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Moni Ovadia: "Antisemita a chi?"


olix
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Caro Marco, ti scrivo

Caro Marco, questa settimana scelgo di dedicare la mia rubrica settimanale sull’Unità alla mail che hai spedito sul sito del quotidiano PeaceReporter, rivolta a me.
Trattandosi di un ambito pubblico, ritengo di avere il diritto di riferire le tue precise parole:

''Zio, quando è troppo è troppo. Ma vaffanculo, va bene che per mangiare devi essere antisemita, ma stai esagerando. Comunque ti voglio bene anche se sei un coglione!''.

moni ovadiaIl tono schietto della tua missiva mi ha messo allegria, mi è familiare. Come sai, la mia compagnia teatrale è composta per gran parte da musicisti avvezzi al linguaggio da caserma. Accetto con buona disposizione d’animo il vaffanculo e anche il coglione, non è certo la prima volta e non sarà l’ultima. Ma visto i tempi che corrono, non me ne vorrai se abbandono le facezie e approfitto delle tue parole per affrontare un argomento doloroso con deliberata durezza. Mi rivolgi l’ignobile accusa di essere antisemita e, per sovramercato, aggravi l’addebito con l’attribuzione “per vivere” che rende l’insulto ripugnante. Ritieni di potere ripetere la tua gravissima accusa davanti ad un tribunale rabbinico? Ti sentiresti di misurarti con le tue parole calunniose anche davanti ad un tribunale penale? Io credo di no.

L’antisemitismo è un comportamento criminale preciso e, dopo lo sterminio nazista, è stato accolto nelle legislazioni dei paesi civili come reato passibile di carcerazione. Tu davvero condividi quella sottocultura isterica di quegli ebrei che criminalizzano con il marchio infamante dell’antisemitismo chiunque non la pensi come loro sulle questioni che riguardano la politica del governo di Israele? Che ravvedono in ogni critica al suo operato la preparazione di un nuovo sterminio di ebrei e per questa ragione fanno di ogni persona, ebreo o no, che esprime il suo libero pensiero, un criminale nazista? Se è così, caro Marco tu hai nel tuo cuore e nella tua mente il virus pestilenziale della mentalità totalitaria che ha generato la bestia del nazionalismo, del nazifascismo e dello stalinismo. Sono queste le ideologie che hanno assassinato avversari, critici e dissidenti. Scegli tu in quale di queste elette schiere che hanno provocato inenarrabili sofferenze ad ebrei ed ad altri esseri umani ti vuoi collocare. Chi dà a te e a tutti gli starnazzatori che cercano di zittirmi vomitandomi addosso da anni violenze verbali fasciste - della cui cultura ti sei, o ti hanno nutrito -, il diritto di giudicare me e i miei sentimenti? In base a quale arbitrio pensate che io non partecipi alle sofferenze degli israeliani colpiti dal terrorismo, sotto le bombe degli Hezbollah, e non viva con angoscia e dolore le morti che subiscono? Da quando siete i padroni della verità assoluta?

La differenza fra me e voi, sta nel fatto che io, di fronte all’aggressione di Hezbollah, ritengo non lungimirante la scelta militare, soprattutto per la vera sicurezza di Israele. Ma c’è un’altra grande differenza fra me e voi ed è questa: io vedo e partecipo anche alle sofferenze dei civili libanesi, difendo i diritti dei palestinesi e mi oppongo all’occupazione e alla colonizzazione delle loro legittime terre, mentre voi avete vedete solo la vostra parte, avete gettato alle ortiche i valori universali della Torah per un ebraismo tribale che si riassume in questo slogan: “Questo è bene o è male per Israele?”. E per voi il bene di Israele è la politica del governo in carica. Vi inebriate dello spirito di maggioranza e negate il diritto della minoranza, in particolare a quella non conformista, di esprimere il proprio libero pensiero. La vostra idea di democrazia non va oltre il vostro naso.

Io sarei dunque antisemita e perché? Ho mai criminalizzato o anche solo calunniato gli ebrei in quanto tali? L’ho fatto con gli israeliani in quanto popolo, o nazione, o paese? Mi sono flagellato per essere ebreo io stesso? Ho negato la natura criminale del fanatismo islamista? Mai!
Sono forse antisemita per avere dedicato gran parte della mia vita a cantare la cultura ebraica ed i suoi radiosi valori? O per avere esercitato fino in fondo il pensiero critico come ci insegna il Talmud che aborre l’idolatria della calunnia? Le mie critiche sono sempre state di natura politica o ideale, caro Marco, mentre la tua lettera mi dimostra che tu, in questo momento, ascolti solo il gorgoglio delle tue viscere e questo mi riempie di profonda tristezza. Io ti voglio bene per tutto questo, non malgrado.

tuo Moni

Moni Ovadia
14.08.2006


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