La terra erutta all'improvviso, melma grigia nel campo dei Paternesi. "Il terremoto ha riaperto i buchi fatti per cercare il petrolio".
Un vulcanello è spuntato martedì, poco dopo le 12, sotto due piante di ulivo. Una l’ha spostata, l’altra l’ha storta. E da lì è cominciata la colata di argilla.
di Raffaele Vitali
SANTA VITTORIA IN MATENANO – Erutta la terra. “Siamo preoccupati, perché non sappiamo il motivo” spiega Alessio Paternesi che lavora nell’azienda agricola di famiglia con il padre Fausto a Santa Vittoria. E proprio il capofamiglia ha una sua spiegazione: “Negli anni ’80 sono venuti a fare dei sondaggi per il petrolio. Nessuno ci chiese niente, ma hanno bucato sotto terra”. E ora il terremoto ha presentato il conto con una colata di melma grigia lungo il campo del foraggio.
Un vulcanello è spuntato martedì, poco dopo le 12, sotto due piante di ulivo. Una l’ha spostata, l’altra l’ha storta. E da lì è cominciata la colata di argilla. “Avevamo piantato l’orzo domenica mattina, era tutto a posto poi la sorpresa”. Che preoccupa per un solo motivo: “Sarà l’unico vulcanello, ce ne saranno altri in arrivo?”. In azione sono entrati i vigili del fuoco del gruppo Nbcr che con maschere antigas e tute protettive hanno effettuato i rilievi. “Abbiamo usato diversi strumenti, per poter rilevare sostanze infiammabili, radioattive o comunque che presentino elementi di pericolo”. Sono entrati proprio nella bocca del vulcanello e da lì hanno prelevato la melma ed effettuato i rilievi. Nei prossimi giorni se ne saprà di più, anche grazie alle analisi dell’Arpam.
Domani intanto arriverà il geologo. Tutto lascia pensare a un fenomeno naturale, come quello che caratterizza a pochi chilometri di stanza Monteleone. Ma il motivo dell’esplosione improvvisa è da scoprire. Di certo il terremoto ha mosso il sottosuolo e probabilmente il gas è risalito attraverso i buchi fatti al tempo dei sondaggi per il petrolio.
“A noi basta sapere che non c’è nulla di rischioso e che non ce ne siano altri in arrivo” ribadiscono Alessio e Fausto, che sono impegnati tra una coltivazione e l’altra a dare spiegazione ai tanti curiosi. Anche se, ammette Fausto, a poca distanza il terreno è diventato più molle e dell’acqua è uscita. Acqua e non melma al momento.