinvolgimento dell’ENI nel gasdotto filo-russo South Stream (un’operazione dal fortissimo rilievo strategico e militare, prima che enorme affare economico) di non aver smentito il suo ministro del Tesoro, Tremonti, che in un’occasione pubblica definì «interessante» la proposta cinese di sostituire il dollaro come moneta di riferimento internazionale.

* Italia. 18 ottobre. Il preannuncio di licenziamento venuto dal falco repubblicano Luttwak non stupisce Giannuli. Su l’Unità, Aldo Giannuli scrive che «non conta nulla il fatto che al posto dell’ “amico George” ci sia l’ “abbronzato Obama” (...). In queste cose gli USA hanno un solo colore ed è quello a stelle e strisce e non ci sono né falchi né colombe, né democratici né repubblicani. Se ci fosse ancora il repubblicano Bush non cambierebbe nulla. Si sa, gli americani non sanno stare agli scherzi: vi ricordate quando Kissinger apostrofò Moro, per le sue aperture al Pci esprimendo l´auspicio di non dover mangiare “spaghetti in salsa cilena”? Oppure il caso di Sigonella, quando Craxi (presidente del Consiglio) ed Andreotti (ministro degli Esteri) osarono far circondare i marines americani dai carabinieri? Non sembra che la cosa abbia portato fortuna né a Moro, né a Craxi, né ad Andreotti. Gli americani non hanno risparmiato segnali in questi mesi. La stampa degli Stati Uniti ha raccontato, in modo crescente, gli infortuni di immagine del nostro Presidente del Consiglio. Obama, al G8 dell´Aquila, è stato freddamente cortese. E questo benché all´epoca, lo scorso luglio, la posizione italiana fosse importante in vista del G20 che, però, ora è passato. E c´è stato anche un discorso molto esplicito dell´ex presidente della commissione Mitrokhin Paolo Guzzanti –notoriamente molto amico degli USA (ne parla come della sua seconda patria)– che ha riferito di certe sue conversazioni private con l´ambasciatore americano. Conversazioni che avevano per tema i forti malumori di Washington verso Palazzo Chigi. Ma si sa: Guzzanti è un personaggio un po´ estemporaneo e l’ambasciatore americano non si è preso neppure la briga di smentire... appunto. Ora si fa sul serio e, questa volta, il personaggio da abbattere non ha la statura di un Moro, di un Craxi o di un Andreotti, ma è un uomo molto più piccolo e meno credibile».

Fonte: www.rivistaindipendenza.org


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Anonymous
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anche il ministro Galloni conferma le minacce a Moro da parte di Kissinger

http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Galloni:-quando-Kissinger-minacci%C3%B2-Moro/1608308

chiaramente l'espresso-repubblica ben si guarda di riportare la notizia sul quotidiano nazionale...essendo da sempre al servizio della finanza internazionale filoUSA...

ciao


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