Sabato 27 febbraio 2010 - ore 18,00
Sala Consiliare Comune di Villa Castelli (Brindisi) - Piazza Municipio
Marisa Ingrosso e - in videoconferenza - Vittorio Macioce e Raphael Zanotti affrontano il tema “MEDIA - Il ritorno dei Briganti"
Come 150 anni fa, quando le loro gesta erano raccontate su pubblicazioni come il "Corriere di Napoli" e "Civiltà Cattolica", i Briganti oggi sono tornati protagonisti delle pagine d'attualità. Si moltiplicano le analisi critiche, ma anche gli "scoop storici", ed articoli e servizi televisivi, sempre più spesso, abbandonano la loro nicchia tradizionale, ovvero la Sezione Cultura di giornali e Tg, per migrare negli spazi dedicati alla Cronaca e al dibattito politico. Inoltre, complici le nuove "piazze virtuali" nate sul Web, anche i giovanissimi iniziano a subire il fascino del Brigantaggio risorgimentale.
Ma "chi" erano i Briganti? E "chi" sono oggi i Briganti cui guardano il Nord e il Sud Italia? Come vengono presentati e raccontati dalle grandi Testate italiane? Quali i punti di solida condivisione? Quali le inconciliabili divergenze?
Sabato prossimo, 27 febbraio, nell'ambito de "I Sabati Briganteschi" tre giornalisti di altrettante grandi Testate italiane faranno il "punto" di questo "Ritorno dei Briganti" sui mezzi di comunicazione di massa. All'incontro (alle ore 18, presso la Sala consiliare comunale di Villa Castelli (Brindisi), prenderanno parte Marisa Ingrosso de "La Gazzetta del Mezzogiorno" e - in videoconferenza - Vittorio Macioce (vicedirettore de "Il Giornale") e Raphael Zanotti de "La Stampa".
Marisa Ingrosso, dalle colonne del quotidiano più influente di Puglia e Basilicata, nonché dal sito web del giornale, ha dedicato decine di approfondimenti a questo tema. Ha spulciato i libri di testo usati nelle scuole del Mezzogiorno per scoprire le mezze verità e le clamorose falsità su cui si sono formate le nuove generazioni; ha recuperato preziosi documenti dagli Archivi del Ministero degli Esteri; ha denunciato la presenza di dozzine di scheletri di Briganti senza nome nelle viscere del Museo Lombroso di Torino. In breve, ha condotto "inchieste" storiche, attualissime, sui criminalizzati insorgenti meridionali post-1860.
Ma è stato proprio grazie ad un intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affidato l'estate scorsa a "La Stampa", che l'attenzione del Paese è tornata sull'Unità d'Italia e sui personaggi che segnarono quell'epoca. Come spiega Raphael Zanotti, «l'interesse de "La Stampa" per quel periodo storico e per il fenomeno del Brigantaggio, non è mai scemato. Innumerevoli i motivi. Si va dal passato Sabaudo di questa regione, al lager di Fenestrelle, passando per Cesare Lombroso. Eppoi, non c'erano soltanto Briganti del Centro-Sud, pochi sanno infatti che c'è stato anche un Brigantaggio piemontese».
E Vittorio Macioce aggiunge: «Chi erano i briganti? Solo reazionari che combattevano i piemontesi in nome dei borboni? La riscoperta delle “insorgenze” meridionali – che il Giornale, il quotidiano per cui lavoro, ha portato negli anni ’90 all’attenzione dell’opinione pubblica – si limita solo a un revisionismo nostalgico o a una questione meridionale in chiave leghista? No, non è solo questo. Forse c’è qualcosa di più. I briganti italiani ricordano da vicino le battaglie dei “mascalzoni andalusi” che combatterono non per la reazione, ma per la libertà. Una libertà anarchica, anti Stato, individualista, popolare, con forti caratteristiche di rivolta sociale. E’ questo un terreno ancora da definire. E’ qui che si trova una lettura innovativa sul Mezzogiorno e sui suoi mali».
A conclusione della conferenza l'attore Valentino Ligorio reciterà dei brani tratti dalle “Memorie - la mia vita da brigante” di Carmine Crocco.